dino secondo barili
ricerche storiche locali (Pavia e Provincia)Messaggi del 19/10/2014
Intrigo …
…a Pavia
(Queste storie, anche se raccontate come vere,
sono frutto di fantasia,
pertanto non hanno nulla a che vedere
con persone reali o fatti realmente avvenuti)
80
La storia della Bella Maria
Le piccole città (come Pavia – settantamila abitanti circa) assomigliano ai paesi di una volta nei quali… tutti sapevano tutto… di tutti. Le storie delle persone passavano di bocca in bocca. Oggi, poi, è entrato in funzione Internet… Le storie corrono ancora di più. Anche le piccole storie che si raccontano al Bar fanno parte del “cicaleccio cittadino e provinciale”. Un cicaleccio che raggiunge tutti i paesi dell’area pavese ed oltre. Infatti, la mobilità aiuta i rapporti umani, gli interessi… e soprattutto gli amori. Quindi, cosa è cambiato rispetto a 60 o 70 anni fa? Nulla o quasi. 60 – 70 anni fa c’era il racconto (vocale) della “Bella Maria” (…come oggi). Il soggetto non era una persona ben identificata. Chiunque poteva esserlo, a Pavia come a Vigevano o Voghera. Bastava che fosse una ragazza, sotto i vent’anni, esuberante, con delle idee chiare sul suo futuro … e diventava, per la gente, la “Bella Maria”. A quell’epoca (60 anni fa) in un paese vicino al Po c’era un “fiore di ragazza che… più fiore non poteva essere”…e soprattutto con un caratterino “al peperoncino”. Il giorno del compimento del suo sedicesimo anno aveva deciso il suo futuro: “sposerò un uomo ricco e speciale!” Non solo lo aveva detto ai suoi genitori… ma anche alle sue amiche del paese. Immaginarsi se quelle stavano zitte… Cominciarono a propagandare “l’idea della sedicenne” con chiunque incontravano. Da quel momento la “Bella Maria” perse tutti i suoi ragazzotti che le facevano la corte. Preoccuparsi? Ma neanche per sogno! La Bella Maria lavorava (con alcune ragazze) presso un artigiano locale, sui quarant’anni, vedovo e senza figli (in cerca della futura moglie)…Questi prese la palla al balzo e si propose come marito. Non l’avesse mai fatto. “E no, mio caro. Io ho detto un uomo ricco e speciale… non un artigiano come te. Per uomo ricco intendo un uomo che viene a prendermi sottocasa con un’auto sportiva…e mi porta in giro come una grande signora… speciale perché… speciale!”. L’artigiano ci rimase male… ma fece finta di ironizzare sulla battuta. La Bella Maria” aggiunse anche un’altra frase. “E, già che ci siamo… il giorno in cui lascio questo posto di lavoro … lo farò senza preavviso, definitivamente… da non averne più bisogno.” Passarono alcuni mesi. La Bella Maria accompagnò il padre sulle colline di Genova alla ricerca dei funghi porcini. Non conoscendo la zona i due si persero nel bosco. Il padre della Bella Maria inciampò in un sasso e si slogò una caviglia. La situazione era da brivido. L’uomo era incapace di camminare. La sera si stava avvicinando. La Bella Maria, al colmo della disperazione… fece dei segni per terra …e pronunciò delle frasi che le aveva insegnato sua madre. Toccò il tronco di un vecchio castagno e questi si aprì… come fosse il portone di un grande castello. La Bella Maria, con suo padre, entrarono “nel castagno”… aiutati da un uomo sui quarant’anni… il quale assomigliava come una goccia d’acqua all’artigiano presso cui lavorava…”. (80)
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PASQUINO CAPELLI
di
Teresa Ramaioli
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STEFANO BROCCA ...
E
LA LUCE CHE RICARICA
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MADDAMARK...
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IL RACCONTO DEL DOTT. SIMONE
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DONNA.S ...
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LE SODDISFAZIONI DEL BLOG
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MADDAMARK...
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L'IMPORTANZA DEL DIALOGO
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DONNA.S...
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L'IMPORTANZA DELLE ERBE
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SIMONA77RM...
E
IL FASCINO DELLE LEGGENDE
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PENSIERI SPARSI DEL 20 OTTOBRE 2014
“Le decisioni non sono mai buone o cattive… spesso sono solo le uniche disponibili” Dino
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punto di vista
BLOG…
E IL DIALOGO
Il Blog, come Diario genera dialogo. Il dialogo è alla base di ogni progresso. Ne benefica la persona sul piano culturale ed emozionale. Quando il dialogo è civile, lineare, corretto… non ha controindicazioni. Anzi, senza dialogo, l’uomo e la società non progrediscono. Buona giornata. Dino
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19 OTTOBRE 2014
ALMANACCO DI STORIA PAVESE
Trivolzio – 19 ottobre 2014 – Domenica - 12.00
Intrigo …
…a Pavia
(Queste storie, anche se raccontate come vere, sono
frutto di fantasia. Pertanto non hanno nulla a che
vedere con persone o fatti realmente avvenuti)
778
Il Dott. Simone e la sua Segretaria
Quando una persona ha ritmi di lavoro molto intensi e stressanti ha difficoltà a mantenere il morale alto. Farlo non è facile e non è per tutti… specialmente quando quella persona occupa posti di responsabilità. Un anno fa, ne ha saputo qualcosa il Dott. Simone, cinquant’anni ben portati, single, Dirigente di una Agenzia Commerciale di Milano, abitante a Pavia. Il Dott. Simone, oltre che Dirigente, era anche il Consigliere del Presidente della Società e quindi aveva una doppia responsabilità. Era d’obbligo mantenersi in ottima forma ed avere sempre le idee chiare. Per questo motivo il Dott. Simone leggeva molto. Leggeva tutto e di tutto. Ogni occasione era buona per acquisire nuove informazioni. Per mettere a confronto le varie idee e opinioni. Inoltre, seguiva lezioni speciali all’Università… Insomma, il cinquantenne non era mai soddisfatto… e voleva sempre di più. Ecco perché, quando al mattino si guardava allo specchio e si faceva la barba, si interrogava, come fosse la prova generale della giornata. Sapeva che molte cose del giorno che stava per iniziare dipendevano da lui, dal suo modo di essere… specialmente dal modo di sentirsi, dal suo morale. Se il morale era alto… tutto avrebbe funzionato bene… Se il morale fosse stato così e così… la giornata avrebbe avuto bisogno di una carica in più. A Milano è una regola. Un anno fa, una mattina, mentre si faceva la barba, il Dott. Simone…si guardò allo specchio e si disse: “Basta… da oggi, faccio a modo mio. Fino ad ora ho fatto come hanno voluto gli altri. Ora faccio ciò che voglio … per il piacere mio… esclusivamente mio” Certi propositi sono facili a prendersi… difficili da realizzare. Quella mattina, il Dott. Simone, aveva telefonato in Ufficio alla sua Segretaria Ingrid, trentacinque anni, bellissima, single, dicendo che quel giorno doveva assentarsi per questione personali. Ingrid si preoccupò subito. “Dottore non sta bene? Posso fare qualcosa per Lei?” Il Dott. Simone la tranquillizzò. La Segretaria era troppo abituata bene. Ogni mattina aveva a che fare con il Dott. Simone, uomo perfetto, sempre con una marcia in più rispetto al resto del personale. Ingrid era single perché non aveva ancora trovato l’uomo ideale, e in cuor suo, l’uomo ideale doveva essere proprio come il Dott. Simone… sempre con una marcia in più e la risposta pronta per ogni situazione o domanda. Quella mattina cominciò a preoccuparsi. Dopo neanche mezzora era negli affanni. Chiamò il Dott. Simone. “Dottore, mi spiace disturbarla, ma non riesco a trovare la pratica 332 richiesta dal Presidente. Cosa faccio?” Il Dott. Simone si rese improvvisamente conto che abituare le persone troppo bene ha i suoi svantaggi. La pratica 332 non era una pratica… era un’idea che il Dott. Simone aveva suggerito al Presidente… Un’idea ancora tutta da elaborare, inquadrare, sviluppare… Comprese anche che la sua Segretaria Ingrid si stava preoccupando più del necessario. In certo qual modo, lui non poteva starsene con le mani in mano senza fare nulla. A metà mattina, dopo una camminata liberatoria lungo le vie del centro di Milano. Dopo aver preso un caffè in un Bar di Piazza del Duomo… decise di rientrare in Ufficio. Ormai, il Dott. Simone si era ricaricato. Il suo mondo era nel suo Ufficio… con la sua Segretaria Ingrid che stravedeva per Lui. In fondo non c’era nulla di male ad andare, ogni tanto giù di corda… ad avere dei ripensamenti. Ne parlò anche con il Presidente, il Dott. Manfredo, il quale è stato ben felice di poter aiutare un suo Collaboratore. “Dott. Simone sono contento che sia andato in crisi. Ogni tanto bisogna farlo. Aiuta a riflettere. Se vuole… posso darle un’idea. Faccia una bella vacanza a Parigi…. Magari di una settimana. Porti con sé la sua Segretaria Ingrid della quale non può fare assolutamente a meno. Le vacanze da soli… non sono vacanze” Il Dott. Simone ringraziò per la sensibilità del Presidente. Si diresse nel suo Ufficio e, appena vide la sua Segretaria le fece la proposta. “Ingrid, preparati… partiamo per Parigi tra un paio d’ore… il tempo per alcune telefonate” La Segretaria per poco non svenne. Aveva sempre sognato Parigi e non c’era mai stata. Ora, ecco l’occasione buona…forse la migliore della sua vita. Qualunque cosa avesse pensato il Dott. Simone, lei sarebbe stata al suo fianco… L’amore stava per aprire le ali. …. - Questo è il racconto 778 scritto dal 2 settembre 2012. Un racconto al giorno per… il piacere di chi scrive… e di chi legge. Non resta che continuare per raggiungere il racconto numero 1000 (mille)… con la speranza di riuscirci. Dino
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GIAN GALEAZZO VISCONTI
di
Teresa Ramaioli
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ANNA1564...
E
IL RACCONTO 777
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MENEGI53...
E
IL RACCONTO 79
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ANNA1564...
E
I CAMBIAMENTI
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ANNA1564...
E
LE AMICIZIE
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IUNCO1900...
E
L'IMPORTANZA DEL BLOG
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