dino secondo barili
ricerche storiche locali (Pavia e Provincia)Messaggi del 05/07/2014
ANNAMARIA ...
E
I TARTASSATI
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ANNAMARIA ...
E
L'AMORE AD OGNI ETA'
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AGOSTINO FARAVELLI ...
E
LE SANGUISUGHE
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LA SCRIVANA ...
E
IL RITORNO ALL'ORTO
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Intrigo …
…a Pavia
(Queste storie, anche se raccontate come vere, sono
frutto di fantasia. Pertanto non hanno nulla a che
vedere con persone o fatti realmente avvenuti)
racconto del Giovedì
Angela Maria (460)
Due anni fa, la Prof. Angela Maria ha compiuto quarant’anni ed ha avuto la certezza della tranquillità economica. Infatti, le è stata assegnata una “Cattedra” in una Scuola del milanese con un percorso stradale molto comodo per raggiungere Pavia dove abita. In tale occasione la Prof si era fatto un “piccolo” esame della sua vita. Fino a quarant’anni aveva continuato a correre. Prima per raggiungere la Laurea. Poi per raggiungere il posto di lavoro che le desse la tranquillità economica necessaria. E’ stato un periodo lungo. Pieno di tensioni… dove l’ansia era all’ordine del giorno. Ora, però, ecco il risultato. Nel fare l’esame della propria vita, la Prof. Angela Maria aveva trovato luci e ombre. L’ombra più buia, però, era quella sentimentale. Non aveva un uomo accanto a sé. Lo aveva sempre desiderato, ma il continuo correre, le aveva fatto perdere il “treno dell’amore”. Ora, era ancora in tempo per “afferrarlo”…ma bisognava trovare l’uomo giusto. Veramente, un paio di uomini, c’erano stati nella vita di Angela Maria… Michele e Giovanpietro. Michele era stato il suo primo amore, risaliva ormai a quando aveva sedici anni. Una sera di Carnevale aveva partecipato ad una festa tra studenti e studentesse della sua età…ed aveva incontrato l’amore. Michele, appunto. Tutto era avvenuto in un attimo. Angela Maria si era persa negli occhi di Michele …e Michele aveva fatto altrettanto negli occhi di Angela Maria. Si sa, però, che i “fuochi di una certa età”… sono facili ad accendersi… e, dopo i primi ostacoli, a spegnersi. Così era stato. Angela Maria, ogni tanto, pensava a quel primo bacio e sentiva ancora battere il cuore. Con Giovanpietro le cose erano andate diversamente. Un percorso un po’ più accidentato. Giovanpietro aveva cinquant’anni e Angela Maria esattamente la metà. Giovanpietro era un affermato Professore del Liceo e lei una laureanda… Tutto era avvenuto quasi per caso. Ad un Corso di Aggiornamento. Più che un Corso era una “serie di incontri” dove i partecipanti dovevano sottoporsi a prove di abilità pratica. Proprio durante una di tali prove, Angela Maria, aveva svelato il proprio lato debole. Giovanpietro aveva cercato di aiutarla e Angela Maria, forse in quel momento bisognosa di attenzione, era cascata tra le braccia del bel cinquantenne. Giovanpietro però era sposato e non aveva alcuna intenzione di lasciare la moglie. La cosa andò avanti per qualche tempo ed “rapporto si interruppe… quasi in modo naturale (per fine corsa)”. Due anni fa, però, a quarant’anni, Angela Maria si sentiva sola. Sentiva che aveva bisogno di un uomo al suo fianco. Un uomo che raccogliesse i suoi disagi “intimi”. La Prof. cominciò a guardarsi intorno. A guardare gli uomini che facevano parte del suo mondo di Docente. Troppo pochi per avere una scelta. Inoltre, difficile innamorarsi di uomini di cui si conoscono (si fa per dire) “vita morte e miracoli”. C’era, per esempio, il Professore di Educazione Fisica, quarantacinque anni, celibe, bello come un “Adone” … e vuoto come una canna di bambù. Angela Maria si iscrisse a tutti i Corsi e i Convegni che giungevano per circolare… Dopo aver studiato l’ambiente … le scuse, per “non” partecipare, era immediate… Intanto era già passato un anno. Gli anni dopo i quarant’anni passano a velocità sorprendente. Un giorno di un anno fa, la Prof. Angela Maria era ferma davanti alla porta d’ingresso dell’Università di Pavia, in Strada Nuova. Stava aspettando una Collega. Un gruppo di tifosi si era messo a litigare. A spintonarsi. Angela Maria si trovò in mezzo ad un parapiglia incredibile. Nella confusione la Prof finì a terra. A soccorrerla ci pensò una Signora della sua stessa età. Non solo l’assistette, ma la invitò a casa sua in un appartamento poco distante da Strada Nuova… nell’antica via …”del Gesù”(oggi, Via Roma). Angela Maria non poteva rifiutare una simile gentilezza. Insieme alla Signora (che ha detto di chiamarsi Ingrid) presero un caffè bollente. Mentre le due donne prendevano il caffè la porta dell’appartamento si aprì improvvisamente. Entrò un Signore… cinquantenne, alto, fisico da atleta, capelli biondi, lunghi e ondulati, occhi chiari e penetranti. Angela Maria rimase come colpita da un fulmine. Non era più stata capace di dire una parola. Si vedeva lontano un miglio che era finita nel “cerchio magico dell’amore”. A toglierla d’impaccio ci pensò Ingrid. “Ti presento mio fratello Franz. Insegna all’Università di Berlino.” Per Angela Maria è stato come una liberazione. Si diede subito da fare per conquistare “l’oggetto del desiderio”… (469
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Viaggio in Lombardia
Tenere duro se si vuole vincere…
In un’epoca come questa… ogni cosa è frutto di un lungo lavoro di preparazione… Non è che i frutti nascano da un giorno all’altro. Il motivo è presto detto. Tutte le volte che una società diventa complessa… si divide in mille specializzazioni… E’ proprio questo il motivo per cui “bisogna saper fare molti mestieri” … e questo richiede tempo, studio, applicazione. I giovani che credono di “essere arrivati” solo perché hanno raggiunto… “una laurea” (magari di tre anni) si trovano spesso a contatto con una realtà molto difficile e complicata. Ecco perché bisogna tenere duro… se si vuole vincere. Buona giornata a tutti. Dino
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Viaggio in Lombardia Cortile … story E’ difficile dire quando sono nate certe storie del Cortile… 70, 100 e più anni fa. Nel Cortile, le storie, non avevano tempo… erano sempre le stesse ed erano sempre attuali… come se i fatti fossero avvenuti una settimana prima. Come la storia di Lisa, la più bella ragazza del cortile … che però non riusciva a trovare l’uomo giusto da sposare… “Tu pretendi troppo… “- le diceva sua madre - “Tu cerchi l’uomo che non c’è. Ti troverai vecchia e brutta … e neppure uno straccio di marito…” Fatto sta che Lisa… era sempre incavolata nera… finché un pomeriggio di tanti anni fa arrivò nel cortile il solito mendicante (l’unico ammesso) … il quale propose a Lisa … il giovanotto giusto. Lisa accettò di incontrarlo… una sera a Milano per una cena. Tutto si svolse come da copione. Cena, innamoramento, soggiorno in villa sul Lago Maggiore… E di chi era la villa? … Del mendicante (ricchissimo). E il giovanotto? Il figlio del mendicante (unico erede). Buona serata a tutti. Dino
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5 LUGLIO 2014
ALMANACCO DI STORIA PAVESE
Trivolzio – 5 Luglio 2014 – Sabato - 12.00
Intrigo …
…a Pavia
(Queste storie, anche se raccontate come vere, sono
frutto di fantasia. Pertanto non hanno nulla a che
vedere con persone o fatti realmente avvenuti)
racconto del Sabato
672
I racconti delle vacanze
Barbara e la gita a Vienna
Ai giornalisti, oggi, vengono assegnati i più disparati incarichi. Per esempio. Un anno fa, alla Giornalista free lance, Dott. Barbara, trent’anni, bellissima, è stato assegnato l’incarico di seguire una comitiva in gita a Vienna. Veramente le cose non stavano esattamente così. La Dott. Barbara, doveva, si… seguire una comitiva. Doveva scattare parecchie fotografie ricordo… ma doveva, soprattutto, tenere d’occhio un quarantenne, il Dott. Carmelo, fisico mozzafiato… fascino da far perdere la testa a qualsiasi donna… di ogni età. Più che un uomo, il Dott. Carmelo, era un Dio greco. Uno di quelle “figure” maschili che si vedono in certi Musei nei quali viene esaltata l’arte antica. Nel centro e sud d’Italia. Quando una persona ha un incarico… cerca di svolgerlo al meglio della proprie capacità. La Dott. Barbara si è data subito da fare. Alla partenza del pullman da Milano per Vienna si è presentata con un’ora di anticipo. Ha fatto amicizia con l’Autista e la Guida Turistica al seguito. La trentenne si è presentata con la sua qualifica di giornalista… in modo da poter catturare l’attenzione delle persone presenti ed avere libertà di movimento. Si sa che il nome “giornalista” ha un suo fascino particolare. Ogni persona, ha una sua idea, un suo atteggiamento nei confronti dei giornalisti. In genere, giornalista… è considerata una figura professionale la quale, quando sta nei giusti limiti, ha i suoi riflessi positivi. Infatti, l’Autista del pullman e la Guida Turistica si sono subito inorgogliti nell’avere una giornalista al seguito. Si erano subito prestati ad essere immortali dalla macchina fotografica e ha dare ampie informazioni sulla presente e sulle passate gite a Vienna. Ogni città ha le sue caratteristiche. La Capitale Austriaca ne presenta alcune di indiscutibile valore e originalità. Per esempio, il Duomo di Santo Stefano. Quando un’opera come il Duomo viennese affonda le proprie radici in secoli e secoli di storia (si parla di molti anni prima del 1366… anno in cui è stato ampliato dal Duca Rodolfo IV) … l’impressione che si ricava è di sorpresa, misterioso fascino, voglia di conoscenza. Vienna è tutto questo e molto di più. Non importa, se poi il valzer ha preso il sopravvento. Quel che conta è che una città entra nel sangue per infiniti motivi. La Dott. Barbara aveva fatto in modo di trovare posto accanto al Dott. Carmelo per studiarne le mosse e non perderlo mai di vista. Nello stesso tempo, la Giornalista si muoveva spesso… per parlare i partecipanti…ora con un gitante… ora con un altro. Cosa c’è di più bello di sentire le persone? Il Dott. Carmelo, invece, stava sulle sue. Non si sbilanciava mai. Mai una parola di troppo. Era come “ingessato”. Ed era proprio quel suo fare appartato, super controllato che suscitava l’interesse della Giornalista. Più una persona cerca di controllarsi…e più si espone all’interesse altrui… al dubbio che abbia qualcosa da nascondere e da giustificare o non far conoscere. Barbara, quindi, iniziò la sua opera di indagine. “Dott. Carmelo, cosa ne dice di questo tempo… tempo atmosferico, naturalmente? Non sembra neanche estate… Anzi, secondo me, l’estate quest’anno non si è ancora vista…” Il Dott. Carmelo, era un Dio greco un po’ accigliato. Anche gli Dei, però, a volte si lasciano andare… “Vero. Vero…” e non aggiunse altro. Barbara, allentò la presa. Si alzò. Con la macchina fotografica scattò alcune istantanee… tra le quali, una, nella quale un gitante stava chiudendo gli occhi per fare un pisolino. Barbara tornò all’attacco del Dott. Carmelo. “Ogni persona è un mondo… Ogni persona agisce in forza della proprie ragioni. Io non dormirei mai quando sono in viaggio…Immaginarsi … in viaggio verso Vienna. A Vienna non ci sono mai stata… E, lei, Dott. Carmelo?” Il quarantenne si sentì preso alla sprovvista… Forse, si stava appisolando pure lui. Volle darsi un contegno. Iniziò a raccontare dell’ultima volta che era stato a Vienna alcuni anni prima. Anche allora aveva preferito la gita in pullman anziché l’aereo. Allora, però, era accompagnato. Accompagnato da una donna… Quella donna, ora, non c’è più. Tutto finito…Seguì un silenzio che nessuno dei due volle interrompere. Poi, il Dott. Carmelo si è sentito come liberato da ogni vincolo. Prese a sorridere. A raccontare a Barbara i fatti suoi. Il Lavoro. La prospettive di un avanzamento di carriera. La possibilità … forse di farsi una famiglia. Il dialogo tra Barbara e Carmelo aveva preso la piega giusta. La Giornalista non aveva bisogno di chiedere nulla. Era Carmelo che sembrava un fiume in piena che rompeva gli argini... Per la trentenne è stato come avere accanto il migliore degli amici. L’uomo di cui aveva bisogno. Parlare, raccontare, viaggiare … Già. Vienna è fatta per viaggiare. Viaggiare attraverso il tempo. Basta visitare la quantità di Palazzi per perdersi in bellezze illimitate, curate e ben tenute. Poi, un salto alla Cripta dei Cappuccini dove si trovano le Tombe imperiali… Lì, più che in ogni altro luogo si ha la sensazione del tempo che passa... Del tempo passato…e di quello che non passa mai. Barbara cominciò a sciogliersi. A capire cosa voleva dire avere accanto un uomo come Carmelo…Alla fine del viaggio a Vienna… non l’avrebbe cambiato con nessuno altro. Ora, però c’era la resa dei conti. “Perché aveva avuto l’incarico di seguirlo?” La domanda non ha avuto risposta… Ma la risposta c’era. Era stata la madre di Carmelo, che tramite l’Organizzazione della gita, aveva fatto in modo di creare l’interesse di Barbara per il figlio Carmelo in crisi. L’aveva scelta come possibile nuora… E così è stato. - Questo è il racconto 672, scritto dal 2 settembre 2012. Un racconto al giorno per… il piacere di chi scrive… e di chi legge. Non resta che continuare per raggiungere il racconto numero 1000 (mille)… con la speranza di riuscirci. Dino
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IL VIRGILIO AMBROSIANO
di
Teresa Ramaioli
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MARION ...
E
"VACANZE ROMANE"
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Viaggio in Lombardia
Creare lavoro … oggi
Uno dei problemi più importanti, oggi (e domani) è quello di creare lavoro. Tralasciano, a vario titolo, la parola “crisi”… Il problema è sempre esistito (ed esisterà sempre)…La soluzione (o meglio le soluzioni) ci sono … ma non si possono applicare… tutte e sempre. O meglio, tutto dipende, da ciò che si vuole ottenere… Per esempio, in varie epoche, le classi dominanti, crearono dei grandi monumenti… Per che cosa? Non solo per diventare immortali, o fare arte, ma anche per creare lavoro. Oggi si tentano altre strade… vedi opere pubbliche. Quel che conta è che, a fronte di esigenze ed emergenze… non si rimanga con le mani mano. Buona giornata a tutti. Dino
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Viaggio in Lombardia
Creare ricchezza…
A parole sembra facile… Anzi, per molti economisti è facile creare ricchezza… Tutto dipende dal tipo di ricchezza… se solo cartacea, fatta di numeri (o peggio ancora di parole) e “ricchezza reale”. Da sempre il mondo della campagna, agricolo in particolare, ha sempre inteso per “ricchezza reale” … un bene accantonato per sopperire alle eventuali esigenze straordinarie o inaspettate. E tale ricchezza aveva un nome: risparmio. Oggi, la voce “risparmio” è alquanto trascurata. Forse è il caso di rimettere tale parola nel giusto contesto del bilancio famigliare. Buon pomeriggio a tutti. Dino
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