dino secondo barili
ricerche storiche locali (Pavia e Provincia)Messaggi del 23/09/2014
Intrigo …
…a Pavia
(Queste storie, anche se raccontate come vere,
sono frutto di fantasia,
pertanto non hanno nulla a che vedere
con persone reali o fatti realmente avvenuti)
30
Cristina e Filippo … innamorati a Roma
Cristina, trent’anni, Filippo, trentacinque erano fidanzati da parecchi anni. L’intesa era perfetta, ma cominciava a “cadere” nell’abitudine… un rapporto ripetitivo che poteva nuocere al piacere dello stare insieme. Almeno, quella, era l’impressione che aveva Cristina, la quale si era accorta che, così continuando, la coppia si sarebbe sfasciata. Infatti, Filippo su “certe cose”, non insisteva più. Se Cristina diceva (o solo faceva intendere) che non aveva voglia di coccole (o altro)… “il lui” si ritirava in buon ordine e parlava… del cane e del gatto (si fa per dire). Un coppia, invece, per essere “viva” deve mantenersi “frizzante”, avere “un non so che” di nuovo, sempre… tutti i giorni. Cristina ne parlò con sua madre con quale aveva un’ottima confidenza …Sua madre, però … era di un’altra epoca. Un epoca in cui le donne avevano un’altra cultura… quella della famiglia, dei sacrifici… delle rinunce. Cristina, quindi, doveva essere in grado “lei stessa” di interpretare il proprio tempo e la propria età. Sulla rivista femminile alla quale era abbonata aveva letto la risposta ad una lettrice che si trovava nelle sue stesse condizioni. Il suggerimento “dell’esperta” era stato: “fare un bel weekend a Roma”. Per Cristina poteva essere un’idea, una soluzione e in linea con gli impegni di Filippo. Ne parlò con il fidanzato il quale non apri bocca, poi, dopo un piccolo sforzo, aggiunse…”Si può fare”. Cristina fece finta di essere soddisfatta… Si impegnò, pertanto, a rendere concrete le aspettative. Anche con poco tempo a disposizione, Roma può offrire molto. Filippo e Cristina si trovarono d’accordo sull’itinerario da percorrere. La ragazza era appassionata d’arte e una visita ad un Museo di Roma non sarebbe mancata. La visita, però, venne programmata per il dopocena… durante “una straordinaria” apertura serale del Museo scelto. E fu proprio lì, durante quella visita notturna tra le Sale “piene” di opere d’arte che Cristina pensò di aver riacceso l’interesse di Filippo. Durante la visita, il fidanzato si era incollato a lei, in una calca indescrivibile. Per ascoltare la guida, Cristina si era messa in prima fila…al fianco di Filippo. Durante la visita, con ressa incredibile e poca illuminazione…Cristina sentì una mano che delicatamente le accarezzava la schiena. Una due, tre volte… ogni volta la mano sapeva dove posarsi delicatamente, solleticare in modo piacevole… parti importanti. Il pensiero di Cristina corse a Filippo pensando che fosse proprio lui, il suo fidanzato, a comportarsi così. Proprio come aveva fatto, la prima volta, parecchi anni prima, davanti al portone di casa. Cristina provava le stesse sensazioni di allora… Al termine della visita al Museo, Filippo non disse nulla … e Cristina preferì tacere. In Albergo, prima di salire in camera, la ragazza si accorse di aver perduto il portafogli. Panico, trambusto, disappunto… ma la ricerca (per ragioni di orario) venne rimandata al giorno successivo. Il mattino dopo, però, con sorpresa di Cristina, il portafogli era ricomparso (misteriosamente)… alla “Reception” …intatto. Per la coppia il ritorno da Roma fu leggermente migliore dell’andata. Alla sera mentre Cristina si trovava sola a casa sua il telefonino si mise a strillare. “Pronto, c’è la signorina Cristina?” – “Sono io. Scusi lei chi è?” – “Sono la mano…(del Museo).” – Buona giornata a tutti. Dino (30)
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MANGIARE...
di
Teresa Ramaioli
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ANNAMARIA ...
E
I LIBRI
CON PROTAGONISTA ULISSE
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STEFANO BROCCA ...
E
IL MOVIMENTO ARTISTICO
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ANNAMARIA ...
E
I PENSIERI SPARSI
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RICAMIAMO ...
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I RACCONTI
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AN520...
E
L'IMPORTANZA DEI RICORDI
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PENSIERO DEL GIORNO
“Le strade sconosciute… sono spesso le più piacevoli e interessanti da percorrere… Sono le strade che portano verso l’ignoto” Dino
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Intrigo …
…a Pavia
(Queste storie, anche se raccontate come vere,
sono frutto di fantasia,
pertanto non hanno nulla a che vedere
con persone reali o fatti realmente avvenuti)
29
La Dott. Clara… e un’estate al mare
Ogni tanto viene voglia di mettere un po’ di ordine nelle proprie carte… Specialmente quando ci sono giornate grigie, uggiose e non si ha voglia di passeggiare per la città. Per la dott. Clara, era il giorno propizio per fare un po’ di ordine sulla scrivania e nell’archivio del suo Studio. Cinquant’anni ben portati, psicologa di professione con una ricca e variegata clientela, aveva tutto … ma non era felice. Nella vita aveva avuto successo economico e professionale. Era libera… ma sola. Poteva uscire e entrare in casa quando e come voleva, ma non era “la cosa” alla quale teneva di più. La dott. Clara, tuttavia, non ne faceva un dramma. Sua sorella si era sposata ed aveva figli … lei no. Quando il pensiero di essere sola l’attanagliava… si gettava nel lavoro… oppure… metteva in ordine la scrivania del proprio Studio. Su quella scrivania, Clara, ci metteva di tutto… tutto alla rinfusa, tutto come veniva veniva. Ora, basta. Aveva deciso… avrebbe messo ordine… Pia illusione. Anche altre volte, la dott. Clara, ci aveva provato: un fallimento! Questa volta, però, poteva essere la volta buona. La psicologa, cominciò dagli scontrini del caffè… “Gli scontrini del caffè?” – dirà qualche lettore. Si, gli scontrini del caffè sono importanti secondo le teorie di Clara. Con gli scontrini del caffè si può fare un’indagine conoscitiva del soggetto interessato. Stabilire quanti caffè beve in un giorno, in quali ore, se da solo o in compagnia. Insomma, la dott. Clara, con la sua “formazione” poteva scriverci una tesi di laurea. E fu, proprio mentre meditava sugli scontrini del caffè che le capitò sotto agli occhi una fotografia… Era una sua fotografia con accanto un uomo. Un bel uomo di una decina d’anni più anziano. Si chiamava Gabriele… la foto era stata scattata al mare durante l’estate appena trascorsa. La dott. Clara aveva avuto bisogno di qualche giorno di relax, di riposo assoluto… Quale migliore occasione per passare qualche giorno sulla Riviera Ligure? Lì c’era sua sorella, con marito e figli. Lei era la zia …l’intellettuale, la professionista di successo… che aveva tempo solo per il lavoro e la carriera. Sulla Riviera Ligure Clara si era trovata bene… i giorni erano diventati dieci. Suo cognato Pietro, però, era (ed è) un “fugnone” (un intrigante), uno di quelli che vuole sempre mettere il naso negli affari degli altri. Il cognato di Clara si era messo in mente di farle conoscere … un uomo! Studiò, pensò, meditò, finché non ebbe l’idea giusta. Clara, sua sorella ed il cognato Pietro si presero una serata tutta per loro… in un locale speciale. Quella sera, in quel locale, veniva eletta “Miss Riviera”. La scelta della Giuria cadde proprio sulla Dott. Clara la quale si vide proiettata (per una sera) nel magico “cerchio” della notorietà. Premio: una fascia… baci, abbracci e i balli ufficiali con tutte le “Autorità” presenti. Della serata (che si seppe poi, architettata tutta dal cognato Pietro) era rimasta solo una fotografia. La fotografia di Clara con un uomo, un bell’uomo di nome Gabriele… che non aveva mai visto prima. Per Clara, quella fotografia, era un bel ricordo…ma ora era giunto il momento di “cestinare”, stracciare… Fu in quel momento che il campanello delle Studio si mise a suonare con insistenza. Chi poteva essere? Clara andò ad aprire. Era Gabriele. Aveva trovato il coraggio di chiedere aiuto ad una psicologa: “si era innamorato pazzamente di una donna di nome Clara”. – Buona giornata a tutti. Dino (29)
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23 SETTEMBRE 2014
ALMANACCO DI STORIA PAVESE
Trivolzio – 23 Settembre 2014 – Martedì - 12.00
Intrigo …
…a Pavia
(Queste storie, anche se raccontate come vere, sono
frutto di fantasia. Pertanto non hanno nulla a che
vedere con persone o fatti realmente avvenuti)
racconti di settembre
752
Ulisse …a Pavia
Settembre è il mese dei rientri dalle ferie…dell’inizio delle scuole…della ripresa delle attività produttive. Anche i Circoli Culturali locali si danno da fare per presentare il meglio dei loro programmi. Un anno fa, verso la fine di settembre, il Circolo Letterario Pavese ha proposto ai suoi associati la Conferenza di una Ricercatrice di Storia di una delle Università di Roma… dal titolo: “Ulisse…a Pavia”. La Conferenza, però, ha avuto una gestazione piuttosto avventurosa. La Ricercatrice, Dott. Nausica, quarant’anni, single, bellissima, in un primo tempo aveva pensato di presentare una Conferenza generica su Ulisse. Poi… nel fare delle ricerche storiche, presso l’Archivio di un’antica Famiglia Romana, proprietaria di una Cascina intorno a Pavia, è incappata in un’interessante scoperta. Insieme agli atti di proprietà della Cascina Agricola poco distante dal fiume Ticino c’era la relazione “strettamente riservata” di un Agrimensore locale pavese dei primi anni del 1800 nella quale era spiegato il motivo… perché quella Cascina “era soprannominata la Cascina di Ulisse”. Dopo la scoperta, la Dott. Nausica aveva chiesto tre mesi di tempo per studiare il nuovo documento… aggiornare la Relazione e chiamarla… “Ulisse a Pavia”. Quando il Presidente del Circolo Letterario Pavese, il Commendator Delfino, ha avuto la notizia del nuovo titolo della Conferenza ne ha parlato subito con il Rettore dell’Università di Pavia, il quale, in via del tutto straordinaria, ha concesso, per la Conferenza, l’uso gratuito dell’Aula Foscolo, una delle belle Aule Storiche dell’Università pavese. Quando il Presidente del Circolo Letterario Pavese si è visto “tra le mani” una simile fortuna ha fatto ogni sforzo per propagandarla in ogni angolo della città. Del resto, L’Aula Foscolo dell’Università di Pavia per un Conferenziere… è paragonabile al Palcoscenico del Teatro alla Scala per una cantante. La notizia riempì di gioia la Dott. Nausica la quale si rese conto di giocarsi la sua reputazione … come ricercatrice e come conferenziere. Il Presidente Delfino l’aveva avvisata che sarebbero state presenti anche alcune TV locali. Per la quarantenne Nausica, alta, bionda, occhi azzurri…e gambe da fine del mondo, non era un problema. Tutto dipendeva da come avrebbe affrontato il pubblico e organizzato la conferenza… leggendo la relazione oppure parlando a braccio? Scelse di parlare a braccio…come una attrice vera. Intanto il battage pubblicitario promosso dal Circolo Letterario Pavese stava dando i suoi frutti procurando al sodalizio numerosi nuovi iscritti. Un’ora prima dell’inizio della Conferenza della Dott. Nausica, l’Aula Foscolo dell’Università di Pavia era stracolma di persone. Il Presidente Delfino, e la Ricercatrice hanno fatto fatica a raggiungere la pedana dalla quale presentare “Ulisse…a Pavia”. La Dott. Nausica di fronte ad una così grande folla ed agli addetti alle riprese TV ha cercato di mantenere la calma, nervi saldi, e guardare negli occhi le persone. Non poteva fare altrimenti. A Roma, il suo amico scenografo, Giacomino, l’aveva avvisata. “Nausica vestiti in modo sobrio e vaporoso, quasi frivolo… gli uomini rimarranno affascinati… le donne sogneranno di essere al tuo posto. Fin dalle prime parole, Nausica doveva attrarre l’attenzione del pubblico. “Gentile pubblico pavese… è giusto che una romana parli di Ulisse a Pavia? Anche Roma è nata su un fiume, il Tevere. Anche a Roma è approdato un eroe troiano, Enea. Come poteva un eroe greco, come Ulisse, non passare per Pavia?” Nell’Aula Foscolo dell’Università di Pavia, si era fatto un silenzio di tomba. “Nelle mie ricerche di documenti storici, ho avuto la fortuna di trovare in una cassapanca a Roma la relazione di un Agrimensore pavese dei primi anni del 1800, il quale ha spiegato l’origine della Cascina Agricola soprannominata la “Cascina di Ulisse” poco distante da Pavia. Scrive l’Agrimensore nella sua relazione. “Ulisse, Re di Itaca, eroe greco ideatore del Cavallo di Troia … non era solo il navigatore più famoso del Mediterraneo, ma un astuto conoscitore dell’animo, maschile e femminile. Sapeva, fin da tremila anni fa, che “chi sa fingere … sa regnare” Quindi, le avventure raccontate da Omero vanno lette ed interpretate alla luce della realtà. Dopo la vittoria su Troia il di nome di Ulisse ha raggiunto tutte le località del mondo di tremila anni fa. Tutte le persone importanti reclamavano la sua presenza. Specialmente le nobildonne. Poteva fare tutto ciò… gratuitamente? No e poi no. Ulisse si è trovato così…una fortuna tra le mani. Cosa poteva fare? Portare la sua fortuna a Itaca?… infestata dai Proci avidi e affamati? D’accordo con Penelope sua moglie Ulisse ha cercato un luogo sicuro per depositare i propri denari. Ulisse ha scoperto la Svizzera e il modo di arrivarci… passando dal mar Adriatico, risalire il fiume Po, entrare nel fiume Ticino, raggiungere il Lago Maggiore ed entrare in Svizzera. In pochi giorni Ulisse poteva fare le sue presenze presso la “nobiltà” del tempo e portare i propri denari in Svizzera… passare per Pavia e fermarsi, per riposare alla Cascina di Ulisse” Tutto il pubblico pavese ha capito che poteva essere una cosa possibile. Ha acclamato la Dott. Nausica la quale non vedeva l’ora di raggiungere la camera dell’Albergo in cui era alloggiata per rilassarsi… La Dott. Nausica, però, non immaginava la sorpresa. Quando entrò stanca morta nella sua camera d’Albergo notò sul suo letto un uomo bellissimo… addormentato… completamente nudo… Nausica ne rimase allibita e affascinata. Volle conoscere il suo nome. “Sono Ulisse. Tu sei Nausica… Sono venuto a prenderti per accompagnarti in Svizzera e mostrarti il mio tesoro” - Questo è il racconto 752, scritto dal 2 settembre 2012. Un racconto al giorno per… il piacere di chi scrive… e di chi legge. Non resta che continuare per raggiungere il racconto numero 1000 (mille)… con la speranza di riuscirci. Dino
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IL TUO CANE E' OTTIMISTA
di
Teresa Ramaioli
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ANNAMARIA ...
E
L'ARTE DI FANTASTICARE
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VIANDANTESENZAMETA...
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IL RACCONTO 752
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MISTICOCAV...
E
IL RACCONTO
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STEFANO BROCCA ...
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LA MOSTRA DI PITTURA
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IL TRENO VELOCE
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