dino secondo barili
ricerche storiche locali (Pavia e Provincia)Messaggi del 05/11/2014
Intrigo …
…a Pavia
(Queste storie, anche se raccontate come vere,
sono frutto di fantasia,
pertanto non hanno nulla a che vedere
con persone reali o fatti realmente avvenuti)
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Sapere o non sapere?
L’abbondanza di informazioni di oggi è qualcosa di straordinario. Mezzi di comunicazione, in tempo reale, riempiono di notizie il “nostro tempo” in ogni momento della giornata. Sarà un bene? La risposta non c’è. Per ora, c’è solo … la mente frastornata da “mille richiami”(parziali)… di ogni genere. La persona (normale) rimane confusa e perplessa. Il Signor Aldo, pensionato settantenne, molto attento ai “fatti quotidiani”, diceva ieri pomeriggio presso un Centro Commerciale della Città: “Io, sono ancora qua a chiedermi se è meglio “sapere o non sapere”. Non dico che le persone devono stare allo scuro di tutto… ma…. “a cosa serve sapere? … se poi non puoi farne alcun uso?... tranne che prenderne atto e… fare lo spettatore? Sapere (secondo me)… è come mangiare. Una persona più di “tanto” non può mangiare. Non può ingoiare ogni e qualsiasi cosa… altrimenti fa indigestione...e sta male. Si possono offrire tavolate e tavolate imbandite… ma oltre un certo limite, il corpo umano non può andare. Così è anche la mente… per il sapere (inteso come “materia da digerire”). Sapere vuol dire anche “scegliere”, distinguere tra una cosa e un’altra. Sapere, quindi, è utile e indispensabile….quando il sapere, serve per vivere bene, per stare bene, per avere una visione del mondo e della vita “positiva”. Quando la mente dell’uomo è “bombardata” (24 ore al giorno, 365 giorni l’anno) da notizie contrastanti… va in confusione e diventa…scettica e refrattaria.” – Giuseppe, pensionato in attesa della pensione (speriamo non sorgano intoppi) era molto più fiducioso. “Secondo me, è giusto che vi sia una così grande offerta di notizie. La cosa che mi lascia perplesso è che molte notizie sono “solo sparate”… senza un adeguato “bagaglio informativo”...tanto per fare “il botto”. Una notizia di tre parole non basta a dare la dimensione del “problema”. Questo avviene specialmente quando si parla di problemi che toccano da vicino la persona, come la salute, il nutrimento, l’ambiente, il lavoro, la pensione ecc. Ogni notizia deve avere un minimo di “corredo informativo”. Francesco è un “filosofo”(senza titoli e senza Laurea) … Ascolta, ascolta e poi trae le proprie conclusioni. “La cosa da fare oggi… è “non rincorrere le notizie”. E’ come far le domande e… “non avere” qualcuno che riesce a darti le risposte. Inoltre, la “notizia” … fa spettacolo… soprattutto se è breve e concisa. In quel caso … vuol dire tutto …e niente. Ecco perché, oggi, ogni persona… dovrebbe contare sulle “proprie notizie” personali e famigliari.(98)
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GUGLIELMO MARCONI
di Teresa Ramaioli
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STEFANO BROCCA ...
E L'AMORE COME L'ARTE
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ANNAMARIA DA FOGGIA ...
E LA BELLEZZA SECONDO L'ETA'
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ANNAMARIA DA FOGGIA ...
E IL RACCONTO DI DELFINA
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DONATELLA DI MILANO...
E IL RACCONTO DI DELFINA
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ANNAMARIA DA FOGGIA ...
E I PENSIERI SPARSI
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DONATELLA DI MILANO ...
E I PENSIERI SPARSI
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ANTONELLA DI CREMONA...
E IL RACCONTO DELFINA
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5 NOVEMBRE 2014
ALMANACCO DI STORIA PAVESE
Trivolzio – 5 novembre 2014 – Mercoledì - 12.00
Intrigo …
… a Pavia
(Queste storie, anche se raccontate come vere, sono
frutto di fantasia. Pertanto non hanno nulla a che
vedere con persone o fatti realmente avvenuti)
795
Delfina e la partita a carte a Londra
Oggi, è importante conoscere almeno una lingua. L’inglese, per esempio. Un anno fa, ne sapeva qualcosa la Dott. Delfina, quarant’anni, single, bellissima … impiegata presso una Agenzia Commerciale a Milano, abitante a Pavia. Nell’Ufficio in cui lavorava alcuni dipendenti l’inglese l’avevano imparato a scuola. Purtroppo, la scuola non basta. Delfina era l’unica che parlasse l’inglese correttamente e lo usasse spesso come lingua parlata nelle occasioni più impensate. La fortuna di Delfina era stata la sua famiglia. Padre e madre spesso e volentieri alternavano l’italiano all’inglese nei loro discorsi quotidiani. Delfina era cresciuta con la “doppia lingua”. Inoltre, nel palazzo in cui abitava c’era una famiglia inglese con la quale si trovava bene. Ogni tanto le due famiglie organizzavano qualche cena comune … e alternavano la lingua inglese a quella italiana. Attualmente, a Milano, la lingua inglese è usata da parecchie persone e ci sono Club di “amici della lingua inglese”. Risultato. Delfina era iscritta da parecchi anni ad uno di tali Club. Il risultato si vedeva in Ufficio. Il Dirigente, Dott. Michele, spesso e volentieri si avvaleva della Dott. Delfina … quando aveva a che fare con “testi inglesi” piuttosto complessi. Un anno fa, il Dott. Michele, cinquant’anni ben portati, doveva recarsi a Londra per un Meeting di lavoro. Sapeva che il Meeting si sarebbe svolto tutto in lingua inglese. Non voleva lasciarsi sfuggire alcuna occasione e opportunità … Decise di portare con sé la Dott. Delfina come assistente. Oggi, gli ambienti di lavoro sono fatti a compartimenti stagni. Difficile passare da un “compartimento” ad un altro. Delfina ne era perfettamente cosciente. Era difficile soprattutto farsi accettare. L’unica possibilità era quella di avere e praticare qualità particolari. Capacità interessanti. Un Meeting è sempre un Meeting. Si svolge nei modi più strani … come se tutto dipendesse dall’improvvisazione. Durante il Meeting di Londra erano previste tre giornate. Durante le tre giornate i partecipanti avrebbero seguito tre incontri di due o più ore secondo come si sarebbe svolta la discussione … E il resto del tempo? Durante un Meeting non era possibile assentarsi. Fare un giretto per Londra … anche se Delfina lo avrebbe desiderato (e non solo lei). Non si poteva neppure prevedere l’orario di inizio degli incontri. Delfina aveva una capacità speciale nel giocare a carte. Dai classici, briscola … scala quaranta, ed altri … tutti rigidamente in inglese. Quando le persone parlano la stessa lingua ogni discorso diventa facile. Il gioco della briscola, per esempio, è stata una novità anche per il Dott. Michele, il quale essendo sempre sotto pressione, aveva bisogno di momenti in cui “non pensare a niente”. Negli ambienti di lavoro, specialmente oggi, quanto si hanno posti di responsabilità si è sempre tesi. Una briscola, però, è sempre una briscola. E, poi, tutta la differenza consiste nella lingua in cui si gioca. Una briscola in inglese è un’altra cosa. La Dott. Delfina, poi, era un’artista. Non era solo un briscola in inglese, ma dentro alla briscola ci metteva gli indovinelli la cui soluzione andava ad aumentare il punteggio. Insomma una sfida nella sfida. Il Dott. Michele trovò che Delfina era un’ottima compagna di viaggio e aveva deciso. Ogni volta che avrebbe dovuto recarsi da qualche parte … si sarebbe avvalso della compagnia della Dott. Delfina. Delfina, però, non la pensava come Dott. Michele. Il cinquantenne era single, una persona intelligente, raffinata, elegante, affascinante … Delfina aveva il desiderio di avere un uomo tutto suo … con il quale giocare a briscola … in inglese. Il gioco naturalmente era una scusa … un modo come un altro per attirare l’attenzione. In questo caso, Delfina voleva attirare l’attenzione del Dott. Michele su di sé come donna … Il Dott. Michele non era insensibile al fascino femminile. Durante una pausa caffè si accorse che le labbra delle Dott. Delfina erano incredibilmente attraenti. Avrebbe voluto baciarle, ma non poteva farlo in pubblico, davanti ai partecipanti al Meeting. Sussurrò una frase. “Delfina le tue labbra mi fanno impazzire” Delfina non disse nulla, ma “disse molte cose” con gli occhi. Infatti, fece in modo di trovarsi tu per tu con il Dott. Michele nell’ascensore che portava dal Bar alla Sala Convegni del Meeting. Soli, loro due. E’ stato un attimo. Le labbra di Delfina si incollarono su quelle di Michele. Un bacio favoloso, da fine del mondo. Di quelli che rimangono stampati nella mente per un tempo immemorabile. E’ stato solo il primo … perché il secondo è stato superlativo. L’amore ha bisogno di baci in quantità. Non esiste amore senza baci. Delfina lo sapeva. I baci sono come la lingua inglese … stanno bene dappertutto. Il Meeting di Londra, un anno fa, per Michele e Delfina si sono trasformati in un’incantevole passeggiata romantica … alla ricerca dell’amore assoluto. E’ vero che il lavoro è indispensabile … Se però c’è pure l’amore … “I love you” … il cielo diventa blu … solo per … io e … tu! - Questo è il racconto 795 scritto dal 2 settembre 2012. Un racconto al giorno per… il piacere di chi scrive… e di chi legge. Non resta che continuare per raggiungere il racconto numero 1000 (mille)… con la speranza di riuscirci. Dino
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MILANO
di Teresa Ramaioli
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ANTONELLA DI CREMONA ...
E IL TEMPO DELLE BISNONNE
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MADDAMARK ...
E IL RACCONTO DI INES (794)
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E VIAGGIARE IN DUE
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E I QUARANT'ANNI
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E IL RACCONTO DI GINESTRA
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