dino secondo barili
ricerche storiche locali (Pavia e Provincia)Messaggi del 09/07/2014
ANNAMARIA ...
E
IL PRIMO AMORE DI EUSEBIO
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ANNAMARIA ...
E
DOMANI E' UN ALTRO GIORNO ...
SI VEDRA'
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DONADAM68...
E
L'INCANTO CHE DURA NEL TEMPO
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ANNAMARIA ...
E
L'AMORE COME VITA
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ANNAMARIA ...
A
GIOVANNA CATTANEO
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DONADAM68...
E
IL NUOVO GIORNO
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D'ANNUNZIO
di
Annamaria Mennitti
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Intrigo …
…a Pavia
(Queste storie, anche se raccontate come vere, sono
frutto di fantasia. Pertanto non hanno nulla a che
vedere con persone o fatti realmente avvenuti)
racconto del Lunedì
Alessandro (464)
Ogni persona ha una sua storia. Alessandro, per esempio, si riteneva una persona normale. Era stato un bravo bambino. Aveva frequentato le scuole medie… poi alle superiori si era innamorato pazzamente di Lucia, la sua compagna di banco. Durante la scuola e dopo la scuola, i due, erano sempre insieme… facevano coppia fissa. Essendo due bei ragazzi era invidiati da tutti… soprattutto dai compagni loro coetanei. Ma l’invidia era dettata anche dal fatto che non litigavano mai. Erano sempre d’accordo su tutto. Ciò che diceva Lucia andava bene per Alessandro. Ciò che diceva Alessandro andava bene per Lucia. Così fino al diploma e oltre. Appena ebbero un impiego, Lucia ed Alessandro si misero insieme … sotto lo stesso tetto. Coloro che volevano loro bene … dicevano: “Sono proprio fatti uno per l’altro”. Ma la vita non è un gioco. Riserva sempre infinite sorprese. Al ventottesimo anno di età cominciarono i guai. Lucia si era iscritta ad un Corso di Recitazione e Alessandro non aveva approvato la scelta. “Ma cosa ci vai a fare ad un Corso di Recitazione? Mica devi diventare attrice?” Lucia l’aveva presa male. Pensava di ampliare il proprio bagaglio culturale e scoprire qualche cosa di sé, del proprio io… invece. In un primo tempo, Lucia, aveva cercato di spiegare le ragioni della sua scelta, ma più cercava di spiegare e più capiva di andarsi a impelagare in un discorso difficile e inspiegabile. Decise di frequentare il Corso… senza dare spiegazioni. Alessandro la prese ancora peggio. Già era un tipo che faceva presto a chiudersi in sé. Non chiese più nulla a Lucia e si dedicò, anima e corpo alla sulla passione preferita: il collezionismo. Ogni collezionista ha delle preferenze e i suoi tic. Alessandro, fin dalle scuole medie, faceva la raccolta di cartoline. Ne aveva raccolte una quantità incredibile. Il Corso di Recitazione aveva lasciato il segno. Lucia e Alessandro non si parlarono più e dopo un po’ di tempo decisero, di comune accordo, di andare ognuno per la propria strada, cioè separarsi. Stavano per compiere trent’anni e tutti e due pensavano di potersi rifare una vita… magari con un’altra persona. Ma certe cose sono più facili a dirsi che a farsi. Alessandro si rintanò nella sua casa da single e, oltre al lavoro, si perdeva nella sua passione per la raccolta delle cartoline. Di altre donne non voleva assolutamente sentir parlare. Aveva il suo lavoro di impiegato… e le sue cartoline. Del resto la sua vita era stata “piena di Lucia”, il suo primo e unico amore. Ovunque guardava c’era lei, Lucia. C’era lei a Pavia, sul Ponte Coperto, quando Lucia e Alessandro si baciarono per prima volta. C’era lei a Ticino, quando, mano nella mano, passeggiavano lungo la riva del fiume. Ogni tanto si fermavano. Si guardavano negli occhi e sussurravano “Ti amo” … “Anch’io”. C’era Lucia anche quando, appassionati di Mostre di Pittura, si perdevano nei meandri di qualche Museo. Ora, Alessandro era solo… ma aveva il ricordo di lei… sempre con sé. Un anno fa, Alessandro, al compimento del quarantesimo compleanno, l’8 dicembre, era a Milano, in via Orefici, al “Passaggio Centrale”. Per Alessandro era un appuntamento fisso. In quella zona della città, a due passi dal Duomo, c’era e ci sono i banchetti dei collezionisti. Un’infinità di banchetti per ogni tipo di collezionismo…anche di cartoline, la passione di Alessandro. Per il quarantenne passare da un bacchetto all’altro era come andare a festa, osservare un miniera d’oro. C’erano cartoline catalogate e sfuse, messe lì alla rinfusa. Ed erano proprio quelle sfuse che attiravano l’attenzione di Alessandro. Per il quarantenne i minuti e le ore erano la stessa cosa. Non c’erano solo le cartoline, ma anche i ricordi. Quei ricordi che aveva vissuto con Lucia. Ad un tratto Alessandro si imbatté in una cartolina di Natale… una di quelle vecchio stile… di tanti anni fa. Era un soggetto familiare. Il quarantenne si ricordò di aver inviato un cartolina simile a Lucia l’anno stesso in cui si era innamorato di Lei. Alessandro prese la cartolina tra le mani. La girò per vedere chi l’avesse scritta e… era la sua. Quella che aveva inviato a Lucia… il suo primo anno in cui si era dichiarato. Chiuse gli occhi… e si accorse che gli anni non erano passati. Che quell’amore era ancora li… come allora… Anzi con qualcosa in più che lo rendeva sublime… In quell’istante, Alessandro, senti una voce sussurrare vicino all’orecchio… “Se vuoi sono ancora tua …tua per sempre”. Era Lucia. (464)
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Viaggio in Lombardia
Piazza della Minerva a Pavia
In origine, la piazza si chiamava Piazza Cavour perché vi era la Porta dello stesso nome poi abbattuta. Lo spazio ospitò, nel 1938, la statua della Minerva, realizzata dallo scultore Francesco Messina, lo stesso che realizzò la statua del Regisole di Piazza del Duomo. Minerva è la Dea della Sapienza, della Scienza e delle Arti, è quindi, simbolicamente, la rappresentazione di Pavia… Città del Sapere. Buona giornata a tutti. Dino
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Viaggio in Lombardia
Le Torri di Pavia
Le Torri di Pavia vennero costruite, soprattutto nei secoli XI e XII ed ebbero diverse finalità. All’epoca ne furono costruite molte a cura, e per l’orgoglio, delle grandi famiglie pavesi… al punto che Pavia venne chiamata la “città delle cento torri”. Ora sono rimaste solo alcune, in Piazza Leonardo da Vinci e in via Luigi Porta. Sono degne di essere conservate, studiate e visitate. Buona giornata a tutti. Dino
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9 LUGLIO 2014
ALMANACCO DI STORIA PAVESE
Trivolzio – 9 Luglio 2014 – Mercoledì - 12.00
Intrigo …
…a Pavia
(Queste storie, anche se raccontate come vere, sono
frutto di fantasia. Pertanto non hanno nulla a che
vedere con persone o fatti realmente avvenuti)
racconto del Mercoledì
676
I racconti delle vacanze
Maria Giovanna, primo amore
Vengono dei momenti nella vita di una persona in cui ci si risveglia come da un coma… un sonno profondo. Un anno fa, il Dott. Eusebio, cinquant’anni, Dirigente di una Agenzia Commerciale a Milano, abitante a Pavia… ha avuto uno di questi momenti. Per anni si era crogiolato giorno dopo giorno…per raggiungere la Laurea… e il bel posto di lavoro “conquistato” a Milano… A cinquant’anni… trac! Tutto crollato. Si è visto e sentito vecchio, insignificante…e soprattutto solo. Compiere cinquant’anni è sempre motivo di riflessione. Tra le riflessioni del Dott. Eusebio c’era l’amore. Già, l’amore. Ma quale? In vita sua, il cinquantenne, oltre al lavoro, aveva avuto una sola donna. La sua coetanea, Maria Giovanna… il suo primo ed unico amore… Allora aveva sedici anni. Ormai erano passati trentaquattro anni. Trentaquattro anni volati via pensando al lavoro…e a Maria Giovanna. Per il Dott. Eusebio, quella donna l’aveva stregato. Un amore così …non sarebbe mai più potuto accadere. Un giorno di luglio di trentaquattro prima, infatti, Maria Giovanna, aveva annunciato al sedicenne Eusebio che si sarebbe trasferita con la famiglia a Roma… Addio. Tutto finito. Baci, abbracci… lacrime da parte di entrambi… Cosa potevano fare? Nulla. Il Destino. Così, Eusebio, si era buttato nello studio, prima… e nel lavoro poi… Sempre pensando a Lei, a Maria Giovanna, suo primo amore. Però, il tempo passa… passa troppo velocemente. Il Dott. Eusebio, a cinquant’anni, si è svegliato una mattina… con tanta nostalgia di Lei… di Maria Giovanna. Era sabato. Non sarebbe andato in Ufficio. Aveva tardato ad alzarsi e si era crogiolato nel letto….Ecco il pensiero del “primo amore”. Il volto di Maria Giovanna. Le mani di Maria Giovanna. Il corpo superlativo di Maria Giovanna. Senza accorgersene, il Dott. Eusebio era finito nel “cerchio magico dei ricordi”. Quando insieme a Maria Giovanna era andato a cercare mughetti nei boschi del Ticino… a Bereguardo… Torre D’Isola… Pavia. Era stato allora che aveva scoperto gli occhi di Maria Giovanna. Preso da quegli occhi aveva afferrato il coraggio e l’aveva baciata. Il fatto è che Maria Giovanna non aspettava altro. Anche Lei cercava la stessa cosa. Ne ha approfittato per aumentare la passione. Quel giorno Eusebio e Maria Giovanna si sono scambiati mille baci o forse più… Sono stati talmente tanti che anche la madre del sedicenne, quando lo vide, se ne accorse. “Eusebio… ti ha punto qualche vespa? Guarda che bocca hai… Guarda come sei conciato…” Eusebio impallidì. Corse nella sua camera… e poi in bagno… a farsi impacchi di acqua fredda. Sua madre si pentì di aver fatto quelle domande. In fondo. Anche lei, a sedici anni, aveva fatto follie per un suo coetaneo. Ora, però, a cinquant’anni quei baci si erano moltiplicati. Non erano più mille… ma duemila, tremila… Nella testa del Dott. Eusebio, Maria Giovanna, era diventata viva, reale… come a sedici anni. Un anno fa, ne parlò con il suo Collega dell’Ufficio accanto al suo. “Michele… ho deciso. Voglio ritrovare Maria Giovanna… il mio primo amore” Il Dott. Michele, pensava che Eusebio scherzasse, che volesse fare una battuta. Invece, no. Il cinquantenne diceva sul serio. “Eusebio, non sarai mica diventato matto. Guarda che certe cose non si fanno… Sono cose da matti… da manicomio” Il cinquantenne non si scompose. Rispose con convinzione. “Michele non scherzo… voglio ritrovare Maria Giovanna, il mio primo amore” Il Dott. Michele andò in escandescenze. “Eusebio, sono passati trentaquattro anni. Maria Giovanna non può più essere quella che ricordi tu quando aveva sedici anni. Magari sarà grassa, capelli bianchi. Sarà sposata. Avrà dei figli. Avrà litigato con il marito… Avrà avuto anche lei gli alti e bassi della vita… come tutti. Come fai a ritrovare un “sogno” di trentaquattro anni fa?. Tu, sei pazzo da legare… Cercati una bella trentenne... alta, bionda, occhi azzurri e gambe da fine del mondo… libera da impegni sentimentali… Certe cose lasciale agli scrittori… quelli sono folli… folli ancora prima di nascere” Eusebio non si scompose. Chiuse il discorso con una frase categorica. “Io voglio Maria Giovanna… il mio primo amore”. Salutò il Collega e se ne andò. Passarono giorni senza che Michele ed Eusebio si incontrassero. Avevano persino rinunciato a prendere il caffè insieme nel Bar che stava proprio di fronte ai loro Uffici. Una mattina di Luglio di un anno fa, il Dott. Eusebio ha ricevuto l’invito a partecipare ad un “Forum” a Bellagio, famosa località del Lago di Como. Per i lettori che hanno dei dubbi … Bellagio è stata definita dal poeta inglese Shelley “il paese più incantevole del mondo” e coloro che l’hanno vista ne sono concordi. Anche Eusebio ci era stato… trentaquattro anni prima, con Maria Giovanna, in occasione di una gita parrocchiale. In tale occasione erano felicemente insieme. Ed è stata in tale occasione che Maria Giovanna, dopo aver visto una bellissima villa con uno stupendo giardino… aveva detto: “Un giorno quella villa sarà mia” Ora, il cinquantenne Dott. Eusebio era curioso di rivedere quel luogo. Aveva aderito al “Forum”. Durante una pausa si era assentato per fare quattro passi e rivedere la villa. La raggiunse. Era ancora più bella di come la ricordava nella sua memoria. Volle osservarla da vicino. Ammirarla nel suo complesso scenografico. Il Dott. Eusebio stava per ritornare al “Forum”, quando sentì una voce. “Eusebio. Eusebio…” Il cinquantenne cercò la voce. Un voce impossibile da dimenticare. Era Maria Giovanna. “Eusebio. Eusebio… non mi riconosci? Sono io. Sono Maria Giovanna… Sapevo che saresti arrivato. Questa è la mia villa. Io, la Regina… e tu… il mio Re” - Questo è il racconto 676, scritto dal 2 settembre 2012. Un racconto al giorno per… il piacere di chi scrive… e di chi legge. Non resta che continuare per raggiungere il racconto numero 1000 (mille)… con la speranza di riuscirci. Dino
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LA CHIESA DI SAN CARLO LAZZARETTO
DI
MILANO
di
Teresa Ramaioli
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GIOVANNA CATTANEO ...
E
IL LAVORO DELLE MAGHE
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MADDALENA ...
E
I RACCONTI PER SOGNARE
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Viaggio in Lombardia
Il Broletto di Pavia
In Lombardia, il Broletto di Pavia è il più antico e risale al VII secolo, edificato dal Vescovo San Dalmazio. Il nucleo originale più antico che si vede attualmente è del XII secolo, cioè quasi mille anni fa. Nel 1236 il Comune di Pavia ne ebbe il totale possesso… facendolo diventare il centro politico e amministrativo della città. Buona serata a tutti. Dino
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Viaggio in Lombardia
L’Abazia della Certosa di Pavia
La prima pietra dell’Abazia della Certosa di Pavia è stata posta il 27 agosto 1396. L’Abazia è stata concepita come mausoleo della famiglia Visconti da Gian Galeazzo II Visconti. Il Monastero fu ultimato nel 1452 e la Chiesa nel 1473. Monumento stupendo… attira un milione di visitatori all’anno provenienti da tutto il mondo. Buona serata a tutti. Dino
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