dino secondo barili
ricerche storiche locali (Pavia e Provincia)Messaggi del 11/07/2014
ANNAMARIA...
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RENATO HA INVITATO RENATA...
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GIRAMONDO595...
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I COMPLIMENTI PER I RACCONTI
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ANNAMARIA...
E
IL BELLO DELL'AMORE
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DONADAM68...
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LA FORZA DELL'AMORE
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ANNAMARIA...
E
IL REALISMO
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D'ANNUNZIO
di
Annamaria Mennitti
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Intrigo …
…a Pavia
(Queste storie, anche se raccontate come vere, sono
frutto di fantasia. Pertanto non hanno nulla a che
vedere con persone o fatti realmente avvenuti)
racconto del Mercoledì
Elisa (466)
L’impiegata Elisa soffriva le feste. Quando si avvinava qualche bella festa cadeva in depressione. Elisa aveva trent’anni. Era una ragazza bellissima, ma sfortunata in amore. Per ben quattro volte aveva iniziato una relazione con un uomo e per ben quattro volte era andata in fumo. Elisa si sentiva un po’ sfigata e aveva cominciato a farsi dei problemi. “Sarà colpa mia?” Quando gli anni passano e non si vede un futuro è più che giusto farsi dei problemi… Specialmente in prossimità delle feste. In Ufficio, Elisa, un anno fa, aveva un’amica del cuore: Monica della sua stessa età. Il fatto è che Monica era essa stessa single, ma non si faceva problemi. Anzi, quando era in prossimità di qualche festa importante, diventava euforica. Elisa si confidò. “Monica vorrei essere come te. Sempre allegra e spensierata. Invece…” Monica capì che l’amica era in crisi. “Ma cosa ti passa per la testa? Hai trent’anni. Hai un lavoro che fortunatamente, per il momento, non è in crisi. Cosa vuoi di più dalla vita? Un uomo? Ce ne sono centomila… basta cercarlo.” Elisa non rispose. Anzi, divenne buia in viso, cupa. L’amica aveva toccato un tasto dolente. Cercò di riparare. “Elisa, in questi giorni dobbiamo prepararci per una grande avventura…” Elisa colse al volo la sorpresa… “Prepararci per cosa? Io non ho alcun programma per le prossime feste…” .Monica, prese la palla balzo. “Ma io, si. E questa volta, nel programma ci sei anche tu.” Elisa si fece spiegare per filo e per segno cosa aveva nella testa l’amica la quale era un’organizzatrice nata, con una fantasia che non aveva limiti. “Vedi, Elisa, quando le cose non vanno secondo i nostri desideri è necessario intervenire. Predisporre un programma di massima come un bel soggiorno di fine settimana presso una località di mare. Lontana da Milano, dal nostro luogo di lavoro. Poi ci si prepara. Insomma… si comincia a sognare.” – “A sognare?” – “Si, a sognare. Un soggiorno di fine settimana in una località di mare non richiede grandi preparativi, ma aiuta l’attesa. Il Salone di bellezza, la Parrucchiera, una guardatina ai vestiti… senza trasformare il tutto in un problema…” Elisa capì che Monica aveva le idee chiare. Soprattutto aveva esperienza. Insomma, la trentenne si sentì meglio, anche perché non immaginava cosa frullasse nella testa dell’amica. Monica, infatti, non era solo un buona organizzatrice, ma aveva tante amicizie maschili di cui conosceva “vita, morte e miracoli”. Ormai il “treno della vita era partito e prevedeva un bel fine settimana in riva al mare”. Elisa aveva fatto tutto ciò che Monica aveva suggerito. Mancavano due giorni alla partenza e Monica non aveva ancora svelato il “mistero”. Elisa diventò curiosa di conoscere cosa l’aspettasse. Monica faceva finta di niente. Il sabato mattina della partenza si avvicinava a grandi passi e Elisa era sulle spine. Non resistette. “Insomma, Monica, vuoi dirmi cosa facciamo sabato mattina?” L’amica accennò ad un sorriso da Sfinge. “Aspetta e vedrai. Trovati pronta davanti a casa per le sette del mattino…” Elisa non chiese altro. Almeno sapeva che si partiva alle sette del mattino. Alle sette del mattino era davanti a casa con la valigia in mano. Ad un tratto spuntò una Ferrari rossa fiammante. Sulla superlusso c’era Monica con due gagliardi cinquantenni che ne dimostravano dieci di meno, Filippo e Marco. Ora cominciava la vita. I baci e gli abbracci si sprecarono. Alla fine il “bolide rosso” partì come un proiettile verso la Costa Azzurra …con i sogni, le speranze e la voglia di vivere di Monica e Elisa. (466)
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Viaggio in Lombardia
Cortile … story
Nel cortile di sessant’anni fa, c’erano ancora le famiglie numerose… sei, sette, otto figli. Le donne, a fine carriera, avevano il volto coperto di stanchezza, ma fiere di essere state mamme tante volte. In particolare, le mamme di allora (quelle con molti figli) avevano un pensiero… l’ultimo nato. Sapevano che “l’ultimo” aveva sempre dei problemi, era più gracile… e aveva bisogno di maggiori cure… rispetto al primogenito. Oggi, quel problema non c’è più. Le donne hanno uno, due o tre figli… il problema “dell’ultimo nato” non c’è più … eppure, capitava spesso, che l’ultimo della nidiata… diventava “il genio della famiglia”. Buona serata a tutti. Dino
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Viaggio in Lombardia
Il fascino (perduto) dei vecchi cortili…
Ieri mi è capitato di entrare in un vecchio cortile ristrutturato… E’ ancora come era una volta (come lo ricordo) … in una vecchia cascina con le case che hanno conservato le loro caratteristiche originali un po’ sbilenche… anche se rinnovate e integrate da tutti gli attuali confort… però, il fascino di allora non c’è più. Esiste una differenza fondamentale tra il recupero edilizio (che ci vuole)… e il fascino della storia. Allora non c’era l’acqua corrente in casa, il riscaldamento autonomo (c’era un malandato camino … sempre pieno di fumo)… ora c’è la cucina superaccessoriata…ma, allora, c’era la storia… quella che adesso è andata perduta per sempre. Buona giornata a tutti. Dino
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11 LUGLIO 2014
ALMANACCO DI STORIA PAVESE
Trivolzio – 11 Luglio 2014 – Venerdì - 12.00
Intrigo …
…a Pavia
(Queste storie, anche se raccontate come vere, sono
frutto di fantasia. Pertanto non hanno nulla a che
vedere con persone o fatti realmente avvenuti)
racconto del Venerdì
678
I racconti dell’estate
Renato e Renata
La grande città offre possibilità che i piccoli centri urbani non sono in grado di offrire. Prendiamo, per esempio, Milano. Più che una città… è una megalopoli. Quando si esce in automobile da Milano per Pavia… ci si trova sulle rive del fiume Ticino dopo un ininterrotto susseguirsi di case, Palazzi, fabbriche, Osterie, Ristoranti, ville, campagne lussureggianti. Insomma, non si sa quando finisce Milano e quando inizia Pavia. E’ proprio quel ininterrotto susseguirsi di un paesaggio ripetitivo che fa riflettere. Allora… che cos’è la città? La stessa cosa accade negli Uffici milanesi. A Milano Uffici mega… con tantissimi impiegati e impiegate. Venti, trenta, cinquanta persone che si muovono come formiche in ambiti ristretti…Presi da una frenesia senza limiti. Però, anche negli Uffici… la vita non perde il suo fascino di sempre: l’amore. Un anno fa, in un Ufficio mega poco lontano dal centro… dal Duomo, dalla Galleria Vittorio Emanuele II, il quarantenne Renato osservava le College dalla sua postazione di lavoro. Renato era single… come molti Colleghi e Colleghe. Single, però, non vuol dire che una persona rimanga sola… e passa la sua vita da sola. Anzi, è proprio quando è sola… che cerca la compagnia. Come diceva un Professore di Sociologia “l’uomo è un animale sociale. Gira e rigira, l’uomo cerca la donna…e la donna cerca l’uomo” Renato aveva lavorato tutto il giorno un po’ svogliato. Non aveva voglia di cenare da solo. Gli occhi del quarantenne erano fissi sulla trentacinquenne Renata la quale, con la sua postazione, si trovava proprio davanti a lui. Anche Renata era single e da quel che sapeva il quarantenne… libera da impegni sentimentali. Perché non chiedere a Renata se era disposta a “condividere” una pizza? Dalla postazione non ci si poteva muovere. Renato, velocemente, inviò un SMS alla Collega. Il quarantenne tenne d’occhio la Collega. L’osservò mentre leggeva il messaggio sul display. La trentacinquenne non lasciò trasparire alcuna emozione. Lesse e ripose il telefonino dov’era. Accanto al monitor. Renato era sulla spine. Non era riuscito a capire se la Collega avesse avuto intenzione di accettare oppure no. Era passato un quarto d’ora e la risposta non era ancora arrivata. Renato ne ignorava il motivo… Renata, invece, ci stava ancora pensando. Un anno prima, il quarantenne aveva avuto una storia con Marisa, sua amica intima. Difficile che un’amica tenga nascosto dei particolari. Era proprio quello che Renata sapeva… e Renato ignorava. La trentacinquenne ci stava pensando. La relazione tra Marisa e Renato era durata sei mesi e, come al solito… per l’amica … la colpa era tutta e solo del quarantenne. Ora, la trentacinquenne doveva decidersi: prendere o lasciare. Dopo circa mezz’ora, Renata, prese il telefonino e digitò il messaggio: “Va bene. Ci vediamo a fine turno” Per Renato è stato un sollievo. Quella sera di luglio di un anno fa è stato come se il sole stesse per sorgere… nell’Ufficio mega del centro di Milano. Esistono dei momenti nella vita che lasciano il segno… Quello era uno di quelli. Renato ne era pienamente consapevole. Ora, dipendeva da lui … o forse dal Destino. La pizza era stata squisita. Anche Renata ne era convinta. Come era convinta che la pizza sarebbe stata solo l’inizio della serata. Renato propose “quattro passi in via Dante… poi quattro passi al Castello Sforzesco… poi quattro passi al Parco Sempione… E’ lì che le coppie spesso trovano il luogo adatto per i loro approcci… Al Parco Sempione non sembra neanche di essere a Milano. In certi angoli del Parco sembra di essere in qualche bosco sulle rive del fiume Ticino a Vigevano o Bereguardo. Ormai il discorso di Renato e Renata aveva preso la piega giusta. La trentacinquenne stava fortemente avvinghiata al quarantenne il quale ne subiva il fascino ed il calore…Il primo bacio è stato solo una scusa… per sottolineare la bellezza del Parco… Il secondo, però, è stato dichiaratamente cercato da entrambe le parti. Renato aveva accarezzato i capelli della Collega e, guardandola negli occhi, ne aveva fissato il nasino perfetto. “Renata, lo sai che hai proprio un bel nasino?” Da lì… al bacio… il passo è stato breve. E non aveva l’aria di essere l’unico. Infatti, ci pensò Renata a mantenere la presa…a non offrire resistenza… Tutto in perfetta armonia. Persino l’ombra della sera che stava scendendo adagio sulla città. Si dice che il bacio della sera… è “messaggero di novità”… di primo mattino. Gli amori che iniziano alla sera sono spesso molto fortunati. Renata lo sapeva. Quando, Renato, le propose di passare la notte a casa sua, nel suo letto…accettò subito. E’ stata una notte lunga, appassionata, favolosa… Un’appassionata, favolosa, lunga notte di luglio di un anno fa. Al mattino, dopo che Renato e Renata si erano preparati per andare in Ufficio… il telefonino della trentacinquenne si è messo a strillare. Era la sorella di Renata che aveva una comunicazione importante. “Renata, preparati per la settimana prossima. Dobbiamo partire per gli Stati Uniti. La Zia Piera, sorella di nostra madre… la Zia che ha sposato il Re delle patatine fritte, ci vuole vedere. Ha importanti decisioni da comunicarci” Renata e Renato si guardarono negli occhi. Entrambi pensarono la stessa cosa. “La fortuna non arriva mai da sola… prima l’amore … poi, tutto il resto” - Questo è il racconto 678, scritto dal 2 settembre 2012. Un racconto al giorno per… il piacere di chi scrive… e di chi legge. Non resta che continuare per raggiungere il racconto numero 1000 (mille)… con la speranza di riuscirci. Dino
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CESARE PRIMO MORI
di
Teresa Ramaioli
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OSCAR TURATI ...
E
LE IDEE
CHE FANNO GIRARE LA SOCIETA'
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EST.LA.BELLE.EPOQUE...
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L'ATTIMO... FUGGENTE
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