Messaggi del 24/06/2014

ANNAMARIA ...E IL RACCONTO DEL COMMERCIALISTA

Post n°14087 pubblicato il 24 Giugno 2014 da dinobarili
 

ANNAMARIA ...

E

IL RACCONTO DEL COMMERCIALISTA

annamariamennitti
annamariamennitti il 24/06/14 alle 14:24 via WEB
La bella prof dopo essersi sacrificata nello stdio si è ritrovata con uno stipendiuccio per la sopravvivenza Per forza si è data da fare in cerca di un commercialista, visto i tempi che corrono l'unico a derle agiatezza è lui ....questo non è destino, ma "volere e potere" con la volontà si ottiene tutto...a Ottavia non interessava Roma ,ma il futuro narito commercialista e magari con un bel conto in banca ricavato dai suoi tanti clienti ..ciao
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 24/06/14 alle 18:36 via WEB
Ciao Annamaria - Bel commento ... un po' duro e crudo. Non pensi che Roma abbia contribuito a creare l'atmosfera? Un cinquantenne ed una bella bionda hanno bisogno anche di atmosfera... e Fontana di Trevi è "un valore aggiunto"... aggiunto a tutto il resto. Quando si spera ... bisogna sperare in grande. Cosa ne dici? Dino
(Rispondi)

 

 
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PENSIERO DEL GIORNO

Post n°14086 pubblicato il 24 Giugno 2014 da dinobarili
 

PENSIERO DEL GIORNO

“Quando si sogna

è meglio

sognare in grande”

Dino

 

 

 
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ALFREDO racconto (448) di Dino Secondo Barili

Post n°14085 pubblicato il 24 Giugno 2014 da dinobarili
 

Intrigo …

…a Pavia

(Queste storie, anche se raccontate come vere, sono

 frutto di fantasia. Pertanto non hanno nulla a che

vedere con persone o fatti realmente avvenuti)

racconto del Sabato

Alfredo (448)

Nella vita, le cose non sempre vanno per il verso giusto. Per rimettere le cose a posto ci vuole spesso “la mano del Destino.” Alfredo, cinquant’anni, aveva una sorella, Clementina. Dalla provincia di Pavia, Alfredo si era trasferito a Milano parecchi anni fa. Aveva preso in affitto un mini appartamento, dove viveva benissimo… da solo. Ogni sabato, la sorella Clementina partiva dal paese natio nell’Oltrepò Pavese e raggiungeva il fratello Alfredo. Portava i prodotti dell’orto, qualche gallina già pronta per essere messa in pentola e i due passavano il sabato e domenica insieme. Ad Alfredo piaceva stare a Milano… A Clementina, no… ma ogni sabato raggiungeva la Metropoli per non lasciare solo il fratello. Al lunedì la quarantacinquenne se ne tornava al paese natio. Così per anni. Un anno fa, Alfredo, cominciò ad essere insofferente della presenza della sorella. Clementina se ne accorse e cominciò a rinfacciare al fratello che era un egoista. Per lui aveva rinunciato a farsi una famiglia. Adesso che anche lei era sola… lui cercava di farne a meno. La verità era un’altra. Alfredo gradiva la presenza della sorella. L’aveva sempre gradita, ma ora sentiva il bisogno di essere autonomo, libero, indipendente. (Questo diceva lui… senza farsi sentire da Clementina). La ragione era anche un’altra. Nell’Ufficio dove lavorava Alfredo era stata assunta una nuova impiegata, Maddalena. Una trentenne, bellissima, da far perdere i sensi. Il cinquantenne, anche se non lo dava a vedere, si era innamorato pazzamente di Maddalena. Bastava che lei alzasse un dito e Alfredo scattava come una molla per servirla. Si dice che “l’amore a cinquant’anni” fa effetti strani, “superlativi”. Alfredo non si era mai innamorato. Avendo poi, la presenza continua della sorella Clementina, non ne sentiva il bisogno. Ora, però, era diverso. Alfredo si era innamorato… e che innamoramento! Un anno fa, però, il cinquantenne cominciò a sentire dei “sensi di colpa” nei confronti della sorella Clementina. Avrebbe voluto avere… sia la sorella, sia la “sua” donna, cioè, Maddalena. Inoltre, Maddalena, aveva un occhio di riguardo nei confronti di Alfredo… Purtroppo lo “vedeva” vecchio. La trentenne sognava un aitante e muscoloso giovanotto della sua età. D’altro canto, Maddalena, non sapeva (e non voleva) rinunciare alle attenzioni raffinate di Alfredo. Una mattina, Alfredo e Maddalena presero lo stesso ascensore per raggiungere il decimo piano… dove si trovava l’Ufficio dove lavoravano. Essendo soli, Alfredo, ne approfittò per fare a Maddalena una romantica dichiarazione d’amore. La trentenne, si rese conto di trovarsi in una situazione imbarazzante. Non voleva perdere Alfredo (come amico), ma voleva avere le mani libere per incontrare il “principe azzurro”. Ad Alfredo, Maddalena “non rispose”, ma quella notte non dormì. Sapeva che il cinquantenne aveva una sorella, Clementina… Come fare? Dopo un brevissimo sonno, Maddalena, si svegliò e trovò la soluzione. La trentenne aveva due cugini gemelli, di quarantasette anni, Giulio e Giulia che abitavano a Binasco (Milano)… in cerca dell’anima gemella. Nella mente di Maddalena scattò la soluzione. Organizzò uno spettacoloso pranzo. Invitò, Alfredo, sua sorella Clementina, Giulio e Giulia. Il pranzo fu così ben concertato che Alfredo si innamorò di Giulia…e Giulio si perse negli occhi di Clementina. Così, a fine pranzo, si erano formate ben due coppie di innamorati… Così innamorati che Maddalena ha potuto ben dire. “Galeotto fu il pranzo e Galeotta… la padrona di casa”, cioè lei. La trentenne si prenotò come testimone di nozze per ben due matrimoni. E non è finita. Ai matrimoni partecipò un lontano parente dei “gemelli” arrivato dall’America. Un quarantenne, attore di una famosa fiction americana… bellissimo e ricchissimo, il quale come vide Maddalena la chiese in sposa. La trentenne accettò e, felice… volò in America. - (448)

 
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DISEGNO DI TERESA RAMAIOLI

Post n°14084 pubblicato il 24 Giugno 2014 da dinobarili
 

DISEGNO DI TERESA RAMAIOLI

"Buon Mercoledì ... a tutti"

DIARIO CORALE

del

25 giugno 2014

 
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PENSIERI SPARSI DEL 24 GIUGNO 2014

Post n°14083 pubblicato il 24 Giugno 2014 da dinobarili
 

PENSIERI SPARSI DEL 24 GIUGNO 2014

“L’amore non ha un inizio…

e non ha una fine”

Dino

 
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COME SPOSARE UN COMMERCIALISTA racconto (661) di Dino Secondo Barili

Post n°14082 pubblicato il 24 Giugno 2014 da dinobarili
 

24 GIUGNO 2014

ALMANACCO DI STORIA PAVESE

Trivolzio – 24 giugno 2014 – Martedì - 12.00

Intrigo …

…a Pavia

(Queste storie, anche se raccontate come vere, sono

 frutto di fantasia. Pertanto non hanno nulla a che

vedere con persone o fatti realmente avvenuti)

racconto del Martedì

661

I racconti del benessere

Come sposare un Commercialista

Un anno fa, la Prof Ottavia, quarantenne, single, bellissima, alta, bionda, occhi azzurri, gambe da fine del mondo… Docente di Lettere presso un Liceo del milanese, abitante a Pavia, aveva deciso: “avrebbe sposato un Commercialista cinquantenne”. Detta così sembra una storia che esiste solo nel mondo dei sogni… invece, no. Quando una persona come la Prof Ottavia, posata e riflessiva, ha preso una decisione del genere non è stato per un capriccio, o un desiderio come tanti. E’ stato molto di più. Un anno fa… dopo una vita a correre come una pazza per raggiungere la Laurea, per arrivare al posto di lavoro, per vincere la Cattedra… non poteva più aspettare l’incontro occasionale. Anzi, la decisione era proprio di essere Lei, la bellissima donna bionda, ad andare incontro al Destino. Perché si fa presto a dire che il Destino non esiste… invece, esiste… e “Se una cosa deve accadere… accade comunque” dicevano le persone anziane di una volta. Se, però, una persona vuole andare incontro al Destino… questo è molto “umano” e premia lo sforzo che una persona fa. Un anno fa, Ottavia non solo aveva deciso, ma sapeva come fare. La sua amica e coetanea, Giacinta, Parrucchiera di fiducia, le aveva dato le indicazioni esatte. “Ottavia, se vuoi sposare un Commercialista devi entrare nel mondo dei Commercialisti… Devi avere i contatti giusti per trovarti nel posto giusto al momento giusto”. Certi consigli sono facili a darsi… difficili da applicare… Oppure no. Perché, Giacinta è una donna pratica, una Parrucchiera che, dopo aver fatto i Corsi, necessari, si è fatta da sé. Dice il proverbio che “Una persona intelligente si fa colta sulla strada”(con l’esperienza). Giacinta non perdeva occasione per ampliare le proprie conoscenze. Per esempio. La Parrucchiera aveva un cliente, il Dott. Michele, che vendeva programmi informatici per Commercialisti. Cosa c’era di meglio di metterlo in contatto con l’amica Ottavia? Detto fatto… è passata dalle parole ai fatti. Così, Ottavia si è trovata nella posizione giusta per incontrare il mondo dei Commercialisti milanesi, uomini sempre alle prese con pratiche su pratiche, ricorsi su ricorsi. I Commercialisti milanesi sono l’emblema della Metropoli lombarda… non sono mai fermi. Sono sempre indaffarati con mille impegni. I cinquantenni, poi, non sono molti, e cercano di ampliare la propria clientela. Dopo quattro mesi, la Prof. Ottavia, era sul disperato. Nonostante l’aiuto appassionato del Dott. Michele, non era ancora riuscita ad incontrare un Commercialista cinquantenne. Ne parlò di nuovo con l’amica Parrucchiera. “Giacinta, penso che la mia idea di sposare un Commercialista rimarrà tale. Dopo mesi non sono ancora riuscita ad incontrarne uno. Pensi che debba desistere?” Se c’era una parola che Giacinta avrebbe cancellato dal vocabolario era proprio la parola “desistere”. “Ottavia, la parola desistere nel mio vocabolario non esiste” La Parrucchiera si inalberò e aggiunse. “Neanche per sogno, mia cara Ottavia. Quando nella vita non si riescono a percorrere le Autostrade per raggiungere l’obiettivo… si percorrono i sentieri e si arriva a destinazione. Sono gli obbiettivi quelli che contano. Lascia fare a me. Ho già un’idea” Quando le Parrucchiere si mettono d’impegno sono come i “rompighiaccio”… nessuno le ferma. Giacinta aveva una cliente avanti negli anni (ottanta) la quale “non” vedeva l’ora che suo figlio Commercialista, il Dott. Benvenuto di cinquant’anni, si sposasse ed avesse dei figli” La Signora anziana, ogni volta che si recava dalla Parrucchiera Giacinta diceva. “Io non capisco i giovani di oggi. Mio figlio Benvenuto, cinquant’anni,dice che si sposerà solo… quando troverà una quarantenne, alta, bionda, occhi azzurri e gambe da fine del mondo…” Per Giacinta è stato come accendere un fiammifero accanto alla benzina: un incendio! Dopo aver avuto tutte le informazioni necessarie, la Parrucchiera chiese un appuntamento al Dott. Benvenuto per una pratica (inesistente). L’incontro è avvenuto nello Studio del Commercialista a Roma, poco distante da Fontana di Trevi. Accanto a Giacinta c’era Ottavia. Quando il Dott. Benvenuto ha visto la Prof. Ottavia è andato in visibilio. Non ha capito più niente. Ha voluto accompagnare Giacinta e Ottavia in giro per Roma. La scusa era la visita alla città eterna. La verità era Ottavia… la donna che aveva cercato per tutta la vita. Roma è una città romantica. Giacinta da donna furba e intelligente ha lasciato campo libero ai due “fringuelli”. Ormai il suo compito era finito. Al seguito della storia avrebbe pensato Ottavia, la quale, a tale proposito, aveva le idee chiare… baci, carezze …e l’anello al dito. - Questo è il racconto 661, scritto dal 2 settembre 2012. Un racconto al giorno per… il piacere di chi scrive… e di chi legge. Non resta che continuare per raggiungere il racconto numero 1000 (mille)… con la speranza di riuscirci. Dino

 
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LA TORTA MARGHERITA di Teresa Ramaioli

Post n°14081 pubblicato il 24 Giugno 2014 da dinobarili
 

LA TORTA MARGHERITA

di

Teresa Ramaioli

iltuonoilgrillo
iltuonoilgrillo il 23/06/14 alle 13:52 via WEB
Ciao Dino, ...e la torta...nel pranzo manca la torta. Consiglio la TORTA MARGHERITA, è una tradizionale torta delle feste preparata nel nord Italia. Deve probabilmente il suo nome alla forma di margherita che assume quando viene tagliata a spicchi. Ogni fetta del dolce rappresenta un petalo per lo zucchero a velo spolverato in superficie e la colorazione gialla interna. Questa è una torta contadina veniva preparata con pochi ingredienti: farina, fecola, zucchero e uova (era come un pan di Spagna ideale per essere inzuppato). Presso molte famiglia c'era il rito dello scambio della torta margherita che avveniva in particolari occasioni d'incontro: visite di cortesia, fidanzamenti, feste sociali. Gli ospiti portavano il loro dolce per riceverne in cambio un'altro dai padroni di casa. Oggi la ricetta della torta margherita prevede l'aggiunta di lievito e burro oppure olio, un segreto della sua bontà sta nella sofficità, ottenuta montando a neve fermissima gli albumi. Buonisssssssssima, ciao Teresa

 
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OTTONE VISCONTI di Teresa Ramaioli

Post n°14080 pubblicato il 24 Giugno 2014 da dinobarili
 

OTTONE VISCONTI 

di

Teresa Ramaioli

iltuonoilgrillo
iltuonoilgrillo il 23/06/14 alle 13:29 via WEB
OTTONE VISCONTI---- Milano--Era il 1100 circa, i tempi della seconda Crociata dei cristiani in Medio Oriente. Ottone Visconti comandava i settemila milanesi impegnati nelle battaglie. Durante l’assedio di Gerusalemme, Ottone affrontò in duello il saraceno Voluce, noto per essere un guerriero nobile e valoroso, che combatteva sotto l’insegna di un serpente che divorava un uomo. Secondo la leggenda Ottone, dopo ore di estenuante duello riuscì a sferrare un fendente mortale contro il nemico e abbatterlo. Voluce giaceva a terra morto, quanto Ottone lo spogliò, come tradizione, delle sue armi e insegne, che riportò a Milano come segno della sua vittoria. Per non dimenticare la sua vittoria, volle che la famiglia Visconti addottasse come simbolo quello del Saraceno che aveva sconfitto, trasformando però l' “uomo” divorato dal serpente in un saraceno rosso. Il Biscione comparve nello stemma dei Visconti intorno al 1100, in sostituzione di sette corone d'oro in uno scudo d'argento che era stata l'insegna nobiliare viscontea fino a quel tempo.Sembra che non si tratta di un biscione, ma di una spada a biscia che si è via via enfatizzata nella riproduzione sullo stemma. Ricorda la flamberga del paladino Rinaldo, una spada a due mani, lunga più di 2 m. e 7 Kg di peso con tagliente lama ondulata..IL BISCIONE,l'insegna Viscontea è definita da Dante Alighieri “la vipera che il milanese accampa” (La Divina Commedia, Purgatorio, Canto VIII ). Ciao Teresa

 
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PAPERINOPA 1974... E LA BUONA ESTATE

Post n°14079 pubblicato il 24 Giugno 2014 da dinobarili
 

PAPERINOPA 1974...

E

LA BUONA ESTATE

paperinopa_1974
paperinopa_1974 il 23/06/14 alle 22:34 via WEB
hola compare Dino un saluto buona estate divertiti qua qua..
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 24/06/14 alle 07:42 via WEB
Ciao - Buona giornata a te...e buona estate. Dino
(Rispondi)

 
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ANNAMARIA ... E L'AMORE CHE ESISTE

Post n°14078 pubblicato il 24 Giugno 2014 da dinobarili
 

ANNAMARIA ...

E

L'AMORE CHE ESISTE

annamariamennitti
annamariamennitti il 23/06/14 alle 15:34 via WEB
L'amore dovrebbe essere anche compagnia...no nel senso di essere appiccicato alle gonnelle, ma sapere che c'è ,è presente in ogni momento...e che esiste .....ciao Dino
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 24/06/14 alle 07:39 via WEB
Ciao Annamaria - Hai ragione. Verissimo quello che dici... "sapere che esiste". Dino
(Rispondi)

 
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LA FICCOLA SOTTO IL MOGGIO DI D'ANNUNZIO di Annamaria Mennitti

Post n°14077 pubblicato il 24 Giugno 2014 da dinobarili
 

LA FIACCOLA SOTTO IL MOGGIO 

DI D'ANNUNZIO 

di

Annamaria Mennitti

annamariamennitti
annamariamennitti il 23/06/14 alle 15:29 via WEB
annamariamennitti il 23/06/14 alle 15:21 via WEB La fiaccola sotto il moggio è una tragedia di Gabriele D'Annunzio ambientata ad Anversa degli Abruzzi in provincia dell'Aquila, scritta nel 1905 e rappresentata per la prima volta nello stesso anno. D'Annunzio viene ispirato nella sua breve permanenza ad Anversa degli Abruzzi con Antonio De Nino Il dramma tratta gli ultimi istanti di reggenza della famiglia dei Di Sangro al castello normanno di Anversa degli Abruzzi ed è ambientato nel terzo decennio dell'Ottocento, sotto il regno di Ferdinando I di Borbone. Viene uccisa la madre della protagonista Gigliola per opera della matrigna Angizia e del padre Tibaldo. Gigliola non ne riesce a vendicare il misfatto. La storia porta Gigliola al sacrificio. Il castello infine crolla ed i personaggi sono affetti da vari morbi più o meno gravi: Simonetto è emofiliaco, Tibaldo ha un tremore, Bertrando è moralmente corrotto, Angizia è sfrontata. Attualmente del castello sono visibili solo i ruderi; forse questo ha ispirato D'Annunzio per l'apoteosi finale.

 
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ANNAMARIA... E L'AMORE CHE CAMBIA SECONDO L'ETA'

Post n°14076 pubblicato il 24 Giugno 2014 da dinobarili
 

ANNAMARIA ...

E

L'AMORE CHE CAMBIA SECONDO L'ETA'

annamariamennitti
annamariamennitti il 23/06/14 alle 14:46 via WEB
L'amore cambia il fiore a seconda dell'età ....per i giovincelli ci sono le margherite bianche, perchè duranoo poco ,più si va avanti con gli anni e più il fiore cambia forma colore,aspetto... l'importante arricchire l'amore con dolcezza ,coccole ,aver cura di noi e fargli capire che si è indispensabile l'uno per l'altro....ciao Dino
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 24/06/14 alle 07:33 via WEB
Ciao Annamaria - bel commento. Hai ragione. Secondo l'età cambia il modo di amare. E' l'amore stesso che è diverso. Dino
(Rispondi)

 

 
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