dino secondo barili
ricerche storiche locali (Pavia e Provincia)Messaggi del 15/02/2015
Intrigo …
…a Pavia
(Queste storie, anche se raccontate come vere,
sono frutto di fantasia,
pertanto non hanno nulla a che vedere
con persone reali o fatti realmente avvenuti)
253
Germana, la ragazza del fiume
Il Signor Giovanni amava l’avventura... ma non la solita avventura. Da anni ormai, il sabato mattina era dedicato alla camminata lungo la riva del fiume Ticino. Lo scorso anno, però, si rese conto che aveva bisogno di qualche cosa di diverso. Oltre all’avventura… anche la compagnia. Il Signor Giovanni, aveva appena compiuto quarant’anni e fino a quell’età si era sentito pienamente appagato. Dopo una settimana di pesante lavoro al Supermercato, la camminata del sabato era salutare. Quel sabato mattina di maggio dello scorso anno, però, gli era capitato un fatto che gli aveva cambiato la vita. Lungo il sentiero del fiume, aveva incontrato una ragazza che arrivava dalla parte opposta alla sua. Era una ragazza bellissima, con i capelli rossi ed un fisico mozzafiato. Stava per incrociarla, quando la ragazza lanciò un urlo di dolore. Aveva messo il piede in una buca e si era procurata una lussazione. Immediato l’aiuto del Signor Giovanni, il quale aiutò la ragazza a raggiungere il pronto soccorso. Da quel momento il Signor Giovanni non ebbe occhi che per quella “bellezza” che di nome si chiamava Germana. Quando gli occhi di uomo di quarant’anni si posano su una ragazza di vent’anni … bellissima… rimangono “fulminati”. E’ appunto quello che è capitato al Signor Giovanni. Dopo averla portata al pronto soccorso si fermò in sala d’aspetto nel caso, Germana, avesse avuto bisogno qualcosa. Dopo le fasciature di rito, la bellissima “ragazza del fiume”, chiese a Giovanni se poteva riportarla sul sentiero deve era avvenuto l’incidente. Il quarantenne, giudicò la richiesta alquanto insolita, ma non fece discussioni. “Contenta lei…” pensò. Arrivati al punto cui era avvenuto l’incidente Giovanni e Germana si salutarono e si separarono. Ognuno dei due riprese il percorso da dove l’aveva lasciato. L’unico impegno (se così si può dire) … ritrovarsi il sabato successivo, sullo stesso percorso, alla stessa ora. Per Giovanni la settimana non passava mai. Finalmente era giunto il sabato ed avrebbe incontrato Germana, la ragazza del fiume. Durante la notte si era svegliato parecchie volte. Come si addormentava, appariva in sogno Germana. Ogni volta con una tuta da ginnastica diversa. Rossa, verde, blu, e così via. Giovanni cominciò a farsi dei problemi. Cosa poteva significare un sogno così? La domanda rimase senza risposta. Intanto era suonata la sveglia e Giovanni poteva alzarsi, prepararsi e partire … per la camminata. Ogni tanto guardava l’orologio, ma i minuti non passavano mai. Sul sentiero era arrivato mezzora prima dell’orario fissato. Per ingannare l’attesa, Giovanni, rifece il percorso diverse volte. Finalmente, l’orologio segnò l’ora dell’appuntamento. Germana comparve come una Dea, la Dea del Fiume. Non era sola. Aveva accanto… due ragazze bellissime. Germana, parlò: “Giovanni, ho una proposta da farti. Perché non vieni con noi a fare il bagno qui vicino, all’isola delle fragole?”. Giovanni non era preparato a fare il bagno nel fiume Ticino, nel mese di maggio, tuttavia non poteva rifiutare una simile proposta. Giovanni, Germana e le due ragazze si avventurarono sul sentiero dentro la boscaglia. Raggiunsero la riva e si tuffarono nella corrente… Di Giovanni non si seppe più nulla. A scomparsa avvenuta, le ricerche per ritrovarlo non approdarono a nulla… Un’antica leggenda del fiume Ticino racconta, che… “ogni cento anni, compare Germana, la ragazza del fiume, la quale viene a prendersi un uomo… per farsi raccontare le storie del mondo reale.” (253) -
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PAVIA
di Teresa Ramaioli
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CIAO TINA ...
FAUSTINA.SPAGNOL
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CIAO ANTONELLA ...
ANTONELLA DI CREMONA
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CIAO ANNAMARIA ...
ANNAMARIA MENNITTI
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ANNAMARIA MENNITTI
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CIAO ROSSELLA ...
YARIS167
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ANTONELLA DI CREMONA
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PENSIERI SPARSI DEL 14 FEBBRAIO 2015
“L’amore è come il sale …
Ci vuole sempre.
Altrimenti la minestra è insipida”
Dino
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14 FEBBRAIO 2015
ALMANACCO DI STORIA PAVESE
Trivolzio – 14 Febbraio 2015 – Sabato - 12.00
Intrigo …
… a Pavia
(Queste storie, anche se raccontate come vere, sono
frutto di fantasia. Pertanto non hanno nulla a che
vedere con persone o fatti realmente avvenuti)
896
Valerio e la trentenne dai capelli rossi
Viene un momento nella vita delle persone in cui bisogna prendere delle decisioni. Per esempio. Sposarsi. Un anno fa è stato così anche per l’Architetto Valerio, un affascinante cinquantenne con avviato Studio nel milanese, il quale da quell’orecchio era un po’ sordo. Anzi, era totalmente sordo. Tuttavia, necessità non vuol legge e a cinquant’anni si deve per forza prendere la decisione. Primo, perché la sua Segretaria, la Signora Maria, era prossima alla pensione e non voleva più impegni d’Ufficio. Secondo, perché l’Architetto si era finalmente convinto che il matrimonio poteva essere il minore dei mali. Se Valerio avesse voluto sposarsi lo avrebbe potuto fare già da un pezzo … tante erano le donne che erano cascate tra le sue braccia. Visto, però, che non aveva alcuna intenzione di convolare a nozze, le stesse donne … com’erano arrivate, prendevano il volo. Ora, Valerio aveva deciso. Si sarebbe sposato! Già. Con chi? In predicato c’erano due sue Colleghe Architetto, Claudia e Serena. Due sventole trentenni che facevano tremare il mondo. Claudia, alta, bionda, occhi verdi e gambe superlative. Serena, alta, mora, occhi neri e gambe … le gambe di Serena non avevano uguali. Ogni tanto veniva contattata da qualche Rivista per un servizio fotografico dal titolo: le gambe! Detta così sembra tutto facile. L’Architetto poteva fare come il Barbiere di Siviglia di Rossini. “Questa o quella … per me pari sono …” ma non per Valerio. Per il cinquantenne contava anche e soprattutto l’amore. Era il dramma di Valerio. L’amore! Ogni tanto ne parlava con il suo Collega Maurizio, cinquant’anni, sposato. “Valerio, non continuare a fartene un problema. L’amore è una malattia … passa con l’età” Niente da fare. Valerio a cinquant’anni credeva ancora nell’amore. Nel colpo di sole. Nell’incontro fatale. Già. Ma quale? Il Collega Maurizio rincarava la dose. “Valerio cosa vuoi dalla vita? Puoi scegliere tra una mora e una bionda. Due sventole da fine del mondo. Ti immagini passeggiare in Galleria a Milano sottobraccio a Claudia o a Serena? quanti occhi fai girare? E tutti gli uomini ti invidiano. Dicono. Visto il cinquantenne Valerio che gusti fini ha? Mica fesso. Il meglio del meglio … e si immaginano pure che fai faville … dove? A letto, naturalmente” Con discorsi così anche il più savio degli uomini si sarebbe sposato subito. Valerio, no. Testardo come un mulo. “E no. Maurizio. Per convolare a nozze ci vuole l’amore. L’amore vero, quello che ti fa mettere la testa nel sacco e non la togli più, qualunque cosa accada” A quel punto Maurizio non aveva più argomenti. Prendeva il caffè. Si inventava un appuntamento urgente … e partiva come una freccia. E’ stato in uno di quei momenti, un anno fa, che il cinquantenne, Architetto Valerio ha ricevuto una telefonata. Era il Dott. Carmelo, Presidente della Associazione Amici dell’Arte. Il Dott. Carmelo. voleva che Valerio assumesse la carica di Presidente di un Concorso di Pittura a Milano. L’Architetto ci pensò un attimo … poi accettò. Pensava di cavarsela in poco tempo. In fondo che cos’è un Concorso di Pittura? Scelta dei vincitori e assegnazione dei premi. Invece, no. Prima il regolamento, poi, l’accettazione delle opere, la selezione, la classifica, l’assegnazione dei premi, la premiazione. E non è finita. Quando la vincitrice del primo premio è una donna cominciano i problemi. Infatti, il primo premio è stato vinto da una donna. Una trentenne, Rosabella, alta, occhi blu, gambe da fine del mondo e … capelli rossi, lunghi, spioventi sulla schiena. Come fanno i concorrenti a non parlare? A non discutere? “E, già. Una donna così non può perdere. Deve vincere ad ogni costo … e giù critiche al Presidente della Giuria. Il premio era meritato, ma vallo a spiegare ai concorrenti. Il fatto è che l’Architetto Valerio ha cercato di mantenersi indifferente alle critiche, ma non ha potuto mantenersi indifferente alla bellezza di Rosabella. Ai suoi grandi occhi blu. Alle sue labbra rosse. Ai suoi sguardi languidi. Tanto fece e tanto disse finché l’invitò a cena in uno dei più rinomati Ristoranti di Milano. Uno di quelli un po’ demodé, con romantici angoli appartati … Un’Orchestrina che suona in continuazione canzoni d’amore … ed una pista da ballo che invita a sognare. Vuoi che Rosabella amava il tango. Vuoi che Valerio era campione di tango in Lombardia … il risultato è stato fantastico. Dopo il primo tango … il primo bacio. E che bacio! I lunghi capelli rossi di Rosabella avvolsero totalmente il volto di Valerio il quale scomparve nel magico mondo dell’amore. Per il cinquantenne è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Dopo quel bacio Valerio ha deciso. Avrebbe sposato Rosabella. Una cena fantastica. Una notte di fuoco. Rosabella è stata talmente brava che Valerio è andato in estasi … e ci è rimasto. Ogni tanto cantava una canzone … “Ci sposeremo a maggio / con tante rose, con tante rose / … da quel giorno … dirò sempre di Si … tutti i dì” Perché, si fa presto a dire matrimonio … Un Concorso di Pittura ha inizio e fine … Un matrimonio inizia … e non finisce più. - Questo è il racconto 896 scritto dal 2 settembre 2012. Un racconto al giorno per … il piacere di chi scrive … e di chi legge. Non resta che continuare per raggiungere il racconto numero 1000 (mille)… con la speranza di riuscirci. Dino
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IL RISO
di Teresa Ramaioli
iltuonoilgrillo il 14/02/15 alle 12:41 via WEB Il riso - storia del canale Cavour- Le province di Novara e Vercelli, in Piemonte, sono oggi famose per la loro produzione di riso, tra le più importanti d’Europa. Questo è stato reso possibile tramite un’opera di canalizzazione che ha permesso di portare nei campi grandi quantità d’acqua necessaria a questa coltura. L’opera importante di questa rete di canali è costituita dal Canale Cavour, in onore del suo più importante promotore, il conte Camillo Benso di Cavour. L’opera era stata ideata da un agrimensore vercellese, Francesco Rossi, nel 1842, ma in seguito il conte di Cavour, al tempo Presidente del Consiglio del Ministri del Governo Piemontese, affidò il progetto all’ingegnere Carlo Noè. Realizzato tra 1863 e 1866, il canale è una straordinaria opera di idraulica. Negli 85 chilometri percorsi, da Chivasso, dove le acque escono dal Po, fino al Ticino, nei pressi di Galliate, si incontrano 110 ponti, 210 sifoni e 62 ponti-canale. Ai tempi in cui il canale fu costruito, le paratoie si azionavano con appositi meccanismi manuali da una galleria coperta, alta oltre 4 m e situata nella parte superiore dell’edificio. Il sistema dell’imbocco è completato da due canali scaricatori, uno serve ad evitare che i materiali galleggianti, come i tronchi d’albero sradicati dalle piene, finiscano nel canale. L’altro evita che vi entri acqua in esubero. In questo modo le acque che entrano nel canale non sono mai in eccesso, annullando così il pericolo di una piena, e non trasportano materiali che potrebbero risultare pericolosi. E’ grazie a questa imponente opera, e alla lungimiranza dei suoi ideatori, se l’agricoltura di queste due province è tanto fiorente. Ciao Teresa Ramaioli |
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CIAO ANNAMARIA ...
ANNAMARIA MENNITTI
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CIAO ANTONELLA ...
ANTONELLA DI CREMONA
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CIAO ANNAMARIA ...
ANNAMARIA MENNITTI
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