dino secondo barili
ricerche storiche locali (Pavia e Provincia)Messaggi del 14/11/2014
Intrigo …
…a Pavia
(Queste storie, anche se raccontate come vere,
sono frutto di fantasia,
pertanto non hanno nulla a che vedere
con persone reali o fatti realmente avvenuti)
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Wanda… e l’amico di Valencia (Spagna)
La vivacità di una città dipende anche dai “gruppi di volontariato culturale”… Gruppi di tre, quattro, cinque persone che sono appassionati di “qualcosa”…Un qualcosa che può essere un Autore, un artista, un cantante, una città… L’altro giorno Wanda e Andrea stavano passeggiando sul Ponte Coperto di Pavia, quando Andrea ricevette una telefonata. “Ciao Andrea. Sono Carlos… Carlos di Valencia. Sono a Milano per un Convegno di studio. Posso passare da Pavia per un saluto?” – “Ma certo. Sei sempre il benvenuto. Anzi, avrai una sorpresa…” – Da parecchi anni, sono attivi in città, gruppi di cinque o sei persone, che si incontrano in modo spontaneo e informale… per lo scambio di informazioni culturali. Uno di questi “gruppi” riguarda proprio “Valencia”, importante città della Spagna, del quale fanno parte Wanda e Andrea. Avere un “gruppo” culturale di riferimento è estremamente interessante. Senza alcun obbligo e impegno, è possibile avere “amici” tra Valencia (Spagna) e Pavia… e avere uno scambio continuo di notizie. Alcuni mesi fa, è passato da Pavia un Ricercatore di storia dell’Università di Valencia. L’incontro si è svolto presso un ristorante di Borgo Ticino. Un gruppetto di sette amici si sono ritrovati a tavola per mezzogiorno… in una saletta riservata del ristorante. Prima di iniziare a mangiare, il “Ricercatore” ha tenuto una velocissima illustrazione della storia di Valencia. Da quando nell’anno 138 (prima di Cristo), la città accolse i soldati di Viriato, inviati dal Console Decimo Giunio Bruto fino ai nostri giorni… Naturalmente, il Ricercatore, di nome Juan, è stato talmente bravo che ha sollecitato un’infinità di domande su Valencia. Dalle Torres de Serranos (del 1238) al Campanile gotico (el Miguelete) iniziato nel 1381 e terminato nel 1429. Ma l’argomento che ha riscosso maggior successo è stato l’aspetto pittoresco della parte antica della città … con le cupole rivestite di “azulejos”, le vie tortuose, le case ornate da splendidi balconi e… le tele stese sopra le vie per riparare i passanti dai raggi solari (le ..toldos). Sono proprio gli aspetti scenografici della vita quotidiana che accendono l’interesse degli ascoltatori. Anche se, oggi, Valencia, con i suoi 800.000 abitanti, è in perfetta sintonia con la vita attuale e un occhio “dentro” al futuro. Wanda e Andrea. Avevano in serbo la sorpresa per Carlos… Infatti, Carlo aveva una “fiamma” a Pavia… una ragazza che aveva studiato a Valencia con Carlos e si era innamorata del “bel” ricercatore di storia dell’Università di Valencia. Per Carlos, Maria Cristina (questo era il nome dell’innamorata) aveva studiato danza…. Si era specializzata in danze spagnole… Ora, era venuto il momento dell’esibizione. Wanda aveva messo a disposizione l’attico del suo Palazzo in Strada Nuova in Pavia. Ormai, l’incontro era deciso… Quando Carlos avrebbe varcato la porta dell’attico… la musica avrebbe ricreato a Pavia… l’atmosfera di Valencia… E Maria Cristina avrebbe danzato… per l’uomo di cui era innamorata. (133)
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CHIGNOLO PO (Pavia)
di Teresa Ramaioli
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LASCRIVANA E LA SFIDA ACCETTATA
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MADDAMARK ... E GOOGLE
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MADDAMARK ... E LA MUSICA GALEOTTA
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ANTONELLA DI CREMONA ...
E IL PIACERE DI LEGGERE
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ANTONELLA DI CREMONA
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ANTONELLA DI CREMONA ...
E LA FELICITA'
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DONADAM68...E IL BLOG
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STEFANO BROCCA DI PAVIA ...
E ... VISSI D'ARTE, VISSI D'AMOR
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DANIELINA07
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IN QUESTO BLOG
ci sono
804
racconti d’amore e d’avventura
per una piacevole lettura
… e non si è mai soli
Dino
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14 NOVEMBRE 2014
ALMANACCO DI STORIA PAVESE
Trivolzio – 14 novembre 2014 – Venerdì - 12.00
Intrigo …
… a Pavia
(Queste storie, anche se raccontate come vere, sono
frutto di fantasia. Pertanto non hanno nulla a che
vedere con persone o fatti realmente avvenuti)
804
Valentina e la trasmissione TV
Qualche volta le persone si chiudono nella loro cerchia di amici, parenti, conoscenti, compagni di lavoro … e perdono i contatti e gli stimoli per rinnovarsi. Per vivere. Un anno fa, ne sapeva qualcosa la Prof. Valentina, quarant’anni, bellissima, Docente di Lettere presso un Liceo del milanese, abitante a Pavia. Valentina, pur essendo bellissima, non riusciva trovare l’uomo giusto, l’uomo dei suoi sogni. Veramente qualche uomo c’era stato nella sua vita … ma erano stati dei fuochi di paglia. Subito l’incendio … e poi … nulla di concreto. Un anno fa, Valentina se ne lamentava con la sua coetanea e amica del cuore, Lorenza, la quale aveva le idee chiare. “Valentina, tu ti isoli troppo. Impieghi tutto il tuo tempo con i problemi della scuola e con la cerchia dei tuoi colleghi spesso sposati e amanti del solito tran tran. Per trovare … bisogna cercare E non cercare solo nel proprio orticello che conosci a memoria” La Prof. Valentina condivideva il pensiero, ma non andava oltre. All’ennesima lamentela, Lorenza si inalberò. “Valentina lo sai come la penso. Devi uscire dal guscio. Ecco. Per esempio … ho ricevuto l’invito per partecipare ad una trasmissione televisiva di una TV locale. Non è niente di straordinario … ma è sempre un’opportunità” Lorenza diede il biglietto d’invito a Valentina e augurò buona fortuna. La trasmissione riguardava le tradizioni locali di Pavia. Quelle che sono rimaste nelle memoria delle persone avanti negli anni e che avevano come palcoscenico il fiume Ticino. Tanti anni fa, non c’erano tutte le attrazioni di oggi. La gente aveva poco e si arrangiava come poteva. Soprattutto c’era un calendario delle manifestazioni. Ogni stagione aveva la sua manifestazione importante. Quel calendario oggi non esiste più … ci sono gli “Eventi”. Valentina fece un po’ di ricerche e chiese informazioni alla Portinaia del suo Palazzo, la Signora Maria, una sessantenne tutto pepe. Alle Portinaie (quelle poche che sono rimaste) non sfugge niente. Per prima cosa, chiese a cosa servissero tutte quelle informazioni che andava chiedendo. Valentina spiegò che servivano per partecipare ad una trasmissione TV. La Portinaia fece salti di gioia. “Valentina sono a tua disposizione …” subito, però, si fermò e … “Valentina lo sai che nel nostro Palazzo c’è un Regista TV?” La Docente di Lettere non ne aveva sentito parlare. “E’ il tuo vicino di pianerottolo” Effettivamente l’appartamento aveva cambiato proprietario da un paio di mesi. Il nuovo proprietario non aveva avuto occasione di incontrarlo. In quell’istante, all’ingresso principale del Palazzo si era affacciato un Signore elegantissimo, sui cinquant’anni, dall’atteggiamento distino e raffinato. Sembrava un attore … come Gregory Peck nel film “Vacanze romane”. La Signora Maria si diede subito da fare. “Dott. Amleto le presento la Professoressa Valentina … sua vicina di pianerottolo” Lo scambio di informazioni è stato immediato, cordiale … e passarono subito al confidenziale “tu”. Anzi, salutata la Signora Maria, Amleto e Valentina decisero di continuare la conoscenza nel nuovo appartamento del Regista. Dopo essere entrata nell’appartamento Valentina si sentì svenire. Quello non era un appartamento … era una reggia. Un luogo da Mille e una Notte. La quarantenne non sapeva da quale parte guardare … tutto era perfetto, lussuoso, sontuoso, splendido. Valentina si sentì imbarazzata. Aveva fatto mentalmente il confronto tra il suo appartamento e quello del Regista … e si era sentita una nullità. Lo disse … “Io, mi sento fuori luogo in questo posto” Amleto reagì. “Valentina cosa dici mai? Tu ti sottovaluti. Ogni persona ha infinite potenzialità. Basta metterle in luce. Chi sono io? Un Regista di film per la TV. Uno di quelli che crea personaggi, atmosfere, situazioni. Valentina … io sono come i miei personaggi … uno, dieci, cento … centomila. Nella vita basta volerlo. Anche tu puoi farlo. Basta crederci. In quell’istante, nel lussuoso appartamento si diffuse una dolce musica in sottofondo … sembravano “mille violini suonati dal vento”. Valentina si calmò. Si lasciò trasportare dalla musica. La voce di Amleto cambiò. “Rilassati Valentina … abbandonati … questo è un luogo per sognare. Ogni donna ha bisogno di sognare … di abbandonarsi al sogno” Valentina rispose quasi in trance. “… ci vorrebbe, però, l’uomo giusto” Immediata la risposta. “Valentina … chi ti dice che io non lo sia? Mettimi alla prova. Io sono come tu mi vuoi … uno, dieci, cento … centomila. Allegro e scanzonato … romantico ed appassionato … so ballare il tango col caschè. Svegliarti con … un “bacio a mezzanotte” … oppure cantarti “ … sono l’uomo per te”. Valentina comprese che le occasioni perse sono un peccato contro natura. Si lasciò andare. Amleto l’abbracciò dolcemente. Accennò ad passo di danza. Le labbra di Amleto si posarono delicatamente sulla bocca di Valentina la quale chiese gli occhi e si disse mentalmente “adesso o mai più”. - Questo è il racconto 804, scritto dal 2 settembre 2012. Un racconto al giorno per… il piacere di chi scrive… e di chi legge. Non resta che continuare per raggiungere il racconto numero 1000 (mille)… con la speranza di riuscirci. Dino
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IL CEROTTO
di Teresa Ramaioli
iltuonoilgrillo il 12/11/14 alle 17:37 via WEB IL CEROTTO (1921)Morire d'infezione per ferite e tagli non era così raro fino a un secolo e mezzo fa. Un rimedio era stato individuato nell'utilizzo di garze imbevute di acido fenico, che però irritava la cute.,si era passati a prodotti sterili, per tenere lontani batteri e germi. Le prime forme di medicazioni sterili vennero brevettate nel 1845 da due medici americani Horace Harrell Day e William H. Shecut. Consistevano in preparati ricavati dalla nitrocellulosa, che venivano sciolti in etere etilico e poi applicati sulle ferite, applicandovi sopra bende di cotone. L'idea era venuta a due imprenditori Robert Wood Johnson e George Seabury, ma fu il primo a metterla a profitto dando vita nel 1886 a una propria azienda, la Johnson & Johnson. Circa trentacinque anni più tardi, un impiegato della stessa società, Earle Dickson, si presentò ai suoi capi con un'idea geniale. L'intuizione gli era venuta osservando sua moglie Josephine mentre lavorava in cucina. Per medicarle i piccoli tagli e le scottature gli era balenata una soluzione che permettesse di tenere la ferita in condizioni sterili, consentendo di continuare le sue faccende domestiche. Prese una striscia adesiva e vi posizionò al centro un tampone di garza, ricoperta con crinolina per mantenerla sterile e sicura. Aveva inventato il cerotto moderno. L'idea conquistò il presidente James Wood Johnson ,fratello di Robert, che la trasformò in pochi mesi in un prodotto su larga scala, lanciato nei negozi il 18 maggio del 1921. La nuova medicazione incontrò il favore della gente, diventando un oggetto irrinunciabile in qualsiasi armadietto domestico o cassetta di pronto soccorso sui luoghi di lavoro. Per la J&J fu un successo commerciale, per Dickson l'occasione di una promozione professionale, che lo portò alla poltrona di vicepresidente della società. Ciao Teresa |
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ANTONELLA DI CREMONA ...
E IL RACCONTO DI ELENA
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DONATELLA DI MILANO ...
E IL TANGO
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DONATELLA DI MILANO ...
E LA CRISI DELLA COPPIA
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DANIELINA07 ...
E CHI CERCA TROVA
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DONADAM68 ...
E L'AMORE
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STEFANO BROCCA DI PAVIA ...
E IL LIETO FINE
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