Messaggi del 19/05/2014

ANNAMARIA ...E IL RACCONTO DI SANDRO BOTTICELLI

Post n°13680 pubblicato il 19 Maggio 2014 da dinobarili
 

ANNAMARIA ...

E

IL RACCONTO DI SANDRO BOTTICELLI

annamariamennitti
annamariamennitti il 19/05/14 alle 14:40 via WEB
Grande artista del 1300 1400 Sandro Botticelli molte sono le sue opere .....Nel racconto citi la Venere la Dea della bellezza della pace la più bella Dea dell'Olimpo.....come pure la Primavara altro capolavoro dell'artista ....dipingava il nudo tanto che la chiesa all'epoca si ribellò, ma non riusci....Il dott Daniele ama l'arte in particolare il Botticelli, secondo lui gli avrebbe fatto vedere la donna allo stato naturale e solo Helen un altra montata di testa si è illusa di essere come lA VENERE e non sanno che la Venere era piena di imperfezioni? ciao Dino
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 19/05/14 alle 18:55 via WEB
Ciao Annamaria - bel commento. Ampio e meritevole di molte riflessioni. Dino
(Rispondi)

 
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MENEGI53...E IL RACCONTO DI BOTTICELLI

Post n°13679 pubblicato il 19 Maggio 2014 da dinobarili
 

MENEGI53...

E

IL RACCONTO DI BOTTICELLI

menegi53
menegi53 il 19/05/14 alle 10:31 via WEB
Ciao Dino, bello il post! Un abbraccio e buon inizio di settimana!
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 19/05/14 alle 18:51 via WEB
Ciao Giovanni - grazie del giudizio e del commento. Buona serata. Dino
(Rispondi)

 

 
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PENSIERO DEL GIORNO

Post n°13678 pubblicato il 19 Maggio 2014 da dinobarili
 

PENSIERO DEL GIORNO

“Le mode cambiano…

 la natura

rimane quella che è”

Dino

 

 

 
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CLAUDIO racconto (412) di Dino Secondo Barili

Post n°13677 pubblicato il 19 Maggio 2014 da dinobarili
 

Intrigo …

…a Pavia

(Queste storie, anche se raccontate come vere,

sono frutto di fantasia,

pertanto non hanno  nulla a che vedere

con persone reali o fatti realmente avvenuti)

racconto del Venerdì

 Claudio (412)

Uno dei momenti traumatici nella vita di una persona è sicuramente quello del pensionamento. Coloro che vi sono passati lo sanno e hanno una loro storia da raccontare. Anche per Claudio, sessantacinque anni… un anno fa, è stato così. Dopo aver seguito per mesi la sua pratica di pensione presso il Patronato di fiducia, era giunto al “fatidico momento”… il momento di dire addio al lavoro… all’Ufficio a Milano. Finché non arriva la “fatidica data” sembra tutto facile… Quando arriva, invece… non è facile più nulla. Claudio aveva lavorato a Milano tutta la vita, ma aveva continuato ad abitare a Pavia. Per tantissimi anni, l’impiegato Claudio si alzava tutti giorni alla stessa ora. Prendeva lo stesso treno. Scendeva alla Stazione Centrale e poi… via in Ufficio. Alla sera “gioco inverso”… Pavia come città rifugio. Detta così la storia di Claudio sembra una delle tante …invece, no. Claudio non si era mai sposato… ma, sul treno ha avuto un “amore segreto” …Giovanna… Giovanna di Pavia. Qualche lettore dirà… “e dove sta la novità?”. Giovanna aveva la stessa età di Claudio. Lavorava nell’Ufficio accanto a quello di Claudio… e per anni prendevano lo stesso treno… sia al mattino, sia alla sera. Hanno viaggiato sempre insieme. Coloro che li vedevano insieme pensavano… che fossero “morosi” invece, no. Giovanna era sposata senza figli. Abitava a Pavia e non aveva alcuna intenzione di lasciare il marito. Tuttavia, quando viaggiava, faceva in modo che il posto vicino al suo fosse riservato a Claudio. Un anno fa, anche Giovanna è andata in pensione (stesso giorno di Claudio). E quel giorno si dissero… che non si sarebbero più incontrati e rivisti. Giovanna abitava a un capo di Pavia… Claudio al capo opposto. Ma come è possibile troncare un’amicizia così, solo perché si va in pensione?. Il giorno dopo aver lasciato il lavoro… aver cessato di prendere il solito treno al mattino… Claudio cadde in depressione. Si sentì perso. Sentiva la mancanza delle chiacchierate con Giovanna. Giovanna, però, era stata drastica. Niente più parole, niente più contatti visivi o telefonici. Per una settimana Claudio non uscì di casa… tranne che per recarsi al vicino Supermercato per la spesa… Poteva continuare così? Un vecchio detto diceva che “l’uomo non vive di solo pane… “ ha bisogno di qualcos’altro. Di rapporti sociali, di amicizie, di confidenze, di chiacchiere insomma. Una notte Claudio ebbe un incubo. Si trovava in Piazza della Vittoria a Pavia in mezzo a tantissima gente. Ad un certo punto si sentì mancare e chiese aiuto… Si mise ad urlare, ma nessuno delle persone che gli erano vicino ascoltava. Anzi, l’ignoravano del tutto. L’incubo ebbe termine solo al mattino quando la sveglia si mise a suonare al solito orario. Claudio si rese conto che doveva prendere una decisione. Riprendere il treno del mattino… che portava a Milano. Così ha fatto. Per una settimana Claudio ha preso il treno tutti i giorni. Faceva un giro a piedi in Piazza del Duomo e poi tornava a Pavia. La settimana successiva … tre volte. La terza settimana due volte… sempre facendo il giro in Piazza del Duomo. E così per le settimane successive. Un giorno, Claudio, si trovava in piazza del Duomo. Stava facendo quattro passi. Guardava qua e là. Ad un tratto vide una donna dimessamente vestita seduta sui gradini davanti al Duomo. La riconobbe. Era Giovanna. “Cosa fai tu qua?” La donna si mise a piangere. “Mio marito mi ha lasciata. Non vuole più vedermi. Basta. Tutto finito.” Claudio si sedette accanto a lei senza pronunciare parola… Da quel giorno, Claudio e Giovanna, tutte le mattine, aspettavano il solito treno. Salivano. Si sedevano una accanto all’altro …e chiacchieravano… come avevano fatto per tanti anni. - (412)

 
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DISEGNO DI TERESA RAMAIOLI

Post n°13676 pubblicato il 19 Maggio 2014 da dinobarili
 

DISEGNO DI TERESA RAMAIOLI

"Buon Martedì ...a tutti"

DIARIO CORALE

del

20 maggio 2014

 
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PENSIERI SPARSI DEL 19 MAGGIO 2014

Post n°13675 pubblicato il 19 Maggio 2014 da dinobarili
 

PENSIERI SPARSI DEL 19 MAGGIO 2014

“Nella vita l’amore non è tutto (forse)…

Senza l’amore…

la vita non è niente (o quasi)”

Dino

 
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LA NASCITA DI VENERE DI SANDRO BOTTICELLI racconto (625) di Dino Secondo Barili

Post n°13674 pubblicato il 19 Maggio 2014 da dinobarili
 

19 MAGGIO 2014

ALMANACCO DI STORIA PAVESE

Trivolzio – 19 maggio 2014 – Lunedì - ore 12.00

Intrigo …

…a Pavia

(Queste storie, anche se raccontate come vere, sono

 frutto di fantasia. Pertanto non hanno nulla a che

vedere con persone o fatti realmente avvenuti)

racconto del Lunedì

625

I racconti di Primavera

La nascita di Venere di Sandro Botticelli

Chi è che non conosce Sandro Botticelli (1445 – 1510)? Il grande pittore che da solo ha realizzato il concetto di bellezza nell’espressione più alta concorrendo a quell’ideale estetico unico e inconfondibile della Firenze quattrocentesca? Un ideale che non ha uguali al mondo? Per Sandro Botticelli servono solo alcune sue opere: “la nascita di Venere” e “Allegoria della Primavera” (vedi su Google le immagini). Il Dott. Daniele, cinquant’anni, Dirigente di una Agenzia Commerciale di Milano, abitante a Pavia, era innamorato di Botticelli. Ogni anno si recava a Firenze esclusivamente… per ammirare le opere di Botticelli. Per camminare nelle vie e nei luoghi di Firenze dove il grande Pittore è vissuto lasciando il segno del suo passaggio. Si, perché si fa presto a dire “passaggio”, ma è proprio lì il segreto. Il segreto del passaggio… Proprio quello che il Dott. Daniele voleva scoprire. Il Dott. Daniele poteva permetterselo. Era ricchissimo di famiglia. Era scapolo. Viveva in una delle più belle e lussuose ville di fine ottocento di Pavia. Una di quelle ville ideate e rifinite in modo stupendo. Con quel inconfondibile fascino misterioso degli stucchi e dei colori che da soli lasciano perplessi. Il Dott. Daniele era tutt’uno con la sua Villa… Villa con abbaino (non si può parlare di mansarda perché è un’unica stanza sporgente sopra al tetto come fosse una piccola torre con vetrate sui quattro lati). Un abbaino che sembra una mano aperta protesa verso il cielo. Come dire… “attraverso questa mano abbraccio tutto l’universo”. Infatti, il Dott. Daniele, parecchie notti l’anno le passa osservando il cielo col suo telescopio ultimo modello…. E Botticelli? Già. Non sembra vero. Un anno fa, il Dott. Daniele ha scoperto che per capire le opere di Botticelli… bisogna guardare il cielo. Il cielo nelle varie stagioni dell’anno… Specialmente in Primavera. Quando una persona possiede una vasta cultura si rende conto che nel mondo tutto è connesso… Non esiste nulla di slegato, di isolato rispetto al tutto … Ogni cosa è interdipendente ad altre. Studiare solo un aspetto… è l’errore più grande che uno studioso possa fare. Botticelli insegna che per arrivare alla “Nascita di Venere” bisogna passare attraverso il cielo… E’ lì che si trova l’origine del mistero… in quel continuo rinnovarsi della vita. Il Dott. Daniele, un anno fa, dopo molti studi e passione per Botticelli, si è sentito solo… solo ad ammirare le bellezze del suo Pittore preferito. Non aveva nessuno con cui parlare , confrontarsi, dialogare… La solitudine è originata dalla mancanza di comunicazione. Il Dott. Daniele parlò con il suo Psicologo di Fiducia, il Dott. Felice. Questi sapeva di aver a che fare con una mente complessa. Ascoltò il cinquantenne poi, espresse il suo pensiero. “Dott. Daniele. Comprendo i suoi problemi, ma non ne farei un dramma. Quando una persona non ha i problemi del vivere quotidiano … si crea i problemi del benessere. L’uomo senza problemi non esiste. Lei, Dott. Daniele è affascinato dalla “Nascita di Venere” di Botticelli e non riesce a spiegarsi il perché. Non c’è che una soluzione… innamorarsi di una Venere vera, reale… di una donna in carne ed ossa. Solo così comprenderà il mistero che ruota intorno alla “Nascita di Venere”. Siccome anch’io sono un ammiratore di Botticelli… le posso dire che il grande Pittore, in tale quadro, ha raffigurato l’equivalente della “contemplazione della donna”… un sogno immortalato dall’artista. La donna vera, invece, è molto più complessa, enigmatica, incomprensibile. Eppure, è proprio attraverso quell’enigma che è possibile conoscere la verità” Il Dott. Daniele non aveva bisogno di molte parole. Fece una ricerca sui Internet tra le studiose ricercatrici dell’opera di Botticelli. Trovò la donna che faceva al caso suo. Una studiosa francese di nome Helen, abitante a Milano. Quando ebbe il primo incontro il Dott. Daniele si rese conto di essere finito “nelle mani del Destino”. Helen aveva trent’anni, alta, bionda, capelli lunghi sciolti, occhi azzurri, gambe da fine del mondo. Per il Dott. Daniele è stato come avere davanti la “Nascita di Venere” di Botticelli in carne ed ossa. Se il quadro del sommo Pittore rappresentava il sogno, la contemplazione … Helen era la “copia” reale del quadro. Daniele e Helen erano fatti uno per l’altro. Parlavano lo stesso linguaggio… avevano uno stesso fine: scoprire il mistero. Un anno fa, Helen era nella Villa di Pavia. Un giorno di maggio, Daniele propose a Helen di passare una notte nel suo “abbaino” a studiare le stelle per capire Botticelli… Helen accettò. Non c’era nulla di strano. Erano due studiosi che cercavano le strade per ampliare il proprio sapere. La notte era chiara e le stelle brillavano in cielo. Ad un tratto Helen si sentì caldo, molto caldo. Chiese a Daniele se poteva togliersi i vestiti. Helen, rimase nuda come mamma l’aveva fatta… Gli occhi del cinquantenne Daniele non avevano altro da guardare se non la bellezza assoluta di Helen… il sogno diventato realtà. E’ stata Helen ad attrarre irresistibilmente Daniele, il quale si sentì un po’ impacciato all’inizio. Poi, comprese … che se voleva sopravvivere doveva dichiarare la propria “incapacità a comprendere l’enigma donna” - Questo è il racconto 625, scritto dal 2 settembre 2012. Un racconto al giorno per… il piacere di chi scrive… e di chi legge. Non resta che continuare per raggiungere il racconto numero 1000 (mille)… con la speranza di riuscirci. Dino

 
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IL ROSETO DI VILLA REALE A MONZA di Teresa Ramaioli

Post n°13673 pubblicato il 19 Maggio 2014 da dinobarili
 

IL ROSETO DI VILLA REALE

A MONZA 

di

Teresa Ramaioli

iltuonoilgrillo
iltuonoilgrillo il 18/05/14 alle 20:12 via WEB
Monza-----Il Roseto della Villa Reale di Monza nasce nel 1964 per volontà di Niso Fumagalli, industriale e Presidente della Candy, che l'anno precedente aveva fondato l'Associazione Italiana della Rosa, di cui è stato Presidente fino alla sua scomparsa nel 1990.Nei numerosi viaggi compiuti per motivi di lavoro, era stato colpito dai grandi roseti di Francia, del Belgio, dell'Olanda, dell'Inghilterra, nei quali le associazioni nazionali della rosa tenevano concorsi annuali. Il progetto portava la firma di due professionisti: l'architetto Francesco Clerici e l'architetto Vittorio Faglia. I lavori proseguirono per tre anni, senza però impedire che venissero banditi i primi concorsi, dal 1965, annualmente ospita il Concorso Internazionale della rosa: premia le migliori nuove rose italiane o straniere e un premio particolare è dedicato alla rosa più profumata. Nel 1965 il premio più prestigioso, quello del profumo, fu vinto dall'olandese Jan Leenders, che cavallerescamente chiamò "Monza" la sua "creatura", di un bel color rosa tenero e dall'intenso profumo. Il roseto venne inaugurato ufficialmente nel 1970 alla presenza di una Madrina d'eccezione: la principessa Grace di Monaco, la quale consegnò personalmente i premi ai rosaisti vincitori. Il Roseto venne realizzato con la finalità di diffondere in Italia l’amore per la rosa e la sua coltivazione.Un luogo davvero incantevole e armonioso, ricco di rose di tutti i colori, specchi d’acqua con ninfee con al centro fontanelle, panchine sparsa qua e là per potersi immergere nella natura e apprezzare la visione e il profumo delle rose. Una storia particolare lega una delle rose antiche presenti alla figura dell'Imperial Regio Giardiniere Luigi Villoresi, capostipite di una storica famiglia, che nel 1822 ibridò la Bella di Monza, una rosa del Bengala di colore rosso scuro, che occupa un posto d'onore sulla destra di chi entra nel Roseto: una rosa andata perduta col tempo e ritrovata in Francia qualche anno fa. Lungo la recinzione si trovano principalmente le rose cosiddette antiche.Il Concorso Internazionale è uno dei momenti più significativi della vita del roseto. La giuria che lo presiede è qualificata a livello internazionale e comprende otto membri permanenti che osservano il comportamento delle rose, dalla piantumazione alla premiazione (ci vogliono quasi due anni!), e da cinquantadue membri scelti tra i migliori specialisti mondiali, esperti anche di profumi e di arte,ma anche da poeti, scrittori, artisti, scienziati, giornalisti, personalità nel campo della moda, del teatro, del cinema e della televisione. Sono loro che assegnano una quindicina di premi, il più ambito dei quali è il Corona Regina Teodolinda, assegnato alla rosa più profumata. Ai quattro angoli del roseto quattro cespugli rigogliosi offrono lo spettacolo di cascate di rose bianche, chiamate Purezza, e... senza spine. Buona passeggiata tra le rose Teresa

 
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PAPERINOPA 1974 ...E LA BUONA GIORNATA

Post n°13672 pubblicato il 19 Maggio 2014 da dinobarili
 

PAPERINOPA 1974...

E

LA BUONA GIORNATA

paperinopa_1974
paperinopa_1974 il 18/05/14 alle 18:58 via WEB
hola Dino buona domenica ti auguro novità gradite un sorriso
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 19/05/14 alle 08:44 via WEB
Ciao - Buona giornata. Grazie della visita. Dino
(Rispondi)

 

 
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