Messaggi del 03/02/2015

LE VIE DEL DESTINO racconto (239) di Dino Secondo Barili

Post n°17758 pubblicato il 03 Febbraio 2015 da dinobarili
 

Intrigo …

…a Pavia

(Queste storie, anche se raccontate come vere,

sono frutto di fantasia,

pertanto non hanno  nulla a che vedere

con persone reali o fatti realmente avvenuti)

 239

Le vie del destino

Ci sono persone che credono nel destino, altre no. Anche i più incalliti avversari, però, di tale tesi finiscono per ricredersi….quando, a loro stessi, toccano in sorte, situazioni inspiegabili. Camillo, figlio unico, Dottore in Giurisprudenza, era una mente “scettica per natura”… come il padre, del resto. Avvocato, lui pure. Dal padre Andrea, Camillo aveva ereditato non solo lo Studio, ma anche il fisico prestante, la figura elegante, l’intelligenza vivace, il linguaggio forbito… quasi fosse un attore. Il Dott. Camillo era l’idolo delle donne, delle sue coetanee al Corso di Giurisprudenza all’Università, e altre. Flirt su flirt… che duravano poco ed erano il cruccio di sua madre Chiara. “Camillo, mi raccomando, non illudere le ragazze. Non è giusto. Fai la tua scelta e mantieni fede a ciò che dici.” Proprio ad un Dottore in Giurisprudenza era diretta una simile raccomandazione? Una parola! Camillo ascoltava sua madre. Sbuffava un po’ e poi ritornava al suo “piacere” preferito. Essere corteggiato dalle donne… fino allo spasimo. Suo padre Andrea, ascoltava le raccomandazioni della madre al figlio, ma non diceva nulla. Anche lui aveva avuto la stessa sorte. Bel giovanotto, fisico prestante, intelligenza vivace… Era il tipo d’uomo al quale nessuno donna poteva resistere. Il padre (Avv.) Andrea, quindi, guardava, osservava, ma non commentava. Intanto pensava. Pensava a quanto era accaduto a lui, giovane praticante avvocato presso uno Studio pavese. Il Dott. Andrea, all’epoca, era corteggiatissimo a Pavia. Passava da una donna ad un’altra. Senza scrupoli, senza problemi. Poi un giorno, il Titolare dello Studio, l’Avvocato Sansone, gli aveva assegnato una pratica. Una controversia tra confinanti in collina. Tra due poderi. Un’unica antica casa padronale da dividere in due parti, sulle Colline dell’Oltrepò Pavese. In origine (nel 1700) era una proprietà unica di due sorelle gemelle (Laura e Veronica). A quell’epoca, lo “studio della controversia” e la sua definizione con le parti in causa, aveva richiesto al Dott. Andrea parecchie visite in Oltrepò. In tale occasione, Andrea, aveva conosciuto Chiara, sua consorte e madre del suo unico figlio, Camillo. Chiara, era una delle due parti contendenti dell’antica proprietà. Risultato. Dopo pochissimo tempo, i due, Andrea (padre di Camillo) e Chiara si innamorarono pazzamente l’uno dell’altra… Con una sola naturale conclusione…. “fiori d’arancio”. Dal matrimonio era nato Camillo… Dottore in Giurisprudenza, praticante presso lo Studio del padre… in attesa di diventare avvocato. Ormai mancavano pochi mesi all’Esame finale. La meta era vicina. Una mattina di due anni fa, l’Avvocato Andrea, padre di Camillo, ricevette una telefonata da un suo collega dell’Oltrepò. Il Collega, voleva che si occupasse di una controversa tra confinanti su una collina per la divisione di un’antica casa padronale già proprietà (in antico) di due sorelle gemelle. Inevitabile che l’Avv. Andrea assegnasse al proprio figlio Dott. Camillo la definizione della pratica. In tale occasione Camillo si innamorò pazzamente di Doroty, una delle parti in causa. Doroty era una bellissima ragazza, capelli biondi, occhi verdi, corpo mozzafiato. Dopo l’esame per diventare Avvocato, Camillo decise di sposare Doroty, amore della sua vita … come se il destino avesse calcolato ogni cosa. … Le sorelle gemelle, antiche proprietarie (nel 1500) della casa padronale in causa si chiamavano Laura e Veronica (lo stesso nome della pratica trattata dal padre Andrea). (239)-

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 

BOLLE DI SAPONE di Teresa Ramaioli

Post n°17757 pubblicato il 03 Febbraio 2015 da dinobarili
 

BOLLE DI SAPONE 

di Teresa Ramaioli

iltuonoilgrillo
iltuonoilgrillo il 02/02/15 alle 11:07 via WEB
Bolle di sapone--Che cosa hanno in comune un ciclone tropicale e una bolla di sapone? Niente? Be', gli scienziati - che hanno la vista lunga - hanno scoperto che in realtà i vortici che si formano sulla superficie delle bolle hanno un comportamento simile a quello dei vortici degli uragani. Un gruppo di ricercatori crea in laboratorio bolle di sapone che per le caratteristiche fisiche e strutturali - come la superficie molto sottile in relazione al diametro - possono rappresentare un modello della nostra atmosfera. Riscaldando l'equatore della bolla e raffreddandone i poli, sulla pellicola si creano vortici dai movimenti a prima vista casuali, che però, spiegano gli scienziati, sono descritti da una legge fisica (la superdiffusione). Dal confronto delle traiettorie di molti "celebri" uragani e dei vortici sulle bolle sono emerse somiglianze tali che, grazie al nuovo modello fisico, gli esperti hanno adesso fiducia di potere capire meglio come si sviluppa il moto di una delle più pericolose e spaventose forze della natura. Ciao Teresa

 

 

 

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 

CIAO ANTONELLA ... ANTONELLA DI CREMONA

Post n°17756 pubblicato il 03 Febbraio 2015 da dinobarili
 

CIAO ANTONELLA ...

ANTONELLA DI CREMONA

 
alba.estate2012
alba.estate2012 il 03/02/15 alle 11:32 via WEB
L'amore è una ruota che gira all'infinito.. dolcemente.. Un abbraccio, Antonella
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 03/02/15 alle 15:19 via WEB
Ciao Antonella - l'amore è la ruota che fa girare il mondo e la società. Buona serata. Dino
(Rispondi)

 

 

 

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 

CIAO ANTONELLA ... ANTONELLA DI CREMONA

Post n°17755 pubblicato il 03 Febbraio 2015 da dinobarili
 

CIAO ANTONELLA ...

ANTONELLA DI CREMONA

 
alba.estate2012
alba.estate2012 il 03/02/15 alle 11:31 via WEB
Adoro i costumi di carnevale! Buona giornata.. Che sia ricca di sorrisi.. Antonella
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 03/02/15 alle 15:15 via WEB
Ciao Antonella - Buona giornata Dino
(Rispondi)

 

 

 

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 

CIAO DONATELLA ... DONATELLA DI MILANO

Post n°17754 pubblicato il 03 Febbraio 2015 da dinobarili
 
Tag: DoNna.S

CIAO DONATELLA ...

DONATELLA DI MILANO

DoNnA.S
DoNnA.S il 03/02/15 alle 13:28 via WEB
ciao Dino, davvero simpatico questo racconto. A volte un pizzico di magia aiuta. E forse ancora di più riuscire a crederci. Ma per quanto riguarda l'amore, tutto deve partire dentro al cuore. Se il cuore canta e sente gioia. L'amore seguirà la sua canzone.
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 03/02/15 alle 15:07 via WEB
Ciao Donatella - Hai ragione. "...tutto deve partire dentro al cuore" Però, a Pavia, tutto diventa magico ... anche le nonne. Buona serata. Dino
(Rispondi)

 

 

 

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 

CIAO ANTONELLA ... ANTONELLA DI CREMONA

Post n°17753 pubblicato il 03 Febbraio 2015 da dinobarili
 

CIAO ANTONELLA ...

ANTONELLA DI CREMONA

alba.estate2012
alba.estate2012 il 03/02/15 alle 11:42 via WEB
Carissimo Dino questo è un racconto fantastico! Quando le nonne svelano il segreto in sogno è sempre per regalare il consiglio dell'amore, il sentimento essenziale alla nostra vita.. Che dolcezza... Un abbraccio e felice giornata, Antonella
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 03/02/15 alle 15:04 via WEB
Ciao Antonella - le Nonne hanno sempre ragione ... anche in sogno. Buona serata. Dino
(Rispondi)

 

 

 

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 

CIAO ROSSELLA ... YARIS167

Post n°17752 pubblicato il 03 Febbraio 2015 da dinobarili
 

CIAO ROSSELLA ...

YARIS167

 
Yaris167
Yaris167 il 03/02/15 alle 09:15 via WEB
Delizioso e magico. Come lo sono del resto le Tue storie d'amore...sai che ti dico un biglietto per Vienna ci sta tutto...!! Grazie del gentile pensiero!! Buona giornata!!! :-))
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 03/02/15 alle 15:04 via WEB
Ciao Rossella - grazie del giudizio. I racconti hanno un fine : piacere. Buona giornata. Dino
(Rispondi)

 

 

 

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 

SALUTI DA PAVIA

Post n°17751 pubblicato il 03 Febbraio 2015 da dinobarili
 

SALUTI DA PAVIA

BUON MARTEDI'

3 FEBBRAIO 2015


 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 

PENSIERI SPARSI DEL 2 FEBBARIO 2015

Post n°17750 pubblicato il 03 Febbraio 2015 da dinobarili
 

PENSIERI SPARSI DEL 2 FEBBRAIO 2015

“L’amore è una ruota …

che gira all’infinito …

senza fermarsi mai”

Dino

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 

ROSSELLA E LA RUOTA DEL PRATER DI VIENNA racconto (884) di Dino Secondo Barili

Post n°17749 pubblicato il 03 Febbraio 2015 da dinobarili
 

2 FEBBRAIO 2015

ALMANACCO DI STORIA PAVESE

Trivolzio – 2 Febbraio 2015 – Lunedì - 12.00

Intrigo …

… a Pavia

(Queste storie, anche se raccontate come vere, sono

 frutto di fantasia. Pertanto non hanno nulla a che

vedere con persone o fatti realmente avvenuti)

884

Rossella e la Ruota del Prater di Vienna

Un anno fa, la Dott. Rossella, quarant’anni, single, bellissima, Dirigente di una Agenzia Commerciale a Milano, abitante a Pavia, si era messa in mente di essere sfortunata in amore. Quando le persone si mettono in mente cattive idee stanno male. Anche in Ufficio, Colleghi e Colleghe se ne erano accorte. Non potevano dire nulla perché è sempre pericoloso parlare sul posto di lavoro. Ognuno aveva la sua opinione e la teneva per sé. A Pavia, anche l’amica Federica se ne era accorta, ma aspettava l’occasione per parlarne. Un sabato mattina di un anno fa, Rossella e Federica presero un caffè al solito Bar di Piazza della Vittoria. Rossella aveva il volto scuro di persona preoccupata. Federica non si lasciò scappare l’occasione. “Rossella da parecchie settimane ti vedo con lo sguardo ombroso, se puoi dirmelo … è possibile conoscere la ragione?” Rossella, rimase silenziosa, titubante, dubbiosa se parlare oppure no. Alla fine parlò. “Federica, sono giunta alla conclusione che sono sfortunata in amore. E’ passato un anno da quando mi sono lasciata con Raffaele. Ormai il nostro rapporto era giunto al capolinea. Non avevamo più nulla da dirci. E’ passato un anno e non sono più riuscita ad incontrare un uomo. Un uomo che mi interessasse davvero. Devo dire che sono diventata alquanto difficile, ma un periodo così nero non l’ho mai avuto. Non so più che cosa fare” Federica era un tipo spiccio. Pane al pane, vino al vino. Prese la palla al balzo e si gettò nella risposta con foga impetuosa. “Rossella, non cominciare ad inventarti delle storie che non esistono. Hai quarant’anni, sei bellissima … hai un bel posto di lavoro … cosa vorresti di più? L’Amore? L’amore non si compra al mercato … l’amore va costruito dentro di noi. Siamo noi che creiamo il “il richiamo d’amore”. Se dentro di te non fai crescere niente … non avrai mai niente. Diceva il Saggio “Se fiducia in te avrai / un grande amore troverai” Se tu continui a riempirti la testa di fantasmi … solo fantasmi incontrerai” Rossella comprese che l’amica Federica diceva cose giuste, ma non riusciva ad uscire dal tunnel. “Federica, cosa dovrei fare?” L’amica non si lasciava mai prendere alla sprovvista. “Rossella credi nei luoghi magici? Pavia è piena di luoghi magici. Uno di questi è l’incrocio di Corso Cavour con Strada Nuova. Rossella, ti rechi in tale incrocio al mattino alle cinque ed avrai i risultati” Rossella non era una sprovveduta ultima arrivata. Era una laureata con il massimo dei voti. Non sapeva se credere o no agli incroci magici. Rispose con un bel giro di parole … ma senza dire nulla. Quella stessa notte, però, Rossella ebbe un sogno. Uno di quei sogni che sembrano veri … troppo veri per essere solo sogni. Sognò sua nonna Camilla. Doveva essere verso mattina. Rossella dormiva. La nonna Camilla entrò nella camera. Si avvicinò al letto e la svegliò. “Rossella sono quasi le cinque … devi andare all’incrocio magico di Corso Cavour con Strada Nuova … “ La quarantenne mostrò dei dubbi “Nonna, cosa ci vado a fare a quell’incrocio? Sono solo leggende …” La nonna Camilla intervenne decisa. “Rossella non ci sono limiti alla Provvidenza … E’ sempre meglio tentare tutte le strade che lamentarsi in continuazione” A quel punto Rossella non aveva più giustificazioni. Si alzò. Si preparò e alle cinque del mattino esatte … era all’incrocio di Corso Cavour con Strada Nuova. Pavia era deserta. Non c’era in giro anima viva. Rossella attraversò varie volte l’incrocio e … quasi senza volerlo guardò per terra. Al centro dell’incrocio c’era un portafogli. Lo raccolse. L’aprì. Nel portafogli c’era solo un biglietto aereo per Vienna e un biglietto d’ingresso al Gran Ballo del Mistero. C’era pure l’indirizzo del proprietario del portafogli presso un Albergo di Pavia. Cosa fare? Rossella si recò al Bar della Stazione FS che è sempre aperto. Prese un caffè ed attese un orario decente. Poi, si recò all’Albergo indicato e presentò il portafogli alla Reception. La Signorina della Reception l’accolse con un ampio sorriso. “Signorina lei è proprio fortunata. Il biglietto serve a lei per raggiungere Vienna. Questo è l’indirizzo dell’Albergo presso cui si trova il proprietario del portafogli al quale potrà consegnarlo personalmente. Inoltre, le consegno una credenziale per una vacanza di otto giorni a Vienna. Le auguro una felice vacanza” Rossella non sapeva se credere ai propri occhi oppure no. Quel giorno stesso  di un anno fa, Rossella era a Vienna. Il proprietario del portafogli era un bellissimo cinquantenne, il Dott. Umbert, che si offrì di farle da cavaliere al Gran Ballo del Mistero. Quando le cose vanno bene … tutto va per il meglio. Infatti, Rosella e Umbert si innamorarono pazzamente l’un dell’altro. Il loro primo bacio è avvenuto alla Ruota Panoramica del Prater  di Vienna. Un lungo, appassionato bacio da far perdere i sensi. Da quel momento è stato tutto un vorticoso giro della Ruota della vita … e dell’amore che, per coloro che ci credono veramente, non lascia mai a bocca asciutta. - Questo è il racconto 884 scritto dal 2 settembre 2012. Un racconto al giorno per … il piacere di chi scrive … e di chi legge. Non resta che continuare per raggiungere il racconto numero 1000 (mille)… con la speranza di riuscirci. Dino

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 

MILANO di Teresa Ramaioli

Post n°17748 pubblicato il 03 Febbraio 2015 da dinobarili
 

MILANO 

di Teresa Ramaioli

 
iltuonoilgrillo
iltuonoilgrillo il 01/02/15 alle 18:01 via WEB
CARNEVALE-MENEGHINO-Prima che nascesse la più famosa maschera milanese (Meneghino), la maschera cittadina era personificata da Beltramm de Gaggian che ebbe origine nel XVI secolo quando si formarono le compagnie stabili. Il ruolo era di servo un pò tonto, buono e sempliciotto. Beltramm era fedele e garbato, aveva una moglie milanese di nome Beltramina, arguta e scaltra, che spesso toglieva il marito da situazioni imbarazzanti. Il suo costume era con maschera marrone, berretto nero, giacca, pantaloni e mantello, scarpe in pelle, e cintura gialla le calze il colletto ed i polsini bianchi. Nel XV e XVI secolo furono molti i bosin (cantastorie) che adottarono la sua divisa. Interprete eccezionale di Beltramm fu Niccolò Barbieri che scrisse un trattato di moralità sul teatro con regole precise per gli attori. Barbieri teneva le sue rappresentazioni nelle corti salendo sui banchi per essere visto da tutti, da qui il termine “mont in banc “o saltimbanco per indicare un attore comico. Meneghino era il servitore della domenica; infatti le dame milanesi di buon casato ma con pochi danee davano ricevimenti solo alla domenica o comunque non potevano rinunciare alla passeggiata domenicale in carrozza (spesso affittata). Per questo si pagava una persona a giornata, che svolgesse le funzioni di servitore, maggiordomo, accompagnatore, ma anche di acconciatore – parrucchiere: il cognome di Meneghino, "Pecènna" (parrucchiere/pettine) al proposito è molto esplicativo. Venivano quindi reclutati dei giovani dalla Brianza che con questo tipo di lavoro domenicale potevano arrotondare il loro magro salario e vennero chiamati "domenichini" che in dialetto suonò “domenighin” poi abbreviato in “meneghin”. Con lo sbocciare della cultura rinascimentale e del teatro dei burattini il Meneghin divenne un personaggio rappresentativo del popolo milanese e sul palcoscenico assunse un ruolo di maschera accanto ai vari Brighella, Pulcinella, Arlecchino, Colombina, Gianduja, Patacca. Il suo costume è caratterizzato da pantaloni e casacca in panno verde orlati in rosso, panciotto a fiori, calze a righe orizzontali bianche e rosse, scarpe con fibbia, parrucca con codino all'insù, camicia bianca, cappello a tricorno verde orlato in rosso. Il suo carattere è di servitore docile e generoso, ingenuo ma non troppo, al quale non bisogna toccare la sua indipendenza e libertà. A dargli vita e notorietà fu l'attore Carlo Maria Maggi (1630-1699) con le commedie “I consigli di Meneghino” e”Il falso filosofo”. Buona giornata Teresa Ramaioli

 

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 

CIAO GIOVANNI ... MENEGI53

Post n°17747 pubblicato il 03 Febbraio 2015 da dinobarili
 

CIAO GIOVANNI ...

MENEGI53

menegi53
menegi53 il 02/02/15 alle 22:08 via WEB
Bello Dino, un post sempre attuale, poi il senso è riassunto in quelle ultime tre righe in maniera chiara ed inequivocabile! Ti abbraccio augurandoti una serena notte e un buon martedì!
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 03/02/15 alle 08:53 via WEB
Ciao Giovanni - nella vita ci sono i pro e i contro ... Se si imbrocca male è una tragedia. Buona giornata. Dino
(Rispondi)

 

 

 

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 

CIAO ANTONELLA ... ANTONELLA DI CREMONA

Post n°17746 pubblicato il 03 Febbraio 2015 da dinobarili
 

CIAO ANTONELLA ...

ANTONELLA DI CREMONA

 
alba.estate2012
alba.estate2012 il 02/02/15 alle 20:33 via WEB
Povero signor Pino, che sfortuna, tutte a lui sono capitate? Posso dire.. meglio soli che male accompagnati!!! Un abbraccio e buona serata carissimo Dino. Antonella
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 03/02/15 alle 08:51 via WEB
Ciao Antonella - hai ragione. "Povero signor Pino ..." Sai, a volte, bisogna prendere ciò che passa il Convento. Buona giornata. Dino
(Rispondi)

 

 

 

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 

PAVIA di Teresa Ramaioli

Post n°17745 pubblicato il 03 Febbraio 2015 da dinobarili
 

PAVIA 

di Teresa Ramaioli

iltuonoilgrillo
iltuonoilgrillo il 01/02/15 alle 08:43 via WEB
Piazzetta della Rosa--Ubicata al centro dell'antica Faramannia (l'originario insediamento longobardo), piazza della Rosa, ombreggiata dai tigli, si insinua tra le vie del centro storico della città, costeggiando il giardino del Collegio Ghislieri. In una casa di questa suggestiva piazzetta soggiornò il poeta Giosuè Carducci, ospite dell'università. Romantica …. …passeggiata………Ciao Teresa

 

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 
 

Archivio messaggi

 
 << Febbraio 2015 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
            1
2 3 4 5 6 7 8
9 10 11 12 13 14 15
16 17 18 19 20 21 22
23 24 25 26 27 28  
 
 

Cerca in questo Blog

  Trova
 

FACEBOOK

 
 
Citazioni nei Blog Amici: 72
 

Ultime visite al Blog

cassetta2saturno_leofosco6dinobarilidanielemi13acer.250Dott.Ficcagliaamorino11communitywindil.passovulnerabile14BeppeCassismariateresa.savinodiego2020200
 

Chi può scrivere sul blog

Solo l'autore può pubblicare messaggi in questo Blog e tutti gli utenti registrati possono pubblicare commenti.
I messaggi e i commenti sono moderati dall'autore del blog, verranno verificati e pubblicati a sua discrezione.
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 
 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963