Messaggi del 07/06/2014

ANNAMARIA ...E IL RIMEDIO PER OGNI MALATTIA

Post n°13900 pubblicato il 07 Giugno 2014 da dinobarili
 

ANNAMARIA ...

E

IL RIMEDIO PER OGNI MALATTIA

annamariamennitti
annamariamennitti il 07/06/14 alle 10:02 via WEB
Per ogni malattia c'è un rimedio si certamente ,ed io per il male di Claudio ho consigliato la sua terapia molto efficace nel precedente commento. ciao ciao
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 07/06/14 alle 18:15 via WEB
Ciao Annamaria - per ogni malattia c'è il rimedio adatto... basta cercarlo...anche su Internet. Ormai ne siamo tutti contagiati. Buona serata. Dino
(Rispondi)

 

 
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PENSIERO DEL GIORNO

Post n°13899 pubblicato il 07 Giugno 2014 da dinobarili
 

PENSIERO DEL GIORNO

“Se un uomo

non vive di solo pane…

di cosa ha bisogno

per essere felice?”

Dino

 

 

 
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IRENE racconto (431) di Dino Secondo Barili

Post n°13898 pubblicato il 07 Giugno 2014 da dinobarili
 

Intrigo …

…a Pavia

(Queste storie, anche se raccontate come vere,

sono frutto di fantasia,

pertanto non hanno  nulla a che vedere

con persone reali o fatti realmente avvenuti)

racconto del Mercoledì

Irene (431)

“Meglio soli o accompagnati?” La domanda si presta alle più svariate risposte… specialmente oggi, con l’incredibile varietà di situazioni personali. La Prof. Irene, quarant’anni ben portati, Docente di Lettere presso un Liceo nel milanese, ma abitante a Pavia, fino ad un anno fa, non avrebbe mai cambiato la sua condizione di single. Fino ad un anno fa… Infatti, faceva coppia fissa con la sua Collega Ermelinda la quale, oltre al comune posto di lavoro, aveva la stessa l’età e la passione per le Mostre d’Arte. Inoltre, era single pure lei. Praticamente, Irene e Ermelinda erano sempre insieme. Le due amiche condividevano molte ore e molti progetti. Un anno fa, però, per ragioni impreviste e inderogabili, Ermelinda ha dovuto lasciare Pavia per raggiungere i suoi genitori a Roma. La Prof. Irene si trovò “sola” da un giorno all’altro …Sola! Qualche lettore dirà che sono i casi della vita. Che bisogna prendere ciò che il Destino manda… Tuttavia, la Docente di Lettere, cominciò a girare per Pavia da sola… ma non era contenta. Le mancava qualcosa. Osservava le persone. Notava che le persone accoppiate (uomo/donna) si tenevano teneramente per mano e chiacchieravano piacevolmente. Anche le altre varie coppie (e più persone) si tenevano compagnia e chiacchieravano… anzi, si ingozzavano di parole. Irene cercò di allacciare rapporti con Colleghe e Colleghi del suo stesso Liceo, ma ognuno aveva impegni programmati. Difficile quindi inserirsi in situazioni già consolidate. In un primo tempo aveva pensato di aprire un Blog su Internet… ma non era ancora il “suo” caso. Su Internet, però, digitò alcune parole chiave che secondo lei potevano “aprire varchi di conoscenza”. Fu, proprio durante tale ricerca che comparve una pagina che diceva. “Partecipa anche tu alla ricerca. Cerchiamo “idee” per far vivere e ravvivare la città… non solo nel centro storico, ma tutta la sua estensione” Per la Docente di Lettere fu come se, nella sua testa, si  fosse acceso una lampadina, suonato un campanello. Era da parecchio tempo che cercava “un’idea” che la coinvolgesse. Ne parlò con il Collega di Storia della sua stessa classe che aveva fama di insaziabile ricercatore di storie locali, il Prof. Desiderio… cinquant’anni, scapolo, il quale ne colse subito l’importanza. Anche il Prof. Desiderio era pavese, ma abitava in un paesino appena fuori città. I due, Irene e Desiderio, decisero di ritrovarsi in un Bar a Pavia per uno scambio di idee e dare corpo al progetto di ricerca. Un sabato mattina di un anno fa, Irene e Desiderio si incontrarono in un Bar di Piazza della Vittoria in Pavia. C’era molta gente e fecero fatica a trovare un tavolino libero al quale sedersi e parlare tranquillamente. Tra i due scaturì subito un’intesa inaspettata. Irene aveva una voce incantevole, degna delle più navigate attrice di teatro… Desiderio era un organizzatore perfetto. In pochissimo tempo era capace di organizzare qualsiasi evento. Dal dire … si passò subito al fare. La settimana successiva, i due, stavano già abbozzando il “calendario degli eventi”… Più che un calendario degli eventi… era una scaletta con degli appunti… e un elenco di persone da contattare e coinvolgere. Irene si sentì subito un’altra. Ora, non aveva più tempo per passeggiare…sola in Corso Cavour. Aveva sempre il telefonino tra le mani. Quando era a casa era sempre al computer per registrare o sviluppare qualche idea… Non c’è come sentirsi coinvolti e impegnati in un progetto per rendersi conto di quante cose si possono fare. Intanto l’intesa tra i due “camminava velocemente”. Un sabato mattina i Prof si trovavano lungo la riva del fiume Ticino per “un sopraluogo”… Ad un tratto si mise a piovere… piovere a dirotto. Nessuno dei due aveva l’ombrello. Desiderio si tolse la giacca per riparare Irene dalla pioggia. I due si trovarono, come per incanto, stretti sotto la giacca… guancia contro guancia… I lettori di questo Blog non hanno bisogno di farsi raccontare cosa avvenne in quel momento…(431)

 
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DISEGNO DI TERESA RAMAIOLI

Post n°13897 pubblicato il 07 Giugno 2014 da dinobarili
 

DISEGNO DI TERESA RAMAIOLI

"Buona Domenica ...a tutti"

DIARIO CORALE

del

8 giugno 2014

 
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PENSIERI SPARSI DEL 7 GIUGNO 2014

Post n°13896 pubblicato il 07 Giugno 2014 da dinobarili
 

PENSIERI SPARSI DEL 7 GIUGNO 2014

“Per ogni malattia…

c’è sempre un rimedio”

Dino

 
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CLAUDIO E CESIRA racconto (644) di Dino Secondo Barili

Post n°13895 pubblicato il 07 Giugno 2014 da dinobarili
 

7 GIUGNO 2014

ALMANACCO DI STORIA PAVESE

Trivolzio – 7 giugno 2014 – Sabato 12.00

Intrigo …

…a Pavia

(Queste storie, anche se raccontate come vere, sono

 frutto di fantasia. Pertanto non hanno nulla a che

vedere con persone o fatti realmente avvenuti)

racconto del Sabato

644

I racconti di Pavia

Claudio e Cesira

Pavia è una piccola città (70mila abitanti circa). Come molte città lombarde subisce il fascino di Milano, città Metropoli della Lombardia e non solo. E’, ovvio, che molti abitanti di Pavia vanno a lavorare a Milano … e molti milanesi, che vogliono “fuggire” dalla frenetica Milano … corrono a Pavia per rilassarsi. I pavesi che lavorano nella Metropoli Lombarda, pur abitando a Pavia … diventano dei “mezzi milanesi” (parlano in milanese, pensano in milanese)… I milanesi che, invece, “fuggono” da Milano fanno pesare il fatto di essere milanesi. Cosi, un anno fa, un milanese di nome Claudio, quarant’anni ben portati, una volta al mese visitava Pavia. Il giorno dopo, in Ufficio, decantava le bellezza della città sul Ticino. Alcuni Colleghi e Colleghe cominciarono a sospettare che “il Claudio” avesse la morosa a Pavia. Cominciò il Giovanni, suo coetaneo. “Dai, Claudio, contala giusta. Tu non vai a Pavia per vedere i monumenti di cui parli (il Ponte Coperto, San Michele Maggiore, San Teodoro, ecc). Tu ci vai perché c’è qualche bella bionda che ti aspetta” Il quarantenne, un po’ timido con le donne, si scherniva. Diventava rosso come un peperone e cercava di giustificarsi, darsi un contegno da intenditore di opere d’arte. Dagli oggi, dagli domani, anche le Colleghe dell’Ufficio cominciarono a inondare di domande il Claudio. In particolare la Cesira, una bellissima ragazza, venticinque anni, alta, bionda, occhi azzurri, gambe da fine del mondo. Anzi la Cesira è stata esplicita. “Claudio io non so se hai la “morosa” a Pavia… Se però, come dici tu non l’hai… dovresti portare me a Pavia” Il Claudio già timido con le donne… immaginarsi con una donna come la Cesira che attirava l’attenzione di tutti gli uomini… di tutte le età. Da quel momento il Claudio cominciò a scegliere la fuga… rimandare… rimandare. La Cesira, intanto, non mollava la presa. Ora, per la Cesira, il problema non era visitare i monumenti di Pavia … era il Claudio, il quarantenne Claudio, il bravo ragazzo, carattere d’oro, posizione consolidata. Alla Cesira non interessava più Pavia… interessava l’uomo con le sue qualità. Appena poteva parlava, chiedeva notizie sulle pratiche in corso, sul modo di svolgerle, sugli accorgimenti usare. Il Claudio rispondeva gentilissimo, sempre, in ogni momento… ma a debita distanza. Si vedeva lontano un miglio che si sentiva inferiore. Quando, però, una donna si mette in mente una cosa è come un bulldozer, un apripista, uno schiacciasassi… Alla fine, il Claudio cadde tra le braccia della Cesira. Il quarantenne, però, timido era e timido era rimasto… e questo alla Cesira non andava bene. La Cesira voleva un uomo vero, aitante, focoso. Claudio, focoso non lo era affatto. Eppure da qualche parte ci doveva essere il rimedio… La Cesira parlò con medici e psicologi, senza risultato. Un sabato mattina di un anno fa. la Cesira doveva fare delle commissioni in centro a Milano. Alle dieci era in Piazza del Duomo ferma a guardare le guglie che luccicavano al sole. Incontrò il Collega Casimiro della Lomellina che aveva dei problemi con la moglie (non riusciva ad andare d’accordo a letto). Anche, la Cesira si lamentò del comportamento del Claudio. Casimiro svelò che era stato da una Maga a Monza, la quale le aveva consigliato di portare la consorte sul Ponte Coperto di Pavia proprio vicino alla Chiesetta del San Giovanni Nepomuceno. Sconsolato, Casimiro aveva detto che “… quella era l’ultima spiaggia”. La Cesira si illuminò d’immenso. Anche lei avrebbe potuto seguire lo stesso consiglio. Per il Claudio la gita a Pavia è stato come aprire il vaso di Pandora. Ha cominciato a raccontare alla Cesira tutto ciò che sapeva su Pavia… e da quel momento (a letto) è diventato più focoso che mai. Anzi, a quel punto è stato proprio la Cesira a mettere il freno. “Calma Claudio… a Pavia … una sola volta al mese… altrimenti finisci per fare la morosa” - Questo è il racconto 644, scritto dal 2 settembre 2012. Un racconto al giorno per… il piacere di chi scrive… e di chi legge. Non resta che continuare per raggiungere il racconto numero 1000 (mille)… con la speranza di riuscirci. Dino

 
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LE PATATINE FRITTE di Teresa Ramaioli

Post n°13894 pubblicato il 07 Giugno 2014 da dinobarili
 

LE PATATINE FRITTE 

di

Teresa Ramaioli

Le patatine fritte sono uno dei cibi più apprezzati, tutti, grandi e piccoli, amano le patatine. L'idea di friggerle venne allo chef statunitense George Crum non per la gioia del palato ma per ripicca verso un cliente noioso. Si narra che nel 1853 in un ristorante di New York, , un cliente esigente rimandò indietro per tre volte un piatto ritenendo che le patate, servite per contorno, erano tagliate in modo troppo spesso. Fu così che lo chef, per vendicarsi, affettò le patate sottili sottili e le fece friggere, convinto di disgustare l'indisponente cliente; che invece le trovò sublime. Non ci volle poi molto tempo per arrivare alla conquista… del mondo. Ciao Teresa

 
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ANNAMARIA ...E ... OGNI ROSA HA LA SUA SPINA

Post n°13893 pubblicato il 07 Giugno 2014 da dinobarili
 

ANNAMARIA ...

E ...

OGNI ROSA HA LA SUA SPINA

annamariamennitti
annamariamennitti il 06/06/14 alle 21:28 via WEB
E una frase che ho sentito molte volte ,ed è vero...nella vita delle persone c'è sempre qualcosa che non va fosse anche la dea della bellezza ,della ricchezza della felicità c'è sempre un 'ombra che rattrista ,ma per fortuna ci sono i petali che coprono la spina dolorosa e danno sollievo. notte Dino
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 07/06/14 alle 07:35 via WEB
Ciao Annamaria - hai ragione. "Ogni rosa ha la sua spina"....e a volte sono spine che "non" si vedono...e pungono terribilmente...Dino
(Rispondi)

 

 
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ANNAMARIA ...E UNA COMMESSA PER ADALBERTO

Post n°13892 pubblicato il 07 Giugno 2014 da dinobarili
 

ANNAMARIA ...

E

UNA COMMESSA PER ADALBERTO

annamariamennitti
annamariamennitti il 06/06/14 alle 21:09 via WEB
Però questo psicologo il dott Giuseppe non è stato tanto bravo ha trovato la via più breve "trovati un'altra commessa"Grazie dottore ,ma se è quello il problema di Adalberto? Il sogno è stato un concorso di colpa verso Delfina ...vatti a fidare va....ciao Dino
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 07/06/14 alle 07:31 via WEB
Ciao Annamaria - hai ragione. Il consiglio del Dott. Giuseppe è stato lineare. Adalberto aveva bisogno di un'altra commessa. Dino
(Rispondi)

 

 
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