Messaggi del 01/06/2014

ANNAMARIA ...E L'AMORE E' ANCHE DOLCEZZA

Post n°13832 pubblicato il 01 Giugno 2014 da dinobarili
 

ANNAMARIA ...

L'AMORE E' ANCHE DOLCEZZA

annamariamennitti
annamariamennitti il 01/06/14 alle 16:22 via WEB
La dolcezza è compatibile con l'amore.La dolcezza completa l'amore, può essere un sorriso , una voce dolce,specie di buon mattino quando si porta il caffè a letto e diciamo con dolcezza "amore svegliati il caffè" anche se non mettiamo lo zucchero per distrazione ,chi lo beve diventa tanto dolce che lo beve senza che se ne accorge.. ma al contrario se mettiamo la tazzina sul comodino e strilliamo "(u cafeeee!!!! )resta la bocca amara per tutta la giornata....non riuscirà nemmeno una torta a sette piani
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 01/06/14 alle 19:38 via WEB
Ciao Annamaria - bel commento. L'amore dovrebbe sempre accompagnarsi alla dolcezza. Un amore senza dolcezza... non è amore. Buona serata. Dino
(Rispondi)

 

 
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PIERLUIGI VALLI ...E IL RACCONTO DI LEONELLA DI ROMA

Post n°13831 pubblicato il 01 Giugno 2014 da dinobarili
 

PIERLUIGI VALLI...

E

IL RACCONTO DI LEONELLA DI ROMA

pierluigivalli1
pierluigivalli1 il 01/06/14 alle 14:03 via WEB
In questo racconto hai evidenziato la volontà di riuscire a fare a tutti i costi una determinata cosa (torta a 7 strati). Questo è un esempio, ma nella vita ci sono tantissime cose che con la volontà, la tenacia e l'impegno si possono fare, diversamente l'individuo rimane nella globalità o addirittura nella nullità. Questo impegno viene poi premiato con un epilogo e lieto fine e con prospettive rosee (non solo per il viaggio). Ciao. GIGI
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 01/06/14 alle 19:34 via WEB
Ciao Pierluigi - hai detto tutto. Meglio di così non potevi fare. Grazie. Buona serata. Dino
(Rispondi)

 
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LEONELLA DI ROMA ...E IL RACCONTO DI LEONELLA

Post n°13830 pubblicato il 01 Giugno 2014 da dinobarili
 

LEONELLA DI ROMA ...

E

IL RACCONTO DI LEONELLA

chiccavalev
chiccavalev il 01/06/14 alle 10:18 via WEB
grazie Dino... mi ha fatto sognare come ogni volta che leggo un suo racconto.... bellissimo (ha capito cosa è per me far dolci)... grazie grazie grazie...
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 01/06/14 alle 19:31 via WEB
Ciao - sono contento che il racconto ti sia piaciuto. Buona serata. Dino
(Rispondi)

 

 
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PENSIERO DEL GIORNO

Post n°13829 pubblicato il 01 Giugno 2014 da dinobarili
 

PENSIERO DEL GIORNO

“Un proverbio inglese dice che…

 la donna ha nove vite come il gatto”

Dino

 

 

 
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GIOVANNI IL VIGNAIOLO racconto (425) di Dino Secondo Barili

Post n°13828 pubblicato il 01 Giugno 2014 da dinobarili
 

Intrigo …

…a Pavia

(Queste storie, anche se raccontate come vere,

sono frutto di fantasia,

pertanto non hanno  nulla a che vedere

con persone reali o fatti realmente avvenuti)

racconto del Giovedì 

Giovanni il vignaiolo (425)

Quando una persona fa il vignaiolo, ed ha una vigna, sa che l’uva che andrà a raccogliere, (e con la quale farà il vino), non sarà “come” quella dell’anno prima. E nemmeno quella di due o dieci anni prima. Sarà sempre “un’uva nuova”, diversa da tutte le precedenti. Giovanni, cinquant’anni, scapolo, vignaiolo dell’Oltrepò Pavese lo sapeva fin da quando era ragazzo e suo padre e suo nonno glielo avevano insegnato. “Giovanni, ricordati che “il vignaiolo” non è un mestiere come gli altri. Ci vuole passione, fatica e sapere. Il sapere deve essere “costruito” tutti i giorni sulla base dell’esperienza quotidiana. Il sapere, inoltre, va conservato nella memoria e migliorato ogni giorno.” Con tali principi Giovanni era arrivato a cinquant’anni, facendo il vignaiolo e curando la sua vigna. Un anni fa, Giovanni ha avuto diversi imprevisti. Innanzi tutto è deceduta sua madre con la quale viveva e aveva potuto togliersi i “vizi e virtù” (le mamme stravedono per i figli maschi… soprattutto quando… è figlio unico). In un primo tempo il cinquantenne si era trovato a disagio… Non doveva più solo pensare alla vigna. Doveva pensare anche alle incombenze della casa. Per fortuna che accanto a casa sua c’era una signora anziana (Delfina, 70 anni) che si era preoccupata di “sostituire”, nelle faccende di casa, la madre… che non c’era più. Delfina era una brava donna senza pretese. Aveva visto Giovanni bambino e visto crescere. Ora, però, si sentiva in dovere di dare consigli. “Giovanni, sei un bel giovane (50 anni!)… cercati una compagna. La vita va vissuta… possibilmente in due.” Delfina apparteneva ad una generazione che stava cedendo il passo. Giovanni, faceva il vignaiolo… ma le donne (in generale) le conosceva bene. “Delfina… non ci sono più le donne della tua generazione. Le donne sono come il vino… non sono mai uguali da un anno all’altro. Oggi, per trovare la donna ideale è come giocare alla lotteria… Se sei fortunato … tutto bene… Altrimenti “ritenta! Sarai più fortunato la prossima volta (forse).” Con simili idee (e pregiudizi) per la testa, il vignaiolo dell’Oltrepò Pavese sapeva benissimo di avere poche speranze… Tuttavia, Giovanni, cominciò a guardarsi intorno. Ad una Mostra dei Vini dell’Oltrepò Pavese, il cinquantenne partecipò come espositore. La Giuria era composta da esperti uomini e donne, tra cui la Dott. Delice, enologa e “assaggiatrice di vini”, quarant’anni, single. La Dott. Delice accettava volentieri di far parte delle Giurie, ma il suo “segreto pensiero” era di incontrare l’uomo giusto con quale condividere la passione “per il vino” e altre “piacevoli” cose… Al primo incontro con Giovanni, Delice capì che aveva trovato l’uomo “ideale”. Non era ancora finita la Mostra dei Vini e i due facevano già coppia fissa. Delice volle conoscere tutto …e di tutto di Giovanni il vignaiolo. Appena saputo della vigna … volle vederla. Da esperta enologa… colse l’aspetto “romantico” della vigna del cinquantenne… Non era passato un mese e aveva già cominciato a discutere le modalità di potatura, gestione e conduzione seguito da Giovanni. Se c’è una cosa che manda “in bestia” un vignaiolo dell’Oltrepò Pavese è “dire che quel che sta facendo è sbagliato”. E’ come accendere “un incendio”. In poco tempo i rapporti tra Giovanni e Delice cessarono completamente. Un giorno di qualche mese fa, Giovanni venne invitato a visitare la vigna di un vignaiolo dalle parti di Santa Maria della Versa (Pavia). Il proprietario aveva avuto un incidente e non era più in grado di curare la vigna. Però, aveva una figlia trentenne, bellissima, di nome Chiara, la quale era una bravissima allevatrice di conigli. Giovanni aveva fatto quattro conti. Lui e Chiara facevano due attività completamente diverse… Pertanto, nessuno dei due avrebbe interferito nell’affari dell’altro. Inoltre, Chiara era nativa dell’Oltrepò… (perciò, “donne e buoi dei paesi tuoi”). A quel punto Giovanni poteva rischiare la convivenza a ragion veduta… Anche se… le donne sono come il vino… mai uguali a quelle delle generazioni precedenti. (425)

 
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DISEGNO DI TERESA RAMAIOLI

Post n°13827 pubblicato il 01 Giugno 2014 da dinobarili
 

DISEGNO DI TERESA RAMAIOLI

"Buon Lunedì ...a tutti"

DIARIO CORALE

del

2 giugno 2014

 
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PENSIERI SPARSI DEL 1 GIUGNO 2014

Post n°13826 pubblicato il 01 Giugno 2014 da dinobarili
 

PENSIERI SPARSI DEL 1 GIUGNO 2014

“Amore e dolcezza sono sempre compatibili”

Dino

 
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LEONELLA(di ROMA) E LA TORTA DEI SETTE STRATI racconto (638) di Dino Secondo Barili

1 GIUGNO 2014

ALMANACCO DI STORIA PAVESE

Trivolzio – 1 giugno 2014 – Domenica 12.00

Intrigo …

…a Pavia

(Queste storie, anche se raccontate come vere, sono

 frutto di fantasia. Pertanto non hanno nulla a che

vedere con persone o fatti realmente avvenuti)

racconto della Domenica

638

I racconti di Rimini

Leonella (di Roma) e la torta dei sette strati

Ci sono molti modi per raggiungere Rimini. Quello più facile è l’aereo. Leonella di Roma, cinquant’anni, bellissima, ci aveva pensato, ma era indecisa. Un anno fa, l’appuntamento al Meeting dei Blog di Libero era ormai fissato. Quello era il programma. Quel programma doveva essere osservato. Rimini, però, non è una località qualsiasi… Per molte persone Rimini è “un mito”. Un luogo dove può accadere di tutto. Leonella ci pensava. Più ci pensava e più sentiva la testa in visibilio. Era l’occasione buona per dare alla propria vita una marcia in più. La cinquantenne romana era una creativa. Una di quelle persone che nel loro lavoro danno l’anima e soprattutto la mente, il buon gusto, il piacere. Per esempio. Leonella era appassionata di arte dolciaria. Molti sanno che non basta fare dei dolci squisiti. Bisogna anche saperli presentare. Per presentarli c’è un solo sistema. Lavorare i dolci come fossero dei capolavori artistici. Era quello che Leonella voleva. Fare dei capolavori d’arte. Dolci… d’arte dolciaria in modo che fossero accontentati non solo il palato, ma anche l’occhio. Cosa fare? Un mese prima dell’appuntamento di Rimini, Leonella cominciò a fare dei disegni, a preparare delle ipotesi. Le immagini dei dolci che avrebbe presentato al Meeting dei Libero Blog a Rimini. Dove stava il problema? Dirà qualche lettore. Una volta stabilito i tipi di dolci da presentare…ci si lavora sopra….Troppo facile. Poi, le cose non stanno esattamente così. Un dolce è un omaggio alle persone, al palato… Ogni dolce ha dei significati diversi, reconditi. La torta, per esempio, non è una torta… o meglio la è. Tutto dipende nel modo in cui viene ideata e presentata. Quel’è il significato di una torta a più strati? “Una scalata al cielo”… diceva un antico creatore di dolci. Nelle feste regali nella Francia del Re Sole la torta a più strati, era chiamata “la torta della fortuna”. Leonella lo sapeva e voleva offrire allo Staff di Libero Community e agli amici Blogger di Rimini… una “scalata al cielo” una “Torta della fortuna”. Di quanti strati? Sette. Sette… naturalmente, uno dei numeri magici nella storia della civiltà umana. Ormai le idee di Leonella erano chiare. Tutto era pronto …solo questione di tempi. Non è vero. Perché una torta a sette strati, oltre alla complessità del prodotto assume significati diversi a seconda della destinazione e dei destinatari. Sette strati, poi, sono sette strati. Ogni strato ha un significato e tutti devono concorrere all’armonia delle cose buone. Quando una persona si mette in testa certe cose non lo fa solo per esibizione… ma è una sfida con sé stesso, in questo caso… Leonella… con sé stessa. E il trasporto da Roma a Rimini? Altro problema. Per Leonella, bastava chiedere aiuto all’amico fidato, il Dott. Riccardo. Per i giorni del Meeting, un anno fa, il Dott. Riccardo aveva un Convegno e non era disponibile. Nella vita, però, esiste sempre un però… il Destino. Proprio in quei giorni a Roma era di passaggio il Presidente dei Produttori di Torte il quale, saputo dei problemi di Leonella, si è offerto di correre in suo aiuto. Quando un Presidente si interessa ai lavori di una “creativa” significa che ha già capito che il vantaggio è per tutti. Per Leonella, per il Presidente, per i destinatari della “torta dei sette strati”, per la Dott. Barbara, il Dott. Michel, la Dott. Donatella e tutti i Blogger presenti al Meeting dei Libero Blog di Rimini. L’ingresso della torta dei sette strati nello stupendo Hotel di Rimini è stato trionfale… Ci mancava solo la banda musicale…e poi l’evento era completo. La Dott. Barbara è stata la prima ad esserne fiera e soddisfatta. Il Dott. Michel e la Dott. Donatella hanno fatto le loro considerazioni scientifiche sul “potere” della “Torta dei sette strati”, sui suoi reconditi significati, compreso il magico numero “sette” nella storia umana. I Blogger presenti non vedevano l’ora di assaporare la dolcezza della torta, certi che avrebbe prodotto nuove idee da introdurre sui Blog. Leonella e il Presidente dei Produttori di Torte, entusiasti, si godevano il successo dell’iniziativa. Scendeva la sera sul cielo di Rimini… un anno fa. Il Presidente dei Produttori di Torte ha voluto fare un omaggio a Leonella di Roma. Le ha offerto un bel viaggio in tutta l’Italia per conoscere i migliori creatori di torte a sette strati italiani… le torte della fortuna. - Questo è il racconto 638, scritto dal 2 settembre 2012. Un racconto al giorno per… il piacere di chi scrive… e di chi legge. Non resta che continuare per raggiungere il racconto numero 1000 (mille)… con la speranza di riuscirci. Dino

 
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MILANO - SAN BERNARDINO ALLE OSSA di Teresa Ramaioli

Post n°13824 pubblicato il 01 Giugno 2014 da dinobarili
 

- MILANO -

SAN BERNARDINO ALLE OSSA 

di

Teresa Ramaioli

iltuonoilgrillo
iltuonoilgrillo il 31/05/14 alle 14:27 via WEB
San Bernardino alle Ossa - Milano--Si trova nelle vicinanze del Duomo , dove,al tempo dei Romani, c'era un'area boschiva considerata sacra, che i Celti denominavano nemeton. Oggi, esistono la via Brolo, un vasto terreno adibito alle coltivazioni,frutteti,la via Verziere , qui si teneva il mercato con i banchi della verdura e la via della Signora, dedicata ad una benefattrice degli edifici che sorsero in seguito. Accanto all'attuale chiesa, c'è quella di Santo Stefano, nel 1145, in pieno Medioevo, un cittadino milanese ,Goffredo da Bussero, donò il necessario per la costruzione di un ospedale. Si costruì anche un annesso cimitero, per la sepoltura di coloro che morivano ma nel 1210 si dovette costruirsi una camera-ossario per far posto a nuove sepolture. Per le vie di Milano,un tempo, avremmo potuto incontrare i membri di un ordine molto particolare i Disciplini, indossavano cappucci chiusi, che nascondevano il volto con due fessure all’altezza degli occhi; portavano legato al cordone della cintura un teschio; il saio era aperto sulla schiena, per mostrare a tutti i segni della fustigazione. I Disciplini accompagnavano l’autoflagellazione, con le loro preghiere. Era il loro ordine a custodire l’ossario dell’ospedale del Brolo e la piccola chiesa annessa quando, nel 1642, il campanile di Santo Stefano crollò trascinando entrambi gli edifici nella distruzione. Dediti al culto dei morti, i Disciplini decisero di ricostruire la cappella-ossario Raccogliendo le ossa dei defunti nell’ospedale, dei propri confratelli, dei canonici di S. Stefano , quelle dei condannati alla decapitazione e di morti in prigione, l’ordine ricoprì le pareti del nuovo ossario con la più macabra delle decorazioni. Sotto la cupola affrescata da Sebastiano Ricci, che ritrae l’ascensione delle anime purganti al Paradiso, la stanza appare come un angolo di Purgatorio. Per tutta la loro altezza le pareti sono ricoperte da ossa umane: teschi, omeri, tibie, femori che si alternano come ornamenti. Sulle colonne, sui cornicioni delle porte, sulle pareti ci sono teschi scuriti dai secoli creano due grandi croci. In alto lunghe ossa formano la “M” di Maria, a cui la chiesa era dedicata; e sotto l’altare ci sono corpi scomposti. Nel 1750 la piccola chiesa a fianco dell’ossario venne ampliata, erigendo l’attuale San Bernardino Si tratta di un edificio barocco, chiaro e luminoso. Uno stretto corridoio, sulla destra, porta all' ossario; nella cappella a destra sono sepolti alcuni discendenti di Cristoforo Colombo: lo stemma sulla cornice laterale è quello del famoso esploratore e così il motto di famiglia “Colon diede il nuovo mondo alla Castiglia e al Leon”. Sul pavimento al centro della chiesa si trova una grata di ferro che attraverso dieci gradini porta nei sotterranei, al sepolcreto dei Disciplini: una grande cripta a forma di pentagono irregolare, sui cui lati sono disposte ventuno nicchie di pietra simili a sedili. Nel 1786, l’ordine venne soppresso, sui sedili furono trovati i corpi mummificati dei confratelli defunti. Il corpo del defunto veniva posto nella nicchia, avvolto nel proprio saio, col cappuccio calato per nascondere il volto,una tavoletta con scritto il nome,( appositi fori nella pietra permettevano la fuoriuscita dei liquami dal corpo)così il cadavere veniva lasciato ad essiccare. Ciao Teresa

 
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LA LEGGENDA DI PIZZOMUNNO di Annamaria Mennitti

Post n°13823 pubblicato il 01 Giugno 2014 da dinobarili
 

LA LEGGENDA DI PIZZOMUNNO 

di

Annamaria Mennitti

annamariamennitti
annamariamennitti il 01/06/14 alle 05:10 via WEB
E LA LEGGENDA DI PIZZOMUNNO annamariamennitti il 16/04/13 alle 19:21 via WEB Pizzomunno era un giovane molto bello viveva in compagnia delle sirene...Un giorno conobbe Cristalda una bellissima ragazza i due divennero amanti trascorrevano tutte le notti insieme...Le sirene per gelosia la offogarono nel mare...Pizzomunno la cercò tutta la notte...ma inutilmente finchè la mattina si pietrificò Ogni cento anni i due amanti si incontrano per trascrrere una notte insieme... (Rispondi)
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 01/06/14 alle 08:05 via WEB
Ciao Annamaria - bella la leggenda di Pizzomunno... I nostri paesi e città sono ricchi di leggende. In epoca di numeri, PIL e statistiche... forse, sono meglio le leggende. Almeno quelle sono l'anima del popolo, quello vero, reale, che ama, soffre e spera. Dino
(Rispondi)

 
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IL GARGANO di Annamaria Mennitti

Post n°13822 pubblicato il 01 Giugno 2014 da dinobarili
 

IL GARGANO 

di

Annamaria Mennitti

annamariamennitti
annamariamennitti il 01/06/14 alle 04:58 via WEB
Il Gargano annamariamennitti il 16/04/13 alle 19:13 via WEB Il Gargano noto come lo Sperone d'Italia che coincide con l'omonimo promontorio montuoso che si estende nella parte settentrionale della Puglia...e corrisponde alla parte orientale della provincia di Foggia. TRA le zone più caratteristiche abbiamo VIESTE che fa parte del Parco Nazionale del Garganoe della sua comunità montuosa.C'è una monolite alta 25 metri chiamato Pizzomunno che è il simbolo stesso della cittadina garganica ad esse sono legate molte leggende diverse l'una dall'altra. continua (Rispondi)
(Rispondi)

 
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