dino secondo barili
ricerche storiche locali (Pavia e Provincia)Messaggi del 12/02/2015
Intrigo …
…a Pavia
(Queste storie, anche se raccontate come vere,
sono frutto di fantasia,
pertanto non hanno nulla a che vedere
con persone reali o fatti realmente avvenuti)
249
L’Architetto Lorenzo e il ballo d’onore
L’Architetto Lorenzo, milanese, quarantacinque anni, Studio ben avviato, aveva tante cose da fare, ma combinava poco. Aveva la testa per aria (come si suole dire). Da un anno non riusciva a concentrarsi. Solo lo stretto indispensabile per tirare avanti e non farsi riprendere continuamente dai clienti. Il motivo era semplice. Da un anno era innamorato “pazzo” di una donna, Monica… che l’aveva totalmente stregato. Tutto era avvenuto una sera di maggio… L’Associazione, di cui l’Architetto Lorenzo faceva parte, aveva indetto una cena tra colleghi. Al tavolo al quale aveva preso posto Lorenzo, c’era una bellissima ragazza… Monica. Architetto pure lei. La simpatia tra i due era esplosa in un attimo. Dopo la cena, il ballo. Il locale in cui si svolgeva la cena era un misto di… Ristorante con pista da Ballo. Per l’occasione l’Associazione aveva fatto le cose in grande. Aveva scelto un’orchestrina romantica che era tutta un programma. Si chiamava: “Questa notte o mai più”. Il Maestro direttore dell’Orchestrina, che aveva assoldato i musicanti, era un patito di tanghi, valzer e valzer lenti… Musiche che invitavano al ballo e alle confidenze più ricercate. Anche gli Architetti di una certa età si erano “accesi” e invitavano le giovani colleghe a “balli liberatori”. Lorenzo e Monica, invece, formarono coppia fissa. Ogni tanto si appartavano per qualche passeggiata nel giardino del Ristorante dove non mancavano suggestivi angoli bui. Monica, però, aveva un problema. Il giorno successivo sarebbe partita per gli Stati Uniti per un Master di specializzazione. Per non rovinare l’atmosfera con Lorenzo, Monica non ne parlò subito. Attese che arrivasse la notte. L’Architetto Lorenzo, intanto era andato su di giri. Quella sera stessa voleva una “promessa” da Monica. La ragazza cercò di calmare il collega, ma l’impresa si rivelò più difficile del previsto. I baci tra i due erano andati troppo oltre… e nessuno dei due era disposto a rinunciare ad una notte di fuoco. Quando, finalmente, Monica si decise a parlare chiaro … albeggiava. “Lorenzo. Adesso, basta baci…altrimenti non parto più.” L’Architetto rimase di ghiaccio. “Come?…partire?” – “E si. Il mio aereo, domani, è in partenza dalla Malpensa… destinazione New York per un Master. Due mesi passano in fretta. Ci rivedremo al mio rientro.” Aveva risposto Monica. Quei “due” mesi divennero quattro, poi otto… Monica, dopo il Master aveva avuto parecchie offerte di lavoro e dagli Stati Uniti non era ancora tornata… Lorenzo era sulle spine. Era passato un anno. Lorenzo, sempre innamorato, aveva, però, perso ogni speranza. Una sera di maggio, l’Associazione degli Architetti aveva deciso di rifare la cena presso lo stesso Ristorante di un anno prima. Lorenzo era troppo giù di corda per parteciparvi. E’ stata solo l’insistenza del Presidente dell’Associazione a spingerlo ad aderire. All’inizio della cena Lorenzo si trovò confinato in un tavolo d’angolo. Solo come un cane. Ad un tratto il locale si illuminò e l’Orchestrina “Questa notte o mai più” iniziò a suonare. Per Lorenzo fu un colpo al cuore. Stava per alzarsi e andarsene, quando il Presidente prese la parola. “Cari Colleghi, ho l’onore di presentarvi il nuovo Presidente della nostra Associazione. L’Architetto Monica… la quale vuole festeggiare il suo ritorno a Milano con “un ballo d’onore”. L’Architetto Lorenzo è il cavaliere prescelto.” Lorenzo si sentì “in paradiso” e ne approfittò immediatamente. Durante il ballo non resistette. “Cara Monica, questa volta non mi sfuggi più” … e la baciò appassionatamente. (249)-
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11 FEBBRAIO 2015
ALMANACCO DI STORIA PAVESE
Trivolzio – 11 Febbraio 2015 – Mercoledì - 12.00
Intrigo …
… a Pavia
(Queste storie, anche se raccontate come vere, sono
frutto di fantasia. Pertanto non hanno nulla a che
vedere con persone o fatti realmente avvenuti)
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Alessio e la Segretaria
Un anno fa, il Dott. Alessio, cinquant’anni, fisico prestante, single, Dirigente di una Agenzia Commerciale del milanese, abitante a Pavia, ha avuto dei dolori alle braccia. Nulla di preoccupante, ma il Dott. Alessio ha cominciato a pensarci. I dolori non passavano. Anzi, a suo dire, andavano e venivano … e forse, peggioravano. Chi è quella persona che oggi non si preoccupa? Il Dott. Alessio, dopo un paio di giorni, corse dal suo Medico di Fiducia, il Dott. Giuseppe. “Dottore, Dottore … ho dei dolori nelle braccia” Immediata la domanda. “Da quanto tempo?” Alessio si sentì impreparato. “Due, tre giorni … forse quattro” Il Dott. Giuseppe aveva già capito il soggetto. Cercò di stare al gioco. Guardò il Dott. Alessio. Lo esamino con gli occhi come fossero dei raggi X. Si sedette al computer, e dopo aver cercato cose non ben definite, assunse un atteggiamento serio, quasi cattedratico. “Dott. Alessio, dobbiamo fare degli esami!” Il cinquantenne si sentì meglio. Sollevato. “Dott. Giuseppe, già che ci siamo … alla sera, dopo aver mangiato … mi sento un leggero cerchione al testa” Questa volta il Medico tagliò corto. “Con gli esami … vediamo tutto” Dopo una settimana gli esami erano terminati e c’era pure l’esito. “Niente. Niente di niente” Esattamente quello che il Dott. Giuseppe aveva previsto fin dall’inizio. A quel punto il Medico di Fiducia doveva intervenire in altro modo. “Dott. Alessio, non è che lei si è innamorato della sua Segretaria? … e non ha il coraggio di portarla fuori a cena?” Il cinquantenne fece finta di scandalizzarsi. “Dottore cosa dice mai? … Sul posto di lavoro certe cose non succedono” Il Medico aveva messo il dito sulla piaga. “Dott. Alessio … diciamo che non dovrebbero succedere … ma poi … parla oggi, parla domani … guarda oggi … guarda domani. Del resto come si fa a non guardare una bella ragazza quando si siede al computer? … quando si china per raccogliere un foglio di carta? Dott. Alessio l’uomo è di carne … e la carne è debole” A quel punto il cinquantenne si sentì disarmato. Non ha resistito ed ha sputato il rospo. Non proprio tutto … ma quasi. Effettivamente il Dott. Alessio si era pazzamente innamorato della nuova Segretaria, la Dott. Ermenegilda, una trentenne, alta, bionda, occhi azzurri e gambe da fine del mondo. Ogni volta che Ermenegilda entrava in Ufficio al Dott. Alessio venivano le vertigini. Se poi, la Segretaria, faceva dei movimenti … come chinarsi per raccogliere fogli di carta. Fogli di carta fatti cadere apposta nei posti più impensati, il Dott. Alessio doveva correre in bagno per tenere sotto controllo le proprie pulsazioni cardiache … che lo facevano diventare rosso come un peperone. Del resto cosa poteva fare il Dott. Alessio? Chi è quell’uomo che sarebbe stato indifferente di fronte ad un simile spettacolo? Il Medico di Fiducia doveva trovare la soluzione al problema. “Dott. Alessio perché non propone alla sua Segretaria una bella cena a lume di candela in un bel Ristorante tipico? Dopo tutto ci sono dei localini ad hoc con pista da ballo per sgranchire le gambe …” Il cinquantenne si fece serio. Molto serio. “Dott. Giuseppe, lo sa cosa è capitato al mio Collega Filippo che ha fatto una cosa simile un anno fa? Anche lui aveva cinquant’anni come me, ed era single. Lei, trent’anni … alta, bionda, occhi azzurri e gambe da fine del mondo … Ha invitato la sua Segretaria ad una cena a lume di candela … Quella stessa sera, l’impenitente scapolone innamorato pazzo, aveva già abbassato le ali … ed aveva accettato il matrimonio … prima di andare a letto. Una volta sposati, i due piccioncini hanno passato sette giorni chiusi in una camera d’Albergo sulla Costa Azzurra … “ Il Medico di Fiducia aspettava il seguito della relazione. “E allora come è andata a finire?” Il Dott. Alessio cercò di darsi un tono. “Dopo sette giorni passati in una camera d’Albergo sulla Costa Azzurra … sono tornati a casa, a Pavia, nel loro bell’Attico sul Lungoticino … e sono rimasti chiusi in camera per un mese intero …” A questo punto il Medico di Fiducia è esploso. “No. No. Questo non è possibile …” Il Dott. Alessio è rimasto fermo sulle sue posizioni. “Dott. Giuseppe, lei non ci crederà, ma quel mio Collega Filippo ha dovuto chiedere il divorzio immediato … se voleva restare in vita ancora qualche anno almeno. Ora, lei, Dottore, mi dica, come faccio ha invitare la mia Segretaria ad una cena a lume di candela? E se poi, mi propone il matrimonio immediato? Sette giorni in camera d’Albergo sulla Costa Azzurra? … e i rimanenti giorni nell’Attico sul Lungoticino a Pavia?” Il Medico di Fiducia non rise più. Il suo codice deontologico gli imponeva una risposta adeguata e convincente. “Dott. Alessio, ha ragione. Però, c’è sempre una soluzione ad ogni problema. Ho un amico cinquantenne, Flavio, che è alla disperata ricerca di una Segretaria così. Inoltre, Flavio ha una sorella gemella, Flavia, alta, bionda occhi azzurri e gambe da fine del mondo … piuttosto fredda, la quale ama solo viaggiare da una montagna all’altra” Non era passato una settimana e il Dott. Alessio era partito con Flavia per un giro sulle Dolomiti … mentre il fratello, Flavio, era già … chiuso in una camera d’Albergo sulla Costa Azzurra … Diceva il Saggio: “Ogni persona può essere felice … quando trova ciò che cerca” - Questo è il racconto 893 scritto dal 2 settembre 2012. Un racconto al giorno per … il piacere di chi scrive … e di chi legge. Non resta che continuare per raggiungere il racconto numero 1000 (mille)… con la speranza di riuscirci. Dino
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PAVIA
di Teresa Ramaioli
iltuonoilgrillo il 10/02/15 alle 18:16 via WEB NAVIGLIO PAVIA----Il Naviglio Pavese è la realizzazione di un sogno, durato quasi cinque secoli, di un collegamento diretto tra Pavia e Milano. Furono i Visconti, nel 1359, a dare il via ai lavori per la costruzione di un canale inizialmente non navigabile, ma molto utile per mantenere lo splendore del parco del Castello di Pavia dove Gian Galeazzo amava cavalcare. Nella seconda metà del 1500, sotto la dominazione spagnola, viene approvato il progetto di Giuseppe Meda, ma i lavoro sono presto sospesi. Duecento anni più tardi vengono ripresi da Napoleone. Il 16 agosto del 1819 Ranieri, Arciduca d'Austria e Vicerè del Lombardo-Veneto, inaugura il Naviglio Pavese, che dalla Darsena passando per Binasco e Pavia sfocia nel Ticino. Ciao Teresa Ramaioli |
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TERESA
PER
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DONATELLA DI MILANO
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LA FONTANA DELL'ACQUA FELICE
di Teresa Ramaioli
iltuonoilgrillo il 10/02/15 alle 18:14 via WEB La Fontana dell'Acqua Felice-- Ognuna delle fontane che costellano la città di Roma ha la sua storia, interessante è quella della Fontana dell’Acqua Felice. Questo monumento si chiama così non perché ne sgorghi la fonte della felicità, difficile da realizzare, ma perché a volerla fu papa Sisto V, al secolo Felice Paretti. Fu lui, infatti che nel 1585 diede inizio ai lavori. A dirigerli fu chiamato un architetto dal nome inequivocabile: Giovanni Fontana che, per esaudire il papale desiderio, rimise in funzione un acquedotto fatto costruire dall’imperatore Alessandro Severo. Così, nell’agosto 1586 fu portata al papa la prima bottiglia di acqua Felice, giudicata dal suo medico personale la miglior acqua di Roma. Intanto i lavori per decorare la fontana dell’Acqua Felice continuavano, saccheggiando, di fatto, mezza Roma, dato che le pietre vengono in parte dalle Terme di Caracalla e in parte del Pantheon. Purtroppo, tali ricchi materiali, non furono certo utilizzati al meglio se la statua di Mosè che orna la fontana fu soprannominato il "mosè ridicolo". A questa statua sono infatti dedicati i versi: Guarda con occhio torvo/ l’acqua che sgorga ai pié/ pensando inorridito/ al danno che lui fé/ lo scultor stordito. Felice è forse l’acqua che sgorga, ma non la fontana! Ciao a tutti gli amici del blog Teresa Ramaioli |
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