dino secondo barili
ricerche storiche locali (Pavia e Provincia)Messaggi del 30/10/2014
Intrigo …
…a Pavia
(Queste storie, anche se raccontate come vere,
sono frutto di fantasia,
pertanto non hanno nulla a che vedere
con persone reali o fatti realmente avvenuti)
91
Diletta Bianca … e le gare di pesca
La pesca è stata una delle prime attività umane per procacciarsi il cibo. E’ stata il primo “ABC della cultura”… intesa come “conoscenza” per raggiungere, nel minor tempo e nel miglior modo possibile, il risultato. La pesca (è stata) e lo è ancora un’attività solitaria dove “l’uomo, il pescatore, aguzza l’ingegno …e insegue la preda”. Intorno alla pesca sono nate numerose leggende… storie vere diventate… leggenda. La storia è ricca di aneddoti di ogni tipo. Basta entrare in contatto con un pescatore “vero”, una persona che pratica questo “sport” (ormai non esiste più la necessità della ricerca del cibo) per “entrare in un mondo a parte”. Lungo le rive del fiume Ticino, ogni tanto si vedono persone con la lenza in mano (per ore)… gli occhi fissi dentro all’acqua (come ipnotizzati) …per vedere abboccare un pesce. Il silenzio è rotto solo dallo sciabordio dell’acqua che raggiunge la riva… Due anni fa, Carlangelo, impiegato delle poste è andato in pensione. In gioventù aveva praticato la pesca … ma allora i pesci venivano pescati… per essere …”mangiati”. Ora, la pesca è uno sport ben organizzato e coloro che vogliono praticarlo devono prima di tutto conoscerne le regole, cioè fare tutti i “permessi” che occorrono. Inoltre, ci sono gruppi sportivi ben organizzati dove la pesca è un divertimento … attraverso le “gare di pesca”. Carlangelo, raggiunta la pensione era attratto dalla pesca. Si informò presso alcuni “gruppi di pesca” e divenne un “pescatore dilettante a pieno titolo”. Lo scopo del neo – pensionato, però, era quello di … mettersi in competizione con altri pescatori. Cosa c’era di meglio di iscriversi ad “laghetto di pesca”? Poco lontano dalla casa di Carlangelo, c’era un “laghetto” dove, ogni domenica, si organizzava una gara di pesca. Detto fatto (il nostro dilettante) si iscrisse e partecipò alle prime gare. L’ex-postale, però, non era una persona che si accontentava facilmente. Dopo le prime gare nelle quali non era stato neppure “classificato” … si era messo di buona lena ed aveva imparato la lezione. Primo: l’attrezzatura (di prim’ordine). Secondo: la tecnica di pesca… e quella occorreva esperienza. Terzo: la fortuna. E, si … perché pescare non è come altre attività. Ci gioca molto la fortuna… Ed ecco, la sorpresa: Diletta Bianca, sua moglie. Già, la moglie di Carlangelo! Si chiamava Diletta Bianca ed era figlia di pescatori. Dal padre aveva “ereditato un segreto”… ed ora lo metteva a disposizione del marito. Ogni domenica mattina, Diletta Bianca accompagnava il marito a pescare, e mentre questi faceva i suoi lanci … “la figlia del pescatore” osservava il fondo del laghetto… Da quel momento, i pesci facevano a gara per abboccare all’amo. Il “primo premio” della gara di pesca era assicurato. La storia si è ripetuta per parecchie e parecchie domeniche fino a quando … cominciarono i reclami, le indivie, le gelosie. Gli altri concorrenti chiesero l’intervento della Giuria… la quale, dopo attenta indagine, chiese l’allontanamento di Diletta Bianca dal campo gara. I giurati avevano capito che le donne (con certe loro capacità), quando vogliono, possono mettere in difficoltà chiunque… in qualsiasi momento.”. (91)
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MILANO
SANTA MARIA DELLE GRAZIE
di
Teresa Ramaioli
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IL RACCONTO DEL RAG. CORNELIO
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IL LABIRINTO DELL'AMORE
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IL RACCONTO DI LILIANA
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I RACCONTI
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DONNA.S...
E
L'AMORE E' UN LABIRINTO
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MADDAMARK...
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IL BLOG
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BLOG E SEDUZIONI
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DONNA.S...
E
IL BLOG
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E
IL SOGNO DI ANTONELLA
(RACCONTO 788)
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MENEGI53...
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E LO SCRITTORE FABRIZIO
(RACCONTO 789)
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ALBA.ESTATE...
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IL RACCONTO DI DONATELLA
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DONNA.S...
E
LA CHIAVE MAGICA
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ANGELHEARTH2014...
E
LE DIFFICOLTA'
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PENSIERI SPARSI DEL 31 OTTOBRE 2014
“Non sempre volere è potere… ma, le sfide, sono sempre emozionanti” Dino
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PENSIERI SPARSI DEL 29 OTTOBRE 2014
“L’amore è un labirinto
dove
non si sa come si entra
e
non si sa come si esce ”
Dino
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punto di vista
BLOG…
E
SEDUZIONI
Il Blog, come in tutte le cose, c’è sempre un “lato oscuro” che conosce solo il Blogger … colui o colei che lo gestisce, lo scrive, lo mette insieme … Ciò che si vede del Blog è quindi solo l’apparenza. La vera sostanza di un Blog è ciò che sta dietro. Buona giornata. Dino
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30 OTTOBRE 2014
ALMANACCO DI STORIA PAVESE
Trivolzio – 30 ottobre 2014 – Mercoledì - 12.00
Intrigo …
…a Pavia
(Queste storie, anche se raccontate come vere, sono
frutto di fantasia. Pertanto non hanno nulla a che
vedere con persone o fatti realmente avvenuti)
789
Donatella, Milano e chiave magica
Milano non è la città nella quale si può stare con le mani in mano. Lo imparano subito coloro che vi giungono per la prima volta e lo sanno soprattutto coloro che vi sono nati o vi abitano da molto tempo. A Milano … un nuovo giorno … è un giorno sempre nuovo, tutto da inventare … dove può accadere di tutto. Un anno fa, ne sapeva qualcosa la Dott. Donatella, cinquant’anni, single, bellissima, impiegata presso una Agenzia Commerciale. Per ragioni di ristrutturazione, l’Agenzia Commerciale presso cui lavorava aveva dovuto mettere parte del persone in cassa integrazione per un mese. Tra le persone “in cassa” c’era pure la cinquantenne … la quale non se ne era fatto un problema. Causa la vita frenetica di Milano e gli impegni di lavoro, Donatella aveva dovuto rimandare tante cose. Ora era giunto il tempo di recuperare il tempo perduto. Il primo giorno di cassa integrazione la cinquantenne si vegliò un’ora prima del solito. Aveva la testa piena di cose da fare. Per primo avrebbe messo ordine sulla sua scrivania. Quella che teneva in un angolo appartato nel salotto in fianco alla camera da letto. La scrivania, più che un tavolo da lavoro … sembrava un campo di battaglia … dove le fatture pagate e da pagare erano in lotta con appunti di vario genere. Donatella aveva deciso. Quel giorno sarebbe stata la volta buona. Non era passata mezz’ora e la cinquantenne si era già stancata di mettere ordine e guardare carte. La verità era un’altra. Tra le carte ammucchiate sulla scrivania era comparsa una convocazione. “Gent.ma Dott. Donatella, le sarei grato volesse passare nel mio Ufficio per comunicazioni urgenti. Firmato: Dott. Carmelo, Notaio” La data era di qualche giorno prima, ma la comunicazione si era infilata tra alcune riviste e Donatella non se ne era accorta. Tuttavia era ancora in tempo. Bastava vestirsi in fretta e raggiungere l’Ufficio del Notaio. La Dott. Donatella non aveva la benché minima idea del motivo della convocazione. Ci pensò un attimo e rimandò il pensiero a dopo l’incontro con il Notaio. La via dove il Notaio aveva l’ufficio era a qualche centinaio metri dal posto di lavoro in cui lavorava … quindi zona conosciuta, ma mai frequentata. Quando Donatella raggiunse l’Ufficio del Notaio il sole era già alto nel cielo e le vie di Milano erano frequentatissime. Donatella aveva dormito bene ed era ben disposta a qualsiasi notizia. Infatti, il Dott. Carmelo l’accolse con il sorriso sulle labbra. “Dott. Donatella le devo dare una notizia…” Dopo aver aperto una cartella continuò il discorso “Sia Zia Ermelinda, deceduta lo scorso anno, le ha fatto un lascito. Le ha lasciato una casetta nell’Oltrepò Pavese ed una chiave” La Dott. Donatella non si ricordava della Zia Ermelinda. Ne aveva sentito parlare da sua Madre Giuseppina originaria lei stessa dell’Oltrepò, ma non c’era mai stata l’occasione di un incontro. Ora, ecco la sorpresa. La Zia Ermelinda si era ricordata di lei, di Donatella. Per la cinquantenne è stata la curiosità a prendere il sopravvento. Cosa c’era di meglio di una visita al Cimitero alla Zia Ermelinda? … e la presa visione della casetta in Oltrepò? Detto fatto, a mezzogiorno, Donatella guidava la sua automobile sulle stradine asfaltate delle verdi colline dell’Oltrepò. La cinquantenne non ha avuto difficoltà a raggiungere la casetta. Conosceva le varie località. L’Oltrepò era tra le mete domenicali preferite ogni volta che c’era il compleanno di una collega o di un collega. Donatella dopo breve tempo si trovò davanti alla casetta lasciata della Zia Ermelinda. Nulla di straordinario. Una piccola casa tra un pungo di case. Piccole case, una addossata all’altra … e neppure un’anima viva in giro. Tutto il contrario di Milano che è un formicaio unico di persone. Donatella pensò che la chiave avuta in eredità aprisse la porta della casetta … invece, no. Nel momento stesso in cui la cinquantenne provava e riprovava a far funzionare la chiave si affacciò alla porta accanto un Signore sui cinquant’anni. “Lei è la Dott. Donatella? La chiave per aprire la porta l’ho io. Me lo ha data sua Zia Ermelinda tre anni fa. Aspetti che vado a prenderla” Donatella cominciò ad odorare aria di mistero. “E, la chiave avuto dal Notaio? A cosa serviva?”- cominciò a chiedersi. Inoltre, quel Signore aveva un fascino straordinario non poteva essere un caso. Il Signore si presentò. “Dottoressa, sono Fabrizio … faccio lo scrittore. Questo è il mio luogo di lavoro preferito, dove scrivere romanzi e racconti. Li pubblico sotto diversi pseudonimi. Donatella si mostrò sorpresa. La cinquantenne aveva sempre avuto il fascino degli scrittori. Ora, eccone uno in carne ed ossa. Oltretutto affascinate come non l’avrebbe mai immaginato. Per Donatella e Fabrizio è stata l’occasione per fare conoscenza … fare domande … avere risposte. … e per fare tantissime e piacevolissime passeggiate nei dintorni, sui sentieri e dentro ai boschi. Insomma, è stata una conoscenza fortuita e piacevolissima alla quale nessuno dei due era più in grado di rinunciarvi. Tuttavia, per Donatella, c’era sempre il problema della chiave avuta in eredità dalla Zia Ermelinda. Lo scopo di una chiave è sempre quello di aprire qualcosa. Fabrizio, però, propose un significato. “Quella chiave era una chiave magica” A Donatella piacque l’idea. Nella vita ci sono chiavi che sono simboli… di felicità e amore. . - Questo è il racconto 789 scritto dal 2 settembre 2012. Un racconto al giorno per… il piacere di chi scrive… e di chi legge. Non resta che continuare per raggiungere il racconto numero 1000 (mille)… con la speranza di riuscirci. Dino
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GAMBOLO' (PAVIA)
di
Teresa Ramaioli
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DONNA.S...
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IL RACCONTO DI MARINELLA
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DANIELINA07...
E
IL RACCONTO DELLA FIORISTA MARINELLA
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MUSICA X TE...
E
IL RACCONTO DI MARINELLA
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Intrigo …
…a Pavia
(Queste storie, anche se raccontate come vere,
sono frutto di fantasia,
pertanto non hanno nulla a che vedere
con persone reali o fatti realmente avvenuti)
90
La “fiorista” Marinella…e il segreto dei fiori
Marinella, 35 anni, non era una “Dea”… e lo sapeva benissimo. Aveva, però, un modo di fare che attirava la gente. Da parecchi anni aveva organizzato il suo Negozio di “Fiorista” in una via adiacente la Chiesa più importante della città. Il Negozio andava bene, ma Marinella non era soddisfatta… Desiderava qualcosa in più. Un anno e mezzo fa decise di “puntare su nuove idee” per rendere il suo lavoro più soddisfacente. Si accorse che servire bene la clientela dava parecchie soddisfazioni. Impegnarsi nel migliorare la presentazione del prodotto era indispensabile… ma non bastava. Una persona va in un negozio…”Ho bisogno dei fiori…” – “Quali?” – dopo una breve pausa… – “Veda lei … sono per il 50° anniversario di matrimonio”… Quando sentiva un discorso del genere, a Marinella cadevano le braccia. Mostrava alla cliente alcune varietà di fiori… ma si vedeva lontano un miglio che era una “cosa forzata”, senza motivazione ed emozione. Marinella un anno e mezzo fa… fece il grande salto. Nei momenti di chiusura del Negozio organizzò, all’interno del locale il “Gruppo Amici dei Fiori”. Sette amiche, appassionate di fiori, cominciarono ad incontrarsi con regolarità e a scambiarsi le relative informazioni al riguardo. Notizie note e stranote… ma che facevano “compagnia”, davano un senso ai fiori non solo come elementi naturali per rendere vivo un ambiente, ma anche per dare ad esso un carattere, una identità. Nacquero così nuove proposte. A Marinella venne l’idea di coinvolgere “nell’operazione fiori”… un esperto. L’idea sembrava facile da realizzare, ma non fu così. Un po’ per le idee originali della “fiorista”, un po’ perché non erano molti gli esperti disponibili sulla “piazza”… fatto sta che Marinella faticò non poco a trovare la persona giusta per il Gruppo Amici dei Fiori”. Però… chi cerca trova. Alla fine comparve all’orizzonte, quasi per caso, il Dott. Anemone. Già il nome era un programma… Il fatto, poi, che avesse cinquant’anni, fosse un bell’uomo, e avesse passato la vita a coltivare fiori per il giardino di una Nobile Famiglia del Lago di Como… ne faceva quasi “un Dio… il Dio dei Fiori”. Il Gruppo Amici dei Fiori trovò subito nuovi stimoli… e il Dott. Anemone si trovò “corteggiato” da sette appassionate… dei fiori e della natura. Naturalmente, la “fiorista” Marinella, non perse un secondo per diventare la “segretaria dell’esperto”. Era lei che preparava tutto alla perfezione… e anticipava gli elementi che servivano per la “lezione”. Il bello ebbe inizio quando il Dott. Anemone cominciò a parlare del “linguaggio dei fiori… attraverso il colore”. La “parlata fluida, piacevole e suadente” dell’esperto incantò le componenti del Gruppo… La prima a crollare, però, fu proprio Marinella la quale si “innamorò pazzamente” del bel cinquantenne e non lo perse più di vista. Qualche mese fa Anemone e Marinella sono diventati marito e moglie… con “sette damigelle” a far loro da “corona”. (90)
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PRINCESSSWEET...
E
LA BUONA GIORNATA
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