Messaggi del 19/06/2014

ANNAMARIA ...E LA FEDE NELLE NONNE

Post n°14029 pubblicato il 19 Giugno 2014 da dinobarili
 

ANNAMARIA ...

E

LA FEDE NELLE NONNE

annamariamennitti
annamariamennitti il 19/06/14 alle 15:17 via WEB
Villa Carlotta l'hai descritta molto bella e forse l'avrò vista in un viaggio ad Arona ,non ricordo ' so che sono posti meravigliosi e solo tu potevi descrivela ancora più bella.....I sogni che si fanno durante il sonno si avverano tutti Gisella è stata veramente fortunata ,anche perchè si è attenuta alle parole della nonna Però Dino quando sogno mia nonna non mi fa in modo di farmi almeno visitare un bel Castello e che mi resti l'illusione che per lo meno mi aiuta a vivere ,mi viene in sogno solo per dirmi "attenzione stai sbagliando" Gisella e il Prof. Durant felici ok ciao Dino
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 19/06/14 alle 20:16 via WEB
Ciao Annamaria - abbi fede. Vedrai che un giorno o l'altro tua nonna ti farà contenta. Però, bisogna avere fede. Dino
(Rispondi)

 
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LEONCINACATERINA58...E IL RACCONTO DI GISELLA

Post n°14028 pubblicato il 19 Giugno 2014 da dinobarili
 

LEONCINACATERINA58...

E

IL RACCONTO DI GISELLA

leoncinacaterina58_1
leoncinacaterina58_1 il 19/06/14 alle 10:51 via WEB
Bella , come testo é di facile lettura continuerò a leggere tutto ciò che pubblicherai ciao
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 19/06/14 alle 20:10 via WEB
Ciao - Grazie del bel commento. Trovare nuovi lettori è un piacere. Dino
(Rispondi)

 

 
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PENSIERO DEL GIORNO

Post n°14027 pubblicato il 19 Giugno 2014 da dinobarili
 

PENSIERO DEL GIORNO

“I baci

sono come le ciliegie…

uno tira l’altro”

Dino

 

 

 
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GIUSEPPINA racconto (443) di Dino Secondo Barili

Post n°14026 pubblicato il 19 Giugno 2014 da dinobarili
 

Intrigo …

…a Pavia

(Queste storie, anche se raccontate come vere,

sono frutto di fantasia,

pertanto non hanno  nulla a che vedere

con persone reali o fatti realmente avvenuti)

racconto del Lunedì

Giuseppina (443)

A cinquant’anni, uomo o donna che sia, sente che buona parte della propria vita è andata via. Comprende finalmente il valore del tempo…e cerca di utilizzarlo nel migliore dei modi. Giuseppina, cinquant’anni ben portati, single, dopo una convivenza di alcuni anni giunta al capolinea, si rendeva conto che doveva dare una “svolta” alla propria vita. Come? Anche i meno attenti si rendono conto che i cambiamenti che avvengono nel corso degli anni sono significativi. Per esempio. Parecchie persone conosciute “scompaiono” senza lasciare traccia. Nel senso che il loro posto non viene occupato da altri. Allora, una persona corre ai ripari. Un anno fa, Giuseppina, giunta al cinquantesimo anno di età, cercava nuove amicizie. Pavia è una piccola città. Le facce sono sempre le stesse… Difficile trovare volti nuovi. La cinquantenne, però, tentava ogni luogo, compreso le associazioni di volontariato. Anche qui la scelta di nuove amicizie era assai limitata. Giuseppina decise di recarsi a Milano. La grande città, secondo la cinquantenne, avrebbe dovuto offrire maggiori possibilità, ma si sbagliava. Nella grande città tutti hanno fretta. Molte persone provengono dalla periferia o dalla provincia e non alzano neppure gli occhi. Immaginarsi se erano disposte a scambiare qualche parola. Giuseppina capì che doveva cambiare strategia. Si iscrisse ad un “Gruppo Amici del Teatro”. Il gruppo non era numeroso, ma c’erano persone della sua età e qualche anno in più. Tra queste, incontrò un suo ex-compagno di scuola media, Filippo. Filippo era sempre stato un ragazzo estroso. Quando era alla scuola media diceva che “da grande avrebbe fatto il Regista”. Ora, a cinquant’anni suonati, “non” era diventato Regista, ma apparteneva al “Gruppo Amici del Teatro”. Con Filippo, Giuseppina si trovò bene. Il dialogo aveva preso il passo giusto, ma si vedeva che Filippo cercava qualcosa. Non era un uomo soddisfatto. Giuseppina cercò di indagare per saperne di più. Per quanto fosse delicata nel fare le domande, Filippo teneva per sé i propri pensieri. Un anno fa, il “Gruppo Amici del Teatro” è stato invitato ad assistere ad uno spettacolo a Milano. Sul pullman, Giuseppina e Filippo erano seduti una accanto all’altro. E’ proprio nei momenti di relax che le persone si lasciano andare a confidenze. In quell’occasione Filippo parlò dei suoi desideri… “Io, sono sempre il ragazzo della scuola media … quello che avrebbe voluto fare il Regista…” Giuseppina prese la palla al balzo. “E, perché non ci provi ora?” Filippo si sentì scosso. Capì che lo stimolo era giunto al momento giusto. “E come?” chiese. Giuseppina ebbe la risposta pronta. “Sicuramente, in questi anni avrai pensato a come fare la Regia… Se hai bisogno di un’attrice sono pronta a mettermi in gioco… per te.” Per Filippo è stata una vera e propria scossa elettrica. Poteva contare sull’aiuto di Giuseppina che era una bella e affascinante donna, piena di vivacità e arguzia. Quando un uomo “non” si sente più solo significa che ha trovato la strada giusta. Filippo ebbe un’idea. “Giuseppina perché non scriviamo insieme una commedia? Io, ho già la trama in testa. In due… i dialoghi vengono meglio.” Si accordarono per fissare il calendario degli appuntamenti… un giorno a casa dell’uno, un giorno a casa dell’altro. Ormai era fatta. Giuseppina si sentiva sempre più attratta da Filippo che si lasciava andare. E Filippo… altrettanto. La commedia, giorno dopo giorno diventava realtà. Ora, si trattava di organizzare la rappresentazione. Giuseppina era la protagonista e la parte la conosceva benissimo. Difficile è stato trovare il co-protagonista. Un uomo. Alla fine fu lo stesso Filippo ad assumere entrambi i ruoli di “primo attore” e di Regista. Fu un trionfo. Nell’ultima scena, Filippo doveva baciare Giuseppina… ma non è stato un problema. Il bacio… era un bacio d’amore. (443)

 
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DISEGNO DI TERESA RAMAIOLI

Post n°14025 pubblicato il 19 Giugno 2014 da dinobarili
 

DISEGNO DI TERESA RAMAIOLI

"Buon Venerdì ... a tutti"

DIARIO CORALE

del

20 giugno 2014

 
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PENSIERI SPARSI DEL 19 GIUGNO 2014

Post n°14024 pubblicato il 19 Giugno 2014 da dinobarili
 

PENSIERI SPARSI DEL 19 GIUGNO 2014

“Nulla accade per caso…

anche l’amore”

Dino

 
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GISELLA E IL LAGO DI COMO racconto (656) di Dino Secondo Barili

Post n°14023 pubblicato il 19 Giugno 2014 da dinobarili
 

19 GIUGNO 2014

ALMANACCO DI STORIA PAVESE

Trivolzio – 19 giugno 2014 – Giovedì - 12.00

Intrigo …

…a Pavia

(Queste storie, anche se raccontate come vere, sono

 frutto di fantasia. Pertanto non hanno nulla a che

vedere con persone o fatti realmente avvenuti)

racconto del Giovedì

656

I racconti di Pavia

Gisella e il Lago di Como

Un anno fa, la Prof Gisella, trentacinque anni, bellissima, alta, bionda, occhi azzurri, gambe da fine del mondo, era stanca ed annoiata. Le ragioni erano molte. La principale era la Scuola presso cui insegnava come Docente di Lettere. Gli studenti erano così e così. Il Colleghi non offrivano grandi interessi. L’unico risvolto positivo era lo stipendio sicuro. Inoltre, Gisella si era lasciata con il suo moroso, Il Docente di Educazione Fisica, Prof Leone. Un bell’uomo. Un quarantenne che si vedeva solo lui ed amava avere sempre gli occhi puntati su di sé da parte di tutte le Colleghe della Scuola. Per un po’ Gisella non ci aveva fatto caso. Poi, cominciò ad essere insofferente. La Docente desiderava avere accanto un uomo meno appariscente dal momento che… “morto un Papa… ne sarebbe arrivato un altro”. Accampando impegni inesistenti, fece in modo di ritrovare la propria libertà ed autonomia. Così, un anno fa, Gisella si sentiva stanca ed annoiata… ma non depressa. Anzi, sotto quell’aspetto, non aspettava altro che il momento di “spiccare il volo”… avere un altro amore. Questa volta, però… niente Colleghi… niente Scuola… Qualcosa di grande… di vero… di eccezionale. Chi è quella donna che a trentacinque anni non sogna un “amore da favola”? Del resto Gisella era una bellezza rara, di quelle che quando passeggiava per Strada Nuova a Pavia faceva girare la testa a tutti gli uomini di ogni età. Ora, però eccola, stanca e decisa a recuperare le proprie forze. Dopo la fine dell’anno scolastico Gisella si era concessa un meritato riposo nel suo bell’appartamento in Pavia, al quarto piano, con le finestre rivolte al fiume Ticino. La Docente di Lettere era talmente stanca che durante la giornata si abbandonava sul divano della sala. Prendeva un libro. Iniziava a leggere… e subito si addormentava. Un anno fa, appena addormentata, Gisella ebbe un sogno. Sognò sua nonna Donata… Il sogno era confuso. Si vedeva un Lago. Alcune montagne sullo sfondo. Sul Lago c’erano diverse imbarcazioni che si muovevano adagio… La nonna Donata, però, era ben vestita e passeggiava in un giardino stupendo in compagnia della sua coetanea Clotilde. Ed era stata proprio Clotilde a sollecitare Donata a parlare. “Di a tua nipote quello che hai detto a me” Nonna Donato non se lo fece ripetere. “Gisella… so che sei stanca ed annoiata. Non preoccuparti. Vieni qui a passare qualche giorno sul Lago di Como e vedrai che non avrai più problemi. Anzi, proprio in questo punto, nel giardino di Villa Carlotta, incontrerai l’uomo della tua vita” Al quel punto si sentì suonare il campanello dell’appartamento e il sogno si interruppe. Gisella non aveva dimenticato nulla di ciò che aveva detto nonna. Quando la Docente di lettere andò ad aprire la porta si trovò davanti il Postino con una raccomandata tra le mani. “E’ per Lei. Mi serve una firma” Gisella firmò e prima di aprirla si fece una domanda. “Prima il sogno…poi la raccomandata… sono coincidenze oppure è la mano del Destino?” La trentacinquenne aprì la busta della raccomandata. Era il Notaio Rocco che l’invitava nel suo Studio di Como per firmare alcuni documenti riguardanti sua nonna Donata. Ormai aveva deciso. Gisella, dopo essere stata a Como, avrebbe fatto una visita alla Villa Carlotta. La Villa è un luogo di rara bellezza, dove capolavori della natura e dell’ingegno umano convivono in perfetta armonia in oltre 70.000 metri quadrati visitabili tra giardini e strutture museali. Questa splendida dimora venne commissionata alla fine del 1600 dal marchese Giorgio Clerici che desiderava per sé un edificio imponente, ma sobrio, circondato da un giardino all’italiana con statue, scalee e fontane. Era proprio quello che Gisella voleva vedere con i suoi occhi. Il giorno dell’appuntamento dal Notaio in Como era un mercoledì. Splendido sole, temperatura ideale. Basta dire Lago di Como perché la mente corra al romanzo i Promessi Sposi di Alessandro Manzoni. Gli occhi della Docente di Lettere, invece, erano puntati sui Giardini di Villa Carlotta…e quel sentiero in cui, in sogno, la nonna le aveva predetto che avrebbe incontrato l’amore… Le persone possono credere o non credere, ma i sogni premonitori hanno sempre accompagnato l’uomo nella sua lunga storia. Gisella non sapeva cosa pensare, ma alle undici del mattino, era sul quel sentiero all’interno degli stupendi Giardini di Villa Carlotta nello stesso punto in cui aveva visto in sogno nonna Donata. Non l’aveva dimenticato. C’era una fontanella e tutt’intorno fiori e piante di rara bellezza. Ad un tratto Gisella si abbassò sulla fontanella per toccare l’acqua. La stava per toccare quando vide riflesso nell’acqua la figura di un uomo…ed una voce. “No. Mai toccare l’acqua con tanti fiori…” Gisella si girò. Un splendida figura d’uomo sui cinquant’anni era davanti a lei. “Sono il Prof. Durant di una Università di Parigi… Non è mai consigliabile toccare l’acqua quando ci sono così tanti fiori in intorno. Troppo lungo spiegare il perché” Gisella rimase come fulminata. Ormai non aveva più dubbi quello era l’uomo che aveva sempre sognato. Giselle e Durant andarono a prendere un caffè al Bar. Si raccontarono tutto o quasi. Alla fine il Prof. Durant invitò Gisella nel suo Castello in Francia… sulle rive della Loira, dove c’era una fontanella identica a quella della Villa Carlotta. - Questo è il racconto 656, scritto dal 2 settembre 2012. Un racconto al giorno per… il piacere di chi scrive… e di chi legge. Non resta che continuare per raggiungere il racconto numero 1000 (mille)… con la speranza di riuscirci. Dino

 
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IL PAESE DEI CAMPANELLI di Teresa Ramaioli

Post n°14022 pubblicato il 19 Giugno 2014 da dinobarili
 

IL PAESE DI CAMPANELLI 

di

Teresa Ramaioli

Il paese dei campanelli----In un’immaginaria isola olandese è ambientato il Paese dei Campanelli. Questo nome è dovuto dal fatto che su ogni casa c’è un piccolo campanello. La leggenda narra che se una moglie tradisce il marito, il campanello della casa in questione suonerà e tutti verranno a sapere quello che è successo. Anche se nessuno li ha mai sentiti suonare, gli abitanti non hanno il coraggio di dimostrare il contrario. Tutto, nel paese dei campanelli, resta tranquillo fino all’arrivo di una nave militare inglese, costretta all’attracco nel porto dell’isola da un incendio sviluppatosi a bordo. Gli ufficiali scendono a terra e… accade l’inevitabile! Hans, il comandante, fa suonare il campanello con Nela, Tom lo fa suonare con BonBon e La Gaffe, per un imperdonabile errore, con Pomerania, la donna più brutta del paese. La Gaffe purtroppo combina un’altra gaffe arrivano sull’isola le mogli degli ufficiali e, senza colpa, rifanno suonare i campanelli con mariti di Nela, BonBon, Elena e Pomerania. La leggenda narra che se un giorno ogni cento anni i campanelli resteranno muti, non suoneranno mai più. TUTTI sono avvertiti, nessuno vuole trasgredire, ma c’è La Gaffe che, suo malgrado, riesce a rovinare tutto. Gli ufficiali ripartono con le mogli e sull’isola per altri cento anni esisterà ancora l’incubo dei campanelli. Ciao Teresa

 
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MADDALENA ...E FEDERICA ... UN PO' PARANINFA

Post n°14021 pubblicato il 19 Giugno 2014 da dinobarili
 

MADDALENA ...

E FEDERICA ... UN PO' PARANINFA

maddamark
maddamark il 18/06/14 alle 20:09 via WEB
Bravissima Federica....forse un pochino paraninfa. Tutto, però, a fin di bene!! Ciao,ciao Maddalena
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 19/06/14 alle 09:07 via WEB
Ciao Maddalena - hai ragione ... un po' paraninfa... quando ci vuole ci vuole. Dino
(Rispondi)

 
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MADDALENA ...E LA FORTUNA

Post n°14020 pubblicato il 19 Giugno 2014 da dinobarili
 

MADDALENA ...

E

LA FORTUNA

maddamark
maddamark il 18/06/14 alle 19:59 via WEB
Galeotto fu tutto!!! La scarpa, l'isola , la pesca, la musica, i violini, il tempo da favola....insomma tutto perfetto per l'amore. Che fortunati!! Un salutone Maddalena
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 19/06/14 alle 09:04 via WEB
Ciao Maddalena - la fortuna va sempre aiutata. Cosa ne dici? Dino
(Rispondi)

 
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MADDALENA ...E IL DOTT. GREGORIO

Post n°14019 pubblicato il 19 Giugno 2014 da dinobarili
 

MADDALENA ...

E

IL DOTT. GREGORIO

maddamark
maddamark il 18/06/14 alle 19:32 via WEB
...eh bravo il dott. Gregorio!!!Camminare fa bene ma......come si dice da noi "il troppo stroppia".Auguri e non si dimentichi la marcia...ma con moderazione. Ciao Maddalena
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 19/06/14 alle 09:01 via WEB
Ciao Maddalena - bel commento. Il troppo stroppia. Buona giornata. Dino
(Rispondi)

 
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UNA POESIA DI GABRIELE D'ANNUNZIO proposta da Annamaria Mennitti

Post n°14018 pubblicato il 19 Giugno 2014 da dinobarili
 

UNA POESIA DI GABRIELE D'ANNUNZIO 

proposta da

Annamaria Mennitti

annamariamennitti
annamariamennitti il 18/06/14 alle 10:41 via WEB
annamariamennitti annamariamennitti il 18/06/14 alle 09:58 via WEB poesie d'autore » poesie di Gabriele D'Annunzio » A l'abruzzese de Melane A l'abruzzese de Melane J' v'arrengrazie, amiche sciampagnune, biate a vu ca stete 'ncumpagnie 'nnanze a lu foche, a fa na passatelle! J' cqua me more de malingunie; qua me s'abbotte proprie li c... Cante e cante, mannaggia la Majelle, j' ne ne pozze cchiù nghi sti canzune! Lu sacce ca lu laure è bbone e bbelle ma 'nganne e 'n core tenghe na vulie de laure cotte nghi li capitune. Me so' stufate a ostriche e sardelle! Ma putesse magnà la Mezzalune sane sane, nghi quattre pipindune, di li nostre, mannaggia la Majelle!
(Rispondi)
 
annamariamennitti
annamariamennitti il 18/06/14 alle 10:49 via WEB
annamariamennitti il 18/06/14 alle 10:24 via WEB Traduco Vi ringrazio amici della campagna,beato voi che siete in compagnia,davanti al camino a fare il gioco della passatella ( gioco del vino),qui muoio di malinconia ,sempre la stessa canzone io non ne posso più mannaggia la "Maiella" Lo so che laria è buona e bella e ho voglia di mangiare il capitone con i peperoni della nostra terra sono stufO di mangiare ostriche e sardine maqnnaggia la MAIELLA
(Rispondi)

 
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GABRIELE D'ANNUNZIO di Annamaria Mennitti

Post n°14017 pubblicato il 19 Giugno 2014 da dinobarili
 

GABRIELE D'ANNUNZIO 

di

Annamaria Mennitti

annamariamennitti
annamariamennitti il 18/06/14 alle 07:48 via WEB
annamariamennitti annamariamennitti il 18/06/14 alle 07:42 via WE GAbriele d'Annunzio usava volentieri il dialetto pescarese nel colloquio familiare, con gli amici e nei momenti d'ira". Così Giordano Bruno Guerri, presidente del Vittoriale degli Italiani, all'incontro "Il dialetto pescarese nella poesia di d'Annunzio", il settimo appuntamento della rassegna sui dialetti italiani organizzato presso la sede romana della "Società Dante Alighieri". L'attaccamento per la lingua materna e l'amore per la terra natia - l'evidente "abbruzzesità" - in Gabriele d'Annunzio hanno sempre costituito una componente costante nella sua produzione letteraria. Con gli amici pescaresi parlava sempre in dialetto e alla propria terra si rivolgeva sempre con quella struggente nostalgia che più volte lo spinse a fare di quel mondo di "pastori" l'ambientazione ideale per molt

 
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ANNAMARIA...E L'ARTE

Post n°14016 pubblicato il 19 Giugno 2014 da dinobarili
 

ANNAMARIA ...

E

L'ARTE

annamariamennitti
annamariamennitti il 18/06/14 alle 07:27 via WEB
Esmeralda....finalmente l'amore l'ha trovato nella persona che amava l'arte ,perchè l'arte è amore, e si può capire solo se si pratica,non sarà arte se non sssiste nell'uomo quel sentimento di gioia e amore per il prossimo ciao
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 19/06/14 alle 08:50 via WEB
Ciao Annamaria - Bel commento. Esatto. Buona giornata. Dino
(Rispondi)

 

 
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ANNAMARIA ... GLI UOMINI ...E LE DONNE BIONDE

Post n°14015 pubblicato il 19 Giugno 2014 da dinobarili
 

ANNAMARIA...

GLI UOMINI...E LE DONNE BIONDE

annamariamennitti
annamariamennitti il 17/06/14 alle 22:32 via WEB
annamariamennitti il 17/06/14 alle 22:10 via WEB Dino ,ma non puoi consigliare a questi cinquantenni di riguardarsi un pò .non è più età da fare certi sforzi,infatti si è sentito male ; "chi è causa del suo male ,pianga se stesso" ,, ma il suo male era ben altro, voleva qualcosa di diverso che lo sostenesse e si sentisse sicuro quando avrebbe passeggiato lungo il Ticino ....ecco pronta la bella bionda occhi azzurri e gambe da fine del mondo ELVIRA notte DINO Rispondi
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 19/06/14 alle 08:47 via WEB
Ciao Annamaria - Hai ragione. Potrei consigliare ai cinquantenni "Una donna bruna, con gli occhi neri, capelli corti"... ma non sarebbe la stessa cosa. Il vecchio detto dice: "gli uomini preferiscono le bionde...e sposano le brune" Dino
(Rispondi)

 
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