Messaggi del 09/02/2015

GIANPIETRO E LA DONNA DAI CAPELLI ROSSI racconto (246) di Dino Secondo Barili

Post n°17859 pubblicato il 09 Febbraio 2015 da dinobarili
 

Intrigo …

…a Pavia

(Queste storie, anche se raccontate come vere,

sono frutto di fantasia,

pertanto non hanno  nulla a che vedere

con persone reali o fatti realmente avvenuti)

 246

Giampietro e la donna dai capelli rossi

Non tutti i giorni sono uguali. Un giorno c’è il sole. Un altro la pioggia. Nei giorni di sole, però, è facile avere voglia di uscire di casa, prendere l’automobile e partire. Per dove? Un anno fa, una domenica, la giornata si presentava piena di sole. Quel sole di maggio così unico e inconfondibile. Il Pittore Giampietro, cinquant’anni, aveva voglia di qualcosa di diverso, di originale. Viaggio, si… ma speciale. Giampietro lavorava a Milano, ma, negli ultimi tempi non era soddisfatto del suo lavoro e dell’ambiente in cui svolgeva la sua attività. Aveva bisogno di aria nuova, di volti nuovi, di emozioni forti. A questo aveva contribuito la sua collega ed ex- fidanzata Irene, che l’aveva lasciato per il Vice Direttore della Società. Giampietro ci era rimasto male, ma aveva capito che non c’era confronto tra lui e il Vice Direttore. Era una questione (anche) di soldi. Vero… ma anche i soldi hanno la loro importanza nella vita di due persone. Così, quella domenica di un anno fa, Giampietro, cercò tra gli inviti alle manifestazioni arrivate nell’ultima settimana. Tra tali inviti c’era un pieghevole colorato di rosso con una sola scritta: “Prova… e non lo dimenticherai più” seguito dal luogo e l’ora dell’appuntamento. L’invito era troppo accattivante per rinunciarvi. La data era proprio quella stessa domenica. Giampietro si preparò e parti per la nuova, emozionante avventura. L’appuntamento era all’incrocio di tre strade sopra una collina dell’Oltrepò Pavese, nelle vicinanze di Varzi, in Provincia di Pavia. Giampietro non era ancora arrivato a Varzi che la sua automobile si era fermata. Un guasto? Si lasciò prendere dallo sconforto. Il Pittore, già dava per perduta la possibilità di prendere parte a “Prova… e non lo dimenticherai più”. In quell’istante si fermò un’automobile rossa fiammante (originalissima) dalla quale scese una bellissima ragazza dai capelli rossi e gli occhi di fuoco. La ragazza senza perdere tempo, chiese informazioni. “Scusi, potrebbe dirmi se sono sulla strada giusta per andare a quest’incontro?” …e mostrò il pieghevole rosso. Giampietro estrasse il “suo invito” uguale e rispose. “La strada è quella giusta. Anch’io sono diretto a quell’appuntamento, solo che la mia automobile mi ha lasciato a piedi.” La ragazza dai capelli rossi non ci pensò due volte. “Salga sulla mia … ci terremo compagnia”. Quando due persone, che non si sono mai viste, si incontrano… sorge il dubbio che “qualcuno” ci abbia messo lo “zampino”. Dopo pochi chilometri Giampietro e la ragazza dai capelli rossi si trovarono in coda ad una interminabile fila di automobili. Impossibile continuare. La ragazza, attese qualche minuto, poi prese la decisione e disse. “Quando mi succedono queste cose, devo reagire. Pittore Giampietro, si tenga forte.” La ragazza premette un pulsante e l’automobile rossa fiammante si trasformò in “elicottero”. Si alzò nel cielo e raggiunse in pochissimo tempo la meta. Il luogo era un Castello isolato sopra una collina all’incrocio di tre strade. Giampietro rimase senza parole. Si rivolse alla ragazza. “Scusi, se mi sento allucinato dalle sue soluzioni. Sono certo che questo Castello riserverà mille sorprese. Però, non mi ha ancora detto il suo nome…” La ragazza dai capelli rossi e dagli occhi di fuoco si aprì in un sorriso soddisfatto.”Nella vita, caro Giampietro, per superare le crisi, ci vuole “immaginazione”…Immaginazione, è il mio nome… ed io sarò la tua guida per questa domenica… che non dimenticherai più.” (246)-

 
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IL POZZO DI SAN PATRIZIO di Teresa Ramaioli

Post n°17858 pubblicato il 09 Febbraio 2015 da dinobarili
 

IL POZZO DI SAN PATRIZIO 

di Teresa Ramaioli

iltuonoilgrillo
iltuonoilgrillo il 08/02/15 alle 10:41 via WEB
Il vero pozzo di San Patrizio ----Spesso alle feste di paese viene allestito un finto pozzo dentro al quale si pescano dei premi. Questo gioco viene chiamato "Pozzo di San Patrizio". Fa riferimento alla leggenda che narra di tesori favolosi trovati dal santo irlandese San Patrizio sul fondo di un pozzo o di una grotta. Pochi, tuttavia, sanno che esiste un altro, originale, Pozzo di San Patrizio e che si trova in Italia, ad Orvieto. Si tratta di una struttura costruita ad Orvieto da Antonio da Sangallo tra il 1527 e il 1537 e progettata per rifornire d’acqua la città in caso di assedio o calamità. Fu voluto da papa Clemente VII. L’accesso all’acqua è fornito da due rampe elicoidali, tanto spaziose da permettere di trasportare all’esterno l’acqua a dorso di mulo. Le scale (248 gradini) sono rifornite di luce da 70 finestroni, che donano al puzzo una luce diffusa e un’atmosfera fiabesca. Il pozzo è profondo 62 metri. Contrariamente alle leggende, sul suo fondo non si trovano tesori, ma solo della semplice acqua. Bisogna considerare, però, che in caso di assedio non c’era nulla di più prezioso per una città. Infatti, più che la forza militare era proprio la mancanza d’acqua, o la contaminazione delle fonti esistenti a segnare la sorte di una comunità. Il pozzo di San Patrizio di Orvieto, dunque, portava effettivamente la salvezza, più che se vi fosse stato ritrovato sul fondo un immenso tesoro.Buona giornata Teresa Ramaioli

 

 

 

 
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CIAO ANTONELLA ... ANTONELLA DI CREMONA

Post n°17857 pubblicato il 09 Febbraio 2015 da dinobarili
 

CIAO ANTONELLA ...

ANTONELLA DI CREMONA

 
alba.estate2012
alba.estate2012 il 08/02/15 alle 20:42 via WEB
Carissimo Dino, è un bel racconto avvolto dal mistero degli astri, la decisione di Irenea è stata molto saggia ma pensare che il denaro sia il miglior collante dell'amore... non lo digerisco.. Un abbraccio e felice serata, Antonella
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 09/02/15 alle 08:59 via WEB
Ciao Antonella - Bel commento il tuo. Ho capito che non "digerisci che il denaro abbia un collante ... il denaro". Irenea, però, è un'astrologa. A 65 anni si è innamorata di un cinquantenne, Arcangelo, un latin lover a tutto tondo. Avrebbe potuto farlo suo. A differenza di qualche 65anne ... ha preferito proporlo come marito a sua nipote ...trentenne, alta , bionda, occhi azzurri e gambe da fine del mondo ... a una condizione. "Se vuoi... questa è la condizione ... perché nella vita tutto ha un prezzo" Cosa ne dici? Attendo il tuo giudizio. Dino
(Rispondi)
 
 
alba.estate2012
alba.estate2012 il 09/02/15 alle 11:58 via WEB
Carissimo Dino sono sempre le ragazze bionde, alte con occhi azzurri e gambe da fine del mondo..a vincere..
(Rispondi)

 

 

 

 
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CIAO DONATELLA ... DONATELLA DI MILANO

Post n°17856 pubblicato il 09 Febbraio 2015 da dinobarili
 
Tag: DoNna.S

CIAO DONATELLA ...

DONATELLA DI MILANO

DoNnA.S
DoNnA.S il 09/02/15 alle 14:23 via WEB
Molto bello questo racconto, che da speranza. Nella vita tutto può cambiare e bisogna essere pronti a ricominciare. Mentre i sogni anche se a volte sembrano impossibili, si possono realizzare.
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 09/02/15 alle 16:11 via WEB
Ciao Donatella - bel commento. La vita comincia sempre ... domani (anzi, oggi). Buona serata. Dino
(Rispondi)

 

 

 

 
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CIAO ANTONELLA ... ANTONELLA DI CREMONA

Post n°17855 pubblicato il 09 Febbraio 2015 da dinobarili
 

CIAO ANTONELLA ...

ANTONELLA DI CREMONA

 
alba.estate2012
alba.estate2012 il 09/02/15 alle 11:43 via WEB
Carissimo Dino in questo racconto è chiarissimo che l'amore riesce a spostare qualsiasi pietra che la disavventura ha lasciato per sbaglio.. Non esistono barriere che l'amore non riesca a distruggere.. Meraviglioso.. Un abbraccio e felice giornata, Antonella
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 09/02/15 alle 16:09 via WEB
Ciao Antonella - Non esiste alcun ostacolo all'amore e la vittoria è assicurata. Buona serata. Dino
(Rispondi)

 

 

 

 
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CIAO ANTONELLA ... ANTONELLA DI CREMONA

Post n°17854 pubblicato il 09 Febbraio 2015 da dinobarili
 

CIAO ANTONELLA ...

ANTONELLA DI CREMONA

 
alba.estate2012
alba.estate2012 il 09/02/15 alle 11:33 via WEB
L'Amore vive d'Amore all'Infinito.. un abbraccio, Antonella
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 09/02/15 alle 16:05 via WEB
Ciao Antonella - hai ragione. L'amore non finisce mai. Buona serata. Dino
(Rispondi)

 

 

 

 
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CIAO ANTONELLA ... ANTONELLA DI CREMONA

Post n°17853 pubblicato il 09 Febbraio 2015 da dinobarili
 

CIAO ANTONELLA ...

ANTONELLA DI CREMONA

 
alba.estate2012
alba.estate2012 il 09/02/15 alle 11:33 via WEB
Buon lunedì.. che sia ricco di momenti rilassanti.. Un abbraccio Antonella
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 09/02/15 alle 16:03 via WEB
Ciao Antonella - Buon lunedì a te. Buona serata. Dino
(Rispondi)

 

 

 

 
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SALUTI DA PAVIA

Post n°17852 pubblicato il 09 Febbraio 2015 da dinobarili
 

SALUTI DA PAVIA

BUON LUNEDI'

9 FEBBRAIO 2015


 
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PENSIERI SPARSI DEL 8 FEBBRAIO 2012

Post n°17851 pubblicato il 09 Febbraio 2015 da dinobarili
 

PENSIERI SPARSI DEL 8 FEBBRAIO 2015

“L’amore vive d’amore”

Dino

 
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GIACINTA E UNA CANZONE PER TE racconto (890) di Dino Secondo Barili

Post n°17850 pubblicato il 09 Febbraio 2015 da dinobarili
 

8 FEBBRAIO 2015

ALMANACCO DI STORIA PAVESE

Trivolzio – 8 Febbraio 2015 – Domenica - 12.00

Intrigo …

… a Pavia

(Queste storie, anche se raccontate come vere, sono

 frutto di fantasia. Pertanto non hanno nulla a che

vedere con persone o fatti realmente avvenuti)

890

Giacinta e una canzone per te

Un anno fa, la Dott. Giacinta, quarant’anni, single, bellissima, impiegata presso una Agenzia Commerciale a Milano, abitante a Pavia, era insoddisfatta della propria vita. Non di tutta la sua vita … solo di una parte. Il lavoro andava benissimo. L’ambiente era buono … buoni i Colleghi e le Colleghe. Ciò nonostante Giacinta si rendeva conto che non poteva vivere in quel modo. Il fatto che fosse stata piantata dal fidanzato Francesco dopo cinque anni di convivenza non riusciva a digerirla. E’ vero che non poteva continuare tra un bisticcio e una discussione … ma voleva essere stata lei a dare un taglio. Invece, un giorno Giacinta ha ricevuto un messaggino … “questa è l’ultima volta che ci sentiamo … ciao” La quarantenne non aveva avuto nemmeno il coraggio di rispondere. Chiuse il telefono e guardò dalla finestra del suo Ufficio. In lontananza transitava un treno. Si disse mentalmente. “Quello è il treno della mia vita … il mio treno. Non ho alcuna intenzione di fermarmi” Ora, però, doveva prendere una decisione: “quale direzione far prendere il treno”. Ne parlò con la sua amica e coetanea Valeria la quale era al corrente della situazione sentimentale. “Giacinta, se io fossi in te, farei buon uso della voce. Canti benissimo. Ti accompagni con la chitarra. Sai raccontare storie … cosa vuoi di più dalla vita? Se vuoi ti posso presentare un amico che cerca una collaboratrice. E’ un cinquantenne originale, ma sono certo che ti piacerà. Si chiama Orfeo” Cosa doveva fare una quarantenne in crisi, bellissima, con una voce splendida la quale non voleva “morire dentro”? Giacinta accettò di incontrare Orfeo e non è stato un incontro facile. Era un egocentrico che si vedeva lui solo … e si vedeva, forse, per quello che non era. Orfeo aveva parlato chiaro. “Qui, se c’è una primadonna … sono io. Tu devi fare esattamente ciò che ti dico io” Giacinta aveva capito che sotto quelle parole si nascondeva un timido … uno di quelli che usa quella maschera per difendersi. Infatti, dopo aver sentito cantare Giacinta, Orfeo cambiò totalmente tono. “Scusami se di primo acchito ti sono sembrato rude. Non ti avevo ancora sentito cantare. E’ un periodo in cui sono un po’ giù di corda. Anzi, Giacinta, dovresti farmi un favore. Sabato sera io dovrei andare a casa di una Signora settantenne a Milano, la quale ha un figlio cinquantenne immobilizzato su una carrozzella. Ogni sabato sera vuole che io vada a rallegrare la sua casa … suo figlio immobilizzato e lei. Questo è l’indirizzo. Provvedo io ad avvisare la Signora Cecilia” Per Giacinta è stato come se il treno della sua vita si fosse messo improvvisamente a correre … Correva verso il sole di primo mattino mentre stava per sorgere. La quarantenne si era messa subito all’opera. Doveva preparare un paio d’ore di intrattenimento per due persone. Per una settantenne ed un cinquantenne immobilizzato su una carrozzina. Giacinta aveva le sue idee. In ogni situazione c’è sempre un raggio di sole che entra dalla finestra … Lei voleva essere quel raggio di sole … un piccolo raggio di sole … sempre e solo un raggio di sole. Per il sabato sera, la quarantenne si preparò a dovere. Una camicetta bianca e un paio di jeans … ed una carica interna capace di sciogliere montagne di ghiaccio. Giacinta si presentò puntualissima all’appuntamento. Ad accoglierla la Signora Cecilia, un gentilissima settantenne, dai modi delicati la quale presentò il figlio Donato il quale non aprì neppure gli occhi. La quarantenne non ha avuto nemmeno il tempo per guardare il lussuoso appartamento. La sua concentrazione era sulla Signora Cecilia e sul figlio Donato … viso bellissimo, il quale doveva avere problemi personali legati a qualche delusione amorosa. Per Giacinta era la prima volta che si cimentava in una situazione simile. Parlò alla settantenne. “Signora Cecilia, mi scusi se sono un po’ impacciata. E’ la prima volta che canto per due persone. Le sarei grata mi facesse un cenno qualora toccassi argomenti che non sono di suo gradimento” La settantenne confermò con la testa. Giacinta si mise a cantare. Era la canzone di un uomo che si era perso nel bosco … un bosco incantato. Non sapendo cosa fare chiese aiuto agli uccellini i quali accorsero in suo aiuto … cantando. Sembrava che nel lussuoso appartamento fossero entrati centinaia e centinaia di uccellini. Il cinquantenne Donato apri gli occhi adagio … Voleva vedere se nell’appartamento erano entrati veramente degli uccellini. I suoi occhi si fermarono su Giacinta … e non li chiuse più. Era rinato l’interesse. A quel punto la quarantenne aveva cominciato a muoversi come una libellula. Movimenti calcolati. Movenze sinuose come voleva la musica. Donato, adagio, adagio stava rientrando nel mondo delle persone normali … quelle che si accontentano di poco. Coloro che sanno che la vita è fatta di tutto e di niente … e nel niente c’è tutto. La stessa Signora Cecilia si meravigliò. Avrebbe voluto dire qualcosa, ma preferì attendere. Guardare. Osservare il figlio Donato muoversi e … Ad un tratto, questo parlò. “Giacinta … Giacinta cosa ne dici di dedicarmi una canzone. La quarantenne non sapeva nulla di Donato. Si immaginò che fosse un Principe … che avesse perso il Regno. Nella vita tutti possono vincere o perdere. Giacinta cantò il momento in cui era apparso un nuovo sole: “una canzone per te” … e Donato saliva su un cavallo bianco. Dopo la canzone, Donato si era effettivamente alzato dalla carrozzina sulla quale si trovava. Con le proprie gambe cominciava a muoversi. Aveva bisogno di un sostegno. Quel sostegno era Giacinta … che da quel momento non lasciò più quell’appartamento in centro a Milano. Questo è il racconto 890 scritto dal 2 settembre 2012. Un racconto al giorno per … il piacere di chi scrive … e di chi legge. Non resta che continuare per raggiungere il racconto numero 1000 (mille)… con la speranza di riuscirci. Dino

 
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MILANO di Teresa Ramaioli

Post n°17849 pubblicato il 09 Febbraio 2015 da dinobarili
 

MILANO 

di Teresa Ramaioli

iltuonoilgrillo
iltuonoilgrillo il 07/02/15 alle 12:49 via WEB
MARIA BAMBINA--MILANO--Nella prima metà del secolo XVIII ( fra il 1720 e il 1730), una monaca francescana di Todi (Umbria) modella con la cera un visetto dolcissimo di bimba: la Madonna appena nata! La bellissima testina in cera viene appoggiata su un corpo molto semplice (una specie di cilindro) e avvolta tutta di fasce, come si faceva con i neonati di una volta, che venivano completamente immobilizzati nelle fasce perché - si pensava - in questo modo sarebbero cresciuti meglio! Così nasce la tradizione di avvolgere Maria Bambina in fasce di pizzo candido. La statuetta di cera di Suor Chiara di Todi, rivestita di pizzo e deposta in una culla, viene donata a un vescovo, che la dona a delle suore .Nel 1876 la statua di Maria Bambina è ospitata in via Santa Sofia a Milano dove si trova anche adesso. E le suore che la ospitano nella cappella della loro casa ( Suore di Carità di Lovere), saranno chiamate Suore di Maria Bambina, proprio a motivo di quella statuetta. Infatti la dolce immagine di Maria neonata diventa molto popolare in Milano e sono numerosi i fedeli che si recano a pregarla, tanto che le suore devono più volte allargare la cappella per contenere i visitatori. Siamo alla fine dell'ottocento: Maria Bambina è sempre più conosciuta e amata. Tanto che le Suore devono far costruire addirittura una santuario tutto dedicato a lei (il santuario sarà finito nel 1888, ma sarà bombardato e distrutto, e infine ricostruito negli anni '50). La statuetta di Maria Bambina viene riprodotta in migliaia di esemplari e collocata in molte chiese, specialmente della diocesi di Milano. La devozione di diffonde moltissimo anche nelle famiglie, fino a qualche decennio fa in molte zone della Lombardia il regalo tradizionale di nozze era una Maria Bambina che veniva amorevolmente conservata protetta da una campana di vetro. Molti genitori, fino agli anni '50 , imponevano alle loro figlie il nome di Bambina in onore di Maria Bambina. Ciao Teresa Ramaioli

 

 

 

 
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TERESA PER ANTONELLA

Post n°17848 pubblicato il 09 Febbraio 2015 da dinobarili
 

TERESA

PER

ANTONELLA DI CREMONA

 
alba.estate2012
alba.estate2012 il 07/02/15 alle 09:58 via WEB
Delizioso disegno.. un augurio splendido di buon sabato.. Grazie infinite.. Un abbraccio e buon sabato.. Antonella
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 07/02/15 alle 14:44 via WEB
Ciao Antonella - splendido sabato anche a te. Buona giornata. Dino
(Rispondi)
 
iltuonoilgrillo
iltuonoilgrillo il 08/02/15 alle 10:53 via WEB
Grazie, Antonella. Buona domenica.Ciao Teresa
(Rispondi)
 
 
alba.estate2012
alba.estate2012 il 08/02/15 alle 20:45 via WEB
Prego Teresa, penso che tu sia molto brava, guardandoli il mio cuore sorride.. Complimenti!!! Ciao, Antonella
(Rispondi)

 

 

 

 
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CIAO ANTONELLA ... ANTONELLA DI CREMONA

Post n°17847 pubblicato il 09 Febbraio 2015 da dinobarili
 

CIAO ANTONELLA ...

ANTONELLA DI CREMONA

 
alba.estate2012
alba.estate2012 il 08/02/15 alle 20:42 via WEB
Carissimo Dino, è un bel racconto avvolto dal mistero degli astri, la decisione di Irenea è stata molto saggia ma pensare che il denaro sia il miglior collante dell'amore... non lo digerisco.. Un abbraccio e felice serata, Antonella
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 09/02/15 alle 08:59 via WEB
Ciao Antonella - Bel commento il tuo. Ho capito che non "digerisci che il denaro abbia un collante ... il denaro". Irenea, però, è un'astrologa. A 65 anni si è innamorata di un cinquantenne, Arcangelo, un latin lover a tutto tondo. Avrebbe potuto farlo suo. A differenza di qualche 65anne ... ha preferito proporlo come marito a sua nipote ...trentenne, alta , bionda, occhi azzurri e gambe da fine del mondo ... a una condizione. "Se vuoi... questa è la condizione ... perché nella vita tutto ha un prezzo" Cosa ne dici? Attendo il tuo giudizio. Dino
(Rispondi)

 

 
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