dino secondo barili
ricerche storiche locali (Pavia e Provincia)Messaggi del 17/12/2014
17 DICEMBRE 2014
ALMANACCO DI STORIA PAVESE
Trivolzio – 17 dicembre 2014 – Mercoledì - 12.00
Intrigo …
… a Pavia
(Queste storie, anche se raccontate come vere, sono
frutto di fantasia. Pertanto non hanno nulla a che
vedere con persone o fatti realmente avvenuti)
837
Elisa e la Fontana della Felicità
E’ noto che le persone, uomini e donne, aspirano alla felicità. E’ altresì opinione comune che la felicità, l’uomo la trova nella donna ideale e la donna nell’uomo della sua vita. Un anno fa, ne era più che convinto il Dott. Adalberto, cinquant’anni, Dirigente di una Agenzia Commerciale di Milano, abitante a Pavia. Al compimento del cinquantesimo anno, però, il Dott. Adalberto non era ancora riuscito a coronare il suo sogno d’amore … quindi, raggiungere la felicità. I suoi amici coetanei erano tutti accompagnati. Avevano la loro famiglia e tutti erano contenti e felici. Adalberto, no. Un anno fa cominciò a preoccuparsi. Aveva un bel lavoro. Una bella casa … ma la donna del cuore, no. Quindi, il cinquantenne si sentiva infelice … incompleto. Decise di parlarne con il Dott. Felice, suo Psicologo di fiducia. Il Dott. Felice era la persona adatta a risolvere i problemi di Adalberto del quale era amico e … collega in una Commissione della Agenzia Commerciale presso cui lavorava. E’ stato proprio in occasione di una sessione di lavoro della Commissione di cui entrambi facevano parte che Adalberto espose il suo caso al Dott. Felice. “Felice, ho compiuto da poco cinquant’anni e non sono contento. Vorrei avere anch’io la mia dolce metà … ma fino ad ora non ci sono riuscito. Cosa mi consigli?” Il Dott. Felice era un Professionista serio. Conosceva a fondo la materia per la quale teneva Corsi, Stage e “incontri” a vario titolo. Il tema felicità è un tema più che mai attuale … specialmente in tempo di crisi. Non voleva illudere l’amico Adalberto e nello stesso tempo voleva studiare il caso. Il Dott. Felice si fece raccontare i passati amori. Gli incontri avuti con donne … finiti con un nulla di fatto. Era proprio l’argomento di cui Adalberto voleva parlare. “Vedi, Felice. Non sono molte le donne che ho frequentato, ma una in particolare mi ha lasciato deluso. Anna, una bionda con dieci anni meno di me. E’ stato dieci anni fa. Dopo alcuni mesi che ci frequentavamo mi ha chiesto di convivere ed io ho accettato. Da quel momento mi è sembrato di essere diventato un carcerato. Quando sul posto di lavoro si hanno delle responsabilità … gli imprevisti sono dietro l’angolo. Non puoi dire finisco di lavorare alle cinque della sera. Anzi, il più delle volte l’orario non era mai uguale da un giorno all’altro. Poi ci sono le Riunioni che ti capitano quando meno te le aspetti … Anche il sabato mattina e … non sai mai quando hanno termine. Qui sono cominciati gli screzi tra me ed Anna. Anna era il metodo in persona. Si alzava sempre alla stessa ora e alla stessa ora andava a dormire. Viveva, quindi, con la giornata programmata secondo il suo sistema … La relazione è andata avanti per un po’ di mesi … Poi, una sera, sono tornato a casa tardi … e Anna non c’era più. Se ne era andata via. Per me è stato un trauma. Anna mi piaceva. Era proprio il mio tipo. Dopo un’esperienza del genere sono diventato freddo con le donne. Prima di iniziare una relazione mi faccio un sacco di problemi. Mi chiedo … “e se va finire come Anna?” Adalberto aveva appena terminato di parlare e il Dott. Felice aveva già il quadro della situazione. Quando un uomo arriva a cinquant’anni e non ha ancora trovato la donna del cuore significa che cerca l’ago nel pagliaio … la donna unica nel suo genere. La soluzione migliore è l’incontro magico … quello preparato dal Destino. Anche in questo campo il Dott. Felice era aggiornato. Cercò le parole adatte. “Adalberto, casi come il tuo ce ne sono parecchi. Per te ci vuole la magia … l’incontro che nessun può prevedere. Se vuoi … puoi tentare con “la Fontana della Felicità”. Il Dott. Adalberto si spaventò. “Tentare? Felice, cosa dici?” Lo Psicologo sapeva cosa diceva. Si spiegò. “Vedi Adalberto. Non c’è nulla di eccezionale. Basta che tu vai a Firenze … Nell’antica strada “detta della lupa” … c’era una volta la “fontana della felicità” Se riesci a trovarla … hai risolto il tuo caso. Io non ho altre informazioni” Adalberto si rese conto che il Dott. Felice gli aveva lanciato una sfida. Dipendeva da lui raccoglierla oppure no. Il giorno successivo, il Dott. Adalberto partì per Firenze. Girò la città in lungo e largo seguendo una guida scritta nel 1500. Su quella guida c’erano degli indizi che Adalberto interpretò a modo suo. Verso le cinque della sera di quello stesso giorno Adalberto si sentì sfinito. Si sedette su una pietra che sporgeva ad un angolo di strada. Si sentì chiamare. “Adalberto … Adalberto cosa fai da queste parti?” Era Elisa, la sua vicina di casa di Pavia. Una trentenne, alta, bionda, occhi azzurri e gambe da fine del mondo. Adalberto si piegò … e fece la stessa domanda a Elisa. “E tu, cosa fai a Firenze?” Elisa comprese che doveva dire la verità altrimenti il cinquantenne non avrebbe capito. “Adalberto … una settimana fa sono andata dalla Maga Doralice in Lomellina. Le ho chiesto di dirmi quando avrei incontrato il grande amore. Mi ha risposto. “A Firenze … alle cinque della sera” Adalberto e Elisa capirono che il loro incontro era stato preparato dal Destino. Decisero di cenare insieme. Una cena favolosa in un Ristorante tipico. Forse il vino, forse l’atmosfera … Adalberto e Elisa decisero di andare a ballare. Il ritmo, la vicinanza dei visi, la magia di Firenze … Adalberto baciò sulla guancia Elisa la quale rispose al bacio … Si sa che i baci sono come le ciliegie … uno tira l’altro. I due finirono nel cerchio magico dell’amore. La notte è stata lunga … ma la passione è andata aumentando … anche ora. Ed è già passato un anno. Questo è il racconto 837, scritto dal 2 settembre 2012. Un racconto al giorno per… il piacere di chi scrive… e di chi legge. Non resta che continuare per raggiungere il racconto numero 1000 (mille)… con la speranza di riuscirci. Dino
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BIANCO NATALE
di Teresa Ramaioli
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CIAO DONATELLA ...
DONATELLA DI MILANO
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CIAO ANTONELLA ...
ANTONELLA DI CREMONA
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CIAO LUCREZIA ...
SEMPLICELUCREZIA
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Intrigo …
…a Pavia
(Queste storie, anche se raccontate come vere,
sono frutto di fantasia,
pertanto non hanno nulla a che vedere
con persone reali o fatti realmente avvenuti)
179
Debora
Nella vita occorre molta fantasia per poter sopravvivere. Un antico saggio diceva che la fantasia è un’ottima medicina in tutte le situazioni… e a tutte le età. Specialmente tra i 35 – 45 anni quando le persone (uomini e donne) si mettono in mente di fare tante cose….e poi, fanno quello che possono. A quarantacinque anni, infatti, una donna ha già percorso un bel po’ della sua vita. Ha inseguito tanti sogni …e, spesso, alcuni li ha anche realizzati. E’ stato così anche per Debora, quarantacinque anni, nubile, bella donna, Ragioniera Dirigente di una Agenzia di Pubblicità la quale, dal niente, aveva costituito un gruppo di persone assai affiatato. Nel gruppo faceva parte, Vincenzo, cinquant’anni, bell’uomo, scapolo, estroso, il genio “della compagnia”, il quale oltre ad essere un vulcano di idee, era terribilmente irrequieto. Vincenzo non era mai soddisfatto di ciò che faceva. Una ne realizzava… e tre ne pensava. Inoltre, nella vita non era stato molto fortunato sentimentalmente. Era sempre alla ricerca dell’anima gemella, la donna con quale avrebbe realizzato (o voluto realizzare) il suo sogno d’amore. Debora sapeva che in un “gruppo”, la presenza di un “genio” è indispensabile. Pertanto tollerava tutti capricci di Vincenzo, le sue improvvise fughe, le assenze (spesso ingiustificate). Un anno fa, il “genio” ebbe un’idea fuori del comune. Dovendo realizzare un progetto pubblicitario per una grande Industria, propose a Debora e a tre collaboratori,di recarsi in un bosco sulle rive del Ticino. Debora, come responsabile del gruppo, non aveva alternative. Con le belle maniere aveva dovuto lasciar fare a Vincenzo. “Il genio” aveva avuto una delle sue “insolite” idee…far recitare la parte della “bella addormentata nel bosco” a Debora… A volte sembra facile realizzare una pubblicità, ma oltre alla fantasia occorre anche un’immaginazione fuori della norma. Vincenzo aveva studiato la scenografia, la trama, i personaggi… Lui, il “genio” sarebbe stato il Principe che avrebbe svegliato la “bella addormentata” … accanto al prodotto pubblicizzato Durante le riprese Vincenzo avrebbe “baciato” Debora, ma … il bacio non era avvenuto. Troppo timido il Principe… troppa attesa da parte della ”bella addormentata”. La pubblicità aveva avuto successo, ma quel “bacio mancato” aveva lasciato il segno. Ogni tanto Debora ci pensava e non riusciva a spiegarsi la mancanza di coraggio da parte di Vincenzo. Debora, però, era una donna pratica, decisa, volitiva. Aveva deciso che Vincenzo sarebbe stato “suo”. Doveva solo trovare il modo. Come? Si inventò un progetto pubblicitario… inesistente. Questa volta, però, lei non sarebbe stata la “bella addormentata”(in attesa del bacio), ma “la Fata Morgana” che avrebbe liberato (con un bacio) il Principe dai tentacoli di una “piovra”. A Vincenzo bastava dare uno “spunto” per farne una commedia. E così fu. Debora in più di un’occasione si avvicinava al Principe e lo liberava dai tentacoli… Tra una “liberazione e l’altra” il viso di Debora sfiorava quello di Vincenzo il quale, sensibile com’era alle donne, fini tra le braccia della bella Ragioniera dell’Agenzia di Pubblicità… e trovò finalmente, tranquillità, felicità e piacere. (179°)
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CALENDARIO DELL'AVVENTO
di Teresa Ramaioli
iltuonoilgrillo il 16/12/14 alle 14:24 via WEB CALENDARIO DELL’AVVENTO----MERCOLEDI 17 DICEMBRE-----Orme sulla sabbia - Margaret Fishback Powers Questa notte ho fatto un sogno, ho sognato che ho camminato sulla sabbia accompagnato dal Signore e sullo schermo della notte erano proiettati tutti i giorni della mia vita. Ho guardato indietro e ho visto che ad ogni giorno della mia vita, apparivano due orme sulla sabbia: una mia e una del Signore. Così sono andato avanti, finché tutti i miei giorni si esaurirono. Allora mi fermai guardando indietro, notando che in certi punti c'era solo un'orma... Questi posti coincidevano con i giorni più difficili della mia vita; i giorni di maggior angustia, di maggiore paura e di maggior dolore. Ho domandato, allora: "Signore, Tu avevi detto che saresti stato con me in tutti i giorni della mia vita, ed io ho accettato di vivere con te, perché mi hai lasciato solo proprio nei momenti più difficili?". Ed il Signore rispose: "Figlio mio, Io ti amo e ti dissi che sarei stato con te e che non ti avrei lasciato solo neppure per un attimo: i giorni in cui tu hai visto solo un'orma sulla sabbia, sono stati i giorni in cui ti ho portato in braccio". Ciao a tutti gli amici del blog. Teresa Ramaioli |
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CIAO PAOLO ...
FRAGGINA
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CIAO ANTONELLA ...
ANTONELLA DI CREMONA
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CIAO DONATELLA ...
DONATELLA DI MILANO
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CIAO ANTONELLA ...
ANTONELLA DI CREMONA
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