dino secondo barili
ricerche storiche locali (Pavia e Provincia)Messaggi del 06/08/2014
Intrigo …
…a Pavia
(Queste storie, anche se raccontate come vere, sono
frutto di fantasia. Pertanto non hanno nulla a che
vedere con persone o fatti realmente avvenuti)
racconto del Giovedì
Valerio (495)
Il Prof. Valerio aveva sempre avuto un debole per la bicicletta. Fin da bambino suo padre l’aveva “istruito” sui vantaggi della bicicletta. Sia come mezzo per muoversi, sia come mezzo per mantenersi in forma fisica. Insomma, vantaggi sotto tutti gli aspetti. Da Insegnante di Educazione Fisica, poi, il Prof aveva cercato di “iniettare il virus” della bicicletta ai propri studenti. “Ragazzi, noi dobbiamo vivere una vita sana… quindi, movimento. Non danneggiare l’ambiente con emissioni “spurie ed inquinanti”… La bicicletta è l’ideale. Se in una città ci fossero più piste ciclabili ben sistemate, sicure, ne trarrebbe beneficio tutto il sistema. Prima di tutto… le persone.”Ormai gli studenti del Prof. conoscevano a memoria il ritornello. Un anno fa, però, al compimento del cinquantesimo anno di età, il Prof. Valerio si sentì in. crisi. In un primo tempo pensava dipendesse dall’influenza che lo aveva colpito durante l’inverno… Poi, si accorse che si sentiva… solo. Infine il Prof. disse la verità a sé stesso: si era innamorato. Sei mesi prima, durante uno dei suoi giri quotidiani in bicicletta, il cinquantenne aveva raggiunto una Cascina della Lomellina, chiamata la “Cascina della Mora”. Improvvisamente sentì una gomma a terra. Aveva bucato. Scese dalla bicicletta con disappunto. Dal cielo cadeva una leggera e fitta pioggerellina. Come fare con la gomma a terra? Per fortuna che la bici si era bucata vicino ad una Cascina… Da una casa uscì una ragazza alta, bionda, sui trent’anni… bellissima. La ragazza si presentò. “Sono Chiara. Se vuole può entrare nel cortile della mia casa. C’è un portico sotto il quale potrà sostituire la gomma della sua bicicletta…Se vuole… le posso offrire un caffè.” Il Prof. Valerio non aveva mai sentito una voce così dolce, gentile… invitante. Accettò. Entrò nel cortile. Si sistemò sotto il portico e sostituì il pneumatico bucato. Intanto Chiara aveva preparato il caffè. Per il Professore è stato come vivere in un mondo da sogno… Se non fosse perché … sarebbe rimasto lì per sempre. Invece… Ringraziamenti, saluti e un cordiale “arrivederci”. Il giorno dopo, il Prof, fece in modo di passare nuovamente dalla “Cascina della Mora”. Fece finta di avere dei problemi alla bicicletta, ma di Chiara, la bellissima ragazza bionda del giorno prima, neanche l’ombra. Il cinquantenne rifece la stessa strada tantissime volte, ma… niente da fare. Si diede dello “stupido da solo” … “Perché non le ho chiesto, almeno, il numero di telefono?” Ormai erano passati troppi giorni. Il Prof capiva che stava “dando i numeri”, che si era “imbambolato per una donna”… ma era la prima donna che l’aveva “stregato” nel vero senso della parola. Decise. Il giorno successivo, passando in bicicletta dalla “Cascina della Mora”, si sarebbe fermato ed avrebbe chiesto di Chiara. Così fece. Bussò alla porta della casa dove aveva preso il caffè. “Scusi, potrei parlare con Chiara?” Alla porta si presentò un uomo vecchio che faticava a parlare… “Chiara, qui non è mai esistita… “ Il Prof. Valerio cominciò ad andare in tilt. Non osò chiedere altro. Pensò di avere le traveggole… Si diede una calmata. “Eppure non sono diventato scemo… quella donna c’era. Era una donna reale, vera. Anche il caffè era vero.” Un anno fa la crisi del Prof. Valerio stava degenerando. Il cinquantenne decise di lasciare la bicicletta al suo posto e cambiare aria… Un sabato pomeriggio partì in treno da Pavia… per Milano… Così, tanto per prendere contatto con una realtà diversa. In Piazza del Duomo a Milano, Valerio fece un paio di giri per dare un’occhiata alla piazza. Stava compiendo il secondo giro quanto si sentì chiamare. “Professore, Professore…” Valerio si girò di scatto. Era Chiara. “Possiamo prendere un caffè insieme?” Era tanta la contentezza del Professore che non osò fare domande. Chiara e Valerio presero il caffè e si diedero appuntamento per il sabato successivo… Da quel sabato, ogni sabato pomeriggio, Chiara e Valerio si incontrano in Piazza del Duomo. Prendono il caffè insieme. Poi… Chiara, con voce dolce saluta Valerio… “Ci vediamo sabato prossimo…stessa posto, stessa ora.” (495)
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FIORI E CUCINA
di
Teresa Ramaioli
FIORI E CUCINA --Nel corso dei secoli i fiori venivano usati per guarnire un piatto o una bevanda . Si sono usati, per le occasioni speciali, i petali di rosa; gli antichi romani li utilizzavano assieme alle violette per profumare e insaporire le pietanze servite nei banchetti, mentre nella Londra di Shakespeare, era sorseggiata acqua di rose o liquore aromatizzato con garofani. Sempre con l’essenza delle rose, l’imperatore Carlo Magno amava ingentilire il vino, mentre i nomadi del Sahara, dopo un lungo viaggio nel deserto, per rinfrescare il palato, e lavare mani e viso, offrivano acqua al fior d'arancio. Virginia Galilei, figlia di Galileo, suora in un convento di Arcetri, ricorda la delicata marmellata di fiori di rosmarino: g.100 di fiori di Rosmarino / g. 200 di acqua /g. 300 di zucchero. Preparazione: Pulire i fiori di rosmarino distaccandoli dai rametti e mondati da tutte le foglie. Quindi si pestano dolcemente in un mortaio per ottenere una pasta omogenea. A parte preparare lo sciroppo facendo bollire l'acqua con lo zucchero. Al pesto di fiori si unisce lo sciroppo ancora caldo e si fa bollire per qualche minuto. Il composto va quindi invasato avendo l'accortezza di sterilizzare per una ventina di minuti a bagnomaria. Ma fu durante il regno di Elisabetta I , che nelle macedonie di frutta vennero aggiunte le primule, e nell’Inghilterra elisabettiana si iniziò anche a schiacciare i girasoli per ricavare l'olio. Sono stati i cuochi italo spagnoli a creare i fiori di zucca ripieni, e nel Nuovo Mondo, i padri pellegrini usavano le violette per aromatizzare l'aceto, e le margherite gialle(le calendule) per insaporire i brodi di carne. I fiori sono patrimonio dell'erboristeria, eccetto alcune ricette come l'insalata di crisantemi, i petali più delicati del fiore possono essere aggiunti alle insalate, mentre gli altri possono profumare zuppe e minestroni, o dare nuovi sapori ad arrosti di carne o pesce o il riso alla malva .Le foglie di malva, appena spuntate, sono mangiate crude nelle insalate, oppure cotte nelle minestre con orzo o riso. Sempre le foglie cotte, entrano come ingrediente nella preparazione di ripieni per ravioli e polpette. Le contadine del secolo scorso , mettevano dei fiori di malva nel corredo della sposa perché si diceva aiutassero a conservare la bellezza anche con l’avanzare dell’età. Ciao Teresa
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ANNAMARIA ...
E
I PENSIERI SPARSI
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ANNAMARIA ...
E
LE TRADIZIONI DI FOGGIA
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ANNAMARIA ...
E
IL RACCONTO DI STEFANIA E LUCILLA
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RICAMIAMO ...
E
IL RACCONTO DI LUCILLA
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MESSAGGIO DI
MARION...
PER
TERESA
(Rispondi)
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Viaggio in Lombardia Lasciar fare al destino… Molto spesso ci si lascia prendere dal panico…e la domanda è sempre la stessa: “Come andrà a finire?” … Invece, il tempo è galantuomo e ogni cosa prende la “sua” strada… nel senso che ogni cosa prende la “sua”. Magari “non” è quella che ci aveva spaventati e messi in ansia. Allora, viene spontanea la domanda: “Perché non lasciar fare al destino?” Nessuno ha mai incontrato “Il Signor Destino” ma esiste e arriva sempre dove noi non saremmo mai arrivati. Non è questione di essere “fatalisti o meno”… si tratta di guardare la realtà per quella che è. L’abbiamo vista con Cernobyl… E’ vero che si tratta di tragedie immani con conseguenze gravissime…ma il mondo è una “macchina” molto complicata…Noi stessi siamo complicati. Buona giornata a tutti. Dino
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6 AGOSTO 2014
ALMANACCO DI STORIA PAVESE
Trivolzio – 6 agosto 2014 – Mercoledì - 12.00
Intrigo …
…a Pavia
(Queste storie, anche se raccontate come vere, sono
frutto di fantasia. Pertanto non hanno nulla a che
vedere con persone o fatti realmente avvenuti)
racconto del Mercoledì
704
I racconti dell’estate
La Dott. Lucilla…e il Gran Ballo dell’Estate
Ogni persona ha la sua estate. Anzi, ogni persona ha il suo mese di Agosto. Per esempio. Un anno fa, la Dott. Stefania era euforica e… preoccupata. Euforica perché il Capo Supremo della Multinazionale, il Dott. Frank, presso cui lavorava l’aveva premiata. Preoccupata… perché lo stesso Dott. Frank, l’aveva invitata al Gran Ballo dell’Estate che si sarebbe svolto nel mese di Agosto a Parigi. La Dott. Stefania trent’anni, bellissima, lavorava a Milano come Esperta presso una Agenzia Commerciale del Dott. Frank. Era, però, sempre in giro per il mondo per controllare e firmare contratti. Un anno fa, nel mese di Agosto ha avuto la gradita sorpresa della premiazione. Fin lì nulla di speciale. Erano i fatti che parlavano per lei. Per il Gran Ballo dell’Estate a Parigi, invece, le cose erano molto più complesse e la trentenne era preoccupata. Da una settimana non riusciva più a dormire. Nel corso della notte si svegliava in preda agli incubi. La Dott. Stefania decise di sentire il suo Medico di Fiducia, il Dott. Giuseppe. Era la persona giusta per confidarsi e avere buoni consigli. Il Medico, dopo averla ascoltata, convenne che non c’era tempo da perdere. La data dell’Evento era troppo vicina. Intervenne direttamente con un consiglio pratico. “Dott. Stefania, chiunque nelle sue condizioni si sarebbe preoccupata. In un batti baleno è stata proiettata nel bel mondo dell’Alta Società europea. Se fossi in lei chiederei al Dott. Frank, se può portare un’amica. In due ci si difende meglio…e ci si sente più sicuri” La trentenne si calmò. L’idea era veramente interessante. Decise subito di sentire la Segretaria del Capo Supremo e di chiedere l’assenso a portare con sé l’amica fidata, la Dott. Lucilla… sua coetanea. La risposta arrivò quasi immediatamente. Anche altre volte, la Dott. Stefania aveva avuto bisogno dell’aiuto dell’amica. Ora, però, c’era di mezzo il Gran Ballo dell’Estate a Parigi. La Dott. Lucilla, trent’anni, fisico mozzafiato, intelligenza superlativa, era ”una creativa” operante presso un’importante Agenzia di Pubblicità di Milano. Per la Dott. Lucilla non c’era nulla di difficile… specialmente quando si trattava di Eventi di grande portata. Per prima cosa. la Dott. Lucilla accettò con piacere l’invito. Poi, allargò il suo campo d’azione. Prenotò immediatamente il Salone di Bellezza e una Maison per l’abbigliamento originale delle due trentenni. Parigi, non è uno scherzo. Se non si hanno le idee chiare e le carte in regola è meglio non andarci. Ormai, Stefania si era calmata ed aveva lasciato fare a Lucilla, la quale era euforica al massimo. Un Gran Ballo è sempre un Gran Ballo… Non si sa mai …chi è possibile incontrare…E se tra gli incontri “orchestrati” dal Destino ci fosse stato un Principe? … o un Re? Meglio essere preparate a tutto. Con Stefania, Lucilla cercava di dire il meno possibile perché era un tipo che si emozionava facilmente. Lei, invece, non aveva timore di nulla… anche se cercava in tutti i modi, attraverso personali conoscenze di sapere qualcosa in più sull’Evento. Tra le notizie raccolte… Lucilla era riuscita a sapere che il Gran Ballo dell’Estate si svolgeva in Agosto in un grande Salone delle Feste di un famoso Albergo di Parigi. La partecipazione era limitata…a invito, persone molto speciali. Si trattava di un centinaio di persone tra uomini e donne…dai trenta ai quarant’anni con ruoli rilevanti nel mondo dell’arte, della Cultura, dello spettacolo e dell’Alta Finanza. Il giorno del Gran Ballo dell’Estate era ormai alle porte. La Dott. Stefania, ancora una volta, si era lasciata prendere dall’ansia, ma la Dott. Lucilla, no. Anzi, la Dott. Lucilla aveva controllato ogni cosa e tutto era perfetto. E venne il grande momento. Quando Stefania e Lucilla fecero il loro ingresso nel Grande Salone delle Feste del lussuoso Albergo di Parigi attirarono subito l’attenzione di tutto il pubblico presente, uomini e donne… nessuno escluso. Il Presentatore Ufficiale dell’Evento, il Dott. Josè, se ne accorse subito che aveva a che fare con due persone eccezionali. Uniche nel vestire, uniche nel fascino… uniche in tutto. Per Stefania e Lucilla è stato un gioco arrivare ai primi due posti… nella speciale classica delle persone più affascinanti presenti all’Evento. Infatti, come il Dott. Josè, aveva tenuto a precisare all’inizio della Manifestazione, il Gran Ballo dell’Estate non era solo un avvenimento mondano, ma un’occasione per scegliere le due “testimonial” di un prodotto della Multinazionale del Dott. Frank. Si trattava di trenta Eventi che si sarebbero svolti nel corso dell’anno… in trenta delle maggiori Capitali del Mondo. Al momento della proclamazione delle vincitrici la Dott. Stefania si sentì tremare le gambe. La Dott. Lucilla, no. La scelta era caduta sulle due bellissime rappresentanti pavesi. Vincere comporta una grande responsabilità… tuttavia è sempre un grandissimo piacere e onore. La Dott. Lucilla ne era perfettamente cosciente ed avrebbe goduto per intero il suo momento di celebrità. - Questo è il racconto 704, scritto dal 2 settembre 2012. Un racconto al giorno per… il piacere di chi scrive… e di chi legge. Non resta che continuare per raggiungere il racconto numero 1000 (mille)… con la speranza di riuscirci. Dino
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IL SUONO DI EOLO
di
Teresa Ramaioli
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MILANO
LA PIETA' RONDANINI
di
Teresa Ramaioli
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ANNAMARIA...
E
IL RACCONTO DI DORIS
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GIRAMONDO595...
E
IL RACCONTO DI DORIS (494)
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BETLEMME
di
Teresa Ramaioli
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Viaggio in Lombardia
Cortile … story
Nel cortile di sessant’anni fa la domenica aveva un doppio significato: uno religioso, con l’obbligo della Messa, il secondo con il rito del pranzo a mezzo giorno … con tutta la famiglia. Alla domenica era d’obbligo vestirsi con l’abito “della festa”. Dopo la Messa, fuori della Chiesa, sul Sagrato, c’era il concerto della Banda Parrocchiale con tantissime persone. Ora, ogni persona, si fa il proprio programma: la gita, il teatro, il cinema, la gita al mare o in collina. Tutti… verso mete diverse, come si conviene in una società evoluta, articolata, dove è difficile comunicare persino con il vicino di casa… Buona giornata a tutti. Dino
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