dino secondo barili
ricerche storiche locali (Pavia e Provincia)Messaggi del 07/02/2015
Intrigo …
…a Pavia
(Queste storie, anche se raccontate come vere,
sono frutto di fantasia,
pertanto non hanno nulla a che vedere
con persone reali o fatti realmente avvenuti)
243
Ivana e l’affresco
“Il mondo è bello perché è vario” – diceva un vecchio detto… “e complicato!”…diciamo noi. Ed è proprio così. Basta guardarsi intorno. Ascoltare le persone e le loro storie per rendersi conto che, “a questo mondo c’è di tutto …e di più”. Parecchi anni fa abitava a Pavia una ragazza … (si può chiamare ragazza una donna di trentacinque? Si, si può). Era pavese (da parte di padre) perché era nata a Pavia. Aveva studiato a Pavia e a Pavia si era Laureata. Eppure, Ivana (questo era il nome di battesimo) non si sentiva totalmente pavese. Aveva dei momenti in cui le sembrava di appartenere ad un’altra città … una città lontana, con un fiume e un Ponte. A Pavia viveva in un bel appartamento (ereditato dal padre) in un Palazzo antico del centro storico. Ogni tanto aveva dei momenti “particolari”… Non riusciva a “capire” in quale città si trovasse… si sentiva in un’altra città. A Pavia, Ivana svolgeva un’attività nota a pochi appassionati. Faceva la restauratrice di pitture antiche, murali, su legno… e soffitti antichi. Sembra un lavoro poco conosciuto, ma gli specialisti in materia sono pochi e molto ricercati. Quei pochi possono vivere una vita dignitosa, lontana dai riflettori e ricca di sorprese. Ivana, per esempio, aveva una particolare sensibilità nel restauro degli affreschi del 1700. Si può dire che il settecento (e l’ottocento) è stato l’apoteosi dell’affresco nei saloni degli antichi palazzi. In occasione del restauro di un affresco del 1700, Ivana aveva avuto la prima sorpresa. Durante il lavoro di preparazione di un restauro, battendo delicatamente sull’intonaco, aveva percepito un suono particolare. Risultato. Sotto l’intonaco c’era un altro affresco. Per fortuna che i dipinti non si sovrapponevano… combaciavano. Così da un dipinto … ne sono nati due. Uno del 1700 ed un altro molto più antico… del 1500. Quando una persona è “coinvolta” in una simile esperienza è come se fosse “predestinata”. Nel far emergere il secondo dipinto Ivana aveva notato uno scritto sbiadito lasciato dal pittore. “Questo è il tuo primo segno. Ne avrai un secondo … e sarà l’inizio della tua felicità. Jordan” Da quel momento, Ivana, ogni volta che riceveva la commissione per un nuovo lavoro, si aspettava la sorpresa. Una mattina di due anni fa, la Restauratrice Ivana ricevette una telefona da Praga. Il personaggio si era qualificato come il Conte Massimo. Il Conte aveva bisogno di una consulenza urgente su un affresco in un Palazzo del Centro Storico di Praga. Il giorno successivo, Ivana, era a Praga all’indirizzo indicato nella telefonata. Ad accoglierla non c’era il Conte, ma il suo Architetto, un cinquantenne dallo sguardo magnetico e dal fisico atletico. “Sono L’Architetto Gerald. Sostituisco momentaneamente il Conte Massimo. Posso mostrarle l’affresco di cui le ha parlato il Conte. Eccolo.” Ivana non si aspettava una simile grandiosa opera che occupava tutta la parete di un grande salone delle feste. La Restauratrice si accorse subito del cattivo stato di conservazione. I suoi occhi caddero su una crepa nell’angolo di sinistra in basso dell’opera. Toccò con le nocche e tamburellò leggermente. La crepa si allargò. Ivana fece appena in tempo ad applicare un velo protettivo, ma lo squarcio era evidente. Sotto l’affresco c’era un altro dipinto. Nello squarcio si leggeva benissimo una scritta. “Questo è il tuo momento. La felicità è accanto a te.” Non esistono spiegazioni a certi fenomeni. Ivana e Gerald, la sera stessa cenarono insieme in un Ristorante lungo il fiume Moldava e fu l’inizio di una bellissima e originale storia d’amore. (243)-
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PAVIA
di Teresa Ramaioli
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CIAO ANTONELLA ...
ANTONELLA DI CREMONA
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6 FEBBRAIO 2015
ALMANACCO DI STORIA PAVESE
Trivolzio – 6 Febbraio 2015 – Venerdì - 12.00
Intrigo …
… a Pavia
(Queste storie, anche se raccontate come vere, sono
frutto di fantasia. Pertanto non hanno nulla a che
vedere con persone o fatti realmente avvenuti)
888
Pierfranco e la Cena dei Cinquant’anni
Un anno fa, un gruppo di cinquantenni Commercialisti del milanese organizzarono una Cena Conviviale in un Castello dell’Oltrepò Pavese per festeggiare il “mezzo secolo”. Tra gli invitati c’era il Dott. Pierfranco il quale era indeciso se partecipare oppure no. Lo stesso Pierfranco cercò di spiegarne il motivo all’ideatore dell’iniziativa, il Dott. Goffredo. “Goffredo sono indeciso se partecipare alla Cena perché tutti i partecipanti sono accompagnati dalla moglie o dalla compagna … mentre io sono scapolo, anzi, single … e farei la figura della mosca bianca” Il Dott. Goffredo era un tipo dinamico, allegro, estroverso. “Pierfranco non preoccuparti … per quella serata avrai una sorpresa. Magari una stupenda compagna. Partecipa e sono certo che non ti pentirai” A quel punto il Dott. Pierfranco si riservò di pensarci, ma aveva già deciso per la partecipazione. Quando un gruppo di amici si mettono insieme per una rimpatriata “sui generis” ne inventano una più originale dell’altra. Saputo che il Dott. Pierfranco era senza compagna … tutti si diedero da fare per trovargliene una. Alcuni proposero la sorella della moglie che era in cerca del marito. Altri proposero di chiedere ad un’attrice TV di partecipare alla Cena un cambio di un importante cachet per tenere compagnia a Pierfranco. Alla fine prevalse l’idea dell’organizzatore della serata, il Dott. Goffredo, il quale aveva in serbo una vera propria sorpresa superlativa. Sorpresa che avrebbe svelato solo all’inizio della Cena. Ormai il Dott. Pierfranco aveva dato la sua adesione. Sapeva che i Colleghi partecipanti l’avrebbero festeggiato ed era preparato all’avvenimento. Quando una persona si trova a centro dell’attenzione cerca in tutti i modi di presentarsi bene per fare bella figura. Pierfranco si mise nella mani di un noto sceneggiatore TV, uno che conosceva tutti i trucchi per apparire e si presentò impeccabile. La sera della Cena dei cinquantenni Commercialisti nel Castello dell’Oltrepò era un sabato e su tutto il territorio c’era una fitta nebbia. Non si vedeva a dieci metri distanza. Il Dott. Pierfranco era partito presto da Milano, ma arrivato in Oltrepò Pavese cominciò a girare da una strada all’altra senza riuscire a raggiungere il Castello in cui si sarebbe svolta la Cena. All’ora stabilita per la Cena tutti i cinquantenni Commercialisti era presenti. Si erano muniti di GPS e non avevano fatto fatica alcuna per raggiungere la meta. L’unico assente era Pierfranco il quale, disperato, era fermo all’incrocio di tre strade e non sapeva quale strada prendere. Per colmo di sfortuna anche il telefonino non prendeva. Non aveva campo. A quel punto Pierfranco più disperato che mai si mise a piangere. Un po’ per la brutta figura che avrebbe fatto con i Colleghi e poi … perché non avrebbe mai saputo quale sorpresa gli avrebbe preparato il Dott. Goffredo, l’organizzatore. Pierfranco, dopo aver guardato sconsolato, per la centesima volta l’orologio usci con un grido di disperazione “ … Fantasma del Castello … pensaci tu” In quell’istante la nebbia scomparve ed un uomo a cavallo si presentò accanto alla sua automobile. “Dott. Pierfranco mi segua” Pierfranco non credeva ai propri occhi. Era un uomo oppure un Fantasma? Ormai non aveva scampo … inoltre, l’importante era raggiungere il Castello. Le sorprese erano appena iniziate. Pierfranco, raggiunto il Castello, si vide accolto da dodici trombettieri in uniforme da parata. Il portone principale del Castello si spalancò e il Dott. Pierfranco entrò nell’ampio cortile. Tutti i Colleghi Commercialisti erano incollati con il naso alla vetrata del Salone dove era appena iniziata la cena dei cinquant’anni … stupefatti e allibiti. Tutti avevano visto il Cavaliere a cavallo davanti all’automobile del Dott. Pierfranco, il quale, dopo aver compiuto la sua missione … era svanito nel nulla. I Commercialisti e le loro consorti vennero presi dal panico … Era un fantasma? L’avevano visto con i loro occhi. Non era finita. Quando Pierfranco scese dall’automobile ebbe la sorpresa. Al suo fianco si materializzò una bellissima ragazza, alta, bionda, occhi azzurri e gambe da fine del mondo … Insieme entrarono nel Salone della Cena dei Cinquant’anni accolti da un silenzio surreale. E’ stata la ragazza bellissima a prendere la parola. “Signore e Signori mettetevi pure comodi. Questa sera siete ospiti nel mio Castello. Oggi, ho scelto l’uomo della mia vita … il Dott. Pierfranco, che da questo momento diventa il Signore del Castello in Oltrepò” La Cena poteva finalmente cominciare. Nessuno ha più osato parlare. Nel Salone avvenivano cose straordinarie. Ogni portata arriva davanti ai commensali senza che non vi fosse alcun cameriere a servirla. Un Orchestra suonava musiche piacevolissime mentre straordinarie danzatrici volteggiavano nell’aria. Il Dott. Goffredo aveva perso la parola. Non avrebbe mai pensato di finire in un cerchio magico. L’unico ad essere immensamente felice era il Dott. Pierfranco il quale si beava coccolato, accarezzato, baciato dalla bellissima ragazza bionda che non l’avrebbe più lasciato per il resto dei suoi giorni. Questo è il racconto 888 scritto dal 2 settembre 2012. Un racconto al giorno per … il piacere di chi scrive … e di chi legge. Non resta che continuare per raggiungere il racconto numero 1000 (mille)… con la speranza di riuscirci. Dino
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IL PRIMO CRUCIVERBA
di Teresa Ramaioli
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CIAO STEFANO ...
STEFANO BROCCA DI PAVIA
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CIAO ANTONELLA ...
ANTONELLA DI CREMONA
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CIAO DONATELLA ...
DONATELLA DI MILANO
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