dino secondo barili
ricerche storiche locali (Pavia e Provincia)Messaggi del 08/02/2015
Intrigo …
…a Pavia
(Queste storie, anche se raccontate come vere,
sono frutto di fantasia,
pertanto non hanno nulla a che vedere
con persone reali o fatti realmente avvenuti)
245
L’astrologa Irenea e l’amore
A sessantacinque anni, l’astrologa Irenea, un anno fa, era andata in crisi. Dopo aver passato una vita a studiare le stelle, la congiunzione degli astri, a prevedere fortuna e sfortuna, si accorse che aveva visto passare la “sua” vita … senza poterla fermare. Veramente le cose non stavano esattamente così. A mandare in crisi Irenea era stato un cliente. Il Dott. Arcangelo, cinquantenne dal fascino latino (cioè, indescrivibile), il quale un sabato mattina aveva preso appuntamento con l’astrologa per le ore 10. Alle 10, però, Arcangelo, forte del suo “fascino sulle donne” aveva telefonato che era in ritardo di 30 minuti. Irenea era andata su tutte le furie. Lei, “l’astrologa”, in tutta la sua vita era stata sempre puntuale…e così voleva che fossero gli altri (specialmente i suoi clienti!). Aveva lavorato per farsi “un nome”, per capire come “girava il mondo” e non era disposta a giocarselo proprio con un cliente che aveva sentito solo per telefono. Anche per telefono, però, Irenea era rimasta impressionata dalla voce dell’uomo. Quando poi, aveva pronunciato il suo nome… “Dott. Arcangelo”… si era sentita scossa, come se avesse preso un colpo allo stomaco. Aveva subito pensato… “Vuoi vedere che proprio ora che ho compiuto sessantacinque anni…comincio ad andare in crisi… per un uomo?” Il Dott. Arcangelo aveva ritardato mezzora. Quanto bastava a Irenea per perdere la concentrazione. Infatti, il Dott. Arcangelo si era presentato gagliardo come lo sono tutti gli uomini che sanno di essere “affascinanti”. Aveva candidamente esposto il suo problema. “Signora Irenea, in tutta la mia vita ho corteggiato molte donne. Dopo un po’, però, mi accorgevo che non era la donna che andava bene per me. Qualche tempo fa, un amico filosofo mi ha suggerito il suo nome. Mi ha detto. Vai dall’astrologa Irenea. Solo lei può darti il consiglio giusto. Ora, eccomi qua. Sono nelle sue mani.” L’astrologa Irenea si sentì orgogliosa della “citazione”. L’uomo, aveva un linguaggio schietto, sincero, un modo dolce di pronunciare le parole… frasi miste a sorriso… quasi ingenue. L’astrologa cominciò a grattarsi la testa. Non lo aveva mai fatto. Era la prima volta… doveva esserci una ragione. Da professionista quale era, al massimo dell’esperienza, si fece raccontare alcuni fatti. Prese nota su un quadernetto rosso… lo scopo era quello di prendere tempo. Di pensarci. Irenea guardava l’uomo e si convinceva adagio, adagio che un caso così non le era mai capitato. Da esperta conoscitrice dell’animo umano… si rendeva conto che … “si stava innamorando del Dott. Arcangelo…e che avrebbe fatto di tutto per non lasciarselo scappare.” Fissò, una serie di appuntamenti. “Vede, Dott. Arcangelo. Il suo è caso molto difficile e complicato. E’ la prima volta che mi capita. Con lei non posso e non devo sbagliare.” Il Dott. Arcangelo aveva capito che Irenea era la donna giusta, quella che sapeva comprendere un uomo vero (cioè lui). Per settimane il Dott. Arcangelo si presentò puntuale alle “sedute astrologiche”. Anzi, arrivava sempre qualche dieci minuti prima dell’ora fissata. Irenea intanto aveva fatto tutte le sue ricerche astrologiche. Aveva capito che il Dott. Arcangelo era un uomo unico…ineguagliabile (per lei). Da non perdere. Tutte le congiunzioni degli astri lo davano “vincente”. Irenea, però, era una donna con la testa sulle spalle, una donna che ragionava. Si rendeva conto che Lei aveva 65 anni…e lui …cinquanta. Un sabato mattina alle ore 10, l’astrologa Irenea parlò chiaro. “Dott. Arcangelo. Dopo molti studi fatti sul suo caso, ho trovato la donna che fa per lei. E’ mia nipote Stefania. Ha trent’anni… e ha le sue stesse aspirazioni.” Stefania era la nipote prediletta dell’astrologa. Colei che avrebbe ereditato “la fortuna” accumulata da Irenea in tutta la sua vita. Quale navigata veggente, sapeva che “il miglior collante dell’amore e degli affetti è (sempre) il denaro”. (245)-
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LA CARMEN DI BIZET
di Teresa Ramaioli
iltuonoilgrillo il 07/02/15 alle 12:45 via WEB LA CARMEN di BIZET, capolavoro non riconosciuto e frainteso dai suoi primi ascoltatori. Il pubblico dell’Opera-Comique di Parigi , il 3 marzo 1875,giorno della prima dell’opera, fu infastidito da questa vicenda passionale, realistica e violenta. L’intreccio della storia venne giudicato immorale, con zingari, contrabbandieri, fuorilegge, il fumo delle sigarette e un accoltellamento da cronaca nera. Uno scandalo per il pubblico dell’epoca. Si accorsero in ritardo che la musica di Bizet era riuscita a calarsi anima e corpo non solo nell’ambientazione spagnola della vicenda,ma soprattutto nei personaggi pieni di passione e vita. Come dimenticare il personaggio di Carmen, donna con un temperamento forte,che affascina, civettuola e seducente nella habanera (danza dal ritmo lento di origine spagnola) “l’amour est un oiseau rebelle”. Carmen non si lascia conquistare , non crede molto alla costanza dell’amore e, nella celebre habanera , esprime la sua visione dell’amore: l’amore è come un uccello ribelle, nessuno può addomesticarlo. Bizet non conobbe mai il successo della sua opera, il 3 giugno 1875, morì a 37 anni per un attacco di cuore.,esattamente tre mesi dopo la prima rappresentazione di quella che sarebbe diventata una delle opere più rappresentate nel mondo Ciao Teresa |
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7 FEBBRAIO 2015
ALMANACCO DI STORIA PAVESE
Trivolzio – 7 Febbraio 2015 – Sabato - 12.00
Intrigo …
… a Pavia
(Queste storie, anche se raccontate come vere, sono
frutto di fantasia. Pertanto non hanno nulla a che
vedere con persone o fatti realmente avvenuti)
889
Piercarla e il fiume Ticino
Il fiume Ticino è una grande risorsa per Pavia. Non solo per la città nata sul fiume, ma per tutti i suoi abitanti e, naturalmente, per i turisti di passaggio e non, che vogliono trovare appagamento delle bellezze visibili e invisibili di un territorio benedetto da Dio. Infatti, un fiume non è solo un fiume, cioè un corso d’acqua che scorre da millenni imperterrito e incurante delle vicende del mondo. E’ qualcosa di più, molto di più. Un fiume è un’entità a sé stante … conservatore di segreti che mente umana neppure riesce ad immaginare. Un anno fa, ne sapeva qualcosa la Prof. Piercarla, quarant’anni, single, bellissima, Docente di Lettere in un Liceo del milanese, abitante a Pavia. Un anno fa, per la quarantenne è stato un momento particolare. Aveva voglia di un compagno, di un grande amore. Invece, si trovava sola a combattere con i propri conflitti interni. Interni … alla propria mente e che sono tipici delle persone che si fanno troppe domande … e non riescono a darsi le giuste risposte. Un anno fa, la Prof. Piercarla era passata di proposito sotto i Portici dell’Università di Pavia dove ci sono parecchie panchine che invitano a sedersi e a riflettere. Spesso tali panchine sono occupate da studenti con i libri tra le mani. Piercarla aveva sentito il bisogno di essere in quel luogo singolare, per riflettere e mettere ordine nei propri pensieri. Si era da poco seduta, quando poco lontano vide una coppia della sua stessa età. Un uomo e una donna che si tenevano stretti. Ogni tanto si fermavano. Si guardano negli occhi … e si baciavano appassionatamente. Piercarla riconobbe la donna. Era la sua ex-compagna di Università. “Ciao Lisa … “ Lisa impiegò un attimo a riconoscerla. “Ciao Piercarla … come mai da queste parti? Scusami … Ti presento il mio fidanzato Michele. Oggi, è il nostro primo anno … insieme” Si vedeva che Lisa aveva voglia di parlare. Di far partecipi della sia gioia altre persone. Ciò che pensava lo si leggeva in volto. “Lisa, scusa, se ho interrotto il tuo idillio. Sono felice per te, per voi … Piacerebbe anche a me essere nelle tue stesse condizioni … “ Lisa comprese che per essere felici veramente bisogna saper condividere la propria felicità. Anche Michele, il fidanzato di Lisa, la pensava allo stesso modo. Insieme colsero l’occasione per scambiare qualche opinione. Chiesero a Piercarla se gradiva un caffè. La quarantenne single accettò volentieri. Aveva bisogno di fare quattro chiacchiere con persone coetanee … e felici. E’ stata Lisa a riprendere discorso. “Piercarla, perché hai detto … anche a me piacerebbe essere nelle tue condizioni? Non sei felice? Non hai il fidanzato?” La quarantenne non aveva nulla da nascondere e nel dire come stavano le cose. “Lisa, purtroppo, sono sola e piacerebbe anche a me avere un compagno. Purtroppo si vede che il Destino non ha avuto ancora un occhio di riguardo nei miei confronti …” Lisa non poteva tirarsi indietro. Doveva fare qualcosa per l’amica. “Piercarla posso farti una proposta? Perché non trovi la risposta sulle rive del fiume Ticino? Nell’antichità il Ticino era considerato un Dio … e come ad un Dio la gente rivolgeva le sue suppliche. Prova a farlo anche tu. Anch’io, un anno fa, ho fatto la stessa cosa … ed ecco il risultato: Michele” Piercarla, Lisa e Michele si guardarono in faccia … come dire “non esistono limiti alla Provvidenza” Dopo aver gustato il caffè i tre si lasciarono con i consueti baci sulla guancia. Piercarla, però, cominciò a pensarci. La sua mente aveva individuato una possibile “strada” per raggiungere la felicità. Ora, la quarantenne sapeva cosa fare. Nel pomeriggio di quello stesso giorno Piercarla prese la sua automobile e raggiunse una località tra Pavia e il Ponte di Barche di Bereguardo. Ci andava quando aveva vent’anni insieme al suo fidanzato di allora Fabrizio. Insieme seguivano una stradina sterrata in mezzo al bosco dove c’era una vecchia cascina abbandonata. Un luogo appartato. Lontano da occhi indiscreti dove potevano dare sfogo alle loro pulsioni d’amore. Il paesaggio era rimasto quasi uguale ad allora. Dopo aver seguito la strada sterrata, Piercarla cercò la vecchia cascina, ma non c’era più. Il grande spiazzo verde era occupato da un campo di volo per aerei ultraleggeri. Un’attività molto familiare a patiti del volo. Nel grande spiazzo c’era fermo un aereo che sembrava la riproduzione di sogno … il desiderio di volare. Accanto all’aereo c’era un cinquantenne bellissimo. Si presentò. “Sono il Dott. Danilo” Anche Piercarla si presentò, ma ebbe subito la sensazione che le stava per accadere qualcosa di speciale. Infatti, tra i due nacque un fitto scambio di domande e risposte. Alla fine il bellissimo cinquantenne lanciò la sua freccia. “Piercarla perché non vieni con me? In mezz’ora siamo sul mio piccolo aeroporto in riva al Lago Maggiore … accanto al mio Castello dove conservo le cose preziose della mia famiglia?” Come poteva, Piercarla, rinunciare ad una simile proposta? Il suo sogno era volare ….Ecco l’occasione. L’opportunità. La quarantenne ha pensato che tra i suoi numerosi impegni, il Dio Ticino, aveva trovato il tempo per pensare a lei, a Piercarla, alla quarantenne, alta, bionda, occhi azzurri e gambe da fine del mondo. Anche Danilo ha avuto il suo pensiero. Dopo essere partito con suo aereo da Pavia e raggiunto il suo Castello in riva al Lago Maggiore, propose a Piercarla un soggiorno nel suo regno per un possibile fidanzamento. La quarantenne non ha resistito. Il suo bacio è stato come una scossa elettrica … di quelle che cambiano la vita. Questo è il racconto 889 scritto dal 2 settembre 2012. Un racconto al giorno per … il piacere di chi scrive … e di chi legge. Non resta che continuare per raggiungere il racconto numero 1000 (mille)… con la speranza di riuscirci. Dino
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PAVIA
di Teresa Ramaioli
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