dino secondo barili
ricerche storiche locali (Pavia e Provincia)Messaggi del 10/02/2015
Intrigo …
…a Pavia
(Queste storie, anche se raccontate come vere,
sono frutto di fantasia,
pertanto non hanno nulla a che vedere
con persone reali o fatti realmente avvenuti)
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Gisella …e le opportunità
“A questo mondo, bisogna cogliere le opportunità quando arrivano. E, se non arrivano, bisogna andarle a cercare.” diceva la nonna di Gisella. Gisella, a trentacinque anni, però, le opportunità sul piano sentimentale non erano ancora arrivate. O, meglio. Ne era arrivata una… ma era stata un fuoco di paglia. Allora aveva vent’anni. Il suo amico d’infanzia, Giuseppe, si era invaghito di lei. Voleva assolutamente sposarla. Ma, come si fa a decidere a vent’anni? “Troppo presto” diceva dentro di sé Gisella. A quell’epoca aveva un sogno. Imparare l’arte della “parrucchiera per signora” e avere un proprio “salone di bellezza”. A trentacinque anni, Gisella aveva imparato l’arte ed aveva pure il Salone di Bellezza che aveva sempre sognato. Mancava la realizzazione del terzo “desiderio”… Un desiderio che si faceva desiderare. Un venerdì di maggio dello scorso anno, Gisella ricevette la telefonata della sua coetanea e amica Desideria. Alta, bionda, occhi verdi… e superfortuna con gli uomini… che cadevano letteralmente ai suoi piedi. “Gisella, domani, sabato ho bisogno di un tuo trattamento speciale. Devo fare la “madrina” ad un concorso ippico. Mi metto nelle tue mani. So che sei la migliore parrucchiera per signora …ed io voglio essere la più bella e la più invidiata”. Gisella colse la palla al balzo. “Beata te che puoi permetterti tutti gli uomini che vuoi. Io, invece, faccio come il “Prode Anselmo”. Passa un giorno… passa l’altro… con quel che segue.” Desideria non attese un secondo. “Cara Gisella è arrivata la tua ora. Domani, devi fare ciò che faccio io. Preparati alla grande. Sarai la mia “Vice-Madrina” del Concorso Ippico. Sono certa che non arriverà sera senza il fidanzamento ufficiale.” Gisella si mise a ridere. Si mise a ridere, ma non più di tanto. “Dici che devo farlo?” – “Ma certo. E devi anche vestirti di rosso” – rispose Desideria. Gisella non dormì tutta la notte. Aveva dato la parola e adesso era negli affanni. Il sabato fu… un sabato di fuoco. La domenica mattina le collaboratrici del Salone di Bellezza erano ancora all’opera. Desideria e Gisella erano due bellezze nel vero senso della parola. Quando le due “regine” presero posto sul Palco della Autorità fu un trionfo. Gli occhi di tutti gli uomini erano per loro, Per loro soltanto. Desideria era padrona della scena… Gisella era un po’ più impacciata. Il trionfo era nell’aria. Gisella fece la parte della timida e attirò subito l’attenzione di parecchi cinquantenni in cerca di avventure. Gisella, però, non voleva l’avventura. Voleva qualcosa di più duraturo. Il Presidente del Concorso Ippico ebbe una pensata. Organizzare, quella stessa sera, una cena e un serata danzante in onore delle “Regine vestite di rosso”. Detto fatto… gli ordini vennero eseguiti. In realtà il Presidente, Dott. Everaldo, era un bel cinquantenne, scapolo, perché non aveva ancora trovato la donna del cuore. Un po’ timido, un po’ egocentrico Durante la manifestazione ippica, Everaldo aveva messo gli occhi addosso a Gisella cercando di non farsi notare. Alla sera, però, dopo la cena, il Presidente, prese coraggio e ballò tutta la sera con Gisella… che da quel momento si sentì … sospesa tra la terra e il cielo. (247)
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EUCALIPTO ARCOBALENO
di Teresa Ramaioli
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9 FEBBRAIO 2015
ALMANACCO DI STORIA PAVESE
Trivolzio – 9 Febbraio 2015 – Lunedì - 12.00
Intrigo …
… a Pavia
(Queste storie, anche se raccontate come vere, sono
frutto di fantasia. Pertanto non hanno nulla a che
vedere con persone o fatti realmente avvenuti)
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Saverio e il Torrente Terdoppio
Ci sono situazioni nella vita delle persone che sono imprevedibili. Per esempio, le crisi. Le crisi arrivano quando una persona meno se le aspetta. Un anno fa, il Dott. Saverio, cinquant’anni, fisico prestante, single, impiegato presso una Agenzia Commerciale del milanese, abitante a Pavia, era in crisi … fino al collo. Aveva un bel pari a fingere che non fosse vero … invece, era vero. Ad accorgersi per primo è stato l’amico Aldo al quale non sfuggiva nulla. Pavia è una piccola città. 70mila abitanti si e no. In una piccola città ci si incontra al Bar … al Bar in Piazza della Vittoria. Più che una Piazza assomiglia ad un cortile … Uno di quei bei cortili di una volta delle Cascine agricole pavesi a corte chiusa. Manca solo l’aia sulla quale far seccare il grano. Altri tempi! I pavesi di oggi non sanno nemmeno più che cos’è l’aia … e a cosa serviva. Adesso c’è un lusso smodato … neppure i cagnolini sanno più di essere cagnolini. Abbracciati, coccolati, vezzeggiati Spesso … fanno i capricci come i bambini viziati. Non parliamo poi degli studenti universitari. Pavia ha 25mila studenti universitari e ogni giorno ci sono nuovi laureati che girano per Piazza della Vittoria con in testa il serto d’alloro … simbolo di sapienza e di gloria. E’ stato proprio un giorno di un anno fa che Aldo si accorse della crisi dell’amico Saverio. Saverio era sempre stato affascinato dalle scene degli studenti universitari che rallegrano Piazza Vittoria. Quel giorno, invece, il cinquantenne uscì con una frase sibillina. “Basta studenti ... Devo cambiare Bar … Piazza della Vittoria non è più il mio ambiente” Aldo subodorò una ragione. “Come mai? Qualcuno ti ha fatto del male?” Saverio mugugnò una frase … ma non si spiegò. A quel punto Aldo lo tenne d’occhio e si convinse che “quanto un amico è in crisi … bisogna farlo parlare. Fargli sputare il rospo” Infatti, non passò molto tempo che Aldo venne a sapere la verità. Il cinquantenne Saverio aveva un sogno ricorrente. Da parecchio tempo, ogni notte aveva sempre lo stesso sogno. Sognava di trovarsi in Lomellina … in riva al Torrente Terdoppio. In uno di quegli angolini seminasti da fitta vegetazione … Saverio sognava di essere sulla riva mentre gettava sassolini nella corrente. Ad un tratto del sogno … compariva una bellissima ragazza nuda che faceva il bagno davanti a lui … poi si tuffava e scompariva nella corrente. Per un po’ Saverio non aveva dato peso. Dopo una settimana, però, cominciò a preoccuparsi. “Cosa vorrà dire un sogno così?” si chiedeva il cinquantenne. Cercava nella memoria, ma non arrivava a capo di nulla. Cercò sui libri … Cercò su Internet … e finalmente comprese che “sognare nudità è voglia libertà e di cambiamento” Ma quale? Saverio era single. Aveva un bel lavoro. Un bell’appartamento in città … ma non era felice. Quando entrava nel suo bel appartamento non c’era nessuno. Neppure un gatto a dargli il benvenuto. Ecco l’origine della crisi. Aldo era un amico astuto. Aveva capito tutto. “Saverio, tu hai bisogno di una donna. Una donna che ti faccia le coccole … “ Saverio si mise a ridere. Era la prima volta che rideva dopo settimane di musi lunghi e brutte cere. “E, tu Aldo, cosa pensi che dovrei fare?” – Aldo non era solo amico. Era anche furbo come una volpe. “Saverio devi andare in Lomellina. Cercare l’angolino seminascosto tra fitta vegetazione … dove hai visto la ragazza nuda. Questa volta Saverio non sapeva più se ridere o esser serio. Anche perché ci aveva già pensato lui stesso, ma non voleva essere preso per matto. Aldo insistette. “Cosa c’è di male andare in Lomellina in riva al torrente Terdoppio?” I due amici lasciarono Piazza della Vittoria senza dire nulla. Saverio tornò nel suo appartamento e sentì un senso di sconforto. Si sentì veramente solo. Scese in garage. Prese l’automobile e si avviò per le strade dirette in Lomellina. Conosceva un tratto del Torrente Terdoppio vicino a Lomello. Il Torrente in quel punto fa un ansa. Saverio prese una strada sterrata di campagna e non si rese conto che stava scendendo la nebbia … una fitta nebbia che fa perdere l’orientamento e un persona non sa più dove si trova. Saverio si rese conto in quale pasticcio era cacciato, ma era troppo tardi. Venne preso dal panico. Il panico è una sensazione terribile. Provare per credere. Che fare? Il cinquantenne era disperato … anzi molto di più. Era completamente incapace di muoversi e prendere qualsiasi decisione. Solo … dentro all’abitacolo dell’auto e … tutt’intorno nebbia, nebbia fitta … fittissima. Ad un tratto accanto al finestrino dell’automobile si affacciò una bellissima ragazza, sui trent’anni. Era la stessa ragazza del sogno ricorrente. “Ciao Saverio. Sono Lia … Ti aspettavo. Ora, possiamo partire per il nostro lunghissimo e bellissimo viaggio d’amore. Vieni sulla mia automobile …” Saverio scese dalla sua automobile e salì su quella di Lia. Una lussuosa rossa Ferrari, ultimo modello … Intanto la nebbia era scomparsa. Prima di partire Lia abbracciò Saverio e lo baciò a lungo, appassionatamente. Il sole era già alto nel cielo … e i due amanti stavano per iniziare il loro lunghissimo viaggio da sogno . Un viaggio d’amore … senza fine. - Questo è il racconto 891 scritto dal 2 settembre 2012. Un racconto al giorno per … il piacere di chi scrive … e di chi legge. Non resta che continuare per raggiungere il racconto numero 1000 (mille)… con la speranza di riuscirci. Dino
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ALBERI MONUMENTALI
di Teresa Ramaioli
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CIAO ANNAMARIA ...
ANNAMARIAMENNITTI
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