dino secondo barili
ricerche storiche locali (Pavia e Provincia)Messaggi del 21/07/2014
21 LUGLIO 2014
ALMANACCO DI STORIA PAVESE
Trivolzio – 21 Luglio 2014 – Lunedì - 12.00
Intrigo …
…a Pavia
(Queste storie, anche se raccontate come vere, sono
frutto di fantasia. Pertanto non hanno nulla a che
vedere con persone o fatti realmente avvenuti)
racconto del Lunedì
688
I racconti dell’estate
Il Dott. Mario e l’Albergo della Felicità
Il Dott. Mario, cinquant’anni, scapolo, fisico mozzafiato, Dirigente di una Agenzia Commerciale a Milano, abitante a Pavia, un anno fa, non riusciva a decidere la località nella quale passare le vacanze estive. Non era un dramma da poco. Nell’ultima vacanza, un anno prima, il cinquantenne aveva passato un periodo “da disperato”… per non dire di peggio. L’Albergo era ottimo, ma tra gli Ospiti c’erano due donne cinquantenni, single, le quali si erano improvvisamente innamorate del Dott. Mario. Il cinquantenne ha sempre gradito la compagnia femminile. Anzi… era il suo sogno quotidiano…tuttavia aveva dei gusti un po’ ricercati. Il Dott. Mario era infatuato dalle donne trentenni, alte, bionde, occhi azzurri …e gambe da fine del mondo. Purtroppo le due cinquantenni Ospiti dello stesso Albergo erano more… e non avevano le caratteristiche per le quali il Dott. Mario andava pazzo. Inoltre, le due cinquantenni non lo perdevano mai di vista. Gli erano sempre addosso in modo asfissiante. Insomma, la peggiore vacanza della sua vita. Una vacanza così non gli era mai capitata. Non parliamo, poi, della spiaggia. Anche il Bagnino era un musone di prima categoria. Insomma, il Dott. Mario non voleva passare un’altra vacanza uguale. Ne parlò con la sua Segretaria, la Signora Titina, una donnona sessantenne, che ne sapeva una più del Diavolo ed aveva sempre la risposta pronta. Alla domanda “Signora Titina … cosa mi consiglia?” …il viso della Segretaria si era acceso in viso… e puntualmente aveva trovato la risposta. “Dottore lasci fare a me. Le risolvo il problema in due minuti” Prese un foglio bianco. Lo piegò in quattro e ne fece quattro foglietti. Su ogni foglietto scrisse una località di vacanza. Ad ogni foglietto assegnò un numero. Poi, rivolto al Dirigente sentenziò. “Dottore chiuda gli occhi e dica il primo numero che le viene in mente… da uno a quattro” Il Dott. Mario pronunciò un numero a caso. “Tre”. La Signora Titina, lesse la località… e andò in estasi. “Varazze”. Da quel momento la Segretaria ha cominciato a decantare Varazze come fosse il centro dell’Universo, la località più bella del Pianeta. Al punto che lo stesso Dott. Mario non ha più potuto scegliere un’altra località. Chiese alla Segretaria di prenotargli la vacanza al mare… a Varazze. Quella notte il Dott. Mario dormì beatamente fino al mattino. Al mattino, però, ebbe un sogno. “Sognò di essere in vacanza a Varazze. Mentre stava sulla spiaggia a prendere il sole il cielo si era improvvisamente annuvolato. Era arrivato un temporale di quelli super. Uno di quelli che non lasciano neppure il tempo di ripararsi… Così il Dott. Mario si era preso tutta l’acqua… piovuta dal cielo. Appena in Ufficio ne parlò con la Signora Titina la quale si è messa a ridere. “Lo sa Dottore che lei è nato proprio fortunato? Un sogno così poteva capitare solo a lei. Si tratta di un sogno premonitore… lei avrà una vacanza indimenticabile” Il Dott. Mario non se la sentì di ribattere. Anzi, sperava proprio che tutto ciò che aveva previsto la Signora Titina … si avverasse davvero. Del resto che male c’era a cinquant’anni sognare di incontrare, finalmente, la donna ideale? …alta, bionda, occhi azzurri e gambe da fine del mondo? Ormai mancava un giorno alla partenza. Il Dott. Mario salì sulla sua decapottabile rossa ultimo modello e salutò la sua bellissima Villa con Giardino alla periferia di Pavia. Il viaggio andò liscio come l’olio. Non sentì neppure la voglia di fare una sosta e prendere un caffè. La sua mente era rivolta al nome dell’Albergo … Albergo della Felicità … massima classifica… massimo confort. Appena arrivato a destinazione, il Proprietario dell’Albergo, il Dott. Donato, l’accolse a braccia aperte. “Dott. Mario. L’aspettavo con ansia. Questa sera si riunirà la Giuria del Premio “Miss Mare Azzurro” e lei ne assumerà la Presidenza. Per il Dott. Mario è stata come una scossa elettrica. Mai e poi mai si sarebbe aspettato un simile onore. Finalmente si sarebbe lucidato gli occhi… con le più belle ragazze della Riviera Ligure. Meglio di così’, la vacanza, non poteva iniziare. Infatti, alla sera si riunì la Giuria che per prima cosa volle esaminare una per una le cento candidate partecipanti al Concorso. L’esame è stato lungo e meticoloso. Della Giuria facevano parte qualificati e noti Giornalisti. Alla fine, dopo una lunghissima discussione sui pregi e virtù delle candidate è stata scelta la vincitrice del Concorso: la Dott. Maria Cristina, trent’anni, alta, bionda, occhi azzurri, gambe da togliere il fiato. Ormai c’era solo la proclamazione della vincitrice che sarebbe avvenuta bel Salone delle Feste dell’Albergo della Felicità. Al Dott. Mario è toccato l’onore della proclamazione e del Ballo d’Onore. A proclamazione avvenuta, però, la Dott. Maria Cristina ha avuto uno svenimento dovuto all’emozione. Il Dott. Mario l’ha accolta tra le sue braccia e l’ha salvata da una grave caduta. La bionda trentenne volle ricambiare con un bacio la sensibilità del cinquantenne. Si sa che a volte… tutto comincia con un bacio… La vacanza del Dott. Mario, un anno fa, è iniziata con un bacio… al quale ne è seguito un altro…e un altro ancora. Dice il proverbio che “i baci sono come le ciliege… uno tira l’altro “. Infatti, quella notte stessa, il Dott. Mario non ha potuto chiudere occhio… E neppure la notte successiva… Il “cerchio magico dell’amore” aveva cominciato a girare ed aveva girato talmente bene… che… da alcuni mesi… il Dott. Mario vive la luna di miele nella sua meravigliosa Villa con Giardino alla periferia di Pavia… con la Dott. Maria Cristina, sogno della sua vita. Alta, bionda, occhi azzurri …e gambe talmente alte che il cinquantenne non è ancora riuscito a calcolarne l’altezza. - Questo è il racconto 688, scritto dal 2 settembre 2012. Un racconto al giorno per… il piacere di chi scrive… e di chi legge. Non resta che continuare per raggiungere il racconto numero 1000 (mille)… con la speranza di riuscirci. Dino
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LUCIA VISCONTI
di
Teresa Ramaioli
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MADDALENA...
GASTONE E LA GRANITA AL LIMONE
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MADDALENA ...
E
IL RACCONTO DI GABRIELLA
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ANNAMARIA ...
E
IL CORSO DI CUCITO PER UOMINI SOLI
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ANNAMARIA ...
E
IL RACCONTO DI MANUELA
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ANNAMARIA ...
E
LA CONCLUSIONE CHE NON DEVE MANCARE
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ANNAMARIA ...
E
IL RACCONTO DI RACHELE
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ANNAMARIA ...
E
IL RACCONTO DI ALESSIA
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Viaggio in Lombardia
Cortile … story
Il mondo incantato di sessant’anni fa era popolato di … fantasmi. Per esempio, c’erano “le streghe”. Nei paesi di campagna, come il mio, era un modo per tenere sotto controllo una realtà che spesso sfuggiva di mano. Gli occhi erano, per esempio, oggetto di “attrazione fatale” per persone di pochi scrupoli. Ragazzi e ragazze venivano messi in guardia “dal dare confidenza a sconosciuti”. Oggi, tutto diverso, tutto permesso... anzi, “più si fa confusione” e più si è al passo con i tempi! Ma sarà proprio così? Buona serata a tutti. Dino
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Intrigo …
…a Pavia
(Queste storie, anche se raccontate come vere, sono
frutto di fantasia. Pertanto non hanno nulla a che
vedere con persone o fatti realmente avvenuti)
racconto del Venerdì
Rachele (475)
Un anno fa, la Prof Rachele, a quarant’anni, non era mai stata a Genova. Docente di Lettere in una Liceo del milanese, ma abitante a Pavia, aveva un “debole” per Genova. Fin da quando era alle superiori diceva alle amiche del cuore… “un giorno andrò a Genova”. Aveva terminato il Liceo, aveva frequentato l’Università… e… a Genova, Rachele non era mai andata. A quarant’anni, però, nella mente delle persone scattano dei meccanismi particolari. La Docente di Lettere era una Insegnante rispettata perché si occupava di poesia e veniva richiesta nelle Giurie dei Concorsi. Rachele, tuttavia, aveva un cruccio… non aveva ancora trovato l’uomo del cuore e questo fatto la metteva a disagio. Un anno fa, la Prof di Lettere aveva deciso che “sarebbe andata” a Genova. Si era informata alla Stazione FS di Pavia e aveva stabilito l’orario di partenza con posto prenotato. Ne aveva anche parlato con la sua Collega Nicoletta nel Liceo dove insegnava. “Nicoletta, ho deciso. Vado a fare una passeggiata Genova. E’ tanto tempo che lo desidero. Sabato, finalmente voglio togliermi questo sfizio.” La Collega approvò. “Fai bene. Non hai nessuno a cui chiedere il permesso. Se lo dovessi “dire” a mio marito farebbe subito un sacco di storie…Cosa ci vai a fare? Cosa credi di vedere?… ecc. ecc. Gli uomini fanno quello che vogliono (loro)… ma se a farlo è la moglie… apriti cielo.” Quello stesso giorno, al rientro dalla Scuola, la Prof. Rachele, trovò, nella cassetta delle lettere, un invito. Diceva. “Gentilissima Prof. Rachele, conoscendo la sua passione per la letteratura, le saremmo grati volesse far parte della Commissione Giudicatrice del Concorso di Poesia indetto da questo Ente. Il primo incontro informale si terrà sabato...(seguito dall’indirizzo e numero di telefono). La Prof. si meravigliò parecchio. Sembrava uno scherzo del destino… Era lo stesso giorno che lei aveva fissato per visitare la città della Lanterna. Telefonò per confermare. La voce era quella di un Signore che, dal modo in cui si esprimeva, sembrava la conoscesse. Il sabato mattina, Rachele, partì per Genova con posto assegnato dalla biglietteria. Sulla carrozza, la Prof cercò il posto segnato sul biglietto e si trovò accanto ad un cinquantenne distinto e molto riservato. Dopo un rituale “Buon giorno”… nessuno dei due parlò o cercò di dialogare. A Genova, però, il Signore distinto accennò ad una domanda. “Scusi, posso chiederle dove si trova questo indirizzo?”… e mostrò un invito analogo a quello che Rachele teneva in borsetta. Ormai non c’erano più scuse. Anche, Rachele, doveva recarsi allo stesso indirizzo, ma la strada non la conosceva. Anzi, Rachele spiegò che a Genova non c’era mai stata. Aveva deciso proprio quel giorno di visitare la città della Lanterna. Il cinquantenne si presentò. “Sono il Dott. Emanuele. Insegno letteratura italiana in una Università di Berlino. Rachele e Emanuele fecero amicizia e presero il loro primo caffè insieme. Si sa che quando un uomo e una donna sono coinvolti in un progetto comune la confidenza diventa spontanea. Emanuele raccontò la sua vita … Rachele pure. Ormai avevano una comune incombenza: la Giuria del Concorso di Poesia. Ci sono dei momenti, però, in cui le sorprese non finiscono mai. Il Presidente dell’Ente che aveva indetto il Concorso era un Signore sulla settantina. Alto, distinto, gentile. Diede a Rachele e Emanuele un benvenuto particolare. “Gentili Prof. Rachele e Emanuele sono stato io a proporre il vostro nome. Volevo conoscere i figli di due mie compagne di scuola media Regina (madre di Rachele) e Giuseppina (madre di Emanuele). Anzi, visto che siete a Genova ho deciso di offrirvi un soggiorno di una settimana nella mia splendida città… E’ stato proprio quel soggiorno che ha creato le premesse per la vita in comune dei due Prof. Rachele ed Emanuele si innamorarono. Dopo pochi mesi si sposarono e, secondo le ultime notizie, Rachele aspetta un bambino. - (475)
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ANNAMARIA ...
E
LA GRANITA AL LIMONE
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ANNAMARIA ...
E
L'ARTE DI SOGNARE
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I PARCHI DI MILANO
di
Teresa Ramaioli
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IL PENSIERO
DI
PIERLUIGI VALLI
“Ciao Dino – è noto che per essere all’altezza del nostro tempo bisogna essere attivi. Non basta leggere il quotidiano o guardare il Telegiornale per essere aggiornati. Occorre anche l’attività vera e propria. Ecco perché, gli uomini, specialmente quando vanno in pensione, devono trovare un’occupazione quotidiana, il modo di occupare la giornata in modo positivo. Solo così ci si sente pienamente realizzati. Pierluigi Valli
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Viaggio in Lombardia
Corso di cucito… per uomini soli
Oramai le iniziative non si contano più. Tutto, di tutto, e per tutti i generi. Ieri, mentre prendevo un caffè in un Bar di Pavia, gli occhi sono caduti su un foglio azzurro… “Corso di cucito … per uomini soli”. In un primo tempo ho pensato che si trattasse di uno scherzo… invece, no. Era un corso reale, organizzato da un’associazione che aveva raccolto l’esigenza dei “single” uomini i quali sono alle prese (quasi quotidiane) con bottoni che si staccano, piccoli rammendi, ecc. Insomma, alla domanda … segue l’offerta. Anche in parecchi Supermercati ci sono donne specializzate in rammendi… ma l’uomo non può fare a meno della propria indipendenza… meglio un corso di cucito! Speriamo che tra non molto … non nascano anche quelli di “ricamo”. Buona giornata a tutti. Dino
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