dino secondo barili
ricerche storiche locali (Pavia e Provincia)Messaggi del 19/06/2014
ANNAMARIA ...
E
LA FEDE NELLE NONNE
(Rispondi) (Rispondi)
Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso |
LEONCINACATERINA58...
E
IL RACCONTO DI GISELLA
(Rispondi) (Rispondi)
Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso |
Intrigo …
…a Pavia
(Queste storie, anche se raccontate come vere,
sono frutto di fantasia,
pertanto non hanno nulla a che vedere
con persone reali o fatti realmente avvenuti)
racconto del Lunedì
Giuseppina (443)
A cinquant’anni, uomo o donna che sia, sente che buona parte della propria vita è andata via. Comprende finalmente il valore del tempo…e cerca di utilizzarlo nel migliore dei modi. Giuseppina, cinquant’anni ben portati, single, dopo una convivenza di alcuni anni giunta al capolinea, si rendeva conto che doveva dare una “svolta” alla propria vita. Come? Anche i meno attenti si rendono conto che i cambiamenti che avvengono nel corso degli anni sono significativi. Per esempio. Parecchie persone conosciute “scompaiono” senza lasciare traccia. Nel senso che il loro posto non viene occupato da altri. Allora, una persona corre ai ripari. Un anno fa, Giuseppina, giunta al cinquantesimo anno di età, cercava nuove amicizie. Pavia è una piccola città. Le facce sono sempre le stesse… Difficile trovare volti nuovi. La cinquantenne, però, tentava ogni luogo, compreso le associazioni di volontariato. Anche qui la scelta di nuove amicizie era assai limitata. Giuseppina decise di recarsi a Milano. La grande città, secondo la cinquantenne, avrebbe dovuto offrire maggiori possibilità, ma si sbagliava. Nella grande città tutti hanno fretta. Molte persone provengono dalla periferia o dalla provincia e non alzano neppure gli occhi. Immaginarsi se erano disposte a scambiare qualche parola. Giuseppina capì che doveva cambiare strategia. Si iscrisse ad un “Gruppo Amici del Teatro”. Il gruppo non era numeroso, ma c’erano persone della sua età e qualche anno in più. Tra queste, incontrò un suo ex-compagno di scuola media, Filippo. Filippo era sempre stato un ragazzo estroso. Quando era alla scuola media diceva che “da grande avrebbe fatto il Regista”. Ora, a cinquant’anni suonati, “non” era diventato Regista, ma apparteneva al “Gruppo Amici del Teatro”. Con Filippo, Giuseppina si trovò bene. Il dialogo aveva preso il passo giusto, ma si vedeva che Filippo cercava qualcosa. Non era un uomo soddisfatto. Giuseppina cercò di indagare per saperne di più. Per quanto fosse delicata nel fare le domande, Filippo teneva per sé i propri pensieri. Un anno fa, il “Gruppo Amici del Teatro” è stato invitato ad assistere ad uno spettacolo a Milano. Sul pullman, Giuseppina e Filippo erano seduti una accanto all’altro. E’ proprio nei momenti di relax che le persone si lasciano andare a confidenze. In quell’occasione Filippo parlò dei suoi desideri… “Io, sono sempre il ragazzo della scuola media … quello che avrebbe voluto fare il Regista…” Giuseppina prese la palla al balzo. “E, perché non ci provi ora?” Filippo si sentì scosso. Capì che lo stimolo era giunto al momento giusto. “E come?” chiese. Giuseppina ebbe la risposta pronta. “Sicuramente, in questi anni avrai pensato a come fare la Regia… Se hai bisogno di un’attrice sono pronta a mettermi in gioco… per te.” Per Filippo è stata una vera e propria scossa elettrica. Poteva contare sull’aiuto di Giuseppina che era una bella e affascinante donna, piena di vivacità e arguzia. Quando un uomo “non” si sente più solo significa che ha trovato la strada giusta. Filippo ebbe un’idea. “Giuseppina perché non scriviamo insieme una commedia? Io, ho già la trama in testa. In due… i dialoghi vengono meglio.” Si accordarono per fissare il calendario degli appuntamenti… un giorno a casa dell’uno, un giorno a casa dell’altro. Ormai era fatta. Giuseppina si sentiva sempre più attratta da Filippo che si lasciava andare. E Filippo… altrettanto. La commedia, giorno dopo giorno diventava realtà. Ora, si trattava di organizzare la rappresentazione. Giuseppina era la protagonista e la parte la conosceva benissimo. Difficile è stato trovare il co-protagonista. Un uomo. Alla fine fu lo stesso Filippo ad assumere entrambi i ruoli di “primo attore” e di Regista. Fu un trionfo. Nell’ultima scena, Filippo doveva baciare Giuseppina… ma non è stato un problema. Il bacio… era un bacio d’amore. (443)
Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso |
19 GIUGNO 2014
ALMANACCO DI STORIA PAVESE
Trivolzio – 19 giugno 2014 – Giovedì - 12.00
Intrigo …
…a Pavia
(Queste storie, anche se raccontate come vere, sono
frutto di fantasia. Pertanto non hanno nulla a che
vedere con persone o fatti realmente avvenuti)
racconto del Giovedì
656
I racconti di Pavia
Gisella e il Lago di Como
Un anno fa, la Prof Gisella, trentacinque anni, bellissima, alta, bionda, occhi azzurri, gambe da fine del mondo, era stanca ed annoiata. Le ragioni erano molte. La principale era la Scuola presso cui insegnava come Docente di Lettere. Gli studenti erano così e così. Il Colleghi non offrivano grandi interessi. L’unico risvolto positivo era lo stipendio sicuro. Inoltre, Gisella si era lasciata con il suo moroso, Il Docente di Educazione Fisica, Prof Leone. Un bell’uomo. Un quarantenne che si vedeva solo lui ed amava avere sempre gli occhi puntati su di sé da parte di tutte le Colleghe della Scuola. Per un po’ Gisella non ci aveva fatto caso. Poi, cominciò ad essere insofferente. La Docente desiderava avere accanto un uomo meno appariscente dal momento che… “morto un Papa… ne sarebbe arrivato un altro”. Accampando impegni inesistenti, fece in modo di ritrovare la propria libertà ed autonomia. Così, un anno fa, Gisella si sentiva stanca ed annoiata… ma non depressa. Anzi, sotto quell’aspetto, non aspettava altro che il momento di “spiccare il volo”… avere un altro amore. Questa volta, però… niente Colleghi… niente Scuola… Qualcosa di grande… di vero… di eccezionale. Chi è quella donna che a trentacinque anni non sogna un “amore da favola”? Del resto Gisella era una bellezza rara, di quelle che quando passeggiava per Strada Nuova a Pavia faceva girare la testa a tutti gli uomini di ogni età. Ora, però eccola, stanca e decisa a recuperare le proprie forze. Dopo la fine dell’anno scolastico Gisella si era concessa un meritato riposo nel suo bell’appartamento in Pavia, al quarto piano, con le finestre rivolte al fiume Ticino. La Docente di Lettere era talmente stanca che durante la giornata si abbandonava sul divano della sala. Prendeva un libro. Iniziava a leggere… e subito si addormentava. Un anno fa, appena addormentata, Gisella ebbe un sogno. Sognò sua nonna Donata… Il sogno era confuso. Si vedeva un Lago. Alcune montagne sullo sfondo. Sul Lago c’erano diverse imbarcazioni che si muovevano adagio… La nonna Donata, però, era ben vestita e passeggiava in un giardino stupendo in compagnia della sua coetanea Clotilde. Ed era stata proprio Clotilde a sollecitare Donata a parlare. “Di a tua nipote quello che hai detto a me” Nonna Donato non se lo fece ripetere. “Gisella… so che sei stanca ed annoiata. Non preoccuparti. Vieni qui a passare qualche giorno sul Lago di Como e vedrai che non avrai più problemi. Anzi, proprio in questo punto, nel giardino di Villa Carlotta, incontrerai l’uomo della tua vita” Al quel punto si sentì suonare il campanello dell’appartamento e il sogno si interruppe. Gisella non aveva dimenticato nulla di ciò che aveva detto nonna. Quando la Docente di lettere andò ad aprire la porta si trovò davanti il Postino con una raccomandata tra le mani. “E’ per Lei. Mi serve una firma” Gisella firmò e prima di aprirla si fece una domanda. “Prima il sogno…poi la raccomandata… sono coincidenze oppure è la mano del Destino?” La trentacinquenne aprì la busta della raccomandata. Era il Notaio Rocco che l’invitava nel suo Studio di Como per firmare alcuni documenti riguardanti sua nonna Donata. Ormai aveva deciso. Gisella, dopo essere stata a Como, avrebbe fatto una visita alla Villa Carlotta. La Villa è un luogo di rara bellezza, dove capolavori della natura e dell’ingegno umano convivono in perfetta armonia in oltre 70.000 metri quadrati visitabili tra giardini e strutture museali. Questa splendida dimora venne commissionata alla fine del 1600 dal marchese Giorgio Clerici che desiderava per sé un edificio imponente, ma sobrio, circondato da un giardino all’italiana con statue, scalee e fontane. Era proprio quello che Gisella voleva vedere con i suoi occhi. Il giorno dell’appuntamento dal Notaio in Como era un mercoledì. Splendido sole, temperatura ideale. Basta dire Lago di Como perché la mente corra al romanzo i Promessi Sposi di Alessandro Manzoni. Gli occhi della Docente di Lettere, invece, erano puntati sui Giardini di Villa Carlotta…e quel sentiero in cui, in sogno, la nonna le aveva predetto che avrebbe incontrato l’amore… Le persone possono credere o non credere, ma i sogni premonitori hanno sempre accompagnato l’uomo nella sua lunga storia. Gisella non sapeva cosa pensare, ma alle undici del mattino, era sul quel sentiero all’interno degli stupendi Giardini di Villa Carlotta nello stesso punto in cui aveva visto in sogno nonna Donata. Non l’aveva dimenticato. C’era una fontanella e tutt’intorno fiori e piante di rara bellezza. Ad un tratto Gisella si abbassò sulla fontanella per toccare l’acqua. La stava per toccare quando vide riflesso nell’acqua la figura di un uomo…ed una voce. “No. Mai toccare l’acqua con tanti fiori…” Gisella si girò. Un splendida figura d’uomo sui cinquant’anni era davanti a lei. “Sono il Prof. Durant di una Università di Parigi… Non è mai consigliabile toccare l’acqua quando ci sono così tanti fiori in intorno. Troppo lungo spiegare il perché” Gisella rimase come fulminata. Ormai non aveva più dubbi quello era l’uomo che aveva sempre sognato. Giselle e Durant andarono a prendere un caffè al Bar. Si raccontarono tutto o quasi. Alla fine il Prof. Durant invitò Gisella nel suo Castello in Francia… sulle rive della Loira, dove c’era una fontanella identica a quella della Villa Carlotta. - Questo è il racconto 656, scritto dal 2 settembre 2012. Un racconto al giorno per… il piacere di chi scrive… e di chi legge. Non resta che continuare per raggiungere il racconto numero 1000 (mille)… con la speranza di riuscirci. Dino
Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso |
IL PAESE DI CAMPANELLI
di
Teresa Ramaioli
Il paese dei campanelli----In un’immaginaria isola olandese è ambientato il Paese dei Campanelli. Questo nome è dovuto dal fatto che su ogni casa c’è un piccolo campanello. La leggenda narra che se una moglie tradisce il marito, il campanello della casa in questione suonerà e tutti verranno a sapere quello che è successo. Anche se nessuno li ha mai sentiti suonare, gli abitanti non hanno il coraggio di dimostrare il contrario. Tutto, nel paese dei campanelli, resta tranquillo fino all’arrivo di una nave militare inglese, costretta all’attracco nel porto dell’isola da un incendio sviluppatosi a bordo. Gli ufficiali scendono a terra e… accade l’inevitabile! Hans, il comandante, fa suonare il campanello con Nela, Tom lo fa suonare con BonBon e La Gaffe, per un imperdonabile errore, con Pomerania, la donna più brutta del paese. La Gaffe purtroppo combina un’altra gaffe arrivano sull’isola le mogli degli ufficiali e, senza colpa, rifanno suonare i campanelli con mariti di Nela, BonBon, Elena e Pomerania. La leggenda narra che se un giorno ogni cento anni i campanelli resteranno muti, non suoneranno mai più. TUTTI sono avvertiti, nessuno vuole trasgredire, ma c’è La Gaffe che, suo malgrado, riesce a rovinare tutto. Gli ufficiali ripartono con le mogli e sull’isola per altri cento anni esisterà ancora l’incubo dei campanelli. Ciao Teresa
Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso |
MADDALENA ...
E FEDERICA ... UN PO' PARANINFA
(Rispondi) (Rispondi)
Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso |
MADDALENA ...
E
LA FORTUNA
(Rispondi) (Rispondi)
Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso |
MADDALENA ...
E
IL DOTT. GREGORIO
(Rispondi) (Rispondi)
Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso |
UNA POESIA DI GABRIELE D'ANNUNZIO
proposta da
Annamaria Mennitti
(Rispondi) (Rispondi)
Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso |
GABRIELE D'ANNUNZIO
di
Annamaria Mennitti
Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso |
ANNAMARIA ...
E
L'ARTE
(Rispondi) (Rispondi)
Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso |
ANNAMARIA...
GLI UOMINI...E LE DONNE BIONDE
(Rispondi) (Rispondi)
Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso |
- omerostd
- bettina
- ricomincio da qui
- MASSIMO COPPA ZENARI
- Sempre Nomadi
- PAESAGGI DELLANIMA
- voglia di volare
- Chiara Pelizza
- ...andar per sogni..
- @Ascoltando il Mare@
- Jezabel
- 6 n m pnsieri cm DNA
- fable...
- MILLERICETTE
- MyLife
- Emozioni di vita
- il mio spazio
- jarod1951camaleonte
- DIARIOCARISSIMOAMICO
- Josephine Hart
- VolareLiberi
- Non per tutti
- madame
- Satine Rouge
- angoloprivato
- risatissime
- Immagini di Stella
- di arte e di poesia
- Emozione Inaspettata
- Suggestioni effimere
- Il mio Blog
- Pedro
- Epifanie
- le matite dellanima
- notizie dal mondo
- sous le ciel de ...
- Il labirinto
- JAMBOREE
- IL TAVOLO ROTONDO
- Orme dellAnima
- LUCI & OMBRE
- MyBlogNotes
- IL MIO MONDO BLOG
- MovimentodiCorrente
- LA DIETA ALLEGRA
- moralibertà
- MARCO PICCOLO
- Pensieri&emozioni
- Diario di Dora
- ...fini la comédie
- Donna, lavoro e casa
- Le note dellAnima !
- Femminile&Maschile
- Stupore
- bibo
- pensieri in libertà
- CHIACCHERE FRA AMICI
- Counselling di Yaris
- Alcatraz
- Le Mie Emozioni...
- Birillo
- Piacevole Ascolto...
- POESIA
- ..
- MIA NUVOLA DORATA
- Esistenza
- Pausa sorriso
- MAPPAMUNDI
- Un pò di Tutto
- black.whale
- Desperate Mammy
- Mondo Parallelo
- Setoseallegorie
- CARICO A CHIACCHIERE
- Il Diavolo in Corpo
- FOSCO
- Ali Della Fantasia
Inviato da: lascrivana
il 25/01/2017 alle 08:23
Inviato da: laura1953
il 24/01/2017 alle 16:51
Inviato da: laura1953
il 19/01/2017 alle 13:35
Inviato da: lascrivana
il 19/01/2017 alle 09:24
Inviato da: vulnerabile14
il 17/01/2017 alle 00:08
I messaggi e i commenti sono moderati dall'autore del blog, verranno verificati e pubblicati a sua discrezione.