dino secondo barili
ricerche storiche locali (Pavia e Provincia)Messaggi del 29/06/2014
ANNAMARIA ...
E
LA PAVIA MAGICA
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ANNAMARIA ...
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LE SORPRESE DEGLI ARTISTI
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ANNAMARIA ...
E
L'AMORE MOTORE DELLA VITA
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Intrigo …
…a Pavia
(Queste storie, anche se raccontate come vere, sono
frutto di fantasia. Pertanto non hanno nulla a che
vedere con persone o fatti realmente avvenuti)
racconto del Giovedì
Giacomo (453)
Le persone cercano la felicità. La cercano ovunque. In ogni momento. Il fatto è che la felicità è come il bel tempo. Un giorno c’è… e un’altro giorno viene a mancare. Per Giacomo, cinquant’anni, la felicità mancava da un pezzo. Quando un cinquantenne lavora a Milano e abita a Pavia, impiega buona parte del suo tempo per il trasferimento da un posto all’altro. Inoltre, quando durante il giorno una persona ha passato parecchio tempo fuori casa…non vede l’ora di rifugiarsi nel suo “nido” e riprendere quel minimo di “privacy” di cui ha il bisogno… quasi fosse felicità. La felicità vera, però, è nel condividere. Ecco perché Giacomo, un anno fa, si è iscritto ad un Corso di Recitazione. Un anno fa, il cinquantenne aveva capito che “non” poteva limitare la sua vita al lavoro. Essendo single, non poteva trascorrere la vita tra casa e Ufficio. Ora, però, aveva scelto. Si era dato un programma. Due giorni alla settimana sarebbe uscito alla sera per seguire il Corso di Recitazione. Il primo mese era passato in un volo. Le lezioni erano anche un’occasione per condividere con altre persone nuove esperienze. Siccome Giacomo non si era mai occupato di Teatro aveva una curiosità particolare. Aveva l’interesse della scoperta. Comprese che se “il teatro è vita”… la vita è ovunque… anche sul treno che, ogni mattina, lo portava da Pavia a Milano e viceversa. Durante il Corso di Recitazione, un Docente, aveva raccomandato ai partecipanti di osservare le persone… Come si muovevano, come parlavano, come gesticolavano. Il suggerimento non era caduto nel vuoto. Giacomo, aveva cominciato a studiare le persone che viaggiavano con lui sul treno. Alcune erano veramente interessanti. tra queste c’era una quarantenne, Clementina. Pur essendo anni che viaggiava con Clementina, Giacomo non aveva mia sentito la necessità o il desiderio osservarla, di conversare con lei. Ora, però, che il Docente di Recitazione, aveva suggerito l’osservazione… il cinquantenne aveva scoperto qualcosa di interessante nella quarantenne. Per esempio. Clementina, aveva un fisico da favola. Una voce calma. Un gesticolare tranquillo. Giacomo era attratto dalle donne, ma… non aveva una grande pratica con il gentil sesso. Preferiva stare in guardia come gli aveva raccomandato sua madre. Ora, però, ecco Clementina che ogni mattina attirava la sua attenzione. Giacomo colse l’occasione per avviare una conversazione… tipo “Guarda che tempo oggi!” (e giù a parlare del tempo). Anche Clementina rispose cortesemente all’invito di chiacchierare. Anzi, è stata proprio lei a trovare sempre nuovi argomenti di conversazione. Venne così a sapere che Giacomo si era iscritto ad un Corso di Recitazione. Da sempre, Clementina avrebbe voluto fare la stessa cosa, ma non era mai arrivato il momento giusto. Ora, poteva essere l’occasione buona. Clementina chiese a Giacomo se anche lei poteva iscriversi al Corso. Il cinquantenne si informò e la risposta è stata affermativa. Così, da quel momento i due si sono ritrovati tutti i giorni sul treno Pavia – Milano e ritorno… e due volte alla settimana al Corso di Recitazione. Giacomo cominciò a sentirsi contento, quasi felice. Aveva trovato una persona con la quale dialogare, parlare, chiacchierare… Si sa che sono gli interessi (di qualsiasi tipo) che avvicinano le persone. Una volta può essere il gioco. Un’altra la passione per le Mostre di Pittura o, come nel caso di Giacomo e Clementina, il Corso di Recitazione. Erano passati alcuni mesi e, un sabato sera, Giacomo invitò Clementina a mangiare una pizza in Piazza della Vittoria a Pavia. Niente di impegnativo… un semplice incontro tra amici… Era proprio così? Clementina aveva risposto subito all’invito di Giacomo… quasi l’aspettasse… Dopo aver gustato la piazza, Giacomo propose a Clementina di passare la sera al Cinema… Nella penombra della sala il cinquantenne aveva preso la mano della quarantenne… così… tanto per sentirla vicino. Clementina era in attesa del passo successivo… e visto che Giacomo si faceva attendere, prese l’iniziativa. Finse di avere un colpo di sonno e si appoggiò alla sua spalla… e lì scattò la molla che fece “traboccare il vaso”. Il cinquantenne sfiorò la fronte di Clementina con un (quasi) bacio… Si sa che il “primo” bacio è sempre un “dico e non dico”, ma quelli che seguono … sono un fiume in piena. - (453)
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Viaggio in Lombardia
Il Museo del Risorgimento a Pavia
Il Museo del Risorgimento di Pavia ha la sua sede presso il Castello Visconteo ed è nato nel 1885 per volere della Municipalità. Grazie all’apporto di numerose donazioni, oggi, è un punto di riferimento della città per la conoscenza del contesto storico sociale, culturale, economico … nell’ambito locale. “Articolato in tre grandi sale ordinate cronologicamente, dalla Pavia asburgica alla prima guerra mondiale, offre un quadro di approfondimenti tematici di notevole interesse. La seconda sala è dedicata alla Famiglia Cairoli con la ricostruzione del “salotto, dove alla vita familiare, intima, si alternava quella politica.” C’è pure una vetrina dedicata al “mito” di Garibaldi… che a Pavia, in diversi periodi, ha trovato ospitalità. Buona giornata a tutti. Dino
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Viaggio in Lombardia
Il Museo Storico di Voghera (Pavia)
A Voghera (Pavia) c’è un Museo Storico particolare. E’ dedicato a “Giuseppe Beccari” ed è stato istituito nel 1971, dall’Associazione Nazionale del Fante di Voghera su una superficie di 1200 mq ...che era, una volta, l’antica Caserma di Cavalleria. E’ suddiviso in sale, ognuna dedicata a un’arma, un corpo o una specialità delle FF.AA. italiane o straniere. Uno spazio di 355 mq è dedicato alla storia locale e c’è pure una Sala dedicata alle Conferenze. Vi sono esposti numerosi cimeli… dal periodo napoleonico ai nostri giorni. Buona giornata a tutti. Dino
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29 GIUGNO 2014
ALMANACCO DI STORIA PAVESE
Trivolzio – 29 giugno 2014 – Domenica - 12.00
Intrigo …
…a Pavia
(Queste storie, anche se raccontate come vere, sono
frutto di fantasia. Pertanto non hanno nulla a che
vedere con persone o fatti realmente avvenuti)
racconto della Domenica
666
I racconti del benessere
Il Dott. Camillo
Un anno fa, Il Dott. Camillo, scapolo, quarant’anni ben portati, aveva deciso di mettere ordine nelle sue carte. Veramente, il suo “Studio – Biblioteca – Soggiorno” era quanto di più disordinato ci fosse sulla faccia della Terra. Lo era da sempre. Un anno fa, invece, il Dott. Camillo sentì il bisogno di mettere ordine almeno sulla sua scrivania dove si trovavano ammucchiate carte di ogni genere. Si sa che “carta… chiama carta”. Ne sanno qualcosa i “burocrati di professione” i quale sono “gli inventori delle carte”(da compilare). La carta è facile da ammucchiare… difficile da smaltire (…a meno che non si ricorra alla raccolta differenziata. Allora, basta uno scatolone… ed è tutto sistemato). Camillo era proprio in quelle condizioni. Doveva in qualche modo intervenire… decidersi. Iniziò dalle prime carte che si trovavano sotto i suoi occhi… e scoprì che non aveva ancora aperto una busta che era arrivata per posta qualche giorno prima. Il Dott. Camillo provvide immediatamente. Era la convocazione per una “cena fra coetanei del Corso di Laurea” che aveva frequentato all’Università. Nell’invito c’erano i nomi di tutti gli invitati con accanto il numero di telefono, tra i quali anche Emilia, una ex- compagna di Corso con la quale aveva avuto una relazione finita con l’esame di Laurea. Dopo aver letto e riletto l’elenco il quarantenne, decise di chiamare Emilia, la sua ex- morosa. L’avrebbe sentita volentieri. Stava per digitare il numero sul telefonino quando ebbe un ripensamento e rimandò. A quarant’anni un uomo ha alti e bassi dal punto di vista dell’umore. Camillo era proprio in quello stato. Avrebbe voluto scambiare quattro parole proprio con Emilia. Si ricordò di quando lui e Emilia si incontravano sul Ponte Coperto di Pavia…. Perché non andarci? Dopo tutto era sabato, sabato pomeriggio. La gente passeggiava per la città. Il Dott. Camillo aveva già dimenticato di mettere ordine sulla scrivania. Meglio lasciare il bell’appartamento che abitava e fare quattro passi per raggiungere il Ponte Coperto affollato di persone di ogni età. Era il posto ideale per lasciar libera la mente … e rivedere “il film dei ricordi”. Per “ricordare” non basta… “ricordare”… serve anche ritornare sul luogo dei ricordi. Il Ponte Coperto, per il Dott. Camillo era il luogo ideale. Sulla riva sinistra del fiume la città antica. Dall’altra parte Borgo Ticino, il borgo medioevale dei pescatori. Un luogo magico dove l’antiche atmosfere riemergono ad ogni passo. Specialmente lungo il fiume che scende a valle. Una delle passeggiate preferite da Emilia. Perché non tornare in quella parte della città? Il Dott. Camillo aveva deciso. Era proprio là che sarebbe andato… Camminare adagio. Senza fretta. Godere di ogni attimo per ricordare i bei momenti passati nel corso degli anni. Era la strada in cui Emilia e Camillo si fermavano per baciarsi. Ormai era fatta. Camillo camminava adagio lungo la riva del fiume. Il suo sguardo si perdeva sui tetti rossi di Pavia. Sulla facciata di arenaria di San Michele Maggiore. Sulle lisce pareti delle Torri. Sulla possente mole del cinquecentesco Palazzo del Collegio Borromeo. Un continuo su e giù sui tetti della città… Un dolce vagare tra sogni e ricordi. Ad un tratto il quarantenne si sentì stanco e voglia di sedersi. Cosa c’era di meglio di abbandonare sé stessi sull’erba molle della riva del fiume? Non esiste luogo migliore per riposare. Per chiudere gli occhi e abbandonarsi alle immagini della mente… Il Dott. Camillo si era da poco seduto… quando una barca… a motore spento si stava avvicinando alla riva. Per il Dott. Camillo è stato un colpo. Sulla barca c’era Emilia, la bellissima, raggiante Emilia. “Camillo, cosa fai tutto solo sulla riva del Ticino?” Il quarantenne cercò di darsi un contegno. Rispose con una scusa.”Stavo godendo un po’ di fresco” Emilia conosceva bene Camillo. Era il tipo che aveva bisogno di qualcuno che gli desse la sveglia. Lo tenesse sempre sulla corda, sul “chi vive”. “Dai, Camillo, so benissimo che ti stai lasciando prendere dai ricordi… Lascia perdere. Il passato è passato. Ognuno di noi deve vivere il presente. Deve correre come corre la corrente del fiume. Anzi, sai Camillo… noi siamo la corrente fiume. La corrente che va… che va e non si ferma. Ho una proposta da farti. Sto facendo un servizio fotografico per una Rivista Internazionale che si occupa di Milano EXPO’2015… perché non vieni con me a darmi una mano? Con questa barca dobbiamo raggiungere Venezia. Dobbiamo raccontare a modo nostro il viaggio di Carlo Goldoni da Pavia a Venezia quando venne scacciato dal Collegio Ghislieri perché aveva scritto una commedia sulle donne pavesi. Tu credi che Carlo Goldoni è stato sloggiato dal Collegio e da Pavia solo perché ha parlato male delle donne? Non facciamo ridere… Quella era la scusa… i motivi erano altri. Allora, Camillo, cosa dici? Vieni con me?” Il quarantenne che, qualche ora prima, voleva mettere ordine sulla sua scrivania capì che era meglio accettare. Le occasioni perdute… non tornano più. Emilia aveva un corpo bellissimo. Alta, bionda, occhi azzurri e gambe che erano un favoloso programma… Camillo prese posto sulla barca… Emilia accese il motore… e si mise a cantare… “Voglio vivere così. Col sole in fronte…felice canto… insieme a te” . - Questo è il racconto 666, scritto dal 2 settembre 2012. Un racconto al giorno per… il piacere di chi scrive… e di chi legge. Non resta che continuare per raggiungere il racconto numero 1000 (mille)… con la speranza di riuscirci. Dino
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LE BOCCE
di
Teresa Ramaioli
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BIANCA MARIA VISCONTI
di
Teresa Ramaioli
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ANNAMARIA ...
E
LA MISSIONE DEGLI ARTISTI
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Viaggio in Lombardia
Cortile … story
Una delle preoccupazioni maggiori delle mamme del Cortile di sessant’anni … che i figli crescessero “educati e capaci di resistere alle avversità” Come regola… saper tenere la lingua a posto… e avere la certezza che nella vita non sono tutte rose e fiori. Con questi pochi principi, una persona poteva camminare per la propria strada… “fortuna permettendo”. Infatti, la fortuna era spesso un fattore determinante. Nel Cortile non c’era persona che non “credesse nella fortuna”. L’unica (che ho conosciuto io) che “non credeva nella fortuna” era Sandra… dei Ninnoli. (ogni persona aveva un soprannome). Sandra non credeva nella fortuna… Diceva: “La vita va affrontata a viso aperto…lottando.” Si era recata tre volte a Milano… ma era sempre tornata nel Cortile bastonata e delusa…Testarda, però, ricominciava… Poi, Amilcare, un suo coetaneo vicino di casa, rimasto vedovo, la chiese in sposa… Sandra, aveva già la valigia in mano per affrontare Milano per la quarta volta. Ci pensò. Sciolse i lacci della valigia … e si accasò. Dopo un anno, Amilcare, giocò al lotto. Fece un terno… e vinse una considerevole quantità di denaro. Amilcare e Sandra si concessero un viaggio a Parigi… e non tornarono più. Buona giornata a tutti. Dino
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