dino secondo barili
ricerche storiche locali (Pavia e Provincia)Messaggi del 02/06/2014
ANNAMARIA ...
E
L'ARTE DI COMUNICARE
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EST.LA.BELLA.EPOQUE...
E
IL VOTO DELLE DONNE
in questo anniversario atto a ricordarci la nascita della nostra Repubblica, nonchè la possibilità per le donne di esprimere il loro voto. Oggi credo che le nuove generazioni non sappiano, che prima di quella data le donne non avevano "parola" neppure in tal senso..
Un caro abbraccio, Liliana(Rispondi) (Rispondi)
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ANNAMARIA ...
E
FOGGIA... UN AMORE DI CITTA'
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PIERLUIGI VALLI ...
E
I CASTELLI DI SABBIA
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Intrigo …
…a Pavia
(Queste storie, anche se raccontate come vere,
sono frutto di fantasia,
pertanto non hanno nulla a che vedere
con persone reali o fatti realmente avvenuti)
racconto del Venerdì
Giacinta (426)
Cos’è che fa stare bene una persona? L’amore. E cos’è che la fa stare male? La mancanza di amore. Detto così sembra una cosa facilissima da capire… invece è una delle più difficili da comprendere. Basta guardarsi in giro e vedere quante persone hanno il viso scontento, arrabbiato, insoddisfatto. Un anno fa, era in tale stato anche la Professoressa di Lettere Giacinta, Docente presso un Liceo del milanese. Aveva quarant’anni. Avrebbe voluto avere un uomo da amare … invece, non c’era. C’era stato.… ma dieci anni prima… quando era precaria. Non aveva un posto di lavoro e… tutto era precario. Tra alti e bassi il rapporto era durato un anno o forse, meno. Ora, invece, che Giacinta, aveva il posto… non c’era l’amore. Qualche lettore dirà… “E, sempre così. Quando si ha una cosa … ne manca un’altra”. Lo scorso anno, la Docente di Lettere aveva appena iniziato l’anno scolastico ed era già stufa di registri, voti, interrogazioni e compiti in classe. Non parliamo poi degli “incontri” periodici fissi. Una solfa che non si poteva esternare. Quella era la “legge”… di cui tutti (Docenti e non) avrebbero voluto fare volentieri a meno. Ogni sabato, però, la Prof. Giacinta non perdeva occasione per fare una passeggiata nel centro di Milano… Via Manzoni, Piazza della Scala, Galleria Vittorio Emanuele II, Piazza del Duomo. Passeggiare per Milano è sempre una cosa piacevolissima… ma non da soli. Meglio “in compagnia”. Giacinta se ne rendeva conto, ma non poteva farci nulla: Sola era… e sola doveva passeggiare (se voleva). Quando si è soli manca il dialogo, mancano le motivazioni. Dopo che hai visto due volte la stessa cosa, fosse anche l’opera d’arte più importante del mondo, non la “vedi” più. Non interessa più. Un sabato mattina di un anno fa, Giacinta si trovava nei pressi della statua di Leonardo da Vinci in Piazza della Scala. La Professoressa, guardando la statua del Grande Genio, le venne spontanea (mentalmente) una domanda. “Leonardo, come potrei risolvere la mia situazione? Io voglio un uomo. Un uomo vero… che mi tenga compagnia. Con il quale possa venirti a trovare per sedermi su una di queste tue affollate panchine…a chiacchierare…” Giacinta, ebbe la sensazione che la Statua di Leonardo avesse mosso la testa. Avesse dato la risposta. Anzi, la Prof ebbe la sensazione di aver capito anche le parole che Leonardo aveva pronunciato. “Giacinta, anziché guardare “dentro” di te… guarda “intorno” a te…” La Docente di Lettere aveva capito l’antifona. Smise di lamentarsi e cominciò a guardare le numerose persone che affollavano la Piazza. Si accorse che un Signore, alto, aveva perso il portafogli… Lo raccolse e rincorse l’interessato per restituirlo. Quando Giacinta guardò in viso il Signore ebbe una sorpresa. Era un suo compagno di Università che, dopo la Laurea, si era trasferito in Svezia. “Ma tu, sei Flavio…” Anche Flavio si meravigliò… “Come mai da questa parti?” Immediato fu la soddisfazione di entrambi per il felice incontro. Giacinta e Flavio hanno passato un sabato bellissimo… insieme. E’ stato tanto il piacere che decisero di ritrovarsi ogni sabato. Un sabato Giacinta sarebbe andata a Stoccolma, e quello successivo, Flavio, sarebbe venuto a Milano. Così nacque l’amore della Docente di Lettere al Liceo. Da quel momento… la settimana lavorativa non è stata più un problema. C’era sempre l’attesa del sabato… il sabato dell’amore. (426)
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2 GIUGNO 2014
ALMANACCO DI STORIA PAVESE
Trivolzio – 2 giugno 2014 – Lunedì 12.00
Intrigo …
…a Pavia
(Queste storie, anche se raccontate come vere, sono
frutto di fantasia. Pertanto non hanno nulla a che
vedere con persone o fatti realmente avvenuti)
racconto del Lunedì
639
I racconti di Rimini
Roberto e Castelli di sabbia
sulla spiaggia di Rimini
Per una persona che abita sulla riva del Lago Maggiore andare a Rimini è come andare a casa. E’ tutta questione di acqua. In riva al lago c’è acqua … a Rimini pure. Eppure esiste una differenza, anzi più di una differenza. Roberto abita in riva al Lago Maggiore da una vita e l’acqua la consoce bene. E’ un’acqua particolare… diciamo, domestica… come quella del rubinetto dell’acqua corrente. L’acqua del Lago Maggiore è regolata come quella che arriva nelle nostre case. Oggi si dice “monitorata” in ogni momento. L’acqua del mare di Rimini, no. Il mare è un’altra cosa. Secondo i giorni… l’acqua del mare giunge a riva e porta qualcosa di nuovo…un’alga, una conchiglia, una medusa. Porta il respiro della Terra. Roberto, quarantatre anni è appassionato dei Blog di Libero... ne è più che convinto. Poi, Rimini “non” è una località come le altre. A Rimini Roberto andava con i suoi genitori quand’era bambino, a tre anni. Rimini è la spiaggia dei bambini… Tutti con il loro succhiellino di plastica, la palettina di plastica… e tutti bambini hanno un desiderio… “prosciugare il mare”. Infatti, cosa fanno i bambini sulla spiaggia di Rimini? Fanno una buca nella sabbia… e poi? Poi, corrono a riempire i secchiellini di acqua … per versarli nella buca. E perché lo fanno? Lo fanno per prosciugare il mare. Fanno così dappertutto. In ogni angolo della Terra. Lo faceva anche Roberto a Rimini quando era bambino ed aveva tre anni. Anzi, allora, suo padre faceva la buca nella sabbia…e Roberto, a tre anni, correva avanti e indietro per …prosciugare il mare. A Rimini, molti papà “non” giocano con i loro bambini… Sono i bambini che giocano con i loro papà. Avete mai visto un bambino di tre anni costruire un Castello di sabbia? No, troppo piccoli. I papà, si! La scusa è quella di insegnare al proprio bambino come si costruisce un Castello di sabbia. La verità è che i papà desiderano ritornare bambini … e giocare… giocare come quando avevano tre anni e non sapevano ancora cos’era un Castello… Ecco perché Rimini è il luogo mitico e romantico insieme. Roberto, quarantatre anni, abitante sulla riva destra (piemontese) del Lago Maggiore… quando, un anno fa, ha ricevuto la telefonata dalla Dott. Barbara che il Meeting dei Blog di Libero si teneva a Rimini si è rallegrato. Era intento a sfogliare un album di fotografie. Le sue. Quelle che sua mamma aveva scattato e raccolte nell’album quando aveva tre anni.. Sentire il nome di Rimini, per Roberto, è stato come uno scoppio di felicità. E’ stato come tornare sulla stessa spiaggia di quand’era bambino e … voleva prosciugare il mare… A quarantatre anni, quel desiderio resta un antico ricordo… piacevole, ma ricordo. Oggi ci sono i Blog… nei quali vengono riversati una quantità infinita di informazioni. I Blog sono la “nuova piaggia di Rimini”… una spiaggia nella quale fare le buche…e riversare “un mare di informazioni”. A quale scopo? … per prosciugare il mare… il mare del sapere, il mare delle emozioni, il mare dell’amore. Mai notato quanti Blog ci sono nei quali si parla d’amore? In genere sono donne che scrivono… donne innamorate, deluse, amareggiate … in cerca d’amore. Il Blog è diventato il nuovo grande “mare” della vita. Quando Roberto è arrivato a Rimini per il Meeting, un anno fa, la prima cosa alla quale ha pensato è stata la spiaggia… sulla quale ha giocato quando aveva tre anni. A riportarlo alla realtà ci ha pensato la Dott. Barbara che era intenta al illustrare l’importanza dei Blog nell’attuale momento storico. Diceva la Dott. Barbara. “Il Blog è un Diario aperto come fosse una vetrina… è soprattutto un modo di comunicare. Un modo per comunicare ad altre persone le proprie emozioni, i propri pensieri, desideri, scoperte… Oggi, le persone hanno bisogno di comunicare, parlare, scrivere, raccontare, sognare, desiderare… Parlare è vivere..
Scrivere è vivere…
Sognare è vivere…
Scrivere del proprio paese, della propria città, del proprio passato, del proprio presente, delle proprie attese.
Per vivere, però, basta un giorno … alla volta”
- Questo è il racconto 639, scritto dal 2 settembre 2012. Un racconto al giorno per… il piacere di chi scrive… e di chi legge. Non resta che continuare per raggiungere il racconto numero 1000 (mille)… con la speranza di riuscirci. Dino
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- MILANO -
MONUMENTO A LEONARDO DA VINCI
di
Teresa Ramaioli
MILANO----Il monumento a Leonardo da Vinci e a quattro dei suoi allievi milanesi, Marco d’Oggiono, Gian Giacomo Caprotti, Cesare da Sesto e Giovanni Antonio Boltraffio, si trova in piazza della Scala, alle spalle c’è Palazzo Marino (sede dell’amministrazione comunale). La statua di Leonardo è in marmo bianco che poggia su un piedestallo ottagonale in granito rosso. Su quattro degli otto lati si possono ammirare dei bassorilievi che hanno per tema Leonardo pittore,scultore, architetto e stratega, genio idraulico. Leonardo quindi che dipinge il Cenacolo, che scolpisce la statua di Francesco Sforza, che dirige le fortificazioni, che si occupa dei canali navigabili in Lombardia. Il monumento realizzato da Pietro Magni è stato inaugurato il 12 settembre 1872. Ciao Teresa
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ANNAMARIA...
E
LA DIVERSITA' TRA LE GENERAZIONI
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ANNAMARIA ...
E
LE MOLTE VITE DELLE DONNE
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MADDALENA ...
E
"ROMA CAOTICA E PASTICCIONA..."
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