dino secondo barili
ricerche storiche locali (Pavia e Provincia)Messaggi del 07/07/2014
ANNAMARIA...
E
IL RACCONTO DI MANSUETO (461)
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ANNAMARIA ...
E
LE PAROLE CHIARE
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LA RICETTA
DI
ANNAMARIA
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Intrigo …
…a Pavia
(Queste storie, anche se raccontate come vere, sono
frutto di fantasia. Pertanto non hanno nulla a che
vedere con persone o fatti realmente avvenuti)
racconto del Sabato
Ermelino (462)
Il momento della pensione è sempre portatore di novità. Ci sono uomini che ringiovaniscono…e uomini che invecchiano improvvisamente. Un anno fa, è stato così anche per il Prof. Ermelino, Docente di Lettere presso un Liceo milanese, abitante a Pavia. E’ ringiovanito! A sessantacinque anni aveva ricevuto la lettera dell’Istituto di Previdenza e si era sentito un “Re”. Mancavano ancora alcuni mesi alla fine dell’anno scolastico, ma aveva già deciso… “con lo spirito era in pensione”. Con lo spirito aveva già “passato il Rubicone” ed era pronto per una nuova “galoppata verso il futuro”, il suo futuro. Non aveva importanza che un anno prima era stato abbandonato dalla moglie. Ora, era solo. Solo, ma pieno di fantasie. Prima fra tutte quella di “scrivere un libro”. Già. Ermelino, ci pensava e ci aveva provato per tutta la vita, ma sua moglie (la donna che l’aveva abbandonato) non ne voleva sentir parlare. Tutte le volte che lui si metteva alla macchina da scrivere (il computer non lo sapeva usare), la moglie lo “precettava”. Un volta per una commissione, un’altra per qualche improvviso impegno. Insomma, guai a Ermelino se si fosse messo in testa di “scrivere un libro”. Per il Docente di Lettere di un Liceo del milanese era diventata una persecuzione, un modo per condizionarlo psicologicamente. Un anno fa, però, era arrivata la lettera dell’Istituto di Previdenza e la moglie aveva già fatto le valige. Lui era libero di gestire il proprio tempo come avrebbe voluto. Ermelino, aveva già impostato il proprio lavoro. Aveva passato parecchie ore presso la Biblioteca Civica Bonetta e quella Universitaria di Pavia. Aveva materiale da vendere. Subito dopo la pensione, un anno fa, l’ex- professore cominciò ad alzarsi alle quattro del mattino. Mettersi al lavoro e fermarsi solo al suono “della campana” di mezzogiorno. Nel giro un paio di mesi, il libro era fatto. Impaginato. Completo di indice e bibliografia. Ora, si trattava di trovare l’Editore e procedere alla stampa. In epoca di crisi economica è facile trovare piccoli Editori che fanno prezzi convenienti. Ermelino ne trovò uno che faceva a caso suo. L’Editore lavorava in Provincia di Pavia ed aveva la stamperia in proprio. Assistito dal grafico, il libro cominciò a prendere forma. Il sogno di Ermelino si stava realizzando. L’ex-Docente di Lettere era al massimo dell’entusiasmo e della felicità. Ora, aveva qualcosa di suo da mostrare ad amici, parenti e, soprattutto, agli ex-Colleghi che, già in pensione da parecchi anni, passavano la mattina al Bar… in attesa di chissà cosa. Ermelino, invece, era fiero del suo lavoro, di ciò che aveva fatto. Si trattava di un libro sugli scrittori pavesi dell’Ottocento e del Novecento. Ora, bisognava organizzare la diffusione del libro…e questa era materia nuova e mai tentata dal Professore di Lettere. Come fare? Ermelino chiese consiglio all’Editore il quale suggerì il nome di una giovane donna, Lucrezia, impegnata nell’organizzazione di eventi, quarantacinque anni, bellissima, single. Il primo incontro tra Lucrezia e Ermelino è stato come il “gatto e la volpe”… nessuno dei due voleva dire una parola in più del necessario. Sembrava un dialogo d’affari… Ma, quale è l’affare più grande tra un uomo e una donna? Ognuno dei due cominciò a studiare l’altro secondo il “proprio” punto di vista. Lucrezia aveva la possibilità di organizzare un’infinità di “incontri con l’Autore” (il suo pane). Ermelino, il Docente di Lettere, aveva al fianco la donna che aveva sempre sognato (anche da sposato), alta, bionda, capelli lunghi, occhi chiari… la quale portava tassativamente “il tacco dodici”. Il Professore si sentì rinato, ringiovanito, ringalluzzito. Alcuni mesi fa, il Prof. Ermelino era particolarmente euforico perché il libro andava a ruba. Al termine di un “incontro con l’Autore” il Docente si lasciò andare… “Lucrezia, con una donna come te (a letto) farei faville…” Si accorse di aver lanciato “una freccia” dalle conseguenze imprevedibili. Lucrezia lo guardò con occhi di sfida… “E perché non ci proviamo questa notte stessa? Mai rimandare a domani … ciò che si può fare oggi!” (Ogni lettore pensi al seguito … come meglio crede). (462)
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Viaggio in Lombardia
La statua del Regisole di Pavia
La statua del Regisole di Pavia (che è quella che ho scelto per la foto del mio profilo) si trova in Piazza del Duomo. Opera dello scultore Francesco Messina sostituisce quella che, nel 1796, è stata distrutta dai “giacobini”. La statua distrutta doveva provenire da Ravenna ed era un’antica statua romana. Buona giornata a tutti. Dino
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Viaggio in Lombardia
L’importanza dell’amicizia
In una società come l’attuale, frenetica e proiettata verso traguardi che nessuno riesce a decifrare… è molto importante avere molti amici… in ogni settore. Un esempio… per tutti. La velocità con cui la tecnologia mette sul mercato i prodotti mette in difficoltà chiunque… anche i più preparati. Se si hanno amici, invece, il problema si risolve… Dice il proverbio: “Chiedere è metà avere” (come informazione .. si intende). Buona giornata a tutti. Dino
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7 LUGLIO 2014
ALMANACCO DI STORIA PAVESE
Trivolzio – 7 Luglio 2014 – Lunedì - 12.00
Intrigo …
…a Pavia
(Queste storie, anche se raccontate come vere, sono
frutto di fantasia. Pertanto non hanno nulla a che
vedere con persone o fatti realmente avvenuti)
racconto del Lunedì
674
I racconti delle vacanze
Eugenia e Franca
Non sempre le persone sono soddisfatte del proprio stato. Di ciò che hanno. Delle persone che frequentano o non frequentano. Un anno fa, ne sapeva qualcosa la Prof Eugenia, una bellissima quarantenne, Docente di Lettere in un Liceo del milanese, abitante a Pavia. L’anno scolastico era appena terminato e tutto era andato bene. Non era accaduto nulla di speciale. Quindi… tutto perfetto? E, no. La Prof Eugenia non era contenta… le mancava qualcosa. Quando un uomo non è contento… è perché gli manca la donna. Quando ad una quarantenne, bellissima come la Prof. Eugenia non era contenta… c’era un solo motivo. Le mancava l’uomo. L’uomo giusto… alto, bello come il sole…e ricco come il mare. Qualche lettore dirà che è “una legge” troppo semplice… da capire. Invece… è proprio così…papale, papale. La Prof. Eugenia, però, non voleva ammetterlo. Accampava motivi strani. Eventuali malattie (inesistenti) vere o presunte. Si recò dal suo Medico di Fiducia, il Dott. Giuseppe, il quale, dopo vari esami clinici (di nessun valore) le consiglio di prendere appuntamento con il Dott. Felice, uno Psicologo molto noto e consultato a Milano. Il Dott. Felice,oltre ed essere un sessantenne gagliardo e super esperto… non aveva peli sulla lingua. Nel senso… che preferiva dire… “pane al pane e vino al vino” senza tanti giri di parole. “Prof. Eugenia lei è sanissima… e bellissima. Inoltre, ha quarant’anni. uno dei momenti magici della vita… anziché farsi delle “menate mentali” dovrebbe cercarsi un bell’uomo e vivere i suoi anni stupendi. Se le posso dare un consiglio… “non rimandi mai a domani ciò che può fare oggi”…’chè… “passata Festa… gabbato lù Santo” La Prof. Eugenia comprese finalmente che doveva darsi da fare e mettere da parte un po’ delle sue idee “fasulle” che si era messa in testa. Certi consigli sono facili da ricevere … difficili da realizzare. Eugenia ne parlò con la sua Collega e coetanea, Franca, Docente di Lettere nello stesso Liceo. Erano in un Bar di Piazza della Vittoria a Pavia per prendere un caffè. La Prof. Franca era nelle stesse condizioni di Eugenia e confidò i suoi segreti pensieri. “Devo proprio ammettere che un uomo non ci starebbe male”. Eugenia e Franca non si erano accorte che due gagliardi cinquantenni dal fascino irresistibile erano seduti al tavolo accanto al loro. Il più intraprendente dei due aveva ascoltato il discorso delle due Professoresse quarantenni. Fece finta di lasciar cadere il giornale e chiese scusa. Lo fece in modo talmente originale che si è sciolto in un’ininterrotta serie di complimenti a Eugenia e a Franca. Queste in un primo tempo pensarono che fosse uno dei soliti “cucadores” … “tanto per”. Invece, dopo furtive occhiate… le due Professoresse ci avevano visto la mano del Destino. Sia Eugenia, sia Franca ebbero lo stesso pensiero “…ma questi due cinquantenni sono proprio eccezionali…. li ha mandati il Destino” Da quel momento è stata una piacevole ricerca del “punto di incontro”. I due cinquantenni avevano un nome: Sergio e Gerardo. Sergio, però, era il più intraprendente e, dopo le presentazioni….è passato all’azione. “Eugenia e Franca … oggi compio cinquant’anni e voglio festeggiarli a modo mio. Con il mio amico Gerardo, vi invito ad una vacanza a Siviglia in Spagna, dove ho una lussuosa villa. Se siete d’accordo… sarete mie ospiti per il tempo che vorrete…” Le quarantenni Eugenia e Franca… per poco non svennero. Intanto, però, erano andate in “brodo di giuggiole”. Non credevano ai propri occhi. Proprio a loro.. Proprio in Bar di Piazza della Vittoria a Pavia poteva capitare loro una simile fortuna. Potevano rispondere di no? Nemmeno a pensarci! Il Dott. Felice, lo Psicologo di Milano, era stato chiaro. “Mai rimandare a domani ciò che deve essere fatto oggi”. Eugenia e Paola accettarono immediatamente …e (visto la fortuna) chiesero di partire subito. Sergio e Gerardo erano cinquantenni decisi e non aspettavano altro che dimostrare le loro virtù. Per esempio. Sergio invitò Eugenia e Franca a salire sulla sua rossa Ferrari… un’automobile che da sola fa sognare anche coloro che non sono abituati. Gerardo, invece, aveva una voce da tenore che incantava. Appena messo piede sulla lussuosa “rossa di Maranello” ha dato voce alle parole del cuore. Una canzone d’altri tempi. “Siviglia / stasera / io canto a chi spera e attende d’amar…”. Quando le donne e gli uomini sono mossi dalla passione non li ferma nessuno. La rossa Ferrari aveva appena oltrepassato il Ponte della Libertà a Pavia e già Eugenia cantava pure lei… una dolce canzone d’amore… E’ così che il cuore comincia a battere come il motore della Ferrari… e finche c’è benzina … c’è speranza. - Questo è il racconto 674, scritto dal 2 settembre 2012. Un racconto al giorno per… il piacere di chi scrive… e di chi legge. Non resta che continuare per raggiungere il racconto numero 1000 (mille)… con la speranza di riuscirci. Dino
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LE OCHE
di
Teresa Ramaioli
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MENEGI53...
E
L'ARTE DI SOGNARE
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Viaggio in Lombardia
L’importanza della comunicazione
La vera rivoluzione di oggi è: la comunicazione. Ogni persona, oggi, comunica molto più di ieri. Se ieri scriveva una lettera ogni tanto… oggi scrive tutti i giorni, in ogni momento… senza contare l’importanza dei telefonini che pone ogni individuo in contatto con i propri cari o le persone con le quali ha relazione. Ecco cosa vuol dire progresso vero, reale, quotidiano. Buona giornata a tutti. Dino
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Viaggio in Lombardia
Cortile … story
Nel cortile di sessant’anni fa non erano graditi i mendicanti… o meglio, non tutti. A quel tempo i medicanti avevano una cattiva nomina: si diceva che avessero l’occhio lungo e riportassero ciò che vedevano a persone poco raccomandabili con fini subdoli. Solo alcuni mendicanti avevano libero accesso al cortile: uno al martedì e l’altra al giovedì. Il medicante del martedì era un uomo che dimostrava più degli anni che aveva. Si accontentava di ciò che volontariamente le persone erano disposte a dare e qualche volta … passava la notte in una stalla. Era la sera dei proverbi. Ogni volta un proverbio nuovo. La mendicante del giovedì era un donnone … che aveva (o diceva di avere) dei poteri. Certo che ci sapeva fare perché tutte le donne del cortile si rivolgevano a lei per qualche consiglio. Buona serata a tutti. Dino
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