Messaggi del 25/08/2014

LORENZO E LA BATTERIA racconto (514) di Dino Secondo Barili

Post n°15084 pubblicato il 25 Agosto 2014 da dinobarili
 

Intrigo …

…a Pavia

(Queste storie, anche se raccontate come vere, sono

 frutto di fantasia. Pertanto non hanno nulla a che

vedere con persone o fatti realmente avvenuti)

racconto del Martedì

514

Il Dott Lorenzo e la batteria

Un anno fa, il Dott. Lorenzo, quarantacinque anni, single, Dirigente di una Agenzia Commerciale a Milano, abitante in paesino vicino a Pavia… era in crisi. Siccome viveva in una bella villetta con giardino … si sentiva solo. Aveva tutto ciò che potesse desiderare…libertà, disponibilità di denaro. Poteva andare e tornare a casa quando e come voleva… eppure non era contento. Siccome il Dott. Lorenzo era un appassionato di musica, aveva fatto attrezzare una apposita camera insonorizzata per poter dare sfogo alla propria passione: la batteria. Un anno fa, ogni volta che tornava dal lavoro, cercava di scaricare le sue tensioni e insoddisfazioni, ma peggiorava la situazione. Una sabato mattina decise di andare dal suo Medico di Fiducia, il Dott. Callisto, un sessantenne senza peli sulla lingua. “Dottore, sto passando un brutto momento. Faccio fatica a mangiare, a digerire, a dormire. Da qualche notte conto le pecore… ma non riesco a prendere sonno.” Il Dott. Callisto, dopo alcune domande, prescrisse alcuni esami. Per fare in fretta, il Dott. Lorenzo si affidò ad una struttura privata. In pochi giorni ebbe l’esito che portò subito dal Dott. Callisto. Intanto la situazione non cambiava. Anzi, peggiorava. Quando il Medico di Fiducia osservò il Dirigente dell’Agenzia Commerciale milanese ne fu impressionato. “Dott. Lorenzo… gli esami vanno benissimo… ma la sua faccia non mi piace. Farle fare degli altri esami mi sembra inutile. Le do l’indirizzo di un mio Collega che oltre a Medico è anche Psicologo. Ecco, l’indirizzo del Dott. Giuseppe.” Il quarantacinquenne, Dirigente della Agenzia Commerciale prese subito contatto con il Dott. Giuseppe il quale lo ricevette in brevissimo tempo. Durante il primo colloquio il Medico Psicologo fece alcune domande. “Dott. Lorenzo vive solo? Ha la fidanzata?” Il quarantacinquenne non si aspetta la domanda. Rispose ciò che riteneva utile. “Di fidanzate ne ho avute due. La prima… siamo stati insieme tre anni e poi, lei, mi ha piantato. La seconda è stata una relazione durata due anni … tra alti e bassi… fino a quando entrambi abbiamo deciso di chiudere.” Il Medico Psicologo non si fermò. “Ed ora? Ha in vista qualche nuova fiamma?” Lorenzo non si aspettava la domanda che toccava un nervo scoperto. Rispose quasi balbettando. “No, no… forse, ma… Non è una nuova fiamma. Però, visto che me lo ha chiesto devo dirle tutta la verità. Alcuni mesi fa è stata assunta nel mio Ufficio una nuova impiegata, Clorinda, trent’anni, bellissima… Una donna che tutte le volte che la vedo mi manda in estasi. Anzi, è proprio da quel momento che ho cominciato ad avere tutti i disturbi che le ho elencato. Pensi che sono un appassionato suonatore di batteria. Anni fa mi sono fatto insonorizzare una camera apposta nella mia villetta dove abito. Suonare mi ha aiutato a scaricare le tensioni ogni volta che tornavo a casa stanco dal lavoro. Da quando, però, è entrata Clorinda nel mio Ufficio non dormo più di notte. Per dimenticarla … suono la batteria… ma non serve a nulla. Più suono e più lei mi entra in testa…” Il Dott. Giuseppe si passò una mano sulla fronte. Si rese conto che si trattava di un caso grave. Era necessario intervenire subito. “Dott. Lorenzo, io le posso dare un suggerimento. Offra un pranzo a Clorinda e le parli francamente. Le dica che si è innamorato di lei. Perché il suo è proprio innamoramento puro e semplice. In questi casi … bisogna dire la verità … prendere il toro per le corna.” Il quarantacinquenne si sentì impacciato. “Se mi dice di no?” Il Dott. Giuseppe quasi si arrabbiò. “Insomma, qualcuno deve fare il primo passo… Tocca a lei lanciare la freccia.” Il giorno successivo alla chiacchierata con il Medico Psicologo, il Dirigente dell’Agenzia Commerciale entrò in Ufficio deciso a risolvere il “suo” problema. Chiamò Clorinda con la scusa di una pratica e andò subito al sodo. “Clorinda, da quando sei arrivata in questo Ufficio non riesco più a dormire. Non faccio altro che pensare a te…” La trentenne si illuminò. “Anch’io non dormo più. Non vedevo l’ora che mi chiedesse di uscire per andare a pranzo… Ho una fame di tutto che mi sembra di impazzire… Di baci, abbracci, notti infuocate… “ Il Dott. Lorenzo rimase allibito… E, pensare che ingannava sé stesso suonando la batteria…- (514)

 
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EUCALIPTO ARCOBALENO di Teresa Ramaioli

Post n°15083 pubblicato il 25 Agosto 2014 da dinobarili
 

EUCALIPTO ARCOBALENO 

di

Teresa Ramaioli

iltuonoilgrillo
iltuonoilgrillo il 25/08/14 alle 09:10 via WEB
EUCALIPTO ARCOBALENO---L'Eucalipto Arcobaleno (Eucalyptus deglupta), sorge nella foresta pluviale di Maui, nelle Hawaii, è l’albero più colorato al mondo, e può assumere sfumature di verde, giallo, arancione e viola. Sembra verniciato con colori e pennelli da un pittore professionista, e invece l’unica artista, in questo caso, è la natura Questo fenomeno è determinato dai pezzi di corteccia che si staccano in momenti diversi: la parte più interna è di un verde brillante, che si scurisce con il passare del tempo per poi assumere toni di blu e viola fino a raggiungere quelli del marrone e dell’arancione. La corteccia si sfalda in momenti diversi e, allo stesso tempo, interessa simultaneamente diverse parti del tronco, ecco perchè quest’albero non è mai di un unico colore. L' Eucalipto cresce naturalmente nell’emisfero boreale, e può raggiungere i 70 metri di altezza con un diametro al piede di oltre 2 metri. La fioritura di quest’albero è soffice e in bianco, e già e mostra la sua bellezza sin dai primi anni di vita. Ma è con l’avanzare degli anni che questi esemplari raggiungono il massimo della bellezza e della maestosità. Il motivo fondamentale per cui l’Eucalipto Arcobaleno viene coltivato è la produzione di legno che viene poi impiegato per la fabbricazione di carta colorata. Arte spontanea che la natura ci offre. Ciao Teresa Ramaioli

 
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MEDEA987 ... E IL RACCONTO DI ALESSANDRA

Post n°15082 pubblicato il 25 Agosto 2014 da dinobarili
 

MEDEA987...

E

IL RACCONTO DI ALESSANDRA

medea987
medea987 il 25/08/14 alle 17:13 via WEB
Bel racconto :-)
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 25/08/14 alle 18:55 via WEB
Ciao - Grazie della visita e del commento. Buona serata. Dino
(Rispondi)

 

 
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PENSIERO DEL GIORNO

Post n°15081 pubblicato il 25 Agosto 2014 da dinobarili
 

PENSIERO DEL GIORNO

“Chi si accontenta gode.

(gode poco,

 ma gode)

Chi “non” si accontenta…

spera di godere.

(sperando che Dio gliela mandi buona)

Dino

 

 

 
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L'ALBERO DEL TENERE' di Teresa Ramaioli

Post n°15080 pubblicato il 25 Agosto 2014 da dinobarili
 

L'ALBERO DEL TENERE' 

di

Teresa Ramaioli

iltuonoilgrillo
iltuonoilgrillo il 25/08/14 alle 08:41 via WEB
L'ALBERO DEL TENERE'---L’Albero del Tenèrè, conosciuto in inglese come the Tree of Ténéré, era un acacia solitaria che un tempo era considerato l’albero più isolato sulla Terra – l’unico per oltre 400 chilometri e le sue radici avevano quasi raggiunto i 40 m di profondità nella sabbia. Lì nel deserto del Sahara, era stato una volta parte di una foresta rigogliosa , ma, con i cambi climatici,gli altri alberi scomparvero, e lui si trovò da solo in un arido deserto, a 400 chilometri da qualsiasi altro albero, un punto di riferimento isolato per vie carovaniere attraverso la regione del Sahara Ténéré in Niger per centinaia di anni. L’albero era così noto che esso e il Perdu Arbre o ‘Lost Tree’ a nord sono i soli alberi ad essere indicati su una mappa in scala 1:4,000,000. L’albero era sopravvissuto a centinaia di anni di desertificazione, finché un giorno nel 1973, un camionista ubriaco lo ha colpito alla base. l’Albero del Ténéré era il saluto all’Azalai,la carovana dai mille cammelli, che attraversava il deserto trasportando sale, oro e il sapere della gente.Letteralmente la parola Azalai significa “la nostalgia del ritorno”. " Come si può essere ancora vivo nonostante le moltitudini di cammelli che gli calpestano il terreno attorno? Come mai i viaggiatori dell’Azalai non fanno mangiare ai propri cammelli le sue foglie e le sue spine? Perché i numerosi Touareg che guidano le carovane del sale non hanno tagliato i suoi rami per fare il fuoco per preparare il tè? L’unica risposta è che l’albero è tabù ed è considerato come tale da tutti. C’è una sorta di superstizione, un ordine tribale che viene sempre rispettato; ogni anno i componenti delle Azalai si riuniscono intorno all’albero prima di affrontare la traversata del Ténéré e l’Acacia è diventata una faro: il primo e l’ultimo punto di riferimento quando si lascia Agadez per Bilma, o per il ritorno.” Ciao Teresa Ramaioli

 
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VIAGGIO IN LOMBARDIA

Post n°15079 pubblicato il 25 Agosto 2014 da dinobarili
 

Viaggio in Lombardia

Cortile … story

Nel Cortile di sessant’anni fa la ragazza (spinta dai genitori) puntava al matrimonio “di valore”, cioè con relativo patrimonio per garanzia del futuro e dei figli. Con il matrimonio si giocava “una sola carta” nella vita… accettando quel che il Destino riservava. Oggi, l’idea del matrimonio è cambiata… “intanto ci mettiamo insieme… poi si vedrà”. Una formula che assomiglia più ad “un azzardo” (tipo gioco del lotto) che una scelta di vita… “tanto… poi, c’è il divorzio”. Risultato? Matrimoni che si sfasciano ogni due per tre… patrimoni che vanno in fumo… mondo precario per figli e mamme. Mamme che a volte devono fare “da padre, madre e …psicologhe”. Buona giornata a tutti. Dino

 
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DISEGNO DI TERESA RAMAIOLI

Post n°15078 pubblicato il 25 Agosto 2014 da dinobarili
 

DISEGNO DI TERESA RAMAIOLI

"Buon Martedì ...a tutti"

 DIARIO CORALE

del

26 agosto 2014

 
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PENSIERI SAPRSI DEL 25 AGOSTO 2014

Post n°15077 pubblicato il 25 Agosto 2014 da dinobarili
 

PENSIERI SPARSI DEL 25 AGOSTO 2014

“L’amore non ha regole”

Dino

 
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FEDERICA E IL NUOVO DIRETTORE racconto (723) di Dino Secondo Barili

Post n°15076 pubblicato il 25 Agosto 2014 da dinobarili
 

25 AGOSTO 2014

ALMANACCO DI STORIA PAVESE

Trivolzio – 25 agosto 2014 – Lunedì - 12.00

Intrigo …

…a Pavia

(Queste storie, anche se raccontate come vere, sono

 frutto di fantasia. Pertanto non hanno nulla a che

vedere con persone o fatti realmente avvenuti)

racconto del Lunedì

723

I racconti dell’estate

Federica e il Nuovo Direttore

Il ritorno in Ufficio dopo le ferie di Agosto riserva sempre parecchie sorprese. Un anno fa, è stato così anche per la Dott. Federica, trentenne, bellissima, impiegata presso un Ufficio di Milano, abitante a Pavia. Federica era una sensitiva. Una di quelle persone che “sentono” prima ancora che accadano i fatti. Non era un “sentire vero e proprio”… ma un’inquietudine, un non so che… di cui la trentenne non riusciva a individuarne la causa. Infatti, arrivata in Ufficio, dopo le ferie d’Agosto di un anno fa, Federica ha avuto la notizia. Il Direttore, Dott. Benvenuto, era stato promosso ed era stato sostituito da un nuovo Dirigente alla prima esperienza. La trentenne provò un certo disagio. Ovvio. Quando ci si trova bene con una persona…i cambi sono sempre difficili. Con il Dott. Benvenuto, Federica, aveva imparato molte cose… ed ora doveva cambiare. La conoscenza con il nuovo Direttore, Dott. Matteo, quarant’anni, scapolo, era ancora tutta da verificare. Infatti, i cambiamenti erano già apportati. Federica era stata nominata Segretaria del Dott. Matteo. Per la trentenne è stata una doccia fredda. La trentenne aveva ormai una sua “partita di lavoro” ben definita. Ora doveva lasciare il certo per l’incerto. La Segretaria non è un lavoro per tutte le impiegate. Molte impiegate, dopo le prime esperienze da Segretaria… vi hanno rinunciato. Motivo? La Segretaria non ha orari …non può mai dire di no al proprio Dirigente… e deve avere sempre il sorriso sulla labbra qualunque cosa accada.. Tuttavia, nel lavoro oggi, bisogna fare buon viso… ad ogni sorte. La Dott. Federica, senza darlo a vedere, ha accettato con l’intenzione di verificare la situazione sul campo. Per avere una marcia in più, la trentenne ha fatto in modo di incontrare la sua amica e coetanea, Dott. Sofia, Segretaria da alcuni anni in altro Ufficio. “Sofia, mi è stato assegnato l’incarico di Segretaria del nuovo Direttore… cosa mi consigli?” – La Dott. Sofia non aveva bisogno di nascondere nulla. Era una amica vera… di quelle che si contano sulla dita di una mano. “Federica hai fatto la domanda alla persona giusta. Ormai, ci ho fatto il callo ma i primi momenti sono stati duri. Ero sempre sul chi vive…e scattavo come una molla. La prima cosa che devi tenere presente… sono “i vizi e le virtù” del tuo Direttore. Sapere in anticipo quando è arrabbiato e quando di buon umore. Solo così sai come regolarti. Secondo, osservare bene le persone che chiedono il tuoi buoni uffici per parlare con il Direttore. Non esiste una regola di comportamento. E’ un’esperienza che bisogna fare sul campo. Per il resto fai come me. Ogni volta che entri in Ufficio fatti il segno della croce… sperando che tutto vada bene” Federica aveva memorizzato ogni parola e già la sua mente si era messa a girare a trecentosessanta gradi. Ora, era il suo momento. Poteva andare bene oppure no… come in tutte le cose della vita. Per la trentenne, i primi giorni da Segretaria sono stati di assoluto caos…Non sapeva più da quale parte incominciare o finire …e quando era il momento di smettere. Alla sera tornava a casa talmente stanca che faceva fatica persino a mangiare. Alcune notti si era svegliata di soprassalto …e aveva preso degli appunti su un blocnotes che si era preparata sul comodino. Dopo alcuni giorni, però, il Dott. Matteo si era accorto che la sua Segretaria era diventata ansiosa. “Federica… pensi di andare avanti così per il resto dei tuoi giorni? Non ti sembra di esagerare? Non sarai mai a pari con il lavoro… Dopo una pratica …ce ne sarà un’altra…e un'altra ancora. Noi viviamo in un mondo di carte… ovvero, di pratiche. Se ti lasci prendere dall’ansia… sei finita. Calmati e andiamo a prendere un caffè al punto ristoro dell’Ufficio. Te lo offro io” Per Federica è stata proprio la boccata di ossigeno di cui aveva bisogno. Inoltre, aveva ravvisato nelle parole del Direttore un qualcosa di umano che la metteva a proprio agio. A volte basta poco per iniziare bene una giornata. Le parole del Dott. Matteo l’avevano rasserenata. Ora, poteva iniziare un nuovo percorso. La mattinata era volata via. Come pure le pratiche arretrate e quelle appena iniziate. Il sorriso si era fatto strada sul volto della trentenne …e la cosa non era sfuggita al Dott. Matteo. “Federica … ti vedo rilassata. Così, mi piaci. Cosa ne dici… se questa sera ti invitassi a cena al Ristorante dei Sette Velieri?” Per la Dott. Federica è stata una sorpresa. Fino a quel momento il Dott. Matteo usava il tu… mentre, Federica usava il lei in segno di riguardo. Ora, però, la situazione stava cambiando. La trentenne poteva rifiutare una simile proposta? No, e poi, no. Oltretutto il Dott. Matteo era un bell’uomo… anche se non da fine del mondo. La bellezza in un uomo non è tutto… Servono anche altre qualità…e quelle qualità il quarantenne doveva averle tutte. La cena è stata favolosa… allegra… foriera di nuovi sviluppi. Infatti, Matteo (ormai era diventati amici) propose una serata al Bowling, un gioco delle bocce molto particolare con nove o dieci birilli da raggiungere… a triangolo o rettangolo. Nulla di difficile o di impegnativo. L’Ufficio, però, era ormai lontano nella mente di Federica… la quale si era accorta che si stava giocando la vita, la sua vita. La serata si stava facendo decisamente interessante. Alle prime affettuose mosse di Matteo, Federica rispose languida, accondiscendente… come se il gioco valesse la candela. Infatti, alla prima occasione è scattato il primo bacio… Il resto è stato come andare in gondola tra i canali di Venezia…. su e giù… - Questo è il racconto 723, scritto dal 2 settembre 2012. Un racconto al giorno per… il piacere di chi scrive… e di chi legge. Non resta che continuare per raggiungere il racconto numero 1000 (mille)… con la speranza di riuscirci. Dino

 
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LA QUERCIA DI PINOCCHIO di Teresa Ramaioli

Post n°15075 pubblicato il 25 Agosto 2014 da dinobarili
 

LA QUERCIA DI PINOCCHIO

di

Teresa Ramaioli

iltuonoilgrillo
iltuonoilgrillo il 23/08/14 alle 15:35 via WEB
ALBERI MONUMENTALI---Alcuni hanno un’importanza particolare per essere eccezionalmente vecchi, per esser stati al centro di episodi storici o per essere legati a episodi della vita di uomini illustri. Monumenti della natura, che si collocano accanto a quelli creati dall’uomo e costituiscono un patrimonio di grande valore, da conoscere e tutelare. Quercia di Pinocchio -Parco di Villa Carrara, San Martino in Colle (Toscana) In località San Martino in Colle al confine con Gragnano,nel Parco di Villa Carrara,(provincia di Lucca), vive una delle più spettacolari querce d’Europa, un’enorme roverella (Quercus pubenscens, anche se secondo altri si tratterebbe di Quercus robur o peduncolata). Il possente albero è vissuto così da 600 anni. I suoi rami si estendono per 40 metri e cadono pesanti verso il basso. La leggenda narra di riti che si officiavano intorno a quest’albero. Si dice che i rami della pianta siano curvi verso il suolo proprio perché vi danzavano sopra le streghe. Dalla fine del secolo in poi è stata ribattezzata Quercia di Pinocchio, essendo secondo molti proprio questo l’albero citato nel suo libro da Carlo Collodi (che in effetti passava qui le sue vacanze, da bambino). È a quest’albero che impiccano il burattino, ed è sempre sotto la sua chioma che Pinocchio incontra il gatto e la volpe, una volta uscito dalla casa della Fata Turchina, che l’autore dice essere non molto distante dalla pianta. Ciao Teresa Ramaioli

 
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ANNAMARIA ... E IL RACCONTO DEI SINGLE

Post n°15074 pubblicato il 25 Agosto 2014 da dinobarili
 

ANNAMARIA...

E

IL RACCONTO DEI SINGLE

annamariamennitti
annamariamennitti il 24/08/14 alle 20:13 via WEB
Sono sempre esistiti questi scapoloni che si decidono con ritardo a sistemarsi...Questi dicono e se ne vantano "ma chi devo sposare una donna ? tanto vale che resto con mammà." ciao Dino
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 25/08/14 alle 08:19 via WEB
Ciao Annamaria - Hai ragione. Fino a ieri c'erano gli scapoloni... Oggi, invece, ci sono i single. Quali sono le ragioni? La società è cambiata. la donna è cambiata e l'uomo pure. Vedremo cosa succederà. Buona giornata. Dino
(Rispondi)

 

 
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ANNAMARIA ...E I VECCHI DETTI

Post n°15073 pubblicato il 25 Agosto 2014 da dinobarili
 

ANNAMARIA ...

E

I VECCHI DETTI

annamariamennitti
annamariamennitti il 24/08/14 alle 21:10 via WEB
Non riesco a capire questa frase..2ANCHE IL PRETE HA PRESO MOGLIE" non mi risulta tanti anni fa si ho visto una telenovela , ma forse vuoi dire che tutto è possibile basta volerlo,,,,,o avere passione per un attività Per esempio se io sono nata in città per passione posso diventare una contadina ...se è così certamente,ma sempre in compagnia di altri...non so Dino
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 25/08/14 alle 08:08 via WEB
Ciao Annamaria - a volte le compagnie determinano il corso di vita di una persona. Ecco perché "per la compagnia... un frate (solo uno?) ha preso moglie". I vecchi detti sono tuttora validi. Dino
(Rispondi)

 

 
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VIAGGIO IN LOMBARDIA

Viaggio in Lombardia

Orti e giardini al naturale…

Una delle regole fondamentali del vivere attuale è “non usare concimi chimici negli orti e giardini”. Dicono gli esperti che le sostanze che contengono fosforo, potassio e azoto penetrano nelle falde acquifere e attraverso queste arrivano ai fiumi e al mare. Allora è meglio, molto meglio, per noi e per i nostri figli e nipoti (anche quelli che verranno) usare solo “stallatico maturo” e lasciar fare alla natura. Certi amanti dell’orto (veri) si rifiutano di avere frutta e verdura come quella del Supermercato… che sembra dipinta da un pittore. Buona giornata a tutti. Dino

 
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