Messaggi del 11/06/2014

ANNAMARIA ...E IL RACCONTO DI CARMELO

Post n°13939 pubblicato il 11 Giugno 2014 da dinobarili
 

ANNAMARIA ...

E

IL RACCONTO DI CARMELO

annamariamennitti
annamariamennitti il 11/06/14 alle 13:27 via WEB
Sono bellissime le gite in comitiva specialmente quelle con il pulman , chi passa i guai è solo il condcente ,il quale non sente, non vede, e cerca di guidare con serietà Immagina dopo aver mangiato e bevuto anche un sorso ti dà una carica a ciò che hai sempre evitato ...cantare viene spontaneo...come Gelsomina già nel campo della muusica ,poteva non notare Carmelo ciao Dino
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 11/06/14 alle 19:05 via WEB
Ciao Annamaria - Gelsomina ha trovato il suo Carmelo... Chi cerca... trova. Sempre. Dino
(Rispondi)

 

 
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ANNAMARIA ...E LA MUSICA DELL'AMORE

Post n°13938 pubblicato il 11 Giugno 2014 da dinobarili
 

ANNAMARIA ...

E

LA MUSICA DELL'AMORE

annamariamennitti
annamariamennitti il 11/06/14 alle 14:13 via WEB
ciao Dino io penso che l'amore sia un surrogato della musica Con la musica provi emozioni: ti purifica lo spirito è fonte di benessere, accresce la capacità di concentrazione.....l'amore è la stessa cosa ,in primo posto va la musica è come una musica divina ,come potremmo fare il paragone se non ci fosse stato per prima la musica? ciao Dino
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 11/06/14 alle 19:02 via WEB
Ciao Annamaria - hai ragione... non si può fare il paragone. Prima c'è stato l'amore... poi è arrivata la musica. Hai visto di quanti toni è fatta la musica? Alti e bassi... Dino
(Rispondi)

 

 
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PENSIERO DEL GIORNO

Post n°13937 pubblicato il 11 Giugno 2014 da dinobarili
 

PENSIERO DEL GIORNO

“Diceva un vecchio detto:

Quando l’amore c’è…

la gamba la tira al pié”

Dino

 

 

 
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GAUDENZIO racconto (435) di Dino Secondo Barili

Post n°13936 pubblicato il 11 Giugno 2014 da dinobarili
 

Intrigo …

…a Pavia

(Queste storie, anche se raccontate come vere,

sono frutto di fantasia,

pertanto non hanno  nulla a che vedere

con persone reali o fatti realmente avvenuti)

racconto della Domenica

Gaudenzio (435)

Il bello del Supermercato è che si possono fare gli incontri più impensati. Per esempio. Tre mesi fa, la Signora Michela, sessant’anni, vedova da un anno, senza figli, ha incontrato la Signora Giuseppina, sua coetanea. Era tanto tempo che le due “coetanee pavesi” non si vedevano. Erano cinque anni. L’ultima volta che si erano incontrate, la Signora Giuseppina era dispiaciuta perché lasciava Pavia per una cittadina della bassa milanese. “Sai Michela, la figlia è sempre un problema” – aveva detto allora – “Quando si sposano pretendono sempre che la mamma sia al loro fianco. Così, io e mio marito abbiamo pensato di trasferirci in un appartamento accanto al suo… accanto alla nostra unica figlia.” In cinque anni, ne è passata di acqua sotto i ponti del fiume Ticino. Le due donne non si erano più incontrate. Tre mesi fa, invece, ecco l’incontro al Supermercato. Abbracci, effusioni di gioia… come fosse avvenuta la resurrezione di una persona. Reciproco scambio di confidenze. Michela ha subito raccontato il cambiamento avvenuto nella sua famiglia. Era rimasta sola. Sola nella città di Pavia che, per quanto piccola, è sempre una città dove ogni persona pensa ai fatti propri. Si vedeva che Michela soffriva di solitudine, che stava attraversando un periodo nero. Giuseppina, invece, era raggiante, sprizzava gioia da tutti i pori della pelle. “Sai Michela, sono diventata nonna… tre mesi fa… Un bel maschietto vivace e sbarazzino. Mio marito Giacomo non sta più nella pelle. Nel nipotino, ha già visto tutte le somiglianze possibili… “alle sue”. Anzi, ha già pronosticato che farà l’Architetto… come lui. Naturalmente lo dice solo a me (per il momento).” – La Signora Giuseppina sembrava un fiume in piena. Si ingozzava di parole. In un attimo cercava di raccontare “tutte le virtù” del marito, della figlia, del genero e del nipote… Anche la Signora Michela voleva parlare. Conoscere qualche notizia in più. “Giuseppina come mai a Pavia?” La Signora Giuseppina riprese a parlare. “Michela, la mia famiglia non comprende solo mio marito ed io… la figlia, il genero e il nipote. Comprende anche mio fratello Gaudenzio, sessantatre anni, scapolo. Quando cinque anni fa mi sono trasferita accanto a mia figlia in una cittadina del milanese ho pregato mio fratello di venire ad abitare vicino a noi. Ha risposto picche. Mai e poi mai avrebbe lasciato i “suoi” amici di Pavia. Da tre mesi, da quando è nato il nipote… è diventato geloso (del nipote). Telefona tre volte al giorno accusandomi di essere una “senza cuore” …e lui di avere i più inverosimili disturbi. Ogni volta mi accusa di essere una sorella che ha dimenticato di avere un fratello… solo… a Pavia. Giuseppina non aveva finito di parlare quando, alle due donne, si avvicinò un signore alto, moro, aitante… sui sessant’anni. Michela ne ebbe subito una graditissima impressione. Giuseppina fece le presentazioni. “Michela ti presento mio fratello Gaudenzio…” Da quel momento, la situazione delle tre persone si è “capovolta”. Il viso di Gaudenzio, che prima era cupo, cominciò a sorridere. Giuseppina, in un primo tempo si sentì imbarazzata… Non sapeva più cosa dire. Però, capì subito che il fratello non era geloso del nipote… ma aveva bisogno di incontrare la donna giusta… quella che l’avrebbe mandato in tilt. Michela si rese conto che gli occhi di Gaudenzio si erano trasformati in raggi X…la scrutavano in tutto il corpo. Era mezzogiorno… Giuseppina, la “neo” nonna, ebbe una pensata. “Perché non andiamo tutti e tre a mangiare una pizza?” Quel che accadde dopo è facile immaginarlo. Gaudenzio, il sessantatreenne scapolo… non lasciò Pavia e di malattie immaginarie non ne ha più avute. Michela era la medicina “polivalente” …ad effetto immediato… senza controindicazioni. …(435)

 
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DISEGNO DI TERESA RAMAIOLI

Post n°13935 pubblicato il 11 Giugno 2014 da dinobarili
 

DISEGNO DI TERESA RAMAIOLI

"Buon Giovedì...a tutti"

DIARIO CORALE

del

12 giugno 2014

 
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PENSIERI SPARSI DEL 11 GIUGNO 2014

Post n°13934 pubblicato il 11 Giugno 2014 da dinobarili
 

PENSIERI SPARSI DEL 11 GIUGNO 2014

“L’amore è… musica divina”

Dino

 
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IL DOTT. CARMELO E LE ARIE VERDIANE racconto (648) di Dino Secondo Barili

11 GIUGNO 2014

ALMANACCO DI STORIA PAVESE

Trivolzio – 11 giugno 2014 – Mercoledì 12.00

Intrigo …

…a Pavia

(Queste storie, anche se raccontate come vere, sono

 frutto di fantasia. Pertanto non hanno nulla a che

vedere con persone o fatti realmente avvenuti)

racconto del Mercoledì

648

I racconti di Pavia /Lago di Garda

Il Dott. Carmelo e le arie verdiane

Un anno fa, Dott. Carmelo, quarant’anni, scapolo, impiegato presso un Ufficio Commerciale di Milano, abitante a Pavia, era giù di corda. In Ufficio c’era malcontento e nessuno parlava più di futuro. Tutti cercavano di difendere quello che potevano senza farsi troppe illusioni. Quando in Ufficio si instaura un clima di sfiducia e malessere… anche le cose piccole diventano grandi. Le persone sono a disagio e tale disagio si riflette su tutti gli altri rapporti sociali, famiglia e amici compresi. Il Dott. Carmelo, un anno fa, ne parlò con il suo amico e coetaneo pavese, Raffaele. Con Raffaele, Carmelo si trovava una volta alla settimana nel solito Bar di Piazza della Vittoria. Caffè, lettura veloce dei titoli del giornale… e quattro chiacchiere tanto per dire qualcosa. Un anno fa, invece, Carmelo aveva il volto preoccupato. Raffaele se ne accorse e chiese il perché. “Cosa devo dirti.” – rispose il quarantenne – “Quando in Ufficio sorgono problemi… anche le altre cose vanno di pari passo, cioè male” – Raffaele non si accontentò. “Carmelo… è proprio nelle difficoltà che bisogna reagire… avere dei bilanciamenti. Prendi per, esempio il mio caso. Faccio parte di una Corale nella quale vengono ammortizzate tutte le problematiche del giorno d’oggi. La settimana prossima andiamo a fare una bella gita sul Lago di Garda. Cinquanta persone in pullman che, per una giornata, non pensano ad altro che a divertirsi. Dimenticare per un attimo le quotidiane preoccupazioni. Perché non vieni anche tu?” Il Dott. Carmelo non si ricordava di aver preso parte ad una gita in comitiva. Perché non andarci? Il quarantenne pregò l’amico di provvedere all’iscrizione. Per il Dott. Carmelo è stato come una boccata di ossigeno, aria pura, nuova. Sul pullman c’era gente spassosa che pensava solo a cantare… D’altro canto erano i componenti di una Corale che aveva nel suo programma “arie verdiane”. Il Dott. Carmelo si ricordò di aver frequentato corsi di canto come tenore e che la sua passione erano le arie di Verdi. Cosa c’era di più bello di mischiarsi alla compagnia e mettersi a cantare. Quando si è in compagnia … il tempo vola via. Il pullman era appena partito da Pavia …e già era arrivato sul Lago di Garda dove l’accoglienza è superlativa. Gardone Riviera, poi, è una delle mete più ambite. Offre un’infinità di opportunità, tra le quali il Vittoriale degli Italiani , una cittadella monumentale costruita sulle rive del Lago di Garda dal poeta Gabriele d’Annunzio. A volte è il “clima sociale” che crea le condizioni. E’ noto che uno degli scopi delle gite è quella di “mangiare in compagnia” presso qualche Ristorante dove oltre, a mangiare bene, si beve anche bene, cioè vino di ottima qualità. E’ proprio il vino che fa la differenza. Il vino spesso scioglie la lingua…e le ugole d’oro si mettono a cantare. Anche il Dott. Carmelo si lanciò in un assolo tutto suo. L’esibizione è stata applauditissima… Anche dal Proprietario del Ristorante, il Comm. Gardenio il quale aveva un debole per la arie di Verdi. Non solo. Volle a tutti i costi presentare al Dott. Carmelo, sua figlia Gelsomina… diplomata al Conservatorio e virtuosa di violino. E’ stato un incontro indescrivibile. Carmelo e Gelsomina, trentenne bellissima, simpatizzarono immediatamente. Insieme decisero di lanciarsi in una esibizione. Carmelo propose la romanza “Celeste Aida”. Gelsomina accettò immediatamente… di accompagnarlo con il violino. Nella grande sala del Ristorante tutto si fermò. Il silenzio si poteva “tagliare con il coltello”. E’ stato il Dott. Carmelo a prendere il volo …quando la musica divina del violino fece da accompagnamento alle dolci parole… “Celeste Aida, forma divina… Mistico serto di luce e fior” Si fa presto a dire che la musica è un linguaggio universale… anche le parole lo sono, specialmente quando arrivano dirette al cuore. Ed è stato in quel momento che il cuore di Gelsomina cominciò a battere solo per il Dott. Carmelo. Non c’erano più vie di scampo. Il Comm. Gardenio, fece e disfece, fino a quando non convinse il Dott. Carmelo a fermarsi in riva al Lago di Garda almeno una settimana. L’amico Raffaele ebbe l’incarico di illustrare sul pullman… “che una gita così non gli era mia capitata”. Ora, toccava ad ogni gitante incontrare la “loro Gelsomina o Gelsomino”… perché nella vita … i sogni son desideri… desideri di felicità… per tutti. - Questo è il racconto 648, scritto dal 2 settembre 2012. Un racconto al giorno per… il piacere di chi scrive… e di chi legge. Non resta che continuare per raggiungere il racconto numero 1000 (mille)… con la speranza di riuscirci. Dino

 
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L'ORTO di Teresa Ramaioli

Post n°13932 pubblicato il 11 Giugno 2014 da dinobarili
 

L'ORTO 

di

Teresa Ramaioli

iltuonoilgrillo
iltuonoilgrillo il 10/06/14 alle 15:28 via WEB
L’ORTO----Fare l’orto in casa è diventata una pratica di tendenza .Gli orti cittadini ne sono una testimonianza. Le verdure vengono coltivate in cassette sistemate sui davanzali delle finestre, sfruttando balconi, piccoli giardini. Oggi il desiderio di fare l'orto nasce per cercare delle emozioni. Che soddisfazione offrire, a se stessi e agli amici, pomodorini, prezzemolo, cetrioli coltivati in casa. Per chi non ha esperienza la tecnologia (smartphone, blog...ma anche libri, riviste) viene in aiuto , troviamo mille consigli su come piantare, concimare e annaffiare limoni, lattuga, peperoni, rosmarino... Anche gli antichi romani si dedicavano alla coltivazione di un orto. Parte integrante dell’abitazione, l’orto si trovava all’interno del recinto che delimitava la “domus”. Gli dei che lo proteggevano assomigliavano a quelli che tutelavano la casa: erano i Lari. Nelle ville patrizie si accostava alle piante ornamentali numerose colture di alberi da frutta e di ortaggi. Le piante erano potate nelle più strane forme e poste in modo da creare le diverse sfumature di verde, dall'intensità del lauro all'argento dell'ulivo, dalle smaglianti fioriture del pesco o quelle del ciliegio. Come altre civiltà mediterranee Roma poggiava la sua cultura alimentare soprattutto sui legumi (fave, ceci, lenticchie, fagioli). L’orto, che si ritiene producesse legumi tutto l’anno, era chiamato il “secondo salatoio”. L’orto riforniva anche di verdure, rape, tuberi, bulbi commestibili ,il cavolo, le varianti del cardo, insalate, i porri, l’aglio, la cipolla, tutte le specie di verdure da consumare crude o cotte. Ciao Teresa

 
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ANNAMARIA ...E IL PENSIERO DEL GIORNO

Post n°13931 pubblicato il 11 Giugno 2014 da dinobarili
 

ANNAMARIA ...

E

IL PENSIERO DEL GIORNO

annamariamennitti
annamariamennitti il 10/06/14 alle 21:20 via WEB
Sono tre fattori importanti per vivere...il vitto è necessario per tenerci in forza ,quante cose si eviterebbero ,se non ci cibassimo ,ce la sentiremmo di fare le coccole ,se abbiamo fame? io no . L'amore con la paancia vuota non si può...Il sonno è l'unica cosa che viene da solo, dopo aver rispettato il vitto e l'amore . ciao ciao
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 11/06/14 alle 08:12 via WEB
Ciao Annamaria - bel commento. Hai spiegato tutto. Buona giornata. Dino
(Rispondi)

 

 
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