dino secondo barili
ricerche storiche locali (Pavia e Provincia)Messaggi del 03/12/2014
3 DICEMBRE 2014
ALMANACCO DI STORIA PAVESE
Trivolzio – 3 dicembre 2014 – Mercoledì - 12.00
Intrigo …
… a Pavia
(Queste storie, anche se raccontate come vere, sono
frutto di fantasia. Pertanto non hanno nulla a che
vedere con persone o fatti realmente avvenuti)
823
Donatella e Federica … a Vienna
E’ noto che la vita è fatta di alti e bassi. Un anno fa, la Dott. Donatella, quarant’anni, single, bellissima, Dirigente presso una Agenzia Commerciale di Milano era giù di corda. Stava attraversando un periodo poco felice dal punto di vista sentimentale. Nulla di straordinario. L’ultimo amore aveva lasciato il segno … in senso negativo. Ovvio che quando capitano certe cose … si ha la tendenza a vedere tutto nero. Se non proprio nero … piuttosto grigio. E’ anche il momento di reagire … di rimettere le “tessere” al loro posto … prima di tutto con sé stessi. Infatti, è altrettanto noto che una persona deve risolvere prima i propri problemi intimi … poi è possibile guardare all’esterno. A volte si fa confusione … e nascono equivoci. La Dott. Donatella, un anno fa, ha deciso di parlarne con la sua coetanea, amica e collega Federica. “Federica … ho la testa in confusione. Non riesco più a distinguere dove sbaglio io … e dove sbagliano gli altri. Per “gli altri” hai capito benissimo di chi sto parlando … “ La Dott. Federica era essa stessa in una posizione analoga, ma aveva chiarito, con sé stessa, parecchie sue contraddizioni. Ora, guardava già al futuro ed aveva delle idee. “Donatella, ti capisco benissimo … ma, per parte mia, ho già deciso. Ho dato un taglio netto con il passato e non voglio più perdere altro tempo a discutere cose che sono già abbastanza chiare. E poi, Donatella, io voglio vivere … e non ho voglia di vedere passare il mio tempo … senza avere alcun ricordo tra le mani” La Dott. Donatella avrebbe voluto continuare il discorso sul come e il perché, ma comprese che Federica aveva già preso le sue decisioni. Del resto è chiaro che “il primo prossimo è sempre sé stessi …” Non si può vivere bene con gli altri … se non si vive bene con sé stessi. Su quel concetto Donatella e Federica erano perfettamente d’accordo. Federica, però, aveva già delle idee in testa. “Donatella, quando si è un po’ giù di corda – diceva mia zia Osvalda – la cosa migliore è fare una bella gita in comitiva … Io ho già pensato dove … a Vienna” Donatella non ci aveva pensato, ma l’idea di una gita in comitiva era l’ideale, anzi … E’ stata ancora Federica a proseguire il discorso. “Donatella, l’Associazione Amici del Valzer ha organizzato una Gita a Vienna, venerdì, sabato e domenica … Tre giorni senza pensieri … volti nuovi … gente diversa … niente dei soliti discorsi. Cosa dici … ci andiamo?” Cosa poteva rispondere Donatella? Ha risposto subito di “si”. Anche perché, non aveva alcuna voglia di rimanere a Milano … città che conosceva come le sue tasche (anzi, la sua borsetta). Quando due coetanee, amiche e colleghe prendono una decisione … sanno già cosa vogliono … Come minimo … l’incontro fatale … quello preparato dal Destino. Donatella si sentì meglio … anzi, decisamente meglio. Vienna è la città del valzer uno dei balli che amava di più. Era due anni che non lo ballava … ma era pronta a ricominciare. Così Donatella e Federica sono saliti sul pullman con l’entusiasmo alle stelle. Purtroppo della comitiva facevano parte molte donne e pochi uomini (quei pochi al guinzaglio della moglie). Donatella si fece dei problemi, ma Federica aveva un altro spirito. “Donatella … ricordati che volere è potere. E, poi, Vienna è piena di italiani (uomini) in gita … e quegli uomini sono tutti scapoli o single …” Un simile discorso avrebbe sollevato lo spirito ad una elefantessa. Vienna è una città splendida. Non è solo la città del valzer … anche quella della torta sacher … Con simili prospettive … il pullman è arrivato a Vienna in un baleno. Le gite in comitiva hanno degli appuntamenti fissi come … la serata del valzer … l’appuntamento con la sacher … e così via. E’ stato proprio alla serata del valzer in un locale tipico che si sono incontrate due comitive di italiani in gita a Vienna. Questa volta la comitiva era composta da soli uomini “Gli Amici del Valzer di Milano”. Oltretutto … tutti uomini scapoli sui cinquant’anni … in cerca dell’anima gemella. Quando gli interessi sono comuni … le intese avvengono in un baleno. Questa volta, però, a scegliere sono state proprio Donatella e Federica … le sole donne single … con una marea di uomini soli a far loro la corte. Il caso volle che Donatella scegliesse Federico … e Federica scegliesse Donatello. Due affascinanti cinquantenni, abilissimi ballerini del valzer. Per Donatella e Federica è stato un colpo di fortuna senza precedenti. Le due coppie hanno subito trovato il modo di sfuggire agli occhi indiscreti dei compagni di viaggio. Donatella si ritrovò tra le braccia di Federico e si abbandonò ad un’infinità di baci … Anche Federica si ritrovò tra le braccia di Donatello, ma non era nel suo stile quello di aspettare che l’iniziativa la prendesse l’uomo. E’ stata Federica stessa a dominare la scena. Donatello si è reso subito conto di essere caduto nella rete di una leonessa … e le leonesse non scherzano mai. - Questo è il racconto 823, scritto dal 2 settembre 2012. Un racconto al giorno per… il piacere di chi scrive… e di chi legge. Non resta che continuare per raggiungere il racconto numero 1000 (mille)… con la speranza di riuscirci. Dino
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BABBO NATALE
di Teresa Ramaioli
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CIAO DONATELLA ...
DONATELLA DI MILANO
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CIAO DELIA ...
RICAMIAMO
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CIAO DONATELLA ...
DONATELLA DI MILANO
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Intrigo …
…a Pavia
(Queste storie, anche se raccontate come vere,
sono frutto di fantasia,
pertanto non hanno nulla a che vedere
con persone reali o fatti realmente avvenuti)
164
L’Architetto Andrea e la villa del mistero
Ogni persona ha le sue preferenze. Anche l’Architetto Andrea, appassionato di storia delle “ville del ‘700”, aveva le sue. In particolare, il nostro Architetto, 45 anni, scapolo, si era appassionato, da parecchi anni, alla “storia” di una Villa (conosciuta come la Villa del Mistero) poco distante da Pavia e dal fiume Ticino. Un’antica villa di cui rimanevano solo poche tracce dentro a vecchie costruzioni. L’architetto Andrea aveva cominciato a fare dei rilievi. Poi aveva cercato tra le carte d’archivio. Alla fine era approdato, quasi casualmente, in un archivio familiare rinvenuto in una cassapanca dimenticata nella casa padronale di una cascina agricola abbandonata. Senza volerlo, l’Architetto si era trovato tra le mani la “storia” di una famiglia che per cento anni aveva vissuto nel territorio. L’Architetto Andrea, dopo aver raccolto il materiale, si chiese se era giusto “entrare nei fatti privati di una famiglia”. Sono in molti a porsi tale domanda. Andrea decise di rivolgersi ad una veggente. In Lomellina conosceva una certa “Fedy”, la quale riceva nella sua casa isolata in mezzo alla campagna il mercoledì… dopo mezzanotte. L’incontro si svolse come concordato. L’Architetto Andrea si presentò puntuale… un mercoledì dopo mezzanotte… di due anni fa. Fedy chiese di vedere il “diario”. Andrea l’aveva con sé e lo consegnò alla “veggente”. Nella stanza semibuia si accese una luce… Poi la luce divenne sempre più definita fino ad assumere i lineamenti di una figura di giovane ragazza… bellissima. Fedy fece cenno ad Andrea di non parlare e di non muoversi. La figura della ragazza parlò. “Sono Beatrice. Ho vent’anni. Sono vissuta nella Villa del Mistero e ne sono l’unica erede. La mia storia è troppo complicata per essere raccontata qui, ora… Sono, però, contenta di essere ritornata all’attenzione di un uomo di nome Andrea. Tra qualche settimana Andrea riceverà mie notizie.” – La luce nella stanza si spense e l’impalpabile ragazza scomparve. Fedy , la veggente…chiese ad Andrea di essere informata su quanto sarebbe avvenuto nelle settimane successive. L’Architetto Andrea non immaginava di trovarsi dentro ad un “enigma”. Ormai c’era, e non poteva più uscirne. Durante il periodo di Carnevale di due anni fa, l’Architetto
ricevette un invito (strettamente personale e riservato) per partecipare ad “un ballo in costume” presso un Castello dell’Oltrepò Pavese. Nell’invito c’era un’indicazione tassativa:“presentarsi in costume del ‘700”. L’invito era riservato ad alcune personalità scelte tra “ricchissime famiglie nobili milanesi”. Alla data e all’ora fissata, Andrea si presentò al Castello in costume del ‘700. All’ingresso, l’Architetto consegnò l’invito. Un “paggio” l’accompagnò nel Grande Salone delle Feste dove si trovavano donne e uomini in attesa. Dal palco, il Direttore dell’orchestrina, diede inizio al ballo. Le coppie si formarono ed iniziarono le danze. L’unico uomo… senza la dama… era proprio Andrea. Ad un tratto il Direttore dell’orchestrina, fermò le danze e parlò. “Signori… mi sono dimenticato di dirvi che tra qualche istante sarà tra noi Donna Beatrice della Villa del Mistero di Pavia.”… In quell’istante si spensero le luci. La grande finestra ovale del Salone si aprì e una luce proveniente da “molto lontano” illuminò la Sala. Una bellissima ragazza si materializzò. Era Beatrice la quale volle Andrea… come suo compagno per quella serata … e per i giorni del suo soggiorno nell’Oltrepò Pavese. (164)-
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LA CORONA DELL'AVVENTO
di Teresa Ramaioli
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CIAO ANTONELLA ...
ANTONELLA DI CREMONA
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CIAO STEFANO ...
STEFANO BROCCA DI PAVIA
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CIAO LAURA...
LASCRIVANA
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CIAO ANTONELLA ...
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