dino secondo barili
ricerche storiche locali (Pavia e Provincia)Messaggi del 11/08/2014
Intrigo …
…a Pavia
(Queste storie, anche se raccontate come vere, sono
frutto di fantasia. Pertanto non hanno nulla a che
vedere con persone o fatti realmente avvenuti)
racconto del Martedì
“500esimo racconto”
Desideria, come sposare un milionario (500)
Ci sono aspirazioni alle quali è impossibile resistere. Tra le aspirazioni di una donna, vi è certamente quella di sposare… un milionario e vivere felice. Un uomo ricco, affascinante, intelligente…e possibilmente “unico” sulla faccia della Terra. Qualche donna, fin dall’antichità, ci è riuscita. Anche oggi accade …e chi conosce il segreto lo tiene per sé. Desideria, donna bellissima, era tra quelle. A trent’anni, ci aveva provato varie volte, ma non ci era riuscita. Avere trent’anni, però, è anche il momento in cui, una donna, ha acquisito parecchia esperienza. Sa come muoversi e come comportarsi. Sei mesi fa, Desideria si era resa conto che aveva bisogno di “un aiuto”. Tramite un’amica, era venuta a sapere che a Milano, in preparazione dell’EXPO’2015, due Psicologhe stavano organizzando un Corso, riservato a donne trentenni, nubili… dal titolo: “Come sposare un milionario”. Desideria, dopo molte peripezie era riuscita a mettersi in contatto con una delle due Psicologhe del Corso e farsi iscrivere. Ormai era fatta. Il Corso si teneva una volta alla settimana, il sabato pomeriggio. Desideria non vedeva l’ora di prendervi parte. La prima giornata del Corso non è stata granché, ma la seconda ha cominciato a prendere la piega giusta. La Psicologa (ideatrice del Corso), la Dott. Angela, aveva preso la parola. “Care amiche. Vi chiamo “amiche” perché ho la vostra stessa età, e sono anch’io alla ricerca del Principe Azzurro. In questa Sala siamo nove donne. Sette allieve e due Psicologhe che hanno lo stesso problema. Sposare un uomo ricco, affascinante, intelligente … e unico sulla faccia della Terra. Siccome, questo Corso ha tale scopo… tutte quante siamo sulla stessa barca…Siamo qui per capire come fare per realizzare tale sogno. Questo Corso è fatto a schede. Ogni allieva è tenuta a rispondere ad una serie di domande. Dalla sincerità della risposte dipenderà il successo del Corso… e di tutte noi.” Le nove trentenni presenti (sette allieve e due Docenti) si resero conto che si trattava di una cosa seria, dove nessuno doveva barare. Le trentenni presenti dedicarono il loro tempo e la loro attenzione a studiare le domande e a dare le risposte. Il sabato successivo la Dott. Angela lesse la relazione finale. Aveva studiato ed approfondito ogni singolo aspetto delle risposte ed aveva redatto lo schema riassuntivo. “Care amiche abbiamo fatto un buon lavoro. Dico “abbiamo fatto” perché anche noi due Psicologhe, organizzatrici del Corso, abbiamo risposto alle stesse domande alle quali avete risposto voi. Ecco la conclusione. L’uomo è come il pesce… abbocca sempre “all’amo della donna”. Quindi è la donna che tiene la lenza… Ma, la lenza e l’amo… da soli, non bastano…Bisogna conoscere il luogo dove andare a pescare. Per ogni luogo ci vuole “l’esca giusta” altrimenti è tempo perso. A conclusione di questo Corso, la Direzione ha organizzato una prova pratica. Questa sera ci sarà un Pranzo al Ristorante “Le Chimere” al quale farà seguito una Serata da Ballo presso lo stesso locale. Al Pranzo sono stati invitati “nove” cinquantenni, ricchissimi, affascinanti, intelligenti… alla ricerca della donna ideale. Naturalmente ci saremo anche noi (sette allieve e due Docenti). La Direzione raccomanda ad ognuna di noi di dare il meglio si sé per ottenere i risultati sperati… usando l’esca giusta.” Al termine della Serata. Tutti i nove cinquantenni milionari hanno incontrato la donna ideale. La Dott. Angela, è partita subito per New York per iniziare la sua nuova vita con Mark…Desideria si è imbarcata sul volo per Parigi dove abita il suo Francois… e così tutte le altre…Chi per Londra, Berlino, Madrid, Vienna ecc. ecc. Perché i sogni non finiscono mai e dopo un sogno… c’è sempre un altro sogno (da realizzare!). (500)
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PONTE COPERTO
DI
PAVIA
di
Teresa Ramaioli
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MENEGI53...
SOGNANDO VALENTINA
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TRIVOLZIO 1850
di
Teresa Ramaioli
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Viaggio in Lombardia
Nuove forme di turismo…
Il tempo corre velocemente e anche gli usi, i costumi cambiano rapidamente. Per esempio, il turismo come era considerato un tempo… non è più di moda. Il turismo è un prodotto tipico del benessere. In una società come la nostra, soggetta a risentire tutti “i raffreddori” del mondo è inevitabile che anche il turismo cambi… Non più lungi viaggi in terre esotiche, ma viaggi brevi, località note, con una “marcia” in più … la cultura a monte, nel senso che prima di partire, il “nuovo gitante” legge, si documenta, si chiede perché si muove, a quale scopo, con quale fine... Insomma, un “turismo adulto”… non solo per passare da una località ad un’altra. Questo tipo di turismo “cambia la geografia del mondo”. Ora non occorre più fare lunghi viaggi… si può fare turismo anche “girando intorno alla propria casa o al proprio quartiere”… Buona serata a tutti. Dino
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11 AGOSTO 2014
ALMANACCO DI STORIA PAVESE
Trivolzio – 11 agosto 2014 – Lunedì - 12.00
Intrigo …
…a Pavia
(Queste storie, anche se raccontate come vere, sono
frutto di fantasia. Pertanto non hanno nulla a che
vedere con persone o fatti realmente avvenuti)
racconto del Lunedì
709
I racconti dell’estate
Il Dott. Efisio e il pesce d’oro
Ogni località ha le sue leggende che passano di bocca in bocca, da una generazione all’altra. Una città come Pavia, nata duemila anni fa … non è diversa dalle altre… anzi, con qualcosa in più. E’ una città di fiume… Il fiume significa passaggio continuo di persone. Ognuna di esse ha lasciato qualcosa. A Pavia, per esempio, c’è la leggenda del “pesce d’oro”. Le versioni sono molte, diverse e contrastanti. Il Dott. Efisio, cinquant’anni, scapolo, Dirigente di una Agenzia Commerciale a Milano., abitante a Pavia, in occasione delle ferie del mese di Agosto di un anno fa, si è messo in mente di “pescare il pesce d’oro”. Veramente le cose non erano così semplici. Il Dott. Efisio è uno persona seria, studiosa delle leggende pavesi… e curioso fino all’estremo limite. Abitando in un lussuoso Palazzo lungo la riva del fiume, il Dott. Efisio, ha sempre sotto gli occhi il Ticino. Inoltre ha una barca ormeggiata in uno di quegli attracchi lungo la riva poco distante da casa. E’ stato un attimo a lasciarsi attrarre. Una mattina del mese di Agosto di un anno fa, il Dott. Efisio, decise di perlustrare il fiume dal Ponte della Ferrovia al Ponte Coperto per “catturare”(termine tecnico) il “pesce d’oro”. La leggenda diceva che non serve la lenza… ma il retino, quella specie di sacchetto a rete con un lungo manico. Per il Dott. Efisio era un gioco. Fin da ragazzo era stato un provetto pescatore. Nella cantina del suo Palazzo aveva tutta l’attrezzatura del pescatore, compreso il retino. Ormai la decisione era presa… difficile era “catturare il pesce d’oro”. La leggenda diceva che coloro che lo avevano visto assomigliava ad un pesce persico… tutto completamente d’oro. Inoltre, i vecchi pescatori, raccontavano che qualcuno l’aveva preso. Di nascosto l’aveva portato a casa… ma, dopo un paio di giorni, il “pesce d’oro” era fuggito… ed era ritornato nel fiume Ticino, tra il Ponte della Ferrovia e il Ponte Coperto. Quando una persona è informata… prende tutte le precauzioni possibili. Un altro fatto da tenere presente riguarda le persone che passeggiano lungo il fiume. Non sempre ignorano la scena. Alcune intuiscono i movimenti. Tra queste persone intuitive, un anno fa, c’era il Dott. Massimiliano, accanito pescatore e conoscitore della leggenda del “pesce d’oro”. Appena si rese conto che il Dott. Efisio pescava con il solo retino, intuì che stesse pescando “il pesce d’oro”. Corse alla sua barca e si mise a fare altrettanto. I primi giorni del mese di Agosto di un anno fa erano già passati. Efisio e Massimiliano non erano riusciti nell’impresa. Quando c’è la concorrenza… ogni concorrente aguzza l’ingegno. Chiede. Si informa. Il Dott. Efisio confidò alla Signora Maria, abitante nel suo stesso Palazzo, il suo intento di “catturare il pesce d’oro”. La Signora Maria era (ed è) una settantenne furba e scaltra come non c’era l’uguale. Comprese che il Dott. Efisio aveva bisogno un aiuto morale. Di qualcuno che lo sostenesse moralmente nell’impresa. Inoltre il Dott. Efisio aveva cinquant’anni. Era scapolo ed era un bell’uomo con un ricco patrimonio. Era proprietario dell’Attico del Palazzo ed era stimato Dirigente a Milano. Per la Signora Maria è stato un gioco. “Dott. Efisio fa bene a tentare di “catturare il pesce d’oro”. E’ un’avventura entusiasmante e se riuscirà nell’intento… passerà alla storia. Dal mio punto di vista, però, Lei avrebbe bisogno di un aiuto. Mia nipote Cesira, trent’anni, Laureata in Psicologia, sta conducendo delle ricerche sulle leggende pavesi … compresa quella del “pesce d’oro”. Posso metterla in contatto?” Per il Dott. Efisio è stata una boccata d’ossigeno, una marcia in più. Si era reso conto di aver bisogno di aiuto. Quando il Dott. Efisio incontrò la Dott. Cesira per poco non svenne… era la donna più bella che avesse mai visto. Alta, bionda, occhi azzurri… e gambe da fine del mondo. Inoltre, aveva uno sguardo magnetico che toglieva il respiro. Per il Dott. Efisio, la Dott. Cesira è stata “come il cacio sulla pastasciutta”. Finalmente poteva parlare con una persona che conosceva le leggende pavesi. Era come parlare la stessa lingua. Inoltre, la Dott. Cesira, per ampliare i propri studi in materia aveva bisogno di andare in barca e vedere dal vivo cosa si prova a “ catturare il pesce d’oro”. Si tratta di un’esperienza unica. Essendo agosto, la Dott. Cesira poteva mettersi in bikini e prendere tranquillamente il sole sdraiata sul fondo della barca. Il fiume Ticino non è solo un fiume, ma il luogo ideale per romantiche avventure. Il Dott. Efisio era affascinato dal fondale del fiume alla ricerca del pesce d’oro. Quando, però, si trovava in barca e la Dott. Cesira si sdraiava in bikini per prendere il sole… la mente del cinquantenne andava in ebollizione. Come studioso cercava di mantenere la calma…. ma la sua mente pensava a ben altro. Dagli un giorno, dagli un altro… alla fine “anche un santo commette peccato”… Il Dott. Efisio, particolarmente eccitato, non ci ha visto più… “Cesira, non ce la faccio più… mi sono innamorato di te. Del tuo corpo e della tua anima… Dimmi anche tu che provi la stessa cosa” La Dott. Cesira, psicologa. Studiosa della leggenda del pesce d’oro, ha fatto i suoi conti. Quando mai le sarebbe capitato un altro cinquantenne così? Non era alto… ma aveva una folta chioma leggermente brizzolata. Rispose con gli occhi prima che con la voce. “Efisio… devo dire che il tuo fascino non ha uguali. Ho cercato di resistere… ma sono attratta da te” Per Efisio è stato come un fulmine a ciel sereno. Non ci ha visto più…e l’ha baciata. Baciata sulla bocca …più volte… come è sempre successo in tutte le più belle avventure d’amore che si rispettano.(al resto ci pensi il lettore). - Questo è il racconto 709, scritto dal 2 settembre 2012. Un racconto al giorno per… il piacere di chi scrive… e di chi legge. Non resta che continuare per raggiungere il racconto numero 1000 (mille)… con la speranza di riuscirci. Dino
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IL PAESE DI CAMPANELLI
di
Teresa Ramaioli
Il paese dei campanelli----In un’immaginaria isola olandese è ambientato il Paese dei Campanelli. Questo nome è dovuto dal fatto che su ogni casa c’è un piccolo campanello. La leggenda narra che se una moglie tradisce il marito, il campanello della casa in questione suonerà e tutti verranno a sapere quello che è successo. Anche se nessuno li ha mai sentiti suonare, gli abitanti non hanno il coraggio di dimostrare il contrario. Tutto, nel paese dei campanelli, resta tranquillo fino all’arrivo di una nave militare inglese, costretta all’attracco nel porto dell’isola da un incendio sviluppatosi a bordo. Gli ufficiali scendono a terra e… accade l’inevitabile! Hans, il comandante, fa suonare il campanello con Nela, Tom lo fa suonare con BonBon e La Gaffe, per un imperdonabile errore, con Pomerania, la donna più brutta del paese. La Gaffe purtroppo combina un’altra gaffe arrivano sull’isola le mogli degli ufficiali e, senza colpa, rifanno suonare i campanelli con mariti di Nela, BonBon, Elena e Pomerania. La leggenda narra che se un giorno ogni cento anni i campanelli resteranno muti, non suoneranno mai più. TUTTI sono avvertiti, nessuno vuole trasgredire, ma c’è La Gaffe che, suo malgrado, riesce a rovinare tutto. Gli ufficiali ripartono con le mogli e sull’isola per altri cento anni esisterà ancora l’incubo dei campanelli. Ciao Teresa
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ANNAMARIA ...
E
I PENSIERI SPARSI
(Rispondi) (Rispondi)
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ANNAMARIA...
E
I VARI GUSTI
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D'ANNUNZIO
di
Annamaria Mennitti
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Viaggio in Lombardia
Cortile … story
Il cortile di una volta era un “microcosmo”…gigante, nel senso che nel cortile c’erano molte vite, molte storie, e tutti avevano “memoria di qualcosa”. Le persone si conoscevano tutte e molte avevano rapporti di parentela. Di tutti erano noti “vizi e virtù”. Nel 1950, però, la Pina era un’eccezione. Innanzitutto, era un incanto di ragazza, vent’anni, piena di vita e una bellezza sorprendente… Era naturale che “persone importanti” le mettessero gli occhi addosso. E così fu. Non aveva compiuto vent’anni ed aveva già avuto richieste di matrimonio a non finire…ma aveva una sorella di 25 anni che proprio non era una dea. La Pina, si diede da fare e subordinò la scelta del marito alla sistemazione anche della sorella. E così fu. All’orizzonte si presentò un bel giovanotto, ricco quanto basta… il quale aveva un fratello, non proprio un Adone…ma ugualmente “ben rifornito”. Cosa fare? L’occasione era ghiotta…e cosi, per la prima volta, non uno ma due matrimoni si conclusero in bellezza… E che bellezza… per il cortile Buona giornata a tutti. Dino
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