dino secondo barili
ricerche storiche locali (Pavia e Provincia)Messaggi del 09/10/2014
Intrigo …
…a Pavia
(Queste storie, anche se raccontate come vere,
sono frutto di fantasia,
pertanto non hanno nulla a che vedere
con persone reali o fatti realmente avvenuti)
65
La Dott. Enrica… vent’anni dopo
La vita di oggi è molto impegnativa. Nessuno più ha “certezze”. Anche la Dott. Enrica era di quel parere. Si trovava a un Bar della Stazione Centrale di Milano. Sorseggiava il caffè… e pensava. Aveva tra le mani la lettera dell’Azienda presso cui lavorava da vent’anni con il programma dei modi e tempi per frequentare il “corso di aggiornamento” a Roma. Quindici giorni sulle rive del Tevere… per imparare cosa? Boh! La Dott. Enrica si era laureata vent’anni prima a Pavia, sua città natale. Nei cinque anni di frequenza all’Università ci aveva dato l’anima per gli studi ed era uscita con il massimo dei voti, 110 e Lode. Erano stati cinque anni stupendi… oltre a studiare come una “matta” aveva conosciuto il suo compagno di corso, Henrich… un biondo ragazzo tedesco con il quale si era trovata in perfetta sintonia…in tutto. Per esempio, sul fatto di stare ognuno a casa propria… avere vita indipendente… Poi, gli stessi gusti artistici: “patiti per le Mostre di Pittura a Milano”. Una volta laureati, però… si trattava di scegliere. O sposarsi … o inseguire ognuno per proprio conto… la propria strada, i propri sogni, la propria carriera. Di comune accordo scelsero …la carriera! Per Enrica e Henrich … l’ultimo bacio avvenne alla Stazione FS di Pavia: alla partenza del treno da Pavia… per Monaco di Baviera. Un lungo bacio … Non sembrava “un bacio d’addio”. Aveva il sapore di un “bacio di… arrivederci”. Vent’anni dopo, però, la Dott. Enrica, guardava la lettera per Corso di Aggiornamento… con disappunto… Delusa… nelle aspettative di una carriera che non c’era stata, un nuovo amore che non era comparso all’orizzonte…ed ora il “Corso di Aggiornamento”. Roma aveva il sapore di una “scusa”… per “diventare più istruiti”. In che cosa? Si chiedeva la Dott. Enrica? Ogni persona ama conoscere ciò che “desidera conoscere”… Ciò che viene imposto è soltanto una “collezione di nozioni” che hanno il sapore delle formule di matematica studiate a memoria …Formule studiate… per essere dimenticate… più presto possibile. Ora, però, era meglio prepararsi a quindici giorni a Roma, la città eterna, città del Cupolone… sperando che tutto passasse in fretta. Il giorno della Partenza per il “Corso”… a Milano pioveva. La Dott. Enrica non aveva mai legato… con la pioggia. La pioggia la rendeva nervosa e malinconica. Una volta sul treno la Dott. Enrica sfogliò il giornale. Lesse di malavoglia le notizie (deprimenti) che (chissà perché) i giornali mettono sempre in evidenza. Il treno superveloce raggiunse Roma mentre la Dott. Enrica sfogliava l’ultima pagina del giornale. Guardò l’orologio. Aveva tre ore a sua disposizione prima che incominciasse il “Corso”. Siccome conosceva Roma come le sue tasche, la Dottoressa decise di fare “un salto” a Trinità dei Monti. Era il luogo preferito…dove avrebbe voluto stare… sempre. Fu proprio all’inizio della scalinata di Trinità dei Monti, poco lontano della “Barcaccia” che Enrica notò una persona conosciuta. Era Henrich… Solo, …mentre, adagio, saliva la scalinata. Fu come un ritorno di fiamma… “Henrich, Henrich…” Henrich si voltò e i due si riconobbero e si abbracciarono…a lungo, appassionatamente. “Cosa fai tu qua?” chiese Enrica. “Devo tenere un Corso… tra qualche ora”. Enrica estrasse la lettera dell’Azienda e la mostrò… “Si è proprio quello…” rispose Henrich… Per Enrica il sole si era “acceso”… su Roma, sulla capitale del mondo… e sulla sua vita! (65)
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GIUSEPPE VERDI
di
Teresa Ramaioli
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DONADAM68...
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L'IMPORTANZA DEL BLOG
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ALBA.ESTATE2012...
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IL BLOG
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MARION...
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LA SAGGEZZA CINESE
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PENSIERO DEL GIORNO
“In molti casi, è meglio dire… una parola in meno, anziché una parola in più … (della quale… ci si potrebbe pentire) Dino
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Intrigo …
…a Pavia
(Queste storie, anche se raccontate come vere,
sono frutto di fantasia,
pertanto non hanno nulla a che vedere
con persone reali o fatti realmente avvenuti)
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La Signora Letizia…e l’effetto esibizione
C’è poco da fare, ad alcune donne piace mettersi in mostra. La cosa di per sé non è di poco conto … tutto dipende… se il fatto piace solo alle interessate… oppure anche al “mondo che le circonda”. La Signora Letizia, per esempio, fin da quando era ragazza, “soffriva”… ogni qual volta non riusciva ad avere un suo ruolo ben definito nella compagnia della quale faceva parte. A diciotto anni, il “suo gruppo” di ragazze e ragazzi, organizzò uno spettacolo di beneficenza. Il ragazzo che aveva il ruolo di “regista” dello spettacolo non l’aveva neppure presa in considerazione… Letizia non diceva nulla, ma ci “soffriva”. Aveva un fisico minuto, non era alta…e non aveva nulla di esuberante da mettere in mostra. Come dire che era una ragazza normale, anzi “anonima”… Quando, però, c’è la volontà e la stoffa di porsi … non c’è Santo che tenga. Letizia si offrì di essere “l’assistente” del Regista. Stava sempre a contatto di gomito col ragazzo Raffaele (era il suo nome) che nel gruppo aveva “carisma” da vendere. Letizia, prendeva nota di ogni cosa, annotava ogni osservazione. Inoltre, discretamente, quando Raffaele si trovava “un po’ fuso”, Letizia interveniva con il suggerimento adatto. Da quel momento la ragazza “senza particolari attributi” si sentì importante. Imparò molto “dal suo Capo” (così lo chiamava familiarmente) e un giorno cominciò a curare linguaggio e atteggiamenti. Anzi, imparò a memoria tutte le parti dello “spettacolo” in corso di allestimento. Per Raffaele fu una “spalla”, la “spalla” di cui aveva bisogno… Fu un successo. Gli anni passano in fretta. Letizia, si fece il moroso, si sposò, ebbe una figlia… ma non dimenticò la lezione della preparazione dello spettacolo di beneficenza di tanti anni prima. Si ricordò sempre dell’importanza di “osservare” …e di stare con il “proprio Capo”. Anche sul lavoro, nell’ufficio in cui svolgeva l’attività, non perdeva mai di vista il Responsabile dell’Ufficio… Faceva tesoro di ogni informazione utile per migliorare la propria “qualifica e abilità” di operatrice. La lezione dello spettacolo dei “diciotto anni” tuttavia era sempre presente. Un giorno il Responsabile dell’Ufficio riunì tutto il personale. Doveva fare un annuncio. “Gentili Colleghe e Colleghi, tra un paio di mesi il nostro Direttore Generale verrà promosso ad un livello superiore. Siccome è stato un ottimo Direttore e tutti lo possono testimoniare… mi piacerebbe preparare un “ringraziamento speciale”. Io non ho idea di cosa fare. Tra noi, però, c’è la Signora Letizia che in gioventù si è occupata di Teatro ed ha ottime idee al riguardo. Penso di interpretare l’opinione di tutti nell’affidare a lei l’incarico di preparare il “ringraziamento speciale”. Letizia divenne rossa come un peperone, ma la cosa le fece piacere. Finalmente poteva dare “l’anima” per la buona riuscita “dell’omaggio al Direttore Generale”. Il risultato fu straordinario. All’interessato sono venute le lacrime agli occhi. Nel ringraziare “promosse” il Responsabile dell’Ufficio a Direttore Generale e… Letizia a Capo di tutti gli Uffici della Sezione. “Perché…” – disse il festeggiato - “Le attività non basta farle… bisogna anche presentarle bene”. (64)
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punto di vista
BLOG… COME PASSIONE
Il Blog, come ogni altra attività, risponde alle esigenze delle persone. Quando una persona ha voglia di avere un Diario vivo, di scrivere le proprie impressioni… ha nel Blog la sua”materia prima”. Scrivere… Scrivere per essere letto. Il Blogger vero… non ha bisogno d’altro. Avere una vetrina dove esporre i propri pensieri. Buona giornata. Dino
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9 OTTOBRE 2014
ALMANACCO DI STORIA PAVESE
Trivolzio – 9 ottobre 2014 – Giovedì - 12.00
Intrigo …
…a Pavia
(Queste storie, anche se raccontate come vere, sono
frutto di fantasia. Pertanto non hanno nulla a che
vedere con persone o fatti realmente avvenuti)
racconti di ottobre
768
La Dott. Orfea e il milionario
Ottobre è il mese delle lamentele. Ci si lamenta di tutto… ci si lamenta un po’ per ogni cosa. Vuoi per il tempo… un giorno tiepido e l’altro freddo. Una volta perché c’è il sole (fin troppo caldo… e non si sa come vestirsi)… un altro giorno perché piove. Insomma, le persone hanno sempre qualche scusa per cui lamentarsi. Saranno solo scuse? Oppure i motivo sono altri… Non occorre essere degli esperti per capire che al disagio di ottobre contribuiscono mille fattori… oltre al tempo che ha la sua importanza. Un anno fa, ne sapeva qualcosa la Dott. Orfea, quarant’anni, single, bellissima… alta, bionda, occhi azzurri… e gambe da fine del mondo. Qualche lettore dirà che quella della “donna bionda” è una fissazione di questo Blog… Si, lo è… ma solo in parte. Orfea non era di quelle donne bionde che passavano inosservate… Era di una bellezza superlativa. Del resto quando si entra in un racconto è come entrare in un Museo, un Museo delle Cere…però, vivo, reale… dove i personaggi si muovono nell’ambiente in cui viviamo noi, ora, (di chi scrive e di chi legge). Non ci vuole molta fantasia per capire che trovandosi in Corso Cavour a Pavia o in qualsiasi Ufficio a Milano o in altra località… una bionda superlativa di nome Orfea attira sempre l’attenzione. Un anno fa, però la Dott. Orfea pur essendo bellissima stava passando un periodo grigio. Aveva litigato con il Direttore dell’Ufficio, Dott. Camillo, il quale, essendo single pure lui, avrebbe voluto allacciare con la Collega una relazione sentimentale… Purtroppo, la Dott. Orfea puntava a ben altro … Il Dott. Camillo era l’ultimo dei suoi pensieri…anzi, come pensiero, non c’era affatto. Inoltre, da un anno si era lasciata con il suo moroso. La quarantenne non ci aveva fatto una malattia perché, oggi, i rapporti sentimentali sono molto fragili e precari… La Dott. Orfea, invece, voleva un uomo superlativo, di quelli … tipo attore del cinema… alto, capelli lunghi che cadono sulle spalle, occhi verdi… Già, gli occhi verdi… erano per Orfea un sogno quasi irreale… Non aveva ancora conosciuto un uomo con gli occhi verdi. Ne parlò con la sua amica e coetanea Daniela la quale si innervosì. “Orfea, non ti sembra di esagerare? Possibile che con tutti gli uomini che ci sono in giro… tu vai proprio a cercare un uomo con gli occhi verdi?Guarda, Orfea, che chi troppo vuole … nulla stringe” Sembrava che Orfea avesse capito… Non era vero. Non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire… dice il proverbio. La quarantenne Orfea stava ancora pensando al suggerimento dell’amica Daniela, quando il telefonino si è messo a squillare. Era il Collega Raffaele. “Orfea, sto organizzando il Meeting dell’Ufficio. Si svolgerà sabato. Ci sarà anche lo Psicologo, Dott. Felice, con un’interessante relazione: “Come sposare un milionario” Preparati… è un’occasione unica” Orfea sorrise. Sapeva che il Collega Raffaele organizzava dei Meeting straordinari… Questa, poi, di “… sposare un milionario” era proprio interessante. Mancavano due giorni. La Dott. Orfea si preparò fin nei minimi particolari. Il Sabato mattina si presentò alla Sede del Meeting a Milano. C’erano parecchie donne … tutte intorno ai trenta/quarant’anni. Tutte desiderose di sentire dalla viva voce del Dott. Felice “… come sposare un milionario” Prima dell’inizio del Meeting, Orfea sentì il bisogno di un caffè… C’era ancora mezzora prima dell’inizio della Manifestazione. Fece quattro passi per cercare un Bar che facesse al caso suo. Lo trovò all’angolo di una via… Milano pullula di Bar. Ce ne sono per tutti i gusti. La Dott. Orfea non aveva ancora ordinato il caffè quando nello stesso Bar entrò un Signore sui cinquant’anni, alto, capelli lunghi cadenti sulle spalle, e occhi verdi … Sembrava un attore del cinema. Come poteva la Dott. Orfea non essere attratta da un uomo dagli occhi verdi? Era il suo sogno. Appena l’ebbe a pochi passi… finse un malore improvviso… Cominciò a barcollare. Il Signore dagli occhi verdi si attivò subito per aiutarla. Lo fece con squisita gentilezza… Anzi, fece molto di più. Assistette Orfea la quale fece tante moine pur di stare con l’uomo dei suoi sogni. Il Signore si presentò. “Sono il Dott. Evanzio e mi occupo di Opere d’Arte… posso conoscere il suo nome?” Con un filo di voce… “Orfea…” sussurrò la quarantenne. Sembrava la scena di un film. I due si guardarono negli occhi e non si lasciarono più. Evanzio e Orfea avevano tanto cose da dirsi… Soprattutto… avevano molte attese da soddisfare insieme. Dopo il caffè… Evanzio invitò Orfea ad una passeggiata sul Lago di Como dove il cinquantenne aveva una Villa. Orfea salì sulla Ferrari di Evanzio … per un nuovo sogno di gloria. - Questo è il racconto 768, scritto dal 2 settembre 2012. Un racconto al giorno per… il piacere di chi scrive… e di chi legge. Non resta che continuare per raggiungere il racconto numero 1000 (mille)… con la speranza di riuscirci. Dino
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I MEDICI A FIRENZE
di
Teresa Ramaioli
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IL RACCONTO 63
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