dino secondo barili
ricerche storiche locali (Pavia e Provincia)Messaggi del 26/07/2014
26 LUGLIO 2014
ALMANACCO DI STORIA PAVESE
Trivolzio – 26 Luglio 2014 – Sabato - 12.00
Intrigo …
…a Pavia
(Queste storie, anche se raccontate come vere, sono
frutto di fantasia. Pertanto non hanno nulla a che
vedere con persone o fatti realmente avvenuti)
racconto del Sabato
693
I racconti dell’estate
Anna e la Costa Azzurra
Anche nei giorni d’estate il tempo meteorologico fa i capricci. Piove. Smette. Piove… Anche nei giorni di sabato è impossibile fare quattro passi nel centro di Pavia. Un anno fa, è stato così anche per la Dott. Anna, trent’anni, bellissima, impiegata presso una Agenzia Commerciale a Milano, abitante a Pavia. Quattro passi a Pavia vogliono dire… una passeggiata in Corso Cavour, Strada Nuova…e sosta per un caffè in un Bar di Piazza della Vittoria. E se piove? E’ possibile girare con l’ombrello, ma non è la stessa cosa. Cosa fare? La Dott. Anna non aveva voglia di stare in casa. Se lo avesse fatto si sarebbe dedicata a qualche lavoro d’Ufficio che si era portata a casa. L’unica cosa era uscire… Per andare dove? Per evitare la pioggia è possibile andare al Supermercato. Uno di quei Supermercati enormi…con parecchi negozi interni. Parecchi Bar dove è piacevole sedersi al tavolino. Godere un buon caffè e leggere il giornale quotidiano. E’ stato proprio quello che ha fatto la Dott. Anna… un sabato mattina di un anno fa… mentre la pioggia picchiava sui tetti, sulle capote delle automobili e sulla testa delle persone. Una pioggia che non aveva alcuna voglia di smettere. La Dott. Anna aveva ormai preso posto al tavolino ed aveva ordinato il caffè. In quell’istante ha visto avvicinarsi la sua Collega e coetanea Dott. Marilena. “Ciao Anna. Cercavo proprio te. Mi ha telefonato adesso l’Architetto Gianfrancesco. Mi ha fatto una proposta. Visto che a Pavia piove… e pioverà anche domani domenica… saresti disposta a fare una bella gita sulla Costa Azzurra?” Anna non aveva ancora gustato il caffè…e aveva già deciso. L’allettante idea le era piaciuta. “Quando si parte?” – Marilena aveva la risposta pronta. “A mezzogiorno. Il tempo per prendere qualcosa …e via verso il sole e il mare della Francia del Sud” Nella vita le occasioni vanno prese al volo, senza pensarci troppo... specialmente quando gli altri impegni possono attendere. La Dott. Anna di impegni non ne aveva. Da un mese si era lasciata con il moroso Fabrizio. Lo avevano deciso di comune accordo perché la relazione non aveva prospettive. In parole povere. Fabrizio voleva “menare il can per l’aia”. Ecco, quindi, un anno fa, l’occasione buona per fare nuove conoscenze. A mezzogiorno precise il cinquantenne, Architetto Gianfrancesco si è presentato puntuale con la sua rossa Ferrari davanti al Palazzo in cui abitavano Anna e Marilena. La pioggia di Pavia, ormai, non faceva più paura. Anzi, non era più nei pensieri di Anna, la quale aveva nella testa nuove aspettative. Ogni viaggio… tutti i viaggi hanno un non so che i di misterioso. Non sai perché avvengono… non sai dove portano …e non sai cosa riservano. Anna era stata sulla Costa Azzurra dieci anni prima. Allora aveva vent’anni. In quel viaggio aveva conosciuto Francois ….E’ stato un colpo di fulmine. Un amore a prima vista. Sei mesi di fuoco… un indimenticabile (e mai dimenticata) pagina d’amore. Ora, Anna, aveva trent’anni. Il desiderio era di incontrare l’uomo della sua vita…bello come il sole, ricco come il mare … e affascinante da far perdere i sensi. Intanto era da un po’ che la Collega faceva la corte all’Architetto. Contemporaneamente si vedeva lontano un miglio che Gianfrancesco sbavava per Marilena. Un tira e molla che aveva bisogno della presenza di Anna per fare da bilanciere. La Costa Azzurra è a passo da Pavia. Con una Ferrari, poi, è quasi una passeggiata… al mare. Nel primo pomeriggio Gianfrancesco, Marilena e Anna erano già a Cannes… una località da sogno. L’Architetto doveva trovarsi con un amico, il Dott. Louis, un affascinante cinquantenne, scapolo, ricchissimo… per una cena in uno dei più ricercati Ristoranti della Capitale del Cinema francese. Il Dott. Louis era alla ricerca dell’anima gemella. Appena vide la Dott. Anna andò in estasi. Era proprio il tipo di donna che stava cercando… alta, bionda, occhi azzurri e gambe da fine del mondo. Da quel momento il Dott. Louis ha cominciato a parlare. A raccontare la vita segreta di Cannes. Le favolose notti nelle quali i più bei Personaggi del Mondo si incontravano, consumavano lauti pranzi e aspettavano l’alba ballando fino allo sfinimento. E’ stato proprio quel parlare continuo, quel raccontare senza un filo logico che ha fatto perdere la testa alla Dott. Anna, la quale da sempre aspettava il momento magico. E il momento magico è venuto… Venne al termine della cena… sulla veranda del Ristorante… Complice un bicchiere vino francese. Anna appoggiò la testa sulla spalla di Louis… Un gesto in apparenza insignificante, ma non per il cinquantenne Louis… il quale l’abbracciò teneramente …ed appassionatamente la baciò. Ormai, la strada era aperta… Anna rispose al bacio… e i due si trovarono abbracciati senza quasi accorgersi. Intanto, Gianfrancesco e Marilena avevano trovato l’intesa. Abbracciati si stavano avviando verso l’Albergo dove avrebbero passato la notte. Una notte di fuoco, tra baci, abbracci, carezze … e molto di più. Potevano Anna e Louis essere da meno? No. No e poi No. Infatti, Louis propose ad Anna di passare la notte nell’Attico del suo Palazzo… sotto il cielo stellato… di vivere un’esperienza come Adamo ed Eva nel Paradiso Terrestre (naturalmente lasciamo all’immaginazione dei lettori di questo Blog… le indescrivibili scene d’amore tra la stupenda “pavesina” e il Dott. Louis… insuperabile maestro nell’arte di amare) - Questo è il racconto 693, scritto dal 2 settembre 2012. Un racconto al giorno per… il piacere di chi scrive… e di chi legge. Non resta che continuare per raggiungere il racconto numero 1000 (mille)… con la speranza di riuscirci. Dino
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LOCARNO
di
Teresa Ramaioli
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LA MADONNA DEL SASSO
di
Teresa Ramaioli
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PAVIA
PALAZZO BOTTA
di
Teresa Ramaioli
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MENEGI53 ...
E
I SALUTI DA ISTAMBUL (TURCHIA)
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MAGIC ISTINCT...
E
L'AMORE A 70 ANNI
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NAPOLI
di
Annamaria Mennitti
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Intrigo …
…a Pavia
(Queste storie, anche se raccontate come vere, sono
frutto di fantasia. Pertanto non hanno nulla a che
vedere con persone o fatti realmente avvenuti)
racconto del Venerdì
Innamorarti a 70 anni ? (482)
“Oggi, hanno maggior voglia di vivere le persone anziane… dei giovani.” – diceva Attilia (62 anni), al Mercato di Piazza Petrarca a Pavia qualche giorno fa. “Se i giovani avessero metà della voglia di vivere di certe persone avanti negli anni… non ci sarebbe più crisi, né economica, né di altro genere.” Attilia, parlava così con la sua amica e coetanea Giuseppina. “Cos’è che ti fa dire una cosa simile?” – Attilia si mise d’impegno. “Te lo dico subito. Il mio vicino di casa si chiama Domenico. Ha un orto, alcune galline e alcuni conigli. E’ un uomo di settantadue anni e ne dimostra dieci di meno. Al mattino alle sei è già in piedi. Mette in ordine la sua casa. Poi si dedica al suo orto, alle sue galline, ai suoi conigli. Non è mai fermo un minuto. Ha sempre qualcosa da fare. Fa in tempo a dare una mano a Giuseppe (75 anni) che di orti ne ha due. Insieme questi due pensionati fanno… per quattro. Pensa, che Domenico è il “mio” migliore (e unico) fornitore di uova… “fresche di giornata”. Non parliamo poi dei conigli. Sono la migliore carne che io abbia assaggiato. Quando vedo giovanotti svogliati che passano il loro tempo a bighellonare e far girare le dita… mi viene una rabbia che non ti dico. Mi viene da dire loro… “datemi la vostra età… e cambio il mondo”. Il lavoro, a volte non c’è… per chi non lo cerca e non lo sa fare…” Giuseppina prese le difese dei giovani. “Non tutti possono fare l’orto, allevare galline e conigli… ci sono quelli che studiano.” – Attilia non si fece prendere in contropiede. “Hai ragione. Coloro che studiano mi vanno bene… Sono coloro che “non” studiano che “non” li capisco. Quando eravamo giovani noi “credevamo in una società migliore, più giusta, dove ci sarebbe stato lavoro e benessere per tutti… invece? Cosa abbiamo? Una società caotica, dove nessuno ci capisce più nulla. Dove una mattina “si dice” che il lavoro c’è… e la mattina dopo, no. Che i giovani, se vorranno lavorare, dovranno “emigrare all’estero”. E’ questa sarebbe una prospettiva allettante? … Per fortuna che c’è la Cesira…” Giuseppina si fece attenta… “E cosa c’entra la Cesira?” Attilia finse di fare la “volpona”… “Come? Non lo sai?” – “Io, non so niente.” – “Ricordi la Cesira? …quella che abitava in Corso Garibaldi? Due anni fa è rimasta vedova. Una settimana fa l’ho incontrata in Corso Cavour. Era contenta e felice… elegante e “se la tirava un po’ ”. Le chiesi. “Cesira come mai così contenta?” La Cesira mi ha guardato con un sorriso misterioso. “Attilia – mi ha risposto – oggi compio settantadue anni… e mi sono innamorata del più bel “figo” di Piazza della Vittoria… il Luigi. Il Luigi ha settantacinque anni… ma li porta bene. E’ più gagliardo che mai. Ieri mattina abbiamo deciso il nostro futuro. Abbiamo prenotato una camera d’Albergo sulla Riviera Ligure per le notti del 31 dicembre e 1 gennaio… due notti d’amore. Sarà la prima volta che dormiamo insieme …notti d’amore … vogliamo godercela e non farci mancare nulla. Abbiamo già dato disposizioni all’Alberto per la cena in camera per l’ultima notte dell’anno. Non vogliamo perderci neppure un minuto. Due notti per noi.” Mi sono permesso di interromperla… “Cesira, ma sei sicura che tutto funzionerà a dovere?” Non l’avessi mai detto. “Attilia, ho settantadue anni e so benissimo cosa dico. L’amore ad una certa età è migliore di quando avevo trent’anni. L’amore a settant’anni, poi, è come “una vecchia canzone”… conosci la musica… e il ritornello… e lo puoi ripetere infinite volte. Pensa Attilia, che ho già avvisato il personale dell’Albergo per il primo gennaio … niente sveglia! Perché, gli innamorati che… iniziano bene il primo dell’anno … possono continuare a fare all’amore…per l’intero anno.” Sai, Giuseppina, dopo aver sentito la Cesira…ho deciso di iscrivermi al “Corso… come innamorarsi a settant’anni.” (482)
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GIUSEPPE VERDI A MILANO
IL
5 FEBBRAIO 1887
di
Teresa Ramaioli
5 FEBBRAIO 1887—Giuseppe Verdi scelse, dal 1872 in poi, di soggiornare nella Suite 105 di quello che allora si chiamava “Albergo di Milano”, in modo da poter alternare la vita cittadina a quella più tranquilla della sua tenuta di campagna di Sant’Agata di Villanova d’Arda .Fu in questa suite che fu a lungo impegnato nella composizione dell’Otello e in seguito dal Falstaff. In occasione della prima di Otello, il 5 febbraio 1887, la carrozza che riportava Verdi dalla Scala all’albergo fu staccata dai cavalli e, come si usava allora per i trionfi teatrali, fu trainata a braccia dalla folla in delirio. Acclamato dal popolo adorante, il Maestro dovette affacciarsi al balcone del suo appartamento con il tenore Tamagno che, senza accompagnamento musicale, intonò alcune romanze dell’opera .Ciao ciao Teresa
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ANNAMARIA...
E
IL RACCONTO DI DAMIANA
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Viaggio in Lombardia
L’importanza del diario è fuori discussione. Ad ogni età il diario “lascia il segno”. In gioventù perché serve a scoprire il “lato latente”e la presa di coscienza. Nei momenti di crisi perché aiuta a “riprendere in mano i fili del discorso” e allentare tensioni come la rabbia, ecc. Nella terza età, per fare un bilancio della propria vita… ricordare persone, luoghi, avvenimenti. Insomma il “diario” è l’amico sempre e il compagno di tutta la vita. Buona giornata a tutti. Dino
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ANNAMARIA ...
E
LE VERITA' DI IERI
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ANNAMARIA ...
E
LA CANZONE DI PINO DONAGGIO
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I MILLE VOLTI DI TOTO'
di
Annamaria Mennitti
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MILANO
... PERCHE' VIA DELLE ORE ?
di
Teresa Ramaioli
Milano----Galvano Fiamma, frate domenicano è stato un cronista milanese. In una sua cronaca, racconta il momento nel quale i milanesi seppero con precisione l'ora. Nel 1335 i milanesi sentirono per la prima volta il suono di un "meccanismo" che segnava le ore. Dal campanile della chiesa di S.Gottardo in corte ogni ora, come stabilito da Azzone Visconti, un suono segnalava il passare del tempo. Questo orologio non era visibile, si faceva solo sentire. Divenne talmente famoso che la strada lì vicino prese il nome di Contrada delle Ore (oggi via delle Ore). Questo orologio non era visibile; ecco perchè molti ritengono che il primo orologio pubblico sia quello che apparve sul campanile di S.Eustorgio. Buona giornata Teresa
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OGGI
26 LUGLIO ...SANT'ANNA
di
Annamaria Mennitti
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Viaggio in Lombardia
Cortile … story
Nel mondo incantato di ieri… ogni novità era frutto di fantasia. La fantasia di scrittori con “la testa tra le nuvole”… un po’ bizzarri, allucinati, con “qualche venerdì di troppo…o di meno” (secondi i gusti). Era il mondo del cortile di sessant’anni fa. Oggi, quelle meraviglie… “solo fantasticate” (di ieri) oggi sono realtà …e quando le persone hanno “troppo”, spesso, non s’avvedono di quel che hanno. Eppure, basta fare mente locale, capire il nostro tempo… per assaporarne i “profumi…e i reconditi misteri”. Che fare, dunque? Godere, godere… ragazzi e ragazze di una certa età… I capelli bianchi (quelli rimasti) non impediscono a nessuno di sognare… Buona giornata a tutti. Dino
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