dino secondo barili
ricerche storiche locali (Pavia e Provincia)Messaggi del 09/01/2015
9 GENNAIO 2015
ALMANACCO DI STORIA PAVESE
Trivolzio – 9 gennaio 2015 – Venerdì - 12.00
Intrigo …
… a Pavia
(Queste storie, anche se raccontate come vere, sono
frutto di fantasia. Pertanto non hanno nulla a che
vedere con persone o fatti realmente avvenuti)
860
Giuliana e Gerard
Milano è una città misteriosa. Lo è così da sempre anche se pochi se ne rendono conto. Del resto ci vuole poco a capirlo. Basta vedere da quanti anni Milano è Milano. Una città è una “entità” … cioè “qualcosa” che ha una vita sua, propria … quindi, capace di autogovernarsi. Un anno fa, ne sapeva qualcosa la Dott. Giuliana, quarant’anni, single, bellissima. La Dott. Giuliana ha avuto tre fidanzati: Michele, Giovanni e Paolo. Michele è stato il suo primo fidanzato quando era all’Università. Appena laureato ha chiesto di seguirlo perché si sarebbe trasferito in America. Giuliana ci ha pensato una notte. Il giorno successivo ha detto no al trasferimento in America e all’eventuale matrimonio. Cinque anni dopo stessa storia con Giovanni. Dopo una relazione durata un anno, Giovanni ha chiesto a Giuliana di seguirlo a Londra. La risposta è stata la stessa: no. Una ragione c’era. Giuliana era stata nominata Dirigente di una Agenzia Commerciale a Milano ed aveva trovato un lavoro che le piaceva. Perché lasciarlo? Quando una donna riveste un ruolo ha molti contatti. Subito dopo è entrato in scena Paolo. Amore a prima vista. Sembrava che tutto andasse a meraviglia … poi, tra i due, si è rotto qualcosa. Paolo è diventato geloso del ruolo che rivestiva Giuliana. Ha cominciato a lamentarsi degli impegni. Delle riunioni alle quali Giuliana doveva partecipare. Paolo aveva sempre il muso, per ogni e qualsiasi cosa. Giuliana ha capito che il rapporto era arrivato al capolinea. Cosa fare? Finalmente è stato lo stesso Paolo a dire basta. Così, Giuliana non ha avuto neanche l’incombenza di chiudere. Un anno fa, però, Giuliana era sola. Cioè non aveva un compagno. Era felice e soddisfatta del lavoro e della posizione economica raggiunta … ma si sa come vanno le cose. Al compimento del quarantesimo compleanno, Giuliana, si è fatta molte domande. Ogni mattina si guardava allo specchio e trovava qualcosa di sé che non andava. Decise di parlarne con la sua coetanea e amica del cuore, Osvalda la quale non aveva peli sulla lingua. “Giuliana, noi donne abbiamo l’orologio biologico che ci governa. Quarant’anni è un passaggio importante. Si sogna l’amore, quello vero. Quello con la A maiuscola. Però, con l’esperienza acquisita … Allora, l’amore si complica. Il desiderio è … incontrare un amore da sogno. Difficile come cercare il classico “ago nel pagliaio”. Però, un sistema c’è … Affidarsi alla Fortuna, al Destino” Giuliana si mostrò interessata. “Osvalda cosa vorresti dire?” Osvalda non aveva nulla da nascondere. Disse esattamente ciò che pensava. “Giuliana, Milano è una città misteriosa. Come tutte le città misteriose ha i suoi misteri. Per esempio. Milano ha Piazza del Duomo. Nel 1800 si raccontava che una donna per trovare l’uomo ideale deve, per tre mattine recarsi in Piazza del Duomo. Se per tre mattine la donna incontra lo stesso uomo … quello è l’uomo del Destino” La Dott. Giuliana non era un credulona. Aveva una Laurea in Economia. Svolgeva un’attività Dirigenziale. Tuttavia sapeva che negli affari … come nella vita … il Destino decide tutto. Prese per buono il suggerimento dell’amica Osvalda. Il giorno successivo Giuliana fece un giro in Piazza del Duomo. E la stessa cosa fece i due giorni successivi. Il primo giorno Giuliana ha scorto un uomo sulla cinquantina che scattava fotografie del Duomo. La quarantenne ha visto lo stesso uomo il secondo e il terzo giorno. A quel punto, Giuliana non ha resistito. Si è fermata a parlare. Si è fatta spiegare come mai facesse così tante fotografie e perché. L’uomo si presentò. “Sono Gerard. Vivo in Francia, ma sono affascinato dall’Italia ed in particolare di Milano. Appena posso sono a Milano in Piazza del Duomo a fare fotografie per i giornali di mezzo Mondo” Per Giuliana è stato come aprire il Vaso di Pandora. Era una collezionista di fotografie di Milano. Tra Giuliana e Gerard è nata una immediata simpatia. Insieme mangiarono una pizza. Insieme passarono il sabato pomeriggio e la sera. Quando Gerard guardò l’orologio si accorse che aveva perso il volo aereo per Parigi. Cosa fare? Giuliana si offrì ospitarlo a casa sua … per la notte. E’ stata un’idea geniale. Giuliana e Gerard passarono una notte meravigliosa … uno nelle braccia dell’altro. E’ stata così bella la notte che Gerard e Giuliana decisero di passare insieme anche la domenica e i successivi sette giorni. I due avevano molto da fare … Si erano messi in mente di capire il segreto del bacio. . Questo è il racconto 860, scritto dal 2 settembre 2012. Un racconto al giorno per … il piacere di chi scrive … e di chi legge. Non resta che continuare per raggiungere il racconto numero 1000 (mille)… con la speranza di riuscirci. Dino
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MILANO
di Teresa Ramaioli
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CIAO DONATELLA ...
DONATELLA DI MILANO
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Intrigo …
…a Pavia
(Queste storie, anche se raccontate come vere,
sono frutto di fantasia,
pertanto non hanno nulla a che vedere
con persone reali o fatti realmente avvenuti)
209
Rinaldo … a Praga
Coloro che sono stati a Praga sanno che Praga è una città magica, imprevedibile, come Torino e Lione. La parola magia, forse, non basta. Ne sapeva qualcosa Rinaldo, impiegato presso una ditta commerciale che aveva clienti in molti Paesi dell’Europa. La Ditta aveva sede a Milano, e per anni, per la sua società, Rinaldo aveva viaggiato dappertutto. Da due anni, però, il lavoro era terminato. Rinaldo, causa la crisi economica ed altri motivi, aveva cessato di andare di qua e di là per l’Europa… con una valigia in mano, sempre la stessa. Da due anni per Rinaldo la vita era diventata monotona… e la sua mente correva nei posti in cui era stato e aveva vissuto momenti irripetibili. Di tutti i paesi, visitati, però, c’era un luogo che gli era rimasto nel cuore e nella mente. Un luogo indimenticabile: Praga. Si, proprio Praga, la città magica per eccellenza… dove la parola “magia” assume infiniti significati. Per Rinaldo, era stato un periodo straordinario. Le ragioni erano diverse. Una fra tutte. A Praga, Rinaldo si era innamorato… innamorato veramente, da perdere la testa. La Ditta per la quale lavorava aveva a che fare con “scarpe da donna”. Rinaldo portava campioni di scarpe da tutte le parti. Si trattava di “campioni” che dovevano giungere nella mani di “artisti veri, strani, con parecchi tic.” Questi artisti non volevano muoversi dal luogo in cui abitavano e dove creavano i loro capolavori. Un’artista alla quale Rinaldo doveva recapitare i campioni di scarpe da donna era, appunto Praga. Si chiamava Zerlina, era un’artista vera, estroversa (un po’ matta… solo?)…e misteriosa. Durante il primo anno in cui Rinaldo andava a Praga per conto della sua Ditta, doveva stare a regole ferree. Doveva telefonare e l’incontro con Zerlina avveniva solo davanti al monumento di Jan Hus, il religioso riformatore boemo morto sul rogo nel 1415. L’incontro avveniva sempre alla stessa ora. Nel pomeriggio, all’ora in cui Jan Hus era stato arso vivo. Rinaldo, pur ponendosi molte domande, accettava un simile rituale. Per un anno non era mai riuscito a vedere Zerlina in volto… sempre coperto da un velo nero. Era arrivato a pensare che Zerlina fosse un mostro. Un anno dopo, però, la “misteriosa artista” invitò Rinaldo a casa sua. La donna si mostrò per quella che era… una bellezza fuori del comune. Non molto alta, viso perfetto, incantevole, occhi verdi, capelli biondi lunghissimi che arrivavano fino ai piedi. Per Rinaldo è stata una sorpresa nella sorpresa… un amore a prima vista… Zerlina non era una donna … era una fata, una strega… La donna disse una sola frase. “Non farmi domande, perché non puoi e non ne hai il diritto. In casa mia entrerai solo se te lo dico io e quando voglio io…” Rinaldo ormai era caduto nel “cerchio magico” e non poteva più uscire. Per anni la storia era andata avanti. Ogni volta che Rinaldo andava a Praga c’era una sorpresa. Da due anni, però, il suo rapporto con Zerlina era terminato… Il suo pensiero, però, era sempre là, a Praga. Dopo molte titubanze, dopo due anni, decise di ritornare a Praga. Non più come commesso viaggiatore per la sua Ditta, ma come “innamorato pazzo” di Zerlina. Senza dire parola con nessuno, un sabato mattina, Rinaldo, giunse a Praga. Si fermò sotto la statua di Jan Hus. Digitò il numero di Zerlina sul suo telefonino e attese la risposta. Dopo alcune frasi, Zerlina ebbe uno scatto. “Aspettami sotto la statua di Jan Hus”. Dopo un’ora Rinaldo vide giungere una carrozza con le tendine chiuse trainata da due cavalli bianchi guidata da un cocchiere in livrea. Era Zerlina. “Sali!”. Fu l’ordine. Rinaldo salì. Il milanese non si era reso conto che Zerlina era nuda, completamente nuda e ordinò anche a lui di mettersi nudo. “Vedi, Rinaldo. Quando una persona sceglie l’amore … non può e non deve avere vincoli di sorta, regole, obblighi di qualsiasi natura. L’amore è libertà, vera, assoluta libertà. Ora, mi trasformerò … e sarò sempre con te, in ogni mento della tua vita… e sarai felice per sempre.” Zerlina, si trasformò in volatile dai colori sgargianti… e Rinaldo si ritrovò nel suo ufficio di Milano. La sua Capoufficio, l’arcigna Eva, cercò di farsi spiegare da Rinaldo il suo volto sorridente e felice. Non vi riuscì. Capì che c’era un segreto. Il segreto si chiamava Praga. (209)
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IL JUKEBOX
di Teresa Ramaioli
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