dino secondo barili
ricerche storiche locali (Pavia e Provincia)Messaggi del 02/07/2014
COMMENTO DI TERESA ...
PER
MARION
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TERESA ...
E
IL RACCONTO DI DEBORA
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DONADAM68...
E
L'AMORE COME POESIA
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DONADAM68...
E
IL DESTINO
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Intrigo …
…a Pavia
(Queste storie, anche se raccontate come vere, sono
frutto di fantasia. Pertanto non hanno nulla a che
vedere con persone o fatti realmente avvenuti)
racconto della Domenica
Roberta (456)
I giornali e le riviste(specialmente femminili) sono prodighi di consigli per le persone avanti negli anni o prossimi alla pensione. I consigli, infatti, non costano nulla. Coloro che hanno voglia di utilizzarli lo possono fare … gli altri… affari loro. Un anno fa, Roberta, stava per compiere sessantaquattro anni. Si era già recata al Patronato e con la Dott. Paola, aveva controllato e completato la sua posizione previdenziale. Mancava un anno e poi… Si sa che quando si avvicina il giorno della pensione … si contano i giorni. Roberta, bella figura di donna, vedova da un paio d’anni, senza figli, non vedeva l’ora di lasciare l’Ufficio di Milano e vivere a Pavia dov’era nata.. Con i Colleghi e le Colleghe milanesi (un centinaio) si era trovata bene, ma ora aveva voglia di libertà, voglia di non avere più obblighi. Da qualche anno, Roberta si era informata sul “dopo pensione”. Sapeva che alcune ex-colleghe, dopo la pensione, erano andate in crisi. Si erano sentite perse e rimpiangevano il “tour de force” delle corse al treno. Roberta, però, abitava a Pavia. Una città a misura d’uomo. Con tante opportunità tutte da scoprire. Quando una persona per tanti anni ha fatto la pendolare con obblighi di orari continui… non vede l’ora di assaporare “la libertà”. Durante l’ultimo anno, Roberta, spesso, chiudeva gli occhi e si sentiva libera come l’aria, padrona del proprio tempo e della propria voglia di vivere. Un sabato mattina di un anno fa, Roberta, era in Piazza Petrarca, la Piazza del Mercato di Pavia… per ingannare il tempo. Incontrò la sua coetanea Carmen, già in pensione. Le due donne hanno deciso di prendere un caffè al Bar, e, insieme, di fare una chiacchierata. Al tavolino di un caffè è facile lasciarsi andare alle confidenze. “Carmen come va la vita da neo pensionata?” chiese Roberta. La Carmen cercò di tergiversare, poi si lasciò andare. “Roberta, come sai sono vedova (senza figli) da tre anni e sono in pensione da due. Credevo che una volta in pensione potessi vivere la mia vita da “single” come avrei voluto io. In parte ci sono riuscita. Nel senso che ho il mio tempo occupato… ma non sono pienamente soddisfatta. In un primo tempo mi sono iscritta ai corsi dell’Università della Terza Età, ma mi sono stancata subito. Dopo aver passato quarant’anni chiusa tra le quattro mura di un Ufficio… non avevo voglia di ritornarci per ascoltare “parole” che, per quanto interessanti, non mi interessavano per niente. Ho fatto allora alcuni viaggi in comitiva… Ma, viaggiare con le solite persone, alla fine, stanca. E’ un continuo ripetere le stesse cose “di ieri”… dell’altro ieri…Quando non si finisce nelle storie del tempo che fu… Adesso mi sono aggregata ad un gruppo di Camminatori della Domenica… ma, a parte la ginnastica che fa sempre bene, non ho ancora capito “il senso del discorso”. Se devo dirti la verità, mi manca il sesso. Molte donne della nostra età non lo dicono, ma desiderano ardentemente l’atto… più antico del mondo… con quella confidenza totale con l’uomo che è il sogno di molte donne … Purtroppo, un simile sogno “non” si realizza. Rimane solo un sogno…. Il motivo, cara Roberta, secondo me… è che ci sono troppo pochi uomini. Quei pochi uomini rimasti si dividono in due categorie quelli andati “definitivamente in pensione” (dal punto di vista del sesso) …e quelli che ce la mettono tutta per mantenersi giovani. Questi, però, quando trovano la donna giusta… diventano “asfissianti”… ti sono sempre addosso… e la donna finisce nuovamente per perdere il piacere e la libertà.” Roberta non disse nulla. La sua mente andò immediatamente al treno Pavia – Milano. Tra i compagni di viaggio c’era Felicino, un sessantenne, con il quale chiacchierava volentieri. Sempre elegante ed educato… Forse, era il caso di fare le prove per prepararsi ai giorni della pensione. (456)
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Viaggio in Lombardia
L’uomo e i cosmetici…
Dalle ultime notizie giornalistiche, gli uomini (maschi) stanno incrementando l’acquisto di cosmetici per la cura del proprio corpo… Fin qui, nulla di male. Lo hanno fatto prima le donne (femmine) è giusto che lo facciano anche gli uomini (maschi). La domanda è… Come mai? Come mai l’uomo, è tanto interessato ai cosmetici? La domanda non è superflua. Infatti, mentre la donne hanno il problema di essere sempre attraenti…e di attirare il maschio. Per l’uomo, vale la stessa ragione? Sicuramente NO. Allora, devono esserci delle altre ragioni… Qualche studioso ha avanzato l’ipotesi… che, in questi ultimi tempi L’uomo è diventato un po’ (troppo) “narciso”. Sarà vero? Buona serata a tutti. Dino
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Viaggio in Lombardia
Pavia… città-museo… a cielo aperto
E’ normale. Quando una città ha duemila anni di storia (…e oltre). E’ ben tenuta e la vita trascorre tranquilla e serena … come fosse un salotto… non può essere diversamente. Basta conoscere Pavia. Basta seguire le “indicazioni d’uso” … ed il gioco è fatto. Per il conoscitore abituale, Pavia è una città-museo a cielo aperto. Il centro storico è tutto un susseguirsi di palazzi la cui storia affonda nel medioevo, periodo visconteo – sforzesco, settecento e ottocento … in abbondanza. E, poi, una città è fatta (non solo) di storia, ma soprattutto di STORIE… quelle vere (o quasi) e quelle che gli scrittori, nel corso dei secoli, hanno raccolto, raccontato e descritto. Un libro aperto, quindi? … molto di più! Provare per credere. Buona giornata a tutti. Dino
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2 LUGLIO 2014
ALMANACCO DI STORIA PAVESE
Trivolzio – 2 Luglio 2014 – Mercoledì - 12.00
Intrigo …
…a Pavia
(Queste storie, anche se raccontate come vere, sono
frutto di fantasia. Pertanto non hanno nulla a che
vedere con persone o fatti realmente avvenuti)
racconto del Mercoledì
669
I racconti del benessere
Debora e ruota della vita
Il bello del vita è, che a volte, accadono le cose più impensate. Come quella capitata, un anno fa, a Debora, Commessa in un Negozio di Abbigliamento a Milano, abitante a Pavia. Debora, trentenne bellissima, un anno fa, era sulle spine. Il Proprietario del Negozio presso cui lavorava aveva avuto dei problemi economici e si è trovato improvvisamente in cattive acque. Debora lavorava nello stesso Negozio da parecchi d’anni. Era conosciuta, benvoluta …e si era fatta buona fama. Purtroppo quando capitano certe situazioni… il prezzo viene pagato da tutti i soggetti coinvolti. Compreso la Commessa che non ha colpa alcuna. Così è stato per Debora. Mesi e mesi passati nell’ansia di perdere il lavoro. Quando, poi, il lavoro e l’ambiente piacciono … difficile trovarne uno uguale. Debora, un anno fa, non dormiva più di notte. Ogni tanto si svegliava in preda agli incubi di trovarsi povera ed abbandonata sulla strada della miseria. Anche il viso tradiva la tensione. Se ne accorse anche il suo vicino di casa, il Dott. Andrea, un cinquantenne che, all’apparenza non svolgeva alcuna attività. Una mattina, mentre la trentenne usciva dal Condominio per recarsi al lavoro, il cinquantenne le rivolse una domanda. “Debora ti vedo preoccupata. Cosa ti è successo?” La Commessa non aveva nulla da nascondere. Spiegò per filo e per segno come stavano le cose sul piano lavorativo. Inoltre aveva aggiunto una frase che illustrava la situazione. “Dott. Andrea… non dormo più di notte. Quando mi prende l’ansia … non riesco più a chiudere occhio” Il cinquantenne comprese la gravità della situazione e decise di intervenire. “Debora, non avere paura … “per una porta che si chiude … si apre una finestra”. Prima di sera avrai buone notizie” La Commessa si sentì sollevata. Avere una persona che induce alla speranza è come elisir di lunga vita. Il Dott. Andrea aveva fama di persona dalle mille capacità e potenzialità. Finalmente la giornata si presentava sotto una luce diversa. Quel giorno anche il Proprietario, Signor Paolo, si era presentato nel Negozio con il volto rilassato. Aveva offerto un caffè alla Commessa e aveva raccontato le ultime novità. “Debora, forse il temporale sta passando. Questa mattina ho ricevuto una telefonata riguardante questo Negozio. A mezzogiorno ho un incontro sul suo futuro. Ti terrò informata” Per la Commessa la giornata era iniziata bene. Anche la clientela, quel giorno, si presentava con parecchie richieste di acquisto. In particolare la Signora Caterina, una dinamica settantenne, piena di vita e di esperienze. Anzi, era stata proprio Lei, la settantenne che si era intrattenuta parecchio a parlare con Debora. Nel pomeriggio, però, il Proprietario, non era fatto vedere. La Commessa era preoccupata. Avrebbe voluto telefonare per avere notizie, ma le sembrava di esagerare e trasmettere ansia. Alla sera, prima della chiusura, il Signor Paolo si è presentato con il volto sorridente. “Debora è fatta. Da domani, in questo Negozio entrano nuovi azionisti. Per il momento posso dirti che avrai una persona al tuo fianco, la Signora Caterina. Ha detto testualmente “Se un Negozio deve funzionare… bisogna lasciare campo libero a coloro che vi lavorano. Passano la loro giornata a contatto con le clienti. Conoscono i bisogni e le esigenze delle persone. La Commessa Debora deve poter operare nella massima libertà” La trentenne si sentì inorgoglita. Così è stato. Il giorno successivo, la trentenne ha avuto carta bianca nel rinnovare il Negozio. Sia nel suo aspetto esteriore … Sia nel suo modo di presentarsi alla clientela. Per esempio. Debora negli anni aveva maturato in’idea. Mettere al centro del Negozio una pedana circolare con sopra un manichino…. la pedana girava in continuazione … Il manichino cambiava abito ogni giorno. Era il simbolo della Moda…. Il simbolo delle idee nuove che avanzano. La vita è una ruota che gira in continuazione. Coloro che si illudono di capirla senza aggiornarsi continuamente … vengono messi ai margini. Ecco , perché, da quel momento, Debora, ha compreso molte cose. Si è resa conto che… parlare con il Dott. Andrea, suo vicino di casa, era molto utile… e apriva la mente a nuovi orizzonti di vita. - Questo è il racconto 669, scritto dal 2 settembre 2012. Un racconto al giorno per… il piacere di chi scrive… e di chi legge. Non resta che continuare per raggiungere il racconto numero 1000 (mille)… con la speranza di riuscirci. Dino
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I GATTI
di
Teresa Ramaioli
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MARION ...
E
L'IMPEGNO GIORNALIERO
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UN MESSAGGIO DI MARION...
PER TERESA
(Rispondi)
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Viaggio in Lombardia
L’orto di Giancarlo…
Questa mattina ho visitato l’orto di Giancarlo… Uno spettacolo! Ci vorrà ancora una settimana e qualche giorno… e poi, molte verdure arriveranno a maturazione… Ma quello che fa piacere è l’entusiasmo di Giancarlo, quel suo modo di “guardare e lavorare quotidianamente il suo orto”…un effetto speciale indimenticabile. La vita secondo Giancarlo…“La pensione? Posso dire che personalmente non sono andato in pensione.… Ho solo cambiato lavoro. Sono passato da un lavoro “da linea di montaggio” … ad uno più rilassante, creativo, impegnativo, continuativo…l’orto. Pensa che una notte mi sono svegliato e mi è venuto in mente di piantare una certa verdura. Ho preso un foglio e una biro e mi sono segnato il nome … per non dimenticarlo. Ora è una delle verdure che mi da maggiori risultati. “ Buona giornata a tutti. Dino
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