dino secondo barili
ricerche storiche locali (Pavia e Provincia)Messaggi del 14/02/2015
Intrigo …
…a Pavia
(Queste storie, anche se raccontate come vere,
sono frutto di fantasia,
pertanto non hanno nulla a che vedere
con persone reali o fatti realmente avvenuti)
251
La gatta Esmeralda
In epoca di grandi crisi… semplici “fatti particolari” assumono significati diversi secondo le persone. Il Dott. Emanuele, cinquant’anni, commercialista con Studio ben avviato a Milano da qualche tempo era in apprensione. Aveva perso la sua “guida turistica” dalla copertina rossa. Qualche lettore dirà che non era il caso di preoccuparsi in quanto ci sono in commercio un’infinità di guide turistiche. Ma per il Dott. Emanuele, no. Quella “guida” era unica. Aveva oltre vent’anni. In ogni luogo dove andava, la portava sempre con sé. Era un regalo di suo padre, il quale, nella dedica aveva scritto: “In qualsiasi posto andrai, porta sempre con te questa guida. Troverai notizie interessanti riguardanti i luoghi visitati. Sarà la tua “miniera” e la tua “compagna” per sempre.” Effettivamente era stato così. Quella guida era una fonte inesauribile di informazioni. Ora, però, la guida non c’era più. E il Dott. Emanuele era negli affanni. Aveva controllato tutti i posti in cui poteva essere finita. Della “guida”, nessuna traccia. Il Commercialista, si era fatto anche un approfondito esame di coscienza, ma non era arrivato a capo di nulla. Cosa poteva essere accaduto? Non era il valore in sé… come libro. Il valore era tutto nella storia che tale “guida” si portava dietro, cioè la storia personale del Dott. Emanuele. Per esempio. Certe località erano legate a Marisa, la sua “prima morosa”. Anche se la relazione era durata alcuni anni, era rimasta come un “documento di vita”. Ogni località visitata con Marisa recava, a matita, dei piccoli “più” sulle pagine della guida. Erano la testimonianza che il Dott. Emanuele aveva vissuto dei giorni felici, anzi superfelici. Poi, un giorno Marisa, aveva deciso diversamente. La relazione aveva avuto termine. Il Dott. Emanuele aveva tentato di allacciare nuove relazioni, ma il ricordo di Marisa era sempre presente. Ora la guida turistica con la copertina rossa non c’era più e il Dott. Emanuele non avrebbe rivisto quei “più” accanto alle località visitate. Cosa fare? Il Dott. Emanuele era un maniaco dell’ordine. Non poteva e doveva sfuggirgli nulla. Ormai quella guida era diventato un chiodo fisso. Se ne era accorta anche la sua impiegata di fiducia, la Signora Maurizia, la quale aveva delle strane idee. Interpellata dal suo Principale riguardo alla guida si espresse in modo sibillino. “Dott. Emanuele, perché non prova chiedere alla sua gatta Esmeralda di farle trovare la guida che ha perduto?” Il Dottore Commercialista pensò che l’impiegata avesse scherzato. “Scusi Signora Maurizia… scherza o dice sul serio?” – “No, no. Non scherzo affatto. La sua gatta le farà ritrovare la guida che ha perduto. I gatti leggono attraverso gli occhi i pensieri dei loro padroni. Basta chiedere loro aiuto. Inoltre, i gatti hanno mantenuto facoltà telepatiche e comunicano con chiunque senza limiti.” Il Dott. Emanuele era un bravo commercialista e aveva imparato che “non bisogna mai sottovalutare alcuna ipotesi.”E se fosse vero?” rimuginava nella sua mente. Quella sera stessa, al suo rientro in casa, prese tra le braccia la “gatta Esmeralda” la quale ne approfittò subito della novità. (i gatti sono opportunisti per natura). Il Dott. Emanuele si confidò con la sua gatta Esmeralda. Il giorno successivo, mentre il Commercialista era al Ristorante per consumare un pranzo veloce, si trovò accanto Marisa, la sua prima morosa con la “guida” tra le mani. “E’ tua questa guida? Me lo ha consegnata la mia amica Esmeralda… Forse, è il caso di riprendere il nostro rapporto, dall’ultimo viaggio che abbiamo fatto insieme…” (251)-
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I CIOCCOLATINI DI SAN VALENTINO
di Teresa Ramaioli
iltuonoilgrillo il 13/02/15 alle 13:19 via WEB Cioccolatini per San Valentino---Dopo l’arrivo del cioccolato dalle americhe, sembra che in Italia fu la Toscana dove si sperimentò con successo l’aggiunta di altri ingredienti al cibo degli dei. Scorze fresche di cedro ,limone, aromi di gelsomino, cannella, vaniglia. A fine Seicento la cioccolata al gelsomino era protagonista alla corte di Cosimo III dei Medici, ideata dallo scienziato Francesco Redi, e considerata il primo esperimento di ingegneria botanico-culinaria. La preparazione era descritta in una ricetta che elencava ingredienti e dosi La prelibatezza, degustabile solo alla corte granducale, rappresentava un segreto di stato insieme ad altre ricette a base di cioccolato, custodite nella cassaforte della Fonderia di Palazzo Pitti. Il gelsomino, originario delle Indie Orientali, sembra fosse già conosciuto in Italia nel XV sec. come testimonierebbe la figura ben disegnata e colorita del fiore che si trova nel "Liber de Simplicibus". Furono i navigatori spagnoli ad importarlo in Europa dalle Indie Orientali nel Cinquecento, e la famiglia de’ Medici di Cosimo I ne possedeva gli esemplari più belli. Il granduca di Toscana era un geloso amante di questo fiore, del quale proibì la coltivazione fuori dai suoi giardini. Si narra che alla diffusione del gelsomino abbia contribuito una storia d'amore. Secondo questa, fu un giardiniere di casa de' Medici a rubare dai giardini granducali un ramoscello della pianta per regalarlo alla fidanzata. La giovane dispiaciuta che il fiore bello e raro dovesse avvizzire lo piantò. Il gelsomino attecchì e nella primavera seguente spuntarono nuovi germogli e fiori. Con il tempo le piante si moltiplicarono Da allora, il giorno delle nozze, le giovani toscane usano stringere nelle mani un mazzetto di gelsomini come auspicio di prosperità. Buon San Valentino Teresa Ramaioli |
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TERESA
PER
ANTONELLA DI CREMONA
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CIAO ANTONELLA ...
ANTONELLA DI CREMONA
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CIAO ANTONELLA ...
ANTONELLA DI CREMONA
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CIAO STEFANO ...
STEFANO BROCCA DI PAVIA
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CIAO GIOVANNA ...
G1B9
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I CIOCCOLATINI DI SAN VALENTINO
di Teresa Ramaioli
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13 FEBBRAIO 2015
ALMANACCO DI STORIA PAVESE
Trivolzio – 13 Febbraio 2015 – Giovedì - 12.00
Intrigo …
… a Pavia
(Queste storie, anche se raccontate come vere, sono
frutto di fantasia. Pertanto non hanno nulla a che
vedere con persone o fatti realmente avvenuti)
895
Gisella, Rossella e il Gran Ballo in Maschera a Venezia
Si dice che nella sua vita, ogni donna abbia un solo uomo … il vero, unico e grande amore. A quarant’anni, la Prof. Gisella, alta, bionda, occhi azzurri e gambe da fine del mondo … non lo aveva ancora trovato. Sarà perché Gisella, fino a quel momento si era dedicata anima e corpo allo studio per raggiungere la Cattedra di Lettere in un Liceo del milanese. Sarà perché le circostanze della vita sono sempre un rebus. Fatto sta che Gisella, un anno fa, se ne lamentava con la sua Collega, amica e coetanea, Prof. Rossella, Docente di Matematica nello stesso Liceo … alta, mora, occhi neri e gambe da fine del mondo. “Rossella, ho quarant’anni. Non vedo l’ora di incontrare il mio unico … vero … grande amore” Rossella era nelle stesse condizioni. “Gisella come ti capisco. Non dirlo a me. Ogni giorno che passa non vedo l’ora di incontrarlo. Gettarmi tra le sue braccia e non lasciarlo più … Però, lo voglio cinquantenne, bello come il sole e ricco come il mare” Gisella si è messa a ridere. “Rossella, di uomini così ne esistano pochi … anzi, pochissimi … e sono già tutti occupati” Rossella si è fatta seria. “E, no. Cara Gisella. Ci sono. Ci sono e come. L’importante è trovarsi nel posto giusto al momento giusto. C’è pure il tuo e il mio” Rossella non aveva pronunciato la frase a caso. Aveva una ragione. In tasca aveva un invito che sventolò sotto gli occhi dell’amica. “Gisella, lo vedi questo invito? In questo invito c’è la nostra fortuna. L’uomo dei nostri sogni” Rossella lesse ad alta voce. “La S. V. è invitata al Gran Ballo di Carnevale che si terrà a Venezia sabato sera all’Albergo del Destino. L’invito è valido per due persone. E’ obbligatorio presentarsi mascherati” Era fatta. Gisella e Rossella si lessero negli occhi e pensarono …“Non possiamo lasciarci sfuggire una simile occasione … Adesso o mai più! In certe cose se non ci pensa il Destino, le persone possono fare molto poco” Gisella e Rossella erano partite per i voli pindarici … andate in estasi. Era solo martedì, ma avevano già programmato le cose da fare. Prima di tutto affidarsi al miglior truccatore e costumista di Milano, il Signor Filippo, Dio del trucco e del travestimento. Seconda cosa … trovare un amico che, da Milano e le accompagnasse a Venezia … in Ferrari. Già! Non poteva essere diversamente. O le cose si fanno in grande … oppure non riescono. Per fortuna che la soluzione c’era. Il figlio del Preside del Liceo, il Dott. Alfredo, aveva la Ferrari ed era ben felice di accompagnarle a Venezia. In un attimo arrivò il sabato … giornata magica per eccellenza. Alla sera Gisella e Rossella erano due maschere perfette … splendide, fantastiche. Due Dee Egizie che non avevano l’uguale. Il problema è sorto appena Giselle e Rossella sono entrate nel Salone delle Feste dell’Albergo del Destino. Tutte le dame partecipanti al Gran Ballo in Maschera erano mascherate nel medesimo modo. Tutte Dee Egizie! E così pure gli uomini avevano una maschera uguale … Erano mascherati tutti da Faraoni Egizi. Una cosa così non si era mai verificata nell’Albergo del Destino. La Direzione dell’Albergo ha dovuto applicare ad ogni maschera un numero adesivo ben visibile per effettuare il sorteggio delle coppie. Per fortuna che ad animare la serata c’era una orchestra favolosa con valzer e tanghi a volontà. Un’abbuffata in musica da far perdere i sensi. A mezzanotte ogni partecipante, uomo e donna, doveva togliersi la maschera e mostrare il proprio viso. Gisella e Rossella si tolsero la maschera di fronte ai loro compagni. Anche i loro compagni se la tolsero. Erano due cinquantenni che più belli di così non potevano essere. Due Conti austriaci, Joseph e Franz, proprietari di Castelli in Austria. Gisella e Rossella volarono tra le loro braccia e si abbandonarono ad un’infinità di baci. Si sa che il bacio è contagioso. Visto che Gisella e Rossella non smettevano di baciare Joseph e Franz … anche tutte le altre coppie fecero altrettanto. Una scena che solo a Venezia poteva accadere … e solo al Gran Ballo in Maschera dell’Albergo del Destino. E non era finita. Al mattino. Quando Venezia si stava svegliando e il sole lanciava i suoi primi raggi sulla Laguna, Joseph e Franz, invitarono Gisella e Rossella a salire sulla loro mongolfiera ormeggiata in un isola di Venezia. Per le due quarantenni Docenti presso un Liceo del milanese è stato come “toccare il cielo con un dito”. Infatti, raggiunta una certa altezza, Joseph e Franz infilarono al dito della loro rispettiva compagna l’anello di fidanzamento tempestato di diamanti per un amore senza fine. Era il minimo che potessero fare per ricordare il giorno di San Valentino … di un anno fa. Questo è il racconto 895 scritto dal 2 settembre 2012. Un racconto al giorno per … il piacere di chi scrive … e di chi legge. Non resta che continuare per raggiungere il racconto numero 1000 (mille)… con la speranza di riuscirci. Dino
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SAN VALENTINO
di Teresa Ramaioli
iltuonoilgrillo il 13/02/15 alle 13:21 via WEB SAN VALENTINO---Tra tutti i modi di celebrare San Valentino, forse, la nazione che segue la tradizione più particolare è il Giappone. Questa è una festa è sentita soprattutto dai giovani ed è usanza che le ragazze regalino cioccolatini agli uomini. I destinatari dei regali, però, non devono essere necessariamente mariti o fidanzati ma anche colleghi, amici o datori da lavoro. Gli uomini che hanno ricevuto un regalo per San Valentino, hanno poi l’obbligo di ricambiare un mese dopo, il 14 marzo, donando del cioccolato bianco nella giornata denominata White Day. L’origine della festa risale al 1936 quando la ditta dolciaria Kobe tentò di introdurla in Giappone senza però ottenere successo. Venne fatto un altro tentativo di incrementare le vendite nel 1952 senza variazioni di risultato e solamente nel 1958 la Mary’s Chocolate Company, una ditta di cioccolato di Tokyo, riuscì ad introdurre la ricorrenza che da allora ha acquisito sempre più importanza nel Paese. Per evitare fraintendimenti, esistono due tipi di cioccolatino: il Honmei choco viene donato solamente al ragazzo di cui si è innamorate mentre il Giri choco è legato a sentimenti di amicizia e riconoscenza.E voi, quale regalerete? Cioccolatini che bontà CiaoTeresa Ramaioli |
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CIAO GIOVANNI ...
MENEGI53
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CIAO ANTONELLA ...
ANTONELLA DI CREMONA
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