Messaggi del 17/05/2014

ANNAMARIA ...IL TROPPO E IL TROPPO POCO

Post n°13660 pubblicato il 17 Maggio 2014 da dinobarili
 

ANNAMARIA ...

E

IL TROPPO

E IL TROPPO POCO

annamariamennitti
annamariamennitti il 17/05/14 alle 16:56 via WEB
Per il troppo amore signori miei non crediate che si vive bene ,l'amore deve essere razionale .Il troppo amore ti far star male ,diventa ossessione ,paura del trdimento ,pronti a scene di gelosia senza fondamento...uno dei due comincia a stancarsi e si sta male , potrebbe una persona anche ammalarsi quando si trasforma in Ossessione.....senza amore certo non si vive bene....c'è una canzone che dice:" n bell maritill è semb bun sanò tu rest sola resta sol e l'ariuulà per chi non capisse dice che è sempre bene un marito altrimenti si resta sola e l'ariulà Bisogna resistere (non capisco) sopportare..CHE sarà sarà ciao DINO buona domenica
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 17/05/14 alle 18:56 via WEB
Ciao Annamaria - hai ragione. Troppo amore ... è troppo. Troppo poco o niente produce danni... Allora? Ogni persona ha la sua ricetta. Dino
(Rispondi)

 
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ANNAMARIA ...E LE ANSIE DEL DOTT. PIERO

Post n°13659 pubblicato il 17 Maggio 2014 da dinobarili
 

ANNAMARIA ...

E

LE ANSIE DEL DOTT. PIERO

annamariamennitti
annamariamennitti il 17/05/14 alle 14:13 via WEB
ciao Dino , bel racconto anche se finisce con la pesca .....Secondo te ha agito bene il Cav Adolfo, ha dato buoni consigli? Aparte il fatto che poteva farsi gli affari suoi e pensare alla sua pensione ,e non si vive lavorando una gioventù per procurarsi solo la pensione ,e poi io penso che questi una donna bella giovane due gambe da fine del mondo non l'ha mai incontrato , perciò Piero ha sbagliato.."Il gatto quando non arriva al lardo dice che sa di rancito" ciao a dopo
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 17/05/14 alle 18:52 via WEB
Ciao Annamaria - Coloro che vivono la vita dell'Ufficio dove ci sono donne sa quanto sia difficile. Il mondo della donna è diverso a quello dell'uomo... Un uomo deve stare ben attento a quello che fa e a ciò che dice. Se Dirigente finisce sempre sul banco degli imputati. Dino
(Rispondi)

 

 
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DONADAM68...E L'AMORE

Post n°13658 pubblicato il 17 Maggio 2014 da dinobarili
 

DONADAM68...

E

L'AMORE

donadam68
donadam68 il 17/05/14 alle 10:07 via WEB
...e l'uomo non potrà mai e poi mai vivere senza ciò il cuore detta e pulsa.... è solo la forza dell'amore che tutto può.... :)D
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 17/05/14 alle 18:46 via WEB
Ciao - hai ragione. Senza amore non si vive... Dino
(Rispondi)

 

 
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MARION ...E I GIORNI IRRIPETIBILI

Post n°13657 pubblicato il 17 Maggio 2014 da dinobarili
 

MARION ...

E

I GIORNI IRRIPETIBILI

Marion20
Marion20 il 17/05/14 alle 09:44 via WEB
Ciò che non si ripete più è bello perché è unico... un abbraccio Dino e buon weekend! Marion
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 17/05/14 alle 18:43 via WEB
Ciao Marion - unico è bello... se poi è irripetibile, diventa assolutamente magico. Dino
(Rispondi)

 

 
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PENSIERO DEL GIORNO

Post n°13656 pubblicato il 17 Maggio 2014 da dinobarili
 

PENSIERO DEL GIORNO

“Tutte le strade portano …

al sapere”

Dino

 

 

 
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MICHELANGELO racconto (410) di Dino Secondo Barili

Post n°13655 pubblicato il 17 Maggio 2014 da dinobarili
 

Intrigo …

…a Pavia

(Queste storie, anche se raccontate come vere,

sono frutto di fantasia,

pertanto non hanno  nulla a che vedere

con persone reali o fatti realmente avvenuti)

racconto del Mercoledì

Michelangelo (410)

Che cos’è la felicità? E’ lo stato d’animo di colui o colei che crede di aver visto soddisfatte le proprie necessità, aspirazioni, desideri. E’ quindi una questione personale in cui il soggetto interessato si sente appagato sia dal punto di vista dei sensi… sia spirituale. Praticamente si tratta del raggiungimento del totale benessere, fisico e psichico. In tempi di crisi “terribile” come l’attuale, la felicità sembra un “sogno irraggiungibile, inattuale e inattuabile”. Invece, è importante parlarne ora …in una situazione come quella che abbiamo sotto gli occhi. Primo, per rianimare gli animi. Secondo, per cogliere tutte le possibili potenzialità. Un anno fa, il Dott. Michelangelo era di questo parere. Oltre al suo lavoro di Dirigente di una Agenzia Commerciale a Milano, aveva deciso di dare una svolta alla propria vita. Il lavoro cominciava a fare “acqua da tutte le parti”. I clienti ritardavano i pagamenti…le ordinazioni stentavano a decollare. Cosa fare? Diceva un antico detto milanese che quando la situazione peggiora… bisogna guardarsi intorno e vedere quale altra strada percorrere. Cinquant’anni, mente sveglia, il Dott. Michelangelo aveva sempre rimandato un eventuale matrimonio … “in attesa di tempi migliori” (diceva lui). I tempi migliori non erano mai arrivati. Ora, invece era arrivata la crisi (la peggiore dal dopoguerra)… e non si vedeva prospettiva alcuna. Quando una persona si rende conto che aspettare … è inutile, è un falso problema… decide il grande salto. Il “grande salto”, per il Dott. Michelangelo, era ormai indifferibile. Si recò dal Parroco del suo paese (poco lontano da Milano) e si offrì di organizzare una “scuola di teatro” per ragazzi e ragazze. L’idea di per sé non era molto brillante, ma il Parroco aveva l’occhio lungo ed aveva capito con chi aveva che fare. Parlò con l’assistente alle attività dell’Oratorio, la Dott. Michelina, cinquant’anni, single, la quale aveva difficoltà a tenere insieme ragazzi e ragazze. Perché non tentare nuove strade? Ormai era fatta. All’idea del Dott. Michelangelo aderirono solo due ragazzi, ma chiesero di prendere parte alla “scuola di teatro” cinque giovanotti e cinque signorine sui vent’anni. Era fatta. Michelangelo organizzò una vera e propria scuola con orari precisi tre sere alla settimana. Presentato il progetto, ogni iscritto, oltre alla lezione, aveva un compito “personalizzato”… fino a diventare un vero e proprio protagonista “sopra al palcoscenico”. A mano a mano che i giorni passavano il Dott. Michelangelo si rendeva conto che stava crescendo un nuovo modo di vivere… per lui e per il suo “gruppo”. Far recitare ad ogni partecipante al corso di recitazione un “monologo” appositamente studiato. Il Parroco colse la novità e ne fu entusiasta. Tutto il “Gruppo Teatrale” ci mise l’anima. Erano bastate poche prove per mettere in scena lo spettacolo. Anche la Dott. Michelina ebbe una parte: quella di “presentatrice della Compagnia”. Michelangelo Regista e Autore… Michelina “presentatrice”… un “duo” sempre più affiatato. Ormai i due erano sempre insieme. In paese li consideravano, come “due innamorati”. Gli stessi “artisti” componenti il gruppo teatrale li consideravano come “papà e mamma”. Ma il Dott. Michelangelo aveva un’altra idea. Siccome era di padre italiano e madre inglese… conosceva benissimo la lingua inglese e introdusse la novità. Far recitare in italiano e in inglese. I primi a beneficiarne furono “gli artisti” stessi i quali si impadronirono con facilità di una lingua. Inoltre, la “compagnia” venne richiesta nelle Scuole come supporto didattico. - (410)

 
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DISEGNO DI TERESA RAMAIOLI

Post n°13654 pubblicato il 17 Maggio 2014 da dinobarili
 

DISEGNO DI TERESA RAMAIOLI

"Buona Domenica ...a tutti"

DIARIO CORALE

del

18 maggio 2014

 
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PENSIERI SPARSI DEL 17 MAGGIO 2014

Post n°13653 pubblicato il 17 Maggio 2014 da dinobarili
 

PENSIERI SPARSI DEL 17 MAGGIO 2014

“D’amore non si muore…

senza si vive male…

L’importante è resistere”

Dino

 
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LE ANSIE DEL DOTT. PIERO racconto (623) di Dino Secondo Barili

17 MAGGIO 2014

ALMANACCO DI STORIA PAVESE

Trivolzio – 17 maggio 2014 – Sabato - ore 12.00

Intrigo …

…a Pavia

(Queste storie, anche se raccontate come vere, sono

 frutto di fantasia. Pertanto non hanno nulla a che

vedere con persone o fatti realmente avvenuti)

racconto del Sabato

623

I racconti di Primavera

Le ansie del Dott. Piero

Oggi, ci sono Uffici a Milano che occupano venti o trenta impiegate …tutte donne. Per un uomo, dirigere Uffici di tale portata è molto difficile, anzi, difficilissimo. Basta un niente per finire nel “tritacarne” delle allusioni e delle illazioni. Ne sapeva qualcosa il Dott. Piero, cinquant’anni, che da oltre dieci anni metteva in pratica gli insegnamenti ricevuti dal suo predecessore, il Cav. Adolfo. Il Cav. Adolfo era stato il maestro del Dott. Piero. Lo aveva istruito e consigliato a dovere. Tra le raccomandazioni c’erano quelle del comportamento da tenere nei confronti delle impiegate… tutte le impiegate. Prima di lasciare l’incarico il Cav. Adolfo aveva ribadito il concetto. “Dott. Piero, nel lasciare a te la conduzione dell’Ufficio, desidero farti una raccomandazione pressante. Non dare confidenza alle impiegate. Rispetto, ai… ma nessuna parola in più del necessario. Mantieni un comportamento corretto e uguale con tutte. Non innamorati mai… di alcuna impiegata. Ciò nonostante sarai oggetto di critiche, maldicenze, invidie, gelosie di ogni genere. Ti addosseranno colpe che non hai… e comportamenti che non hai neppure pensato. Solo così arriverai alla pensione” Il Dott. Piero aveva fatto tesoro delle raccomandazioni del suo predecessore. Si era sempre attenuto rigidamente alle regole e, nonostante, qualche inciampo estemporaneo, era andato tutto liscio… fino ad un anno fa… Un anno fa, però, nell’Ufficio del Dott. Piero è entrata una nuova impiegata, la Dott. Floriana, una bellissima trentenne la quale non aveva uguali. Il cinquantenne Dott. Piero, non aveva mai visto niente di simile. Alta, bionda, occhi azzurri, gambe da fine del mondo… e quel fascino misterioso che agisce come un tarlo nella testa di un uomo. Il Dirigente dell’Ufficio si rese conto che questa volta non avrebbe resistito, non avrebbe avuto scampo. Dopo i convenevoli… com’era d’uso con le nuove impiegate, Il Dott. Piero, cercò di pensare ad altro. Il fatto è che più pensava ad altro… più la stupenda figura di lei, di Floriana si ingigantiva nella sua testa. Il Dirigente si accorse che gli occhi di tutte le impiegate dell’Ufficio erano puntati su di lui ogni qualvolta , s’avvicinava, parlava o consegnava pratiche alla Dott. Floriana. Il Dott. Piero stava andando in tilt. Capiva che quella donna lo stava manipolando… nella testa. Una notte ebbe un sogno Nel sogno vide la Dott. Floriana mentre entrava nel suo appartamento in abito da sposa… Il cinquantenne ebbe un sobbalzo. Si svegliò di soprassalto. Provò la febbre con il termometro appena comprato… 39 gradi! Il giorno successivo al sogno, il Dott. Piero chiese una giornata di ferie. Anziché, andare in Ufficio, bighellonò per Milano… Via Manzoni, Piazza Cordusio, via Torino, Via Dante… Alla fine decise per un caffè in Galleria Vittorio Emanuele II. Sembrava un modo per riprendere il controllo di sé stesso di cui aveva bisogno. Al centro della Galleria, il Dott. Piero incontrò un suo Collega Dirigente di un Ufficio a fianco del suo, il Dott. Emanuele. Venti impiegate… tutte donne. Il Dott. Emanuele era suo coetaneo, ma lo ha visto invecchiato, dimesso…abbacchiato. Il Dott. Piero non resistette. “Emanuele cos’hai? Ti vedo preoccupato? Hai avuto qualche problema?” Il Dott. Emanuele aveva bisogno di sfogarsi. “Piero non dire niente. Sto vivendo i giorni peggiori della mia vita. Un anno fa, è entrata nel mio Ufficio una nuova impiegata, Fabiana, bellissima. Non bellissima… super bellissima. Ho perso la testa. Le ho fatto una corte spietata. Le impiegate dell’Ufficio mi hanno appioppato tutti i peggiori aggettivi del vocabolario. Alla fine ho chiesto a Fabiana di sposarmi. I primi mesi sono andati benissimo… I guai sono cominciati dopo…. Dopo che il miele era finito… Non solo non c’era più miele… ma sono cominciati rimbrotti… ripicche… dico e non dico … come quello di… “E tu pensi che io sia la prima impiegata alla quale hai fatto la corte? Che hai chiesto di sposarti? Fossi matta… Solo che… le altre o erano sposate … o non avevano alcuna intenzione di sposarsi. Ed io sono cascata come una scema tra le tue braccia. Tra le braccia di uno che in Ufficio pensa di essere un Dio… Ma quale Dio? Un uomo vero… è un Dio a letto…E avanti di questo passo. Piero, sono convinto di aver fatto la più grande cretinata della mia vita” Il Dott. Piero cercò di dare il suo aiuto morale al Collega… In realtà pensava ai fatti suoi. Pensava a Floriana. Al sogno nel quale Floriana entrava nel suo appartamento vestita da sposa… Il Dott. Piero decise istante. Telefonò in Ufficio. Chiese una settimana di ferie. Comprò una canna da pesca con relativi ammennicoli e si recò sulle rive del fiume Ticino a pescare… Tanto – pensò – aveva ragione una vecchia canzone… “qualunque cosa fai … pesci in faccia prenderai” - Questo è il racconto 623, scritto dal 2 settembre 2012. Un racconto al giorno per… il piacere di chi scrive… e di chi legge. Non resta che continuare per raggiungere il racconto numero 1000 (mille)… con la speranza di riuscirci. Dino

 
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VIA MONTE NAPOLEONE A MILANO di Teresa Ramaioli

Post n°13651 pubblicato il 17 Maggio 2014 da dinobarili
 

VIA MONTE NAPOLEONE

A MILANO 

di

Teresa Ramaioli

iltuonoilgrillo
iltuonoilgrillo il 16/05/14 alle 19:57 via WEB
MILANO----Monte Napoleone, è la via più elegante della città. Passeggiare in "Montenapo" ,come viene chiamata a Milano, significa immergersi in un'atmosfera da shopping esclusivo. Il nome della Via risale al 1804, all'apice dell'era napoleonica. A quei tempi Milano brulicava di stranieri, che si affollavano non soltanto per affari ma soprattutto perché , come sottolineava un amante di Milano come Stendhal,la città era una “ricca repubblica dedita all'arte e al piacere”. L’atmosfera stravagante di quei tempi continua a riflettersi in quello che viene chiamato il "Quadrilatero", formato dalle vie Monte Napoleone, Sant'Andrea, Spiga e Borgospesso. In queste strade e nei dintorni si trova la maggiore concentrazione di negozi famosi sia italiani che stranieri, oltre che di botteghe di gioiellieri, pellicciai e antiquari. Questa via prende nome dalla fusione di due banche: la Banca del Monte Camerale e quella di Santa Teresa che a sua volta nel 1796 si unì al Banco di S.Ambrogio. Nel 1804 in onore al giovane generale Napoleone le tre banche unite cambiarono denominazione, ribattezzandosì appunto in Monte Napoleone. In tempi precedenti la via si chiamava Marliani, in onore ai patrizi Marliani che vi abitavano. Nel Medioevo e fino al 1700, la strada si chiamava Contrada di Sant'Andrea. Nel Settecento, l’attuale Montenapoleone, con il suo tracciato che segue quello delle antiche mura romane, era una specie di confine urbano. Nella Contrada Sant’Andrea si dipanava una zona di conventi e chiostri con i relativi orti: quelli delle Francescane Zoccolanti, delle Orsoline, delle Agostiniane, delle Benedettine che si estendeva fino alla cinta del Naviglio. Erano i Borghi di Sant'Andrea, del Gesù, del Santo Spirito e di Borgospesso Sul finire del Settecento e ai primi dell’Ottocento, gli aristocratici, invasero quel territorio, e Contrada di Sant’Andrea cambiò nome in via di Monte di Santa Teresa o Contrada del Monte.Nel 1872, Maria Teresa d' Austria vi fece aprire al n° 12, un Monte, un banco dei pegni per i cittadini bisognosi. Il Monte, chiuso una dozzina di anni più tardi, fu fatto riaprire da Napoleone Bonaparte, allora primo Console, durante la Repubblica Cisalpina e, in suo onore, banco di pegni e strada cambiarono di nuovo nome. Caduto il napoleonico Regno d'Italia (con Milano capitale) la gestione del banco dei pegni ritornò agli austriaci, ma la via continuò a chiamarsi Montenapoleone e, durante le Cinque Giornate di Milano, fu teatro dell'insurrezione dei patrioti contro gli Austriaci: Via Monte Napoleone segue l'antico tracciato delle mura romane, che a loro volta seguivano il corso del Seveso, che tutt'ora scorre come Grande Seveso tombinato sotto il manto stradale, sul lato dispari della via. Ai primi del Novecento Via Montenapoleone era chiamata “el quartier de riverissi”, perché tutti gli uomini, per salutare una signora, la riverivano togliendosi il cappello. Da Milano ciao Teresa

 
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MENEGI53...E ILR ACCONTO DI ADELAIDE

Post n°13650 pubblicato il 17 Maggio 2014 da dinobarili
 

MENEGI53...

E

IL RACCONTO DI ADELAIDE

menegi53
menegi53 il 16/05/14 alle 22:46 via WEB
Una splendida serata Dino e complimenti per il tuo bel post. Buona e serena notte e un abbraccio con una stretta di mano!
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 17/05/14 alle 08:45 via WEB
Ciao Giovanni - Grazie. Buon fine settimana...felice e sereno. Dino
(Rispondi)

 
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LA RICETTA DI ANNAMARIA

Post n°13649 pubblicato il 17 Maggio 2014 da dinobarili
 

LA RICETTA

DI

ANNAMARIA

annamariamennitti
annamariamennitti il 16/05/14 alle 18:46 via WEB
Latte di mandorla: è realizzato mettendo in infusione in acqua le mandorle finemente tritate e spremendo poi le stesse per farne uscire tutto il succo. È una bevanda dissetante e viene servita, specialmente in estate, ben fredda. La sua produzione è molto antica e venne sperimentata nei monasteri. La regione Puglia ha inserito il latte di mandorla nell'elenco dei prodotti agroalimentari tradizionali italiani. Limoncello: è un liquore dolce ottenuto dalla buccia del limone e arricchita da acqua, zucchero e alcool.
(Rispondi)

 
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