Messaggi del 15/08/2014

IL PRANZO DEL CINQUANTESIMO COMPLEANNO racconto ( 504) di Dino Secondo Barili

Post n°14915 pubblicato il 15 Agosto 2014 da dinobarili
 

Intrigo …

…a Pavia

(Queste storie, anche se raccontate come vere, sono

 frutto di fantasia. Pertanto non hanno nulla a che

vedere con persone o fatti realmente avvenuti)

racconto del Sabato

504

Il pranzo del cinquantesimo compleanno

Cinquant’anni… sono una bella età. Coloro che li compiono si rendono conto che è un bel traguardo, degno di essere festeggiato. Un anno fa, Alfredo ci aveva pensato, ma non aveva preso alcuna iniziativa. Domenico, invece, tipo estroso, ma timido con le donne, si è convinto che un Pranzo tra coetanei del periodo del Liceo (quinta C) sarebbe stata una bell’idea. Si mise subito all’opera per creare un’occasione di incontro. In un primo tempo sembrò tutto facile. Domenico raccolse i numeri di telefono dei coetanei uomini e donne. Poi cominciò a fare telefonate. Carmen, la più bella ragazza del Liceo, declinò subito l’invito. Durante i cinque anni Carmen aveva fatto coppia fissa con Michele e dopo il Liceo ognuno dei due era andato per la propria strada. Carmen, ora, era sposata con Davide suo compagno di banco (al Liceo), ma non voleva incontrare la “sua antica” fiamma. Domenico si rese conto che la realizzazione della sua idea presentava ostacoli di carattere sentimentale. Ricordi, ripicche, rimpianti, delusioni. Alfredo intanto voleva portare al pranzo la sua nuova “fidanzata”, Rosalinda, di vent’anni più giovane. Domenico avrebbe voluto che fossero solo i componenti “dell’antica quinta C” a partecipare al pranzo. Intanto anche Giovanna aveva declinato l’invito. Non voleva incontrare Massimo e Giuseppe con i quali aveva avuto una relazione durata qualche anno nel corso negli ultimi trent’anni. Quando si tratta di far incontrare gli “ex” è sempre un problema, pensò Domenico. Non si sa perché, ma c’è sempre “qualcosa in sospeso”… di irrisolto, di inspiegabile. A dieci giorni dalla data fissata per il pranzo presso un rinomato Ristorante pavese, Domenico aveva raccolto solo sei adesioni su ventidue. Ormai si trattava di concludere e l’organizzatore non voleva rinunciare al pranzo. Fece pure delle riflessioni. Durante i cinque anni del Liceo e i successivi trent’anni, era il solo che non si fosse innamorato di una delle dieci compagne di classe. Alfredo aveva avuto dei flirt … ma nulla di impegnativo. Mentre gli altri dieci ragazzi erano tutti coinvolti in relazioni sentimentali…per periodi più o meno lunghi. Ora, ecco i risultati. Nessuno sentiva il desiderio di festeggiare i cinquant’anni. Domenico si fece pure l’esame di coscienza e riandò al tempo passato. A quando, per esempio, era stato invitato da Michela per un weekend presso la sua casa al mare sulla Riviera Ligure. Domenico, allora,aveva quarant’anni. Non aveva mai avuto una morosa e non voleva cominciare proprio con Michela la quale, invece, aveva la nomina di “mangiatrice di uomini”. Alfredo, intanto voleva portare al pranzo del “cinquantesimo anno”, la sua nuova fiamma Rosalinda. Il fatto è che Domenico e Alfredo erano rimasti soli. Gli altri (anche quelli che in primo tempo avevano aderito) si erano ritirati. Domenico acconsentì… ma erano soltanto in tre. L’organizzatore capì che non poteva essere solo… a “reggere il moccolo” ad Alfredo e Rosalinda. Corse ai ripari. Accanto al suo appartamento in Pavia era venuta ad abitare da qualche mese la Dott. Valeria, una bionda trentenne, dal fisico mozzafiato, e dagli occhi da strega. Domenico si fece coraggio e invitò la Dott. Valeria al pranzo dei “suoi” cinquant’anni. La “bionda mozzafiato” accettò volentieri. Non aveva impegni sentimentali. Dopo tutto si trattava di un “pranzo del cinquantesimo”. Durante il pranzo, però, la Dott. Valeria si accorse che Domenico era proprio un bell’uomo fatto, completo, educato, intelligente, gentile… insomma Valeria si stava innamorando del “bel cinquantenne” un po’ timido… che non aveva mai avuto una morosa… forse, imbranato con le donne. (504)

 
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GIAN GALEAZZO II VISCONTI E LA CERTOSA DI PAVIA di Teresa Ramaioli

GIAN GALEAZZO II VISCONTI

E

LA CERTOSA DI PAVIA 

di

Teresa Ramaioli 

iltuonoilgrillo
iltuonoilgrillo il 15/08/14 alle 09:01 via WEB
GIAN GALEAZZO--CERTOSA DI PAVIA---La storia racconta che Gian Galeazzo si rifugiò nel castello di Melegnano per sfuggire al contagio della peste, ma malgrado le diverse cure vi morì nel settembre 1402. La salma era ormai infetta e per prudenza le esequie si celebrarono nel Duomo di Milano senza il corpo. La paura era molta, e pregare davanti ad una salma appestata, e scoperta come si usava all’epoca, venne considerata cosa pericolosa per i fedeli e per i nobili venuti da ogni dove. Da lettere segrete di un paio di monaci, poi ripresi dagli storici pavesi Bernardino Corio e Giacinto Romano, pare che la salma del Duca venne cremata e nella bara in legno e bronzo venne posta una salma non infetta di uno sconosciuto pavese morto in quei giorni. Pochissimi erano a conoscenza del segreto e la bara sigillata venne traslata per poco tempo in San Pietro in Ciel d’Oro per poi essere deposta in un sarcofago nella Certosa, e fra il 1492 e il 1497 inserita in uno splendido Mausoleo opera di Gian Cristoforo Romano. Ciao Teresa Ramaioli

 
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DONADAM68... E IL VALORE DEL VIAGGIO

Post n°14913 pubblicato il 15 Agosto 2014 da dinobarili
 

DONADAM68...

E

IL VALORE DEL VIAGGIO

donadam68
donadam68 il 15/08/14 alle 09:19 via WEB
...e si continuerà a viaggiare, Buon Ferragosto :)D
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 15/08/14 alle 18:46 via WEB
Ciao - hai ragione ... si continuerà a viaggiare. Buona Ferragosto a te. Dino
(Rispondi)

 

 
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VIAGGIO IN LOMBARDIA

Post n°14912 pubblicato il 15 Agosto 2014 da dinobarili
 

Viaggio in Lombardia

Pavia story…

le donne, l’estate e i complimenti

E’ noto che le leggi e le notizie di giornali e TV … modificano i comportamenti delle persone (in questo caso degli uomini maschi di ogni età). Per esempio, prima di farsi “denunciare per molestie sessuali”… un uomo ci pensa due volte prima di fare un complimento ad una donna. La Signora Silvia, questa mattina, in Piazza Leonardo da Vinci a Pavia, aveva  questo problema…Diceva: “Si ha un bel pari, ma oggi, gli uomini sono diventati “diversi”… non sono più “i cacciatori di una volta”… caso mai, “i… cacciati”. Saranno le notizie su giornali e TV, sarà perché le donne sono diventate “difficili”… fatto sta che sono pochi (o nessuno) gli uomini che fanno i complimenti ad un donna. Anzi, per evitare brutte sorprese, le donne sono ignorate quasi completamente da parte del sesso maschile. Nel mio palazzo da qualche mese è venuto ad abitare un nuovo inquilino. Un bell’uomo, capelli brizzolati, sui cinquanta (da informazioni personali… di “stato libero”). Dal momento che anch’io sono “libera” mi sarebbe piaciuto che, incontrandomi sulla scala condominiale, mi rivolgesse uno sguardo o un saluto… Invece, no. Sempre impettito, passa accanto ignorando persino che sono una donna. Anch’io ho quasi cinquant’anni … e non sono  proprio da buttare via.” Buona giornata a tutti. Dino   

 
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DISEGNO DI TERESA RMAIOLI

Post n°14911 pubblicato il 15 Agosto 2014 da dinobarili
 

DISEGNO DI TERESA RAMAIOLI

"Buon Sabato...a tutti"

DIARIO CORALE

del

16 agosto 2014

 
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BUON FERRAGOSTO PENSIERI SPARSI DEL 15 AGOSTO 2014

Post n°14910 pubblicato il 15 Agosto 2014 da dinobarili
 

BUON FERRAGOSTO 2014

PENSIERI SPARSI DEL 15 AGOSTO 2014

“La vita è un viaggio

per conoscere noi stessi

e il mondo in cui viviamo”

Dino

 

 

 
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DONATA AD AMSTERDAM racconto (713) di Dino Secondo Barili

Post n°14909 pubblicato il 15 Agosto 2014 da dinobarili
 

15 AGOSTO 2014

ALMANACCO DI STORIA PAVESE

Trivolzio – 15 agosto 2014 – Venerdì - 12.00

Intrigo …

…a Pavia

(Queste storie, anche se raccontate come vere, sono

 frutto di fantasia. Pertanto non hanno nulla a che

vedere con persone o fatti realmente avvenuti)

racconto del Venerdì (Ferragosto)

713

I racconti dell’estate

La Dott. Donata a Amsterdam

Il problema di oggi è il lavoro… anche a Ferragosto. Molti negozi sono aperti (oltre ai Supermercati) e nessuno si fa più meraviglia se un giorno apriranno anche gli Uffici pubblici e privati. La crisi sta travolgendo tutto e tutti. Cambiano abitudini, usi e costumi. Il quattordici di agosto di un anno fa, la Dott. Donata, cinquant’anni ben portati, single, era in Piazza della Vittoria a Pavia con la sua amica Greta. L’incontro aveva uno scopo. Mangiare un pizza… in uno dei Ristoranti della Piazza che è il “salotto di Pavia”. Infatti, non basta l’affollamento di Bar e tavolini, ci sono anche i Ristoranti per completare l’arredamento …e dare quel tocco di famigliarità che è sempre una marcia in più per città a misura d’uomo come Pavia. La Dott. Donata, però, nel mangiare la pizza, voleva sfogarsi… per questa interminabile crisi. Essendo scrittrice presso un Settimanale femminile milanese, la Dott. Donato, aveva il polso della situazione (o quasi). “Greta, quando una crisi economica si protrae per così tanto tempo e non si vede la fine del tunnel le persone si abbandonano al Fato. Camminano come degli automi senza una meta, senza stimoli e voglia di fare. E’ il momento di reagire, di darci una mossa. Le donne sono le più intraprendenti in questo campo perché gestiscono le famiglie. Sono anche quelle che risentono di più della situazione. Da quest’anno cambio registro anch’io. Domani vado ad Amsterdam per ricaricarmi. Mi hanno detto che è il posto ideale per fare il confronto con l’attuale situazione italiana” L’amica Greta si è sentita presa di sorpresa. Non si immaginava una simile idea. “Ad Amsterdam? A fare cosa?” Ogni domanda ha sempre bisogno di una risposta e Donata non l’ha fatta mancare. “Vedi, Greta. Ad Amsterdam ho un’amica scrittrice, la Dott. Ingrid, la quale si occupa non solo di scrivere racconti e romanzi, ma anche di fare le analisi dei personaggi. In una società come questa dove sono saltati tutti i valori tradizionali. Dove nessuno più sa dove stiamo andando… è necessario confrontarsi con altre realtà, con altre persone delle quale si ha fiducia… per individuare il “bandolo della matassa”. Quando una scrittrice come me, perdere il filo del discorso… non lo perde solo lei. Lo perdono anche le lettrici. Coloro che leggono il Settimanale. E’ il momento degli esami di coscienza. Con la Dott. Ingrid ad Amsterdam ci sono già stata tre mesi fa. Mi ha illustrato il suo progetto per individuare “i protagonisti positivi della attuale società… e coloro che avranno un futuro”. Per esempio. In una società che cambia velocemente come la nostra… il valore del tempo è misurato nei singoli giorni… giorni in cui una persona vive… oppure no. La Dott. Ingrid mi ha detto. “Noi dobbiamo recuperare il valore del tempo… del giorno … delle ventiquattrore nelle quali possiamo fare tantissime cose … oppure niente. Ieri i personaggi potevano essere i Re e le Regine… Oggi, sono le persone comuni, normali… gli operai… gli impiegati... i Dirigenti intermedi… coloro che si alzano al mattino e corrano per realizzare quanto preventivato nel corso della giornata. In quest’epoca di grande crisi… il valore del giorno è fondamentale…è come rimettere i piedi per terra. Riprendere il senso dell’umanità che ha camminato attraverso i millenni… passo dopo passo” La Dott. Donata non aveva ancora terminato di parlare quando al tavolo accanto si sono seduti due Signori sui cinquantacinque anni. Donata li conosceva. Erano due amici e conoscenti di vecchia data: Filippo e Egidio. In breve la tavolata si è ampliata. Donata e Greta avevano trovato la compagnia ideale per completare la degustazione della pizza. Naturalmente Donata ha continuato a parlare del suo progetto… di andare ad Amsterdam. Anzi, ne ha ampliato le ragioni con informazioni turistiche accattivanti… come quello di chiamare Amsterdam… la Venezia del Nord. Quando entrano in gioco altri valori oltre a quelli immediati… l’interesse crea desideri insperati. Infatti, Filippo ed Egidio decisero di passare il Ferragosto, di un anno fa, ad Amsterdam. Donata ha fatto coppia con Filippo e Greta con Egidio… una vera e propria compagnia in viaggio di piacere…e non solo. La scrittrice aveva telefonato alla sua amica Ingrid la quale si era offerta di fare da guida turistica ad Amsterdam. Quando i desideri si accendono. Quando si accendono soprattutto le passioni… le menti scuotono e nasce anche la voglia di fare. Cosi la Dott. Donata ha deciso di scrivere un lungo racconto per il suo Settimanale femminile dove quattro amici pavesi, un anno fa, hanno deciso di passare il Ferragosto ad Amsterdam… Uno dei quattro amici, Egidio, però, si è fermato troppo ad osservare le vetrine e si è perso… Per gli altri tre è stata un’avventura alla ricerca dell’amico. Una ricerca affannosa, spesso drammatica, che soltanto con l’aiuto di Ingrid ha avuto successo. Il racconto è stato giudicato bellissimo della Direttrice del Settimanale e volle farne un inserto speciale per le lettrici di ogni età. Aggiunse anche un commento. “Quando qualcuno si perde… noi abbiamo il compito di ritrovarlo…solo così conosciamo cose nuove… e noi stessi” - Questo è il racconto 713, scritto dal 2 settembre 2012. Un racconto al giorno per… il piacere di chi scrive… e di chi legge. Non resta che continuare per raggiungere il racconto numero 1000 (mille)… con la speranza di riuscirci. Dino

 
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MILANO MARIA BAMBINA di Teresa Ramaioli

Post n°14908 pubblicato il 15 Agosto 2014 da dinobarili
 

MILANO

MARIA BAMBINA 

di

Teresa Ramaioli

iltuonoilgrillo
iltuonoilgrillo il 14/08/14 alle 15:41 via WEB
.MARIA BAMBINA-- MILANO-- Non lontano dal duomo, nella casa delle Suore di carità, in via santa Sofia, si apre un santuario dove, in una culla di bronzo dorato, è custodita un'immagine miracolosa di Maria Bambina. Intorno agli anni 1720-1730 suor Isabella Chiara Fornari, francescana di Todi, modellava volti in cera di Gesù bambino e di Maria bambina; era questa un'espressione della devozione ai misteri dell'infanzia di Gesù e di Maria, tipica del '700. Un simulacro in cera, raffigurante Maria in fasce, fu donato a mons. Alberico Simonetta e, alla sua morte (1739), l'effigie passò alle suore Cappuccine di santa Maria degli angeli in Milano, che ne divulgarono la devozione. Gli anni che vanno dal 1782 al 1842 segnano la soppressione, decretata prima dall'imperatore Giuseppe II e poi da Napoleone, delle varie congregazioni religiose. Il simulacro è portato da alcune suore Cappuccine presso il convento delle Agostiniane, poi dalle Canonichesse lateranensi; sarà quindi affidato al parroco don Luigi Bosisio, perché lo trasmetta a un istituto religioso che possa mantenerne viva la devozione. Questo simulacro arriva alll'ospedale Ciceri di Milano. Lì verrà affidato dal Bosisio a suor Teresa Bosio, superiora delle Suore di carità di Lovere (Bg), congregazione religiosa fondata nel 1832 . Queste suore che il popolo chiamerà in seguito 'di Maria Bambina', presenti in Milano dal marzo del 1842, erano state chiamate dal card. Gaysruck per l'assistenza ai malati dell'ospedale. Al Ciceri, suore e malati si rivolgono ben presto a Maria Bambina per ottenere forza, speranza e protezione. Nel 1876 il simulacro passerà in via santa Sofia. L'effigie di Maria Bambina ha ormai oltrepassato il secolo: il volto in cera appare scolorito e sciupato dal tempo; viene così sostituita con un'altra immagine, mentre quella originale sarà riesposta l'8 settembre di ogni anno all'interno della casa religiosa. E' il 1884... Nella cronaca dell'anno si legge: "...erano le ore sette del 9 settembre 1884... La madre si reca nell'infermeria per la visita alle ammalate e, preso il santo simulacro, va di letto in letto porgendolo alle suore ammalate perché lo bacino. Giunge alla postulante Giulia Macario, da più giorni aggravatissima. Questa si sforza di avvicinarsi alla Celeste Bambina, con parole affettuose chiede la guarigione. Subito si sente per tutto il corpo un fremito misterioso. 'Sono guarita!', esclama. Si alza e cammina". Da allora, il 9 settembre di ogni anno, si festeggia il 'giorno del miracolo'. Dal 16 gennaio, poi, dell'anno successivo si nota un fatto straordinario: l'immagine di cera, scolorita e ingiallita, comincia a diventare così bella da sembrare "una bambina vera". Ciao Teresa Ramaioli

 
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IL BUON FERRAGOSTO DI ANNAMARIA

Post n°14906 pubblicato il 15 Agosto 2014 da dinobarili
 

IL BUON FERRAGOSTO

DI

ANNAMARIA

annamariamennitti
annamariamennitti il 14/08/14 alle 21:21 via WEB
ciao Dino buon Ferragosto a te a Teresa e tutti i lettori risponderò al tuo nuovo racconto domani sera .....notte
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 15/08/14 alle 08:52 via WEB
Ciao Annamaria - BUON FERRAGOSTO A TE. Che sia un Ferragosto piacevole per te e per tutti lettori di questo Blog. Ne abbiamo tutti bisogno. Dino e Teresa
(Rispondi)

 
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VIAGGIO IN LOMBARDIA

Post n°14905 pubblicato il 15 Agosto 2014 da dinobarili
 

Viaggio in Lombardia

Pavia story…

e il lavoro a maglia (per gli uomini)

In occasione della “Giornata mondiale del lavoro a maglia” (19 giugno) le associazioni interessate si sono date da fare per organizzare “eventi” al fine di alimentare “la circolazione di idee”. Interessanti iniziative sono state realizzate presso i giardini del Castello Visconteo di Pavia. L’incontro all’aperto ha attirato l’attenzione anche degli uomini (maschi) che sono alla ricerca di nuove idee per “sentirsi realizzati”. Cosa c’è di meglio di “sferruzzare” all’aperto in compagnia di simpatiche signore con le quali parlare di “maglia, uncinetto, trame e orditi in senso lato”? Già alcuni uomini (in Piazza della Vittoria) stanno pensando di iscriversi ai corsi specifici che verranno appositamente organizzati nei prossimi mesi. Il richiamo è per donne e uomini di ogni età i quali, oltre a seguire i corsi, potranno scambiarsi utili informazioni sul modo migliore di realizzare “ottime trame” trasformando il “lavoro a maglia” in un piacevolissimo modo di passare il tempo. Buona giornata a tutti. Dino

 
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VIAGGIO IN LOMBARDIA

Post n°14904 pubblicato il 15 Agosto 2014 da dinobarili
 

Viaggio in Lombardia

Pavia story…

quattro pensionati in Piazza della Vittoria

Nelle mattinate di questo “fresco” agosto, il problema principale di quattro pensionati di Piazza della Vittoria a Pavia è quello di rincorrere l’ombra dei palazzi… e tenere a freno la lingua. Infatti, non sembra, ma gli uomini, quando si mettono, forse (…senza forse!), sono più pettegoli delle donne. Un esempio? Questa mattina, Alfredo, 78 anni, “lingua biforcuta” della città, ghignava senza ritegno…”Le donne, le donne… Le donne, dovrebbero, ogni tanto, riflettere e pensare a come si comportano. Per giungere in Piazza della Vittoria ho percorso Corso Cavour e sono stato costretto a notare “una signora settantenne”, sussiegosa, ben vestita… solo in parte. Infatti, mostrava, con evidente orgoglio, oltre ad una vistosa minigonna, parte della pancia… Non ho potuto fare a meno di osservare la scena e, per poco, non mi sono messo a ridere. Va bene che alcune donne “non” dimostrano l’età… che hanno. Però è normale che l’età parla da sé. A Pavia c’è un proverbio che dice: “sùc e mlòn la so stagiòn” (zucche e meloni alla loro stagione)… così è per le donne… certe esibizioni vanno bene per le ragazze in fiore … ma quando il fiore non è più tale… che necessità c’è ad insistere?” Buona giornata a tutti. Dino

 
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