Messaggi del 28/01/2015

UN SOGNO CHIAMATO MADRID racconto (230) di Dino Secondo Barili

Post n°17660 pubblicato il 28 Gennaio 2015 da dinobarili
 

Intrigo …

…a Pavia

(Queste storie, anche se raccontate come vere,

sono frutto di fantasia,

pertanto non hanno  nulla a che vedere

con persone reali o fatti realmente avvenuti)

230

Un sogno chiamato …Madrid

Un anno fa, Giacomo, usciere presso un Istituto Universitario milanese, era al suo ultimo giorno di lavoro. Il giorno successivo sarebbe andato in pensione. In quell’ultimo giorno, però, l’usciere voleva essere al suo posto come era sempre stato per trentotto anni. Per Giacomo era un giorno come un altro… Forse, si sentiva più avveduto, più cosciente di come è fatta la vita. La Dott. Teodorica, trent’anni, bellissima ragazza, sveglia, intelligente, ricercatrice presso l’Istituto aveva trovato il tempo per andarlo a salutare. Giacomo aveva gradito il saluto della Dottoressa, ma si era lasciato andare. “Mia cara Teodorica, nella vita nulla capita per caso…” Teodorica cercò di reagire. “Ma, Giacomo, cosa dici mai? Siamo noi gli autori del nostro destino.” L’Usciere la guardò… come dire, “questa è l’opinione di molte persone che vivono e lavorano in questo Istituto… ma non è così.” Ad alta voce aggiunse solo una frase. “Teodorica, se una cosa deve accadere… stai tranquilla che accadrà”. La Ricercatrice aveva i minuti contati. Preferì non continuare il discorso e ritornò nel suo Laboratorio. Sola, davanti alle sue provette, la Dottoressa pensò alle ultime parole di Giacomo. All’età di trent’anni la vita sembra tutta rosa e fiori… Teodorica, quella mattina si era alzata dal letto allegra e felice… Si era lasciata attrarre dall’oroscopo del suo giornale quotidiano. Diceva. “Oggi, la vita vi riserverà una sorpresa. Se non siete mai stati a Madrid… è il vostro giorno. Qualcuno vi porterà nella Capitale spagnola.” La Ricercatrice non era mai stata a Madrid e non aveva mai pensato di andarci. Dopo la lettura dell’oroscopo, dentro di sé, le venne da ridere. Ora, che Giacomo aveva parlato di Destino, la Dottoressa ne era rimasta contagiata. Non era più sicura di niente. La sua mente si era messa in moto….Madrid non sembrava più tanto lontana. La giornata era appena iniziata, e già, la Ricercatrice, sentiva il desiderio di avere una giornata di libertà. Di poter passeggiare per le vie di Milano. Fermarsi in Piazza del Duomo… In quell’istante, nel Laboratorio entrò il Direttore dell’Istituto, il Prof. Donato. “Teodorica, se non hai impegni improrogabili, dovresti recapitare personalmente questa voluminosa busta al Prof. Ferdinand dell’Università di Madrid. Si trova presso lo “Studio Z” indicato sulla busta. Sarà in quello Studio fino alle ore 14 di oggi. Lo Studio Z si trova in una via adiacente Piazza del Duomo.” Teodorica, cominciò ad avere dei brividi di freddo. La mente ad andare in confusione. Le sembrava una cosa talmente assurda… che “non poteva” essere capitata proprio a lei. La Dottoressa si tolse il camice bianco. Prese la voluminosa busta. La infilò nella borsa e si avviò a piedi per le frequentatissime vie di Milano. Come regola Teodorica camminava guardinga. Sapeva che, tra parecchie brave persone, ci sono sempre alcuni malintenzionati. Stava fiancheggiando Palazzo Reale quando Teodorica si sentì strappare la borsa dalla spalla. Per poco non cadde… ma la borsa non c’era più. La Ricercatrice si sentì perduta. Capì di essere finita in un grosso guaio. Ebbe dei capogiri e cadde a terra svenuta. Parecchia gente, intanto, si era radunata intorno all’infortunata. Dopo l’arrivo del 118, Teodorica riprese i sensi. Per prima cosa chiese della sua borsa e della busta in essa contenuta. Un simpatico e gentile poliziotto gliela consegnò integra. Ormai, la paura era passata. Molto prima delle ore 14, la Ricercatrice incontrò il Prof. Ferdinand, ma sul viso portava i segni della brutta avventura. Il Professore si commosse e volle riparare nel migliore dei modi. Offrì alla bellissima Teodorica un soggiorno gratuito di una settimana a Madrid… con partenza quello stesso giorno… E’ passato un anno e la Ricercatrice è ancora a Madrid… coccolata, tra tenerezze infinite, dal Prof. Ferdinand, l’uomo più affascinate e galante della Spagna. (230)-

 
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LE NOZZE DI LORENZO IL MAGNIFICO di Teresa Ramaioli

Post n°17659 pubblicato il 28 Gennaio 2015 da dinobarili
 

LE NOZZE DI LORENZO IL MAGINIFICO 

di Teresa Ramaioli

 
iltuonoilgrillo
iltuonoilgrillo il 27/01/15 alle 14:11 via WEB
Le nozze di Lorenzo il Magnifico---A soli venti anni Lorenzo Dé Medici governòa Firenze, con grande fermezza e larghezza di vedute. Nello stesso anno furono celebrate le sue nozze con Clarice Orsini, giovane dell'aristocrazia romana. L'avvenimento fu celebrato con molti, fastosi festeggiamenti. Per l'occasione molti furono i regali offerti dal contado fiorentino e dalle città toscane. Questi avvenimenti sono narrati con ricchezza di particolari da Piero di Marco Parenti, (Storia fiorentina). “Arrivarono al Palazzo di Via Larga centocinquanta vitelle, quattromila fra galline e papere, pesci, cacciagione e moltissime botti di vini "nostrali e forestieri" che Lorenzo generosamente distribuì al popolo anche prima di imbandire i veri e propri banchetti che si svolsero dalla domenica al martedì. Questi festeggiamenti fastosi sono richiesti dall'importanza della stirpe Orsini cui appartiene la sposa Clarice che fa il suo ingresso al palazzo a cavallo, accompagnata da un corteo di cavalieri. Le finestre della camera di Lorenzo sono ornate di rami d'olivo, simbolo di pace. Vengono allestiti cinque banchetti nel portico, nella loggia e nel cortile del palazzo; le tavole delle dame e quelle dei cavalieri - come vuole la regola del tempo - sono rigorosamente separate. Il tavolo della sposa si trova nella loggia e ad esso sono sedute cinquanta giovani nobildonne, mentre quelle anziane siedono all'interno del palazzo presiedute dalla madre dello sposo, nell'androne sono i giovani con Lorenzo e in altro tavolo gli anziani della città. Ma altre mense imbandite di vivande sono sistemate sia all'interno del palazzo sia sulla strada Tutte le portate sono precedute da squilli di tromba; i portatori si fermano ai piedi dello scalone e solo a un cenno stabilito dello scalco si dirigono parte al piano superiore e parte nelle logge in modo che le vivande a un tratto si posavano in ogni luogo. Anche l'apparecchiatura della tavola è accuratissima. Circondavano il David, la famosa statua bronzea di Donatello, alte tavole ricoperte da tovaglie; agli angoli enormi bacili d'ottone con i bicchieri; così anche è apparecchiato nell'orto attorno alla fontana. Sulle tavole una grande tazza d'argento colma d'acqua per rinfrescare bicchieri e bibite. Poi eravi le saliere d'ariento, forchette e coltellerie…. Ogni tavolo era inoltre rallegrato da danze, musiche e piccoli spettacoli. L'abbondanza e la generosità dei festeggiamenti per le nozze di Lorenzo de' Medici e Clarice Orsini sancirono in qualche modo la politica di relazione fra la città e la Signoria che la governava basata sulla magnificenza. Buona giornata Teresa Ramaioli

 

 

 

 
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CIAO DONATELLA ... DONATELLA DI MILANO

Post n°17658 pubblicato il 28 Gennaio 2015 da dinobarili
 
Tag: DoNna.S

CIAO DONATELLA ...

DONATELLA DI MILANO

DoNnA.S
DoNnA.S il 28/01/15 alle 13:40 via WEB
Ciao Dino, questo tuo racconto, racchiude diversi pensieri che tempo fa mi giravano per la testa. Nello stesso tempo, sono pensieri comuni anche ad altri. Quando si desidera una persona accanto, sembra di desiderare la luna. Ma poi, quello che si cerca è solo star bene insieme e condividere il quotidiano. Sentire che una persona c'è, ti pensa e ti vuole bene. Quanto alla convivenza, è difficile la situazione, ma se si arriva a non comunicare più, e non condividere il letto, beh allora è proprio finita. Quanto alle scarpe nuove. Ho sempre avuto la passione per le scarpe, ma non ha funzionato! Buon pomeriggio
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 28/01/15 alle 15:08 via WEB
Ciao Donatella - Bel commento. Nelle leggende locali ci sono molte verità. La storia delle scarpe nuove è un'idea che risale alla notte dei tempi quando le persone di scarpe ne avevano poche o non ne avevano affatto. Oggi, abbiamo tutto o quasi ... Oggi, spesso, manca il desiderio e la volontà di vincere ... vincere le difficoltà. Buona serata. Dino
(Rispondi)

 

 

 

 
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CIAO ANTONELLA ... ANTONELLA DI CREMONA

Post n°17657 pubblicato il 28 Gennaio 2015 da dinobarili
 

CIAO ANTONELLA ...

ANTONELLA DI CREMONA

 
alba.estate2012
alba.estate2012 il 28/01/15 alle 11:22 via WEB
La felicità dei protagonisti e la gioia dei lettori.. è un racconto meraviglioso, i due amanti a cavallo verso la via dell'amore.. cosa può esserci di più bellissimissimo? Un abbraccio e felice giornata, Antonella
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 28/01/15 alle 15:02 via WEB
Ciao Antonella - Vero ... "i due amanti a cavallo verso la via dell'amore ... " Cosa c'è di più bello? L'amore ha bisogno di trionfare sempre ... in ogni angolo del pianeta. Buona serata. Dino
(Rispondi)

 

 

 

 
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CIAO ANTONELLA ... ANTONELLA DI CREMONA

Post n°17656 pubblicato il 28 Gennaio 2015 da dinobarili
 

CIAO ANTONELLA ...

ANTONELLA DI CREMONA

 
alba.estate2012
alba.estate2012 il 28/01/15 alle 11:15 via WEB
L'Amore ha un inizio... se non ha fine vuol dire che è vero Amore.. Un abbraccio e felice giornata, Antonella
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 28/01/15 alle 14:57 via WEB
Ciao Antonella - hai ragione. L'amore vero nasce e non muore più. Buona serata. Dino
(Rispondi)

 

 

 

 
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UN SALUTO DA PAVIA

Post n°17655 pubblicato il 28 Gennaio 2015 da dinobarili
 

UN SALUTO DA PAVIA

BUON MERCOLEDI'

28 GENNAIO 2015

 

 

 

 
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PENSIERI SPARSI DEL 27 GENNAIO 2015

Post n°17654 pubblicato il 28 Gennaio 2015 da dinobarili
 

PENSIERI SPARSI DEL 27  GENNAIO 2015

“L’amore ha un inizio … ma non ha fine”

Dino

 
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TOMMASINA E LE SCARPE NUOVE racconto (878) di Dino Secondo Barili

Post n°17653 pubblicato il 28 Gennaio 2015 da dinobarili
 

27 GENNAIO 2015

ALMANACCO DI STORIA PAVESE

Trivolzio – 27 gennaio 2015 – Martedì - 12.00

Intrigo …

… a Pavia

(Queste storie, anche se raccontate come vere, sono

 frutto di fantasia. Pertanto non hanno nulla a che

vedere con persone o fatti realmente avvenuti)

878

Tommasina e le scarpe nuove

Un anno fa, la Dott. Tommasina, cinquant’anni, single, bellissima, Dirigente di una Agenzia Commerciale di Milano, abitante a Pavia si era stancata di aspettare. Aveva capito a sue spese che l’uomo perfetto non esiste, ma occorre sempre sperare. Ne aveva avuto la prova con i tre fidanzati avuti, con i quali era andata bene per un po’… poi erano diventati abitudinari, sedentari e … noiosi. Si fa presto a dire noioso, ma quando ci vuole, ci vuole. Finché si parla di abitudini … la cosa è abbastanza comune. Per le abitudini una persona si adagia sulle ripetizioni comode e quotidiane. Per il fatto che una persona diventa sedentaria … è proprio una caratteristica del passare degli anni. Per la Dott. Tommasina tutto questo … non andava bene e non era nei suoi desideri. Fin da ragazza Tommasina aveva preso l’abitudine di fare almeno una passeggiata quotidiana che, con il passare del tempo, era diventato un “credo”. Anche questa, dirà qualche lettore, è un’abitudine … ma a fin di bene. Chi è che non comprende la validità di una passeggiata al giorno? … sole, vento o pioggia? Inoltre, la cinquantenne, appena poteva sceglieva itinerari sempre diversi. E’ stato proprio grazie a quella sua abitudine che ha incontrato il suo primo fidanzato, Costanzo … un bel ragazzo (allora) il quale, però, non amava le passeggiate. Per un po’ il rapporto è andato bene. Poi … Tommasina si è stancata di avere un uomo in pantofole … incollato alla TV. Grazie alle passeggiate, Tommasina ha conosciuto anche il secondo fidanzato, Giacinto. Lo ha incontrato durante una sosta al Bar … seguendo un itinerario abbastanza impegnativo. Tommasina aveva chiesto un’informazione. Da un’informazione è nata una confidenza … ed è scoppiata la simpatia. All’inizio è stato un bellissimo rapporto. Lei, allora, aveva trentacinque anni … lui quaranta. Tommasina e Giacinto sembravano due piccioncini sempre pronti a tubare. Il rapporto è andato avanti per sette anni … Poi, al settimo anno … la crisi. Una crisi inaspettata … Tommasina si era accorta che da un po’ di tempo non facevano più all’amore. Lei pensava che lui non ne avesse più voglia. Da un esame approfondito comprese che il loro rapporto era finito … Finito davanti alla TV. Si addormentavano … uno da una parte del divano sul quale erano seduti … e l’altro dall’altra. E’ stata dura, ma la decisione è stata presa di comune accordo. Fine di una storia. Per fortuna che Tommasina non ha mai perso l’abitudine di fare la solita passeggiata quotidiana … Tutti giorni … cambiando sempre itinerario. Del terzo fidanzato Alfredo, Tommasina preferiva non parlarne. Il rapporto è durato troppo poco. Un anno appena … E non ha mai avuto alcunché di concreto. Ora, però, a cinquant’anni, Tommasina sentiva il desiderio di avere un uomo. Un uomo suo sul quale contare. Non voleva la Luna perché la lezione l’aveva imparata. Però, si rendeva conto di avere dei gusti difficili. Ne parlò con la sua amica Rossella. “Rossella, sono in crisi. Mi piacerebbe avere un uomo … ma a modo mio … cioè eccezionale” Rossella aveva le idee chiare, ma non poteva dirle a Tommasina. Rispose con la prima idea che le era venuta in testa. “Tommasina perché non provi con le scarpe nuove?” La cinquantenne si stupì. “Con le scarpe nuove? Cosa vuol dire? Sono le scarpe che fanno trovare l’uomo ideale” Rossella si prese una pausa per mettere ordine nelle proprie idee. “Tommasina, c’è un’antica leggenda pavese che dice. “Comprare un paio di scarpe nuove. Incamminarsi lungo uno dei sentieri che costeggia il fiume Ticino e … abbandonarsi al Destino”. Il risultato è garantito. Tommasina per un po’ prese la cosa non troppo sul serio, poi ci pensò. In fondo che male c’era comprare un paio di scarpe nuove e incamminarsi lungo uno dei tanti sentieri del Ticino che aveva percorso mille volte? Siccome era sabato, il più bel giorno della settimana, ed aveva la giornata libera, la cinquantenne acquistò un paio di scarpe nuove e si incamminò lungo uno dei tanti sentieri. Dopo molto camminare Tommasina incontrò un bellissimo uomo a cavallo che veniva in senso contrario. L’uomo chiese gentilmente un’informazione. “Scusi, questo sentiero porta a Pavia?” – “Certo” rispose Tommasina la quale aveva già intuito tutto e completò la frase “Scusi? … perché proprio a Pavia?” Il bellissimo cavaliere si spiegò. “Sono Goffredo, il Re delle Passeggiate. Il mio oroscopo di oggi, dice. “Vai a Pavia … incontrerai l’amore. Il suo nome è Tommasina” Alla cinquantenne per poco non venne un colpo. “Ma, Tommasina sono io …” Goffredo scese da cavallo ed aiutò Tommasina a salirvi. “Ecco, Tommasina. La nostra passeggiata incomincia qui … e andremo dove ci porta l’amore” Un anno fa, per Tommasina e Goffredo è iniziato un viaggio meraviglioso … tra baci, abbracci e molto di più. Giorni e notti riscaldate dal fuoco dell’amore. Quando il Destino vuole, fa le cose per bene e garantisce la felicità dei protagonisti. - Questo è il racconto 878 scritto dal 2 settembre 2012. Un racconto al giorno per … il piacere di chi scrive … e di chi legge. Non resta che continuare per raggiungere il racconto numero 1000 (mille)… con la speranza di riuscirci. Dino

 
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MILANO di Teresa Ramaioli

Post n°17652 pubblicato il 28 Gennaio 2015 da dinobarili
 

MILANO 

di Teresa Ramaioli

 
iltuonoilgrillo
iltuonoilgrillo il 27/01/15 alle 14:10 via WEB
DELIO TESSA----Nasce nel 1886 a Milano, in via Fieno, in casa di ringhiera. Milanesi sono entrambi i genitori; Arsenio, il padre, è un bancario. Il nome Delio è quello del nonno. Nel 1895 trasloca in via Olmetto e nel 1925, alla morte del padre, in viale Beatrice d'Este 17. Si laurea in legge nel 1911, con un po' di ritardo, un po' perchè spesso malaticcio, ma forse anche per il poco interesse a questi studi, rivolgendo invece le sue simpatie alla filosofia, al cinema, alla musica, alla poesia, cui si dedica già in età giovanile, muovendosi nella tradizione milanese di Maggi e Porta, ma innestandovi modi e spiriti della poesia francese decadentista e espressionista, rielaborati però in maniera del tutto personale e curando al massimo la musicalità e le sonorità dei versi. I temi preferiti della sua poesia sono quelli della vita quotidiana del cittadino, ma anche della drammatica realtà della prima guerra mondiale nonchè quella degli "emarginati della società" (prostitute, ladri ) Carlo Linati lo descrive così: "non molto alto, minutino, sorridente da una faccetta lievemente rosata, un dente d'oro nella bocca vizza e, dietro gli occhiali (era miope) ballettanti, un po' malsicuri nella loro orbita, quei suoi occhi grigi ed acquosi, da cordiale allucinato". Vestiva un po' "demodé": nella bella stagione: pantaloni di tela bianca, solino (colletto di camicia staccabile), cravatta, maggiostrina sulle ventitrè. Se era nuvolo, portava sempre sul braccio la vecchia ombrella di suo padre. D'inverno invece indossava un paletò color tané (tabacco) La sua carriera professionale non fu una gran carriera, poca la clientela, solo sufficiente a fargli sbarcare dignitosamente il lunario. E per arrotondare si dedicò anche ad una attività giornalistica prima in provincia, poi nel Canton Ticino, dove collaborò anche con la Radio della Svizzera italiana. E poi, nel '36 collaborò al quotidiano "L'Ambrosiano" che riuniva molte delle migliori firme della nostra letteratura, con scritti gustosi, malinconicamente umoristici su figure o scorci della città, poi raccolti sotto il titolo "Ore di città". Schivo di temperamento, e' vissuto da scapolo, appartato, dopo una delusione sentimentale, col conforto della famiglia e di pochi amici che gli sono stati vicini sino alla fine (purtroppo precoce poiché una setticemia, provocata da un ritardato intervento ad un'infezione ad un dente, lo portava via il 21 settembre 1939). Per sua volontà fu sepolto in un campo comune di Musocco, ma nel 1950 il Comune di Milano gli decretò gli onori del Famedio(Cimitero Monumentalel di Milano) e, successivamente, gli intitolò una strada, da corso Garibaldi a piazza delle Crociate. Oggi Delio Tessa è considerato il più grande poeta dialettale del '900. Buona giornata Teresa Ramaioli

 

 

 

 
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CIAO MADDALENA ... MADDAMARK

Post n°17651 pubblicato il 28 Gennaio 2015 da dinobarili
 

CIAO MADDALENA ...

MADDAMARK

maddamark
maddamark il 27/01/15 alle 17:22 via WEB
Evviva l'amore....evviva la vita.....
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 28/01/15 alle 09:36 via WEB
Ciao Maddalena - sono d'accordo con te. Buona giornata. Dino
(Rispondi)

 

 
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CIAO MADDALENA ... MADDAMARK

Post n°17650 pubblicato il 28 Gennaio 2015 da dinobarili
 

CIAO MADDALENA ...

MADDAMARK


maddamark
maddamark il 27/01/15 alle 17:20 via WEB
Gilberto...Gilberto ha dimenticato che la vita continua sempre......e la mezz'età non è la fine ma l'inizio di un altro periodo...le trentenni affascinano e... carpe diem!!Ciao
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 28/01/15 alle 09:34 via WEB
Ciao Maddalena - Bel commento. Hai ragione ... la mezza età è l'inizio di una nuova vita. Buona giornata. Dino
(Rispondi)

 

 

 

 
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CIAO LUCREZIA ... SEMPLICELUCREZIA

Post n°17649 pubblicato il 28 Gennaio 2015 da dinobarili
 

CIAO LUCREZIA ...

SEMPLICELUCREZIA

semplicelucrezia
semplicelucrezia il 28/01/15 alle 07:36 via WEB
Dino attendo con ansia il seguito ^-^
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 28/01/15 alle 09:24 via WEB
Ciao Lucrezia - Quando una persona come Emanuele vince ... la storia è una sola: felicità per tutti e due i protagonisti. Buona giornata. Dino
(Rispondi)

 

 
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CIAO DONATELLA ... DONATELLA DI MILANO

Post n°17648 pubblicato il 28 Gennaio 2015 da dinobarili
 
Tag: DoNna.S

CIAO DONATELLA ...

DONATELLA DI MILANO

DoNnA.S
DoNnA.S il 27/01/15 alle 20:41 via WEB
Felice il finale per Emanuela. A volte tutti i nodi vengono al pettine e le soluzioni che non vediamo sotto agli occhi giungono inaspettate.
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 28/01/15 alle 09:23 via WEB
Ciao Donatella - Hai ragione. Però, il merito è di Emanuela la quale ha capito il gioco ed ha saputo giocare ...bene. Buona giornata. Dino
(Rispondi)

 

 
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CIAO MADDALENA ... MADDAMARK

Post n°17647 pubblicato il 28 Gennaio 2015 da dinobarili
 

CIAO MADDALENA ...

MADDAMARK

maddamark
maddamark il 27/01/15 alle 16:59 via WEB
Una canzone racconta"...i sogni son desideri....." il sogno del Dott. Manfredo è Emanuela......auguroni Un salutone Maddalena
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 28/01/15 alle 09:21 via WEB
Ciao Maddalena - ... però, Emanuela ci ha saputo fare. Buona giornata. Dino
(Rispondi)

 

 
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CIAO ANTONELLA ... ANTONELLA DI CREMONA

Post n°17646 pubblicato il 28 Gennaio 2015 da dinobarili
 

CIAO ANTONELLA ...

ANTONELLA DI CREMONA

 
alba.estate2012
alba.estate2012 il 27/01/15 alle 15:43 via WEB
Bellissima storia carissimo Dino, per fortuna il dottor Manfredo non si è fatto circuire dalla signorina Michela, ha capito che la donna giusta per lui poteva essere Emanuela.. Se son rose fioriranno... Per ora lasciamoli tranquilli a godersi la meritata vacanza. Un abbraccio e buon pomeriggio, Antonella
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 28/01/15 alle 09:20 via WEB
Ciao Antonella - Se il Dott. Manfredo ha trovato l'amore il merito è di Emanuela la quale ha capito l'antifona. Buona giornata. Dino
(Rispondi)

 

 

 

 
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