dino secondo barili
ricerche storiche locali (Pavia e Provincia)Messaggi del 27/06/2014
ANNAMARIA ...
E
IL RACCONTO DI GUGLIELMINA
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OSCAR.TURATI...
E
L'AMORE CHE STUPISCE
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ANNAMARIA ...
E
LE CHIACCHIERE LE PORTA IL VENTO
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TERESA ...
E
L'AMORE FATTO SOLO DI PAROLE
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MAIA DI D'ANNUNZIO
di
Annamaria Mennitti
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Intrigo …
…a Pavia
(Queste storie, anche se raccontate come vere, sono
frutto di fantasia. Pertanto non hanno nulla a che
vedere con persone o fatti realmente avvenuti)
racconto del Martedì
Carola e Alessia (451)
Vengono dei momenti in cui una persona sente il bisogno di cambiare aria. Di fare qualche viaggio…(anche breve). Ma è solo per fare un viaggio? Carola, trentacinque anni, impiegata presso un Ufficio a Milano, abitante a Pavia, stava attraversando un periodo poco soddisfacente. In Ufficio, le cose non andavano male. C’era Ginetto, quarant’anni, “giovanotto” un po’ asfissiante… Per il resto andava tutto liscio. Anzi, a volte Ginetto ci voleva. Per darsi delle arie, il quarantenne, raccontava barzellette un po’ “licenziose”. Quando le giornate si ripetono sempre uguali, anche qualche barzelletta non fa male. Questo non vuol dire che la voglia di “fare un viaggio” viene a mancare. Una notte di un anno fa, Carola ha sognato il mare… Si vedeva che il sogno scaturiva da un’esigenza profondamente sentita. Ne ha parlato con la sua collega e amica Alessia, lei pure trentacinquenne. Anche Alessia aveva voglia di mare… Le due amiche si accordarono per un viaggio sulla Riviera Ligure una domenica mattina. Quando due persone sentono la stessa esigenza … non è detto che sia dettata dagli stessi motivi. Alessia, per esempio, aveva solo voglia di mare (forse). Con il suo Lui andava benissimo (quasi). Una giornata di lontananza avrebbe fatto bene a tutti e due. Avrebbe aumentato l’attesa e il desiderio. Durante il viaggio in automobile da Pavia alla Riviera Ligure le due colleghe, Carola e Alessia parlarono di tutto. Diceva Carola. “Alessia, vorrei essere come te. Ben sistemata. Con il tuo Lui che ti viene a trovare tutti i giorni e passate parecchie ore insieme…” Alessia non disse nulla. Fece finta di non aver sentito. Carola riprese lo stesso concetto con altre parole. Alessia, allora, si sentì punta sul vivo. “Vedi, Carola, nella vita di coppia … non sono tutte rose e fiori. Magari fosse così. Ogni, persona, uomo o donna che sia, ha i suoi problemi, le sue speranze, le sue esigenze, le sue aspettative. A volte (parlo per me) una persona desidera non pensare a niente. Vivere momenti di completo relax… Se sei sola… lo puoi fare. Ma se si è in coppia… non puoi farlo. Devi pensare a ciò che pensa (o potrebbe pensare) l’altra “metà”. Oggi, vivere in coppia è molto difficile. Spesso complicato… La sai, Carola, che a volte invidio te… che non hai impegni sentimentali?” Carola si sentì confusa. “Vuoi dire che essere soli … ha i suoi vantaggi?” –“Certamente, si.” – rispose Alessia e continuò – “Puoi andare a letto quando vuoi… Non importa se poi ci vai a letto da sola. Almeno decidi tu quando andare… Invece, quando si è in due… uno o l’altro ha esigenze diverse… e la questione si complica. Non parliamo poi di convivere… Sai quante volte il mio Lui mi ha chiesto di “convivere”? E’ da un anno che ci penso e non riesco a prendere una decisione. Mi chiedo. E se poi, la convivenza non funziona? Sicuramente nasceranno dissidi, scontri, ripicche… Così, rimando. Mi dico… meglio aspettare. Ecco perché, oggi, ho deciso di fare con te un viaggio sulla Riviera Ligure.” Carola non ha più aperto bocca. Quand’era partita da Pavia, avrebbe voluto raccontare di Filippo, l’impiegato dell’Ufficio accanto al suo a Milano, che le ha chiesto di uscire… Carola aveva dei dubbi. Non sapeva se accettare oppure no. Filippo ha una cattiva nomina. Ha il vizio… “dell’usa e getta”. Cioè, si stufa presto di una donna e ne cerca un’altra. Si rese conto che era meglio attendere. Però, Carola, ebbe una pensata. “Alessia perché non ci fermiamo in una Pasticceria e ci facciamo una scorpacciata di paste… Ne conosco una, qui vicino, che produce delle paste buonissime, favolose, da fine del mondo… Dopo tutto, la vita, ogni tanto, ha bisogno di cose dolci …(in quantità industriale!). (451)
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Viaggio in Lombardia
Cortile … story
Il cortile di sessant’anni fa era una scuola di vita e di pensiero… forse, più “avanti” della scuola di oggi. I ragazzi, fin da bambini, si davano da fare in ogni settore. Gabriele, un ragazzino mingherlino diceva che da “grande avrebbe fatto il pescatore”. A otto anni era già un pescatore… provetto. Ogni giorno, dopo la scuola, andava a pescare nel fossi pescosi di allora. Ogni giorno tornava con un cestello pieno di pesci. Sua madre entusiasta l’incitava a continuare. I pesci servivano per il pranzo e per la cena… Però, dopo un po’, tutti in casa… si rifiutarono di mangiare pesci. La madre, per non offendere il ragazzo, consigliò a Gabriele di andare a vendere i pesci … dopo averli pescati. In un battibaleno Gabriele divenne bravissimo non solo a pescare… ma anche a vendere. Ogni giorno pescava, vendeva e guadagnava e la madre, per insegnargli a gestire i soldi guadagnati, faceva … da cassiera in modo che il ragazzo… avesse la gestione del proprio patrimonio. Buona giornata a tutti. Dino
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Viaggio in Lombardia
Quando comincia l’estate?
Questo pomeriggio al Supermercato, una bambina di cinque anni, mentre la mamma guardava i prodotti degli scaffali, ha fatto una domanda: “Mamma, quando comincia l’estate?” Sembra una domanda semplice… La mamma ha guardato la bambina e dopo averci pensato qualche istante… “Quando finisce la scuola della tua sorellina” ha risposto… Già, è vero… l’estate inizia quando finiscono le scuole, quando lo stress per i compiti, per le pagelle, per i voti, per tutti i problemi che la scuola comporta… hanno finalmente termine. Non che una persona non ci debba pensare, anzi, oggi “la scuola non finisce mai”… ma l’estate è sempre l’estate… è sole, lunghe giornate di luce, è calma, magari apparente, ma calma. Allora viva l’estate… viva il lento trascorrere delle ore di luce… Buona serata a tutti. Dino
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27 GIUGNO 2014
ALMANACCO DI STORIA PAVESE
Trivolzio – 27 giugno 2014 – Venerdì - 12.00
Intrigo …
…a Pavia
(Queste storie, anche se raccontate come vere, sono
frutto di fantasia. Pertanto non hanno nulla a che
vedere con persone o fatti realmente avvenuti)
racconto del Venerdì
664
I racconti del benessere
Guglielmina
Il benessere dipende spesso da come una persona vede sé stessa. Un anno fa, ne sapeva qualcosa la quarantenne Gugliemina, bellissima, impiegata presso un Ufficio Commerciale di Milano, abitante a Pavia. Negli ultimi tempi le cose non erano andate come avrebbe voluto. Anzi, erano andate decisamente male. Si era lasciata con il moroso dopo quattro anni portati avanti a fatica. Forse era stata quell’esperienza a segnarla in modo particolare. Un anno fa, Guglielmina era sulla via della depressione. Non si curava più come aveva fatto in passato. Anche la sua amica, Giovanna se ne era accorta e aveva deciso di intervenire. “Gugliemina non mi piace il tuo modo di fare. Dove sono finite tutte le tue brillanti idee di alcuni anni fa? Se fosse in te, mi darei una mossa. Cercherei di uscire dal tunnel” Guglielmina sapeva benissimo che Giovanna aveva ragione. Oltre alla poca voglia… aveva perduto quel “quid” che scatta nella testa delle persone per farle sentire bene. Infatti, si vedeva invecchiata… e molti particolari del suo corpo non le piacevano più. Rispose a fatica. “Cosa dovrei fare? A volte mi pesa persino a guardarmi allo specchio” Giovanna reagì. “Ecco il tuo problema. La mancanza di fiducia in te stessa. Sei una bellissima ragazza… devi reagire” Guglielmina si sentì toccata sul vivo. Non si vedeva più tanto bella e questo fatto la mandava in crisi. Giovanna ritornò all’attacco. “Gugliemina perché non ne parli con il tuo Medico di Fiducia?” La quarantenne comprese che era giunto il momento di intervenire. La sera stessa, dopo il lavoro, si recò nell’Ambulatorio del Dott. Giuseppe, un sessantenne di grande esperienza e indiscussa umanità. Il Medico, dopo aver ascoltato Guglielmina intervenne con il suo ponderato consiglio. “Siccome la conosco da tanto tempo, potrei consolarla dicendole che è un periodo passeggero come tanti nella vita.. Invece, le consiglio di intervenire subito, prima che la situazione peggiori” La quarantenne si preoccupò. “E cosa dovrei fare?” – “Se fossi in lei mi iscriverei ad un Gruppo Teatrale Amatoriale… I componenti di tali Gruppi sono specialisti nel far star bene le persone. Sono sempre impegnati in nuovi spettacoli. Cercano persone disponibili a sostenere i personaggi della commedia umana…ed è l’unico modo per comprendere quanto sia importante dare corpo e voce a nuovi personaggi. E’ una delle medicine migliori per stare bene” Gugliemina comprese il consiglio del Dott. Giuseppe. Ne parlò con Giovanna e insieme si iscrissero ad una Compagnia Teatrale Amatoriale del milanese. Il Regista era un cinquantenne, Riccardo, dalle idee rivoluzionarie. Secondo il cinquantenne, tutte persone dovrebbero fare teatro… per capire che cos’è la vita. Diceva il regista Riccardo: “Soltanto mettendosi nei panni di un altro personaggio è possibile capire sé stessi. E’ dal confronto che nasce la conoscenza “ Appena il Regista Riccardo vide Guglielmina se ne innamorò. Era proprio il tipo di donna che cercava per il suo nuovo spettacolo avente per protagonista una Zingara. Dopo aver illustrato il personaggio, Riccardo, ordinò alla Costumista Maria Elena di procedere alla scelta del costume. Ormai, Guglielmina e Giovanna erano coinvolte nel nuovo spettacolo. Non avevano più tempo per pensare … solo per agire. Come? Eseguendo gli ordini del Regista Riccardo… un fanatico dalle idee contagiose. Quando la quarantenne si vide vestita da Zingara si rese conto della responsabilità che stava assumendo. Non poteva più dire e fare ciò che voleva … ma doveva stare alle regole del gioco. Il Regista era come un despota… in senso buono. Nel senso che quel che contava era il risultato, il fine della messa in scena. Riccardo era stato chiaro. “Guglielmina, tu sei una Zingara che legge il futuro alle persone… Le persone hanno bisogno di speranze, di vedere il loro futuro rosa, con piacevoli sorprese. Prima di tutto devi guardare negli occhi le persone. Capire i loro desideri. Il tuo viso parla per te. Una persona si accorge subito se tu reciti una parte scritta da altri… oppure se reciti una parte che è anche parte di te, condivisa da te, sentita da te. Per dare fiducia agli altri devi, prima di tutto, avere fiducia in te stessa. Solo così sarai una vera attrice… una messaggera di sogni, di speranze, di felicità” Il Regista Riccardo si stava infervorando un po’ troppo, ma Guglielmina aveva capito che ogni persona deve fare la propria parte con passione…e deve farla fino in fondo. Anche Giovanna ha avuto il suo ruolo. Riccardo l’ha scelta come Aiuto Regista per la sue capacità di osservazione nell’inquadrare le scene. La spettacolo ha avuto successo e la quarantenne Gugliemina a capito l’importanza di “dare… per poter ricevere”. Soltanto dando fiducia …un persona regala a sé stessa forza e felicità. - Questo è il racconto 664, scritto dal 2 settembre 2012. Un racconto al giorno per… il piacere di chi scrive… e di chi legge. Non resta che continuare per raggiungere il racconto numero 1000 (mille)… con la speranza di riuscirci. Dino
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LE GUARDIE SVIZZERE
di
Teresa Ramaioli
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ANNAMARIA ...
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IL RACCONTO DI MAURIZIO
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ANNAMARIA ...
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IL CORTILE STORY
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