Messaggi del 16/02/2015

IL TRENO DEL DOTT. MICHELE racconto (255) di Dino Secondo Barili

Post n°17989 pubblicato il 16 Febbraio 2015 da dinobarili
 

Intrigo …

…a Pavia

(Queste storie, anche se raccontate come vere,

sono frutto di fantasia,

pertanto non hanno  nulla a che vedere

con persone reali o fatti realmente avvenuti)

 255

Il treno del Dott. Michele

“Milano è un bel posto per lavorarci… ma non per viverci” Così pensava il Dott. Michele, cinquant’anni, scapolo, Commercialista. Ecco perché, al termine del lavoro d’ufficio, tornava a Pavia, sua città natale e suo luogo di residenza. Per non usare l’automobile, il Dott. Michele usava il treno. Come mezzo di comunicazione, il treno, ha i suoi lati positivi e quelli negativi. Quelli negativi li conoscono tutti, mentre quelli positivi non vengono mai raccontati. Eppure ci sono. Ne sapeva qualcosa, proprio il Dott. Michele, il quale, una sera, tornando a Pavia, in treno da Milano, un anno fa, aveva avuto la fortuna di avere accanto una bellissima ragazza… alta, bionda, occhi azzurri, elegantemente vestita. La curiosità non è solo femmina. Anche gli uomini sono curiosi (tanto). “Scusi, se abuso della sua gentilezza. Per caso… è un’attrice?” La ragazza non si aspettava la domanda e rimase sorpresa. “No. Non sono un’attrice. Perché mi ha fatto la domanda?” Il Dott. Michele sapeva cosa stava dicendo. Era una persona seria e posata. “Eppure, penso di aver visto la sua fotografia nello Studio del mio amico Regista Franz. Potrò sbagliare … ma non poteva essere che lei.” Invitabili le presentazioni. Ormai la ragazza, Denise (questo era il suo nome) aveva capito che il Dott. Michele non era “un’attacca bottone”, ma una persona distinta e responsabile. Denise volle approfondire. “Da dove ha dedotto che potevo essere un’attrice?” – Immediata e sicura la risposta del Commercialista. “Dal piccolo neo che ha sulla guancia sinistra e gli altri due invisibili appena sotto.” Denise rimase di ghiaccio. Il Dott. Michele doveva essere più che certo. Il Commercialista continuò. “Vede, Denise… Possa chiamarla così? Ho una memoria fotografica che mi aiuta nel mio mestiere. Anzi, le posso dire che il nome sotto la fotografia era proprio Denise. A quel punto la ragazza cominciò ad insospettirsi. “Vuol dire che c’è in giro una mia sosia? Mi piacerebbe saperne di più.” Intanto il treno era giunto alla Stazione di Pavia. I due decisero di andare al Ristorante insieme per consumare la cena. Prima di congedarsi Denise e Michele si accordarono di ritrovarsi a Milano il giorno successivo nello Studio del Regista Franz. Certi fatti sembrano inventati da un romanziere dalla fervida fantasia, invece, sono casi della vita. Il giorno dopo nello Studio del Regista Franz le cose presero la loro piega. Effettivamente, c’era un’attrice che si chiamava Denise …e le fotografie dell’una e dell’altra erano identiche. L’attrice Denise si trovava a Parigi, ma sarebbe tornata il giorno successivo. Denise e Michele, intanto, avevano fatto amicizia e tale amicizia aveva della buone prospettive di successo. La ragazza era in cerca di lavoro e il Dott. Michele stava cercando la persona giusta che faceva al suo caso. Vuoi per le circostanze, per la simpatia… o per il lavoro che stava per prospettarsi, Denise si sentì baciata dalla fortuna. Il giorno successivo, nello Studio del Regista Franz, il confronto tra le due Denise fu inequivocabile. Erano identiche come due gocce d’acqua. Anche le carte di identità indicavano qualcosa di interessante. Stessa data e stesso luogo di nascita… e due residenze diverse. Cosa poteva essere successo? Niente di più normale. Erano sorelle gemelle che “non” si erano mai conosciute. Ora, però, il destino aveva compiuto il suo “capolavoro”. Michele e Franz le avevano fatto ritrovare… e non solo. Michele era stato talmente impressionato dalla coincidenza che la “sua” Denise non la volle lasciare più. Dopo tre mesi… sono diventati marito e moglie.(255) -

 
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NAVIGLIO PAVESE di Teresa Ramaioli

Post n°17988 pubblicato il 16 Febbraio 2015 da dinobarili
 

NAVIGLIO PAVESE

di Teresa Ramaioli

iltuonoilgrillo
iltuonoilgrillo il 16/02/15 alle 14:43 via WEB
Naviglio Pavese--La cartiera Binda-- Il suo fondatore, Ambrogio Binda, nato nel 1811 rimane orfano a sette anni, a otto si impiega in una fabbrica di passamaneria e a diciotto già lavora in proprio in campo tessile. Una decina di anni dopo apre la prima fabbrica di bottoni d’Italia. Avviatala, la lascia alle cure degli eredi, e decide con lungimiranza di dedicarsi alla produzione della carta, materiale che all’epoca doveva essere in larga parte importato dall’Europa del Nord, per mancanza di produttori italiani. Per costruire la nuova fabbrica Binda individua i terreni adiacenti alla Conca Fallata, sul Naviglio Pavese: il salto d’acqua di circa 5 metri fungerà da forza motrice per le sue macchine. Lo stabilimento vede luce nel 1857 e i primi anni d’attività recano subito grandi successi. Purtroppo un rovinoso incendio distrugge nel 1871 buona parte del complesso, ma questo evento non ferma l’imprenditore, che nonostante la non giovane età si attiva immediatamente per la ricostruzione. Quando nel 1874 Ambrogio Binda si spegne, la cartiera riedificata aveva da tempo cominciato a fare utili. Continuerà a produrre fino al 1990, anno di chiusura. Ciao Teresa Ramaioli

 

 

 

 
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PENSIERO DEL GIORNO

Post n°17987 pubblicato il 16 Febbraio 2015 da dinobarili
 

PENSIERI SPARSI DEL 16 FEBBRAIO 2015

“Certe verità

le conosce solo Dio”

Dino

 
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ANNAMARIA PER TERESA

Post n°17986 pubblicato il 16 Febbraio 2015 da dinobarili
 

ANNAMARIA

PER

TERESA

 
annamariamennitti
annamariamennitti il 16/02/15 alle 12:48 via WEB
CIAO Teresa ,mi fa piacere che piace anche a te..mi porta il morale alle stelle,con una gran voglia di volare forse ai bambini non fa lo stesso effetto, un abbraccio con Viva la cioccolata
(Rispondi)

 

 

 

 
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CIAO MARION ... MARION20

Post n°17985 pubblicato il 16 Febbraio 2015 da dinobarili
 

CIAO MARION ...

MARION20

 
Marion20
Marion20 il 16/02/15 alle 11:32 via WEB
Ma quanto è bello questo disegno... il Carnevale è nell'aria, ma io non l'ho sentito molto in questo periodo. Sarà il problema della crisi, sarà che abbiamo avuto in questo periodo mille cose da fare... è passato tutto il Carnevale o quasi senza che ce ne siamo accorti! Ciao Marion
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 16/02/15 alle 15:18 via WEB
Ciao Marion - purtroppo il tempo vola. Ci pensa Teresa a ringraziati per i complimenti al disegno di Carnevale. Buon pomeriggio. Dino
(Rispondi)

 

 
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PAVIA di Teresa Ramaioli

Post n°17984 pubblicato il 16 Febbraio 2015 da dinobarili
 

PAVIA 

di Teresa Ramaioli

iltuonoilgrillo
iltuonoilgrillo il 15/02/15 alle 18:05 via WEB
Palazzo Belcredi di Pavia costituisce uno dei pochi ambienti medievali pavesi pervenuti fino ai nostri giorni. L’edificio fu costruito su fondamenta romane. Già nell'VIII secolo Palazzo Belcredi era un palazzo nobiliare, probabilmente per essere ubicato presso la reggia di Teodorico e la chiesa di San Colombano. Intorno al 1100 viene demolito insieme alla reggia e poi ricostruito. L'ossatura dell'edificio è in gran parte di tipo romanico, con facciata in cotto e ampie tracce di monofore e portali a tutto sesto. A un successivo intervento, operato nel Quattrocento, appartiene il portale d'ingresso, inquadrato superiormente da una cornice in cotto di tipo tardo-gotico. II cortile è del Cinquecento, mentre lo scalone presenta una balaustra barocca con eleganti trafori. Il Palazzo presenta sia mura medievali, sia mura risalenti al V secolo. I Belcredi, feudatari sin dal 1164 di numerose terre in Oltrepò, sono stati proprietari del Palazzo e della Torre per almeno sette secoli, fatto questo che ha consentito l'ottima conservazione e il mancato smembramento del complesso. Alla fine del Settecento, il Palazzo è di proprietà del Marchese Giuseppe Gaspare Belcredi, docente di diritto civile e feudale all'Università di Pavia. Ciao a tutti gli amici del blog Teresa Ramaioli

 

 
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SALUTI DA PAVIA

Post n°17983 pubblicato il 16 Febbraio 2015 da dinobarili
 

SALUTI DA PAVIA

BUON LUNEDI'

16 FEBBRAIO 2015


 
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PENSIERI SPARSI DEL 15 FEBBRAIO 2015

Post n°17982 pubblicato il 16 Febbraio 2015 da dinobarili
 

PENSIERI SPARSI DEL 15 FEBBRAIO 2015

“L’amore è un incanto …

e gli incanti non finiscono mai”

Dino

 
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NORBERTO E FEDERICO racconto (897) di Dino Secondo Barili

Post n°17981 pubblicato il 16 Febbraio 2015 da dinobarili
 

15 FEBBRAIO 2015

ALMANACCO DI STORIA PAVESE

Trivolzio – 15 Febbraio 2015 – Domenica - 12.00

Intrigo …

… a Pavia

(Queste storie, anche se raccontate come vere, sono

 frutto di fantasia. Pertanto non hanno nulla a che

vedere con persone o fatti realmente avvenuti)

897

Norberto e Federico

Un anno fa, l’Architetto Norberto, cinquant’anni, single, non era contento del proprio lavoro. Non del lavoro di Architetto che amava sopra ogni altra cosa, ma dei risultati del suo lavoro: i progetti in corso d’opera. Ne parlò con il Collega Federico. “Federico da un po’ di tempo non mi ritrovo in ciò che faccio. Mi sembra di cadere in troppe banalità …” Federico, suo coetaneo, era nelle sue stesse condizioni.”Anche a me capita la stessa cosa. Ho dato la colpa al nostro attuale momento storico, ma non ne sono convinto. Mi sono rivolto ad uno Psicologo di fama, il Dott. Felice, e mi ha dato una risposta interessante. Mi ha detto. “Voi Architetti dovreste essere i primi a saperlo. Quando la mente è stanca non crea nulla. Come in tutte le cose, serve attività e riposo. Ogni cosa deve stare in equilibrio. In fatto di creatività, però, posso dirle, Caro Architetto … che è sempre l’amore che ha le migliori idee” Norberto ho riflettuto su tale risposta e mi sono convinto che aveva ragione. Infatti, da quando mi sono lasciato con la mia fidanzata, Cecilia, non riesco più a combinare un acca …” Norberto e Federico erano al solito Bar in Piazza della Vittoria a Pavia nel periodo di Carnevale dello scorso anno. Le persone andavano per le loro faccende incuranti dei due Architetti in crisi. In Piazza della Vittoria c’erano alcuni ragazzi mascherati che si rincorrevano. Norberto  li ha notati e … “Federico, se ci dessimo una mossa e cominciassimo a pensare in grande? Per esempio. Potremmo partecipare a qualche Ballo in Maschera. Per gli Artisti veri il Carnevale produce benefici effetti” Per Federico è stato come manna dal cielo. Da quando si era lasciato con la fidanzata Cecilia era andato in crisi. Doveva reagire. “Norberto … se ci vestissimo da donna e partecipassimo al Gran Ballo Mascherato del Castello delle Allodole nell’Oltrepò Pavese? Mi hanno detto che succedono cose dell’altro mondo …” Per Norberto è stata la scintilla che ha acceso la fantasia. A cinquant’anni è facile andare in crisi. Però, basta una donna … quella giusta, per rimettersi a correre e a fantasticare. Si sa che gli Architetti sono estrosi per natura, ma per fare, devono trovare l’ispirazione. Cosa c’era di meglio di una maschera? Una persona, uomo o donna, può assumere le sembianze che meglio crede. Impersonare il personaggio che vuole. Dare vita alle più impensate avventure. Norberto e Federico si accordarono per vestirsi da donna e andare alla ricerca del Principe azzurro (in realtà, la donna del cuore). Il Castello delle Allodole, poi, è fatto apposta per mettere insieme fantasia e realtà. Realtà e Mistero. I due cinquantenni si prepararono a dovere. Sembravano proprio due splendide fanciulle (si fa per dire). Affittarono un taxista vestito da paggio e si avventurarono per le strade dell’Oltrepò Pavese. Febbraio è il mese delle nebbie improvvise. Trovarsi ad un incrocio sulle strade di collina è un attimo sbagliare e perdere l’orientamento. Così è stato quel martedì sera di un anno fa, giorno di Carnevale. L’autista-paggio non ha visto il cartello segnaletico ed ha preso la strada sbagliata. Dopo un’ora di viaggio, l’autista-paggio si rese conto dell’errore. Ormai era troppo tardi. Era entrato nel Regno delle Amazzoni. Una squadra di gagliarde  ragazze in bikini armate di lance fermarono l’automobile. Incatenarono l’autista-paggio e lo misero in prigione sorvegliato a vista. Norberto e Federico, vestite da splendide fanciulle vennero portate davanti alla Regina delle Amazzoni la quale ha capito subito che erano due uomini. La legge prevedeva una severa punizione, ma la Regina delle Amazzoni è stata clemente. Ha concesso la grazia. Norberto e Federico avrebbero passato la notte di Carnevale con una splendida Amazzone, a loro scelta. Gli uomini, anche a cinquant’anni, rimangono sempre un po’ bambini. Norberto scelse l’Amazzone Federica e Federico scelse l’Amazzone Norberta. La notte è stata talmente favolosa che Norberto e Federico hanno deciso di rimanere nel Regno delle Amazzoni … Del resto, i due Architetti, sono da comprendere. Quando si incontra l’amore … non lo si lascia più. Questo è il racconto 897 scritto dal 2 settembre 2012. Un racconto al giorno per … il piacere di chi scrive … e di chi legge. Non resta che continuare per raggiungere il racconto numero 1000 (mille)… con la speranza di riuscirci. Dino

 
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IL RISO di Teresa Ramaioli

Post n°17980 pubblicato il 16 Febbraio 2015 da dinobarili
 

IL RISO 

di Teresa Ramaioli

iltuonoilgrillo
iltuonoilgrillo il 14/02/15 alle 12:43 via WEB
Il riso - storia del canale Cavour- Le province di Novara e Vercelli, in Piemonte, sono oggi famose per la loro produzione di riso, tra le più importanti d’Europa. Questo è stato reso possibile tramite un’opera di canalizzazione che ha permesso di portare nei campi grandi quantità d’acqua necessaria a questa coltura. L’opera importante di questa rete di canali è costituita dal Canale Cavour, in onore del suo più importante promotore, il conte Camillo Benso di Cavour. L’opera era stata ideata da un agrimensore vercellese, Francesco Rossi, nel 1842, ma in seguito il conte di Cavour, al tempo Presidente del Consiglio del Ministri del Governo Piemontese, affidò il progetto all’ingegnere Carlo Noè. Realizzato tra 1863 e 1866, il canale è una straordinaria opera di idraulica. Negli 85 chilometri percorsi, da Chivasso, dove le acque escono dal Po, fino al Ticino, nei pressi di Galliate, si incontrano 110 ponti, 210 sifoni e 62 ponti-canale. Ai tempi in cui il canale fu costruito, le paratoie si azionavano con appositi meccanismi manuali da una galleria coperta, alta oltre 4 m e situata nella parte superiore dell’edificio. Il sistema dell’imbocco è completato da due canali scaricatori, uno serve ad evitare che i materiali galleggianti, come i tronchi d’albero sradicati dalle piene, finiscano nel canale. L’altro evita che vi entri acqua in esubero. In questo modo le acque che entrano nel canale non sono mai in eccesso, annullando così il pericolo di una piena, e non trasportano materiali che potrebbero risultare pericolosi. E’ grazie a questa imponente opera, e alla lungimiranza dei suoi ideatori, se l’agricoltura di queste due province è tanto fiorente. Ciao Teresa Ramaioli

 

 

 

 
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CIAO DONATELLA ... DONATELLA DI MILANO

Post n°17979 pubblicato il 16 Febbraio 2015 da dinobarili
 
Tag: DoNna.S

CIAO DONATELLA ...

DONATELLA DI MILANO

DoNnA.S
DoNnA.S il 15/02/15 alle 17:28 via WEB
Davvero romantico questo racconto!Come nella storia di Valerio quando uno meno se lo aspetta tutto può succedere.
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 16/02/15 alle 09:15 via WEB
Ciao Donatella - proprio così. "quando uno meno se lo aspetta ... tutto può succedere" Buona giornata. Dino
(Rispondi)

 

 
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CIAO ANNAMARIA ... ANNAMARIAMENNITTI

Post n°17978 pubblicato il 16 Febbraio 2015 da dinobarili
 

CIAO ANNAMARIA ...

ANNAMARIA MENNITTI

annamariamennitti
annamariamennitti il 15/02/15 alle 14:53 via WEB
Si Dino l'arte viene a stufarsi ,ma il matrimonio no.....speriamo che sia così ..ma io sono sicura che c'è poca differenza....anzi l'arte non tramonta mai in coloro che ce l'anno nel DNA , l'amore lascia dei dubbi anzi si vive con la paura ....per ora grido viva l'amore ciao Dino
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 16/02/15 alle 09:11 via WEB
Ciao Annamaria - bel commento. L'arte e l'amore si assomigliano. Niente paura. Buona giornata. Dino
(Rispondi)

 

 
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CIAO BRUNO ... KIPINO

Post n°17977 pubblicato il 16 Febbraio 2015 da dinobarili
 
Tag: kipino

CIAO BRUNO ...

KIPINO

 
kipino
kipino il 15/02/15 alle 16:27 via WEB
Ciao, buona domenica a tutti*^Kp.
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 16/02/15 alle 09:05 via WEB
Ciao Bruno - Buona giornata. Dino
(Rispondi)

 

 
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CIAO ANNAMARIA ... ANNAMARIAMENNITTI

Post n°17976 pubblicato il 16 Febbraio 2015 da dinobarili
 

CIAO ANNAMARIA ...

ANNAMARIA MENNITTI

 
annamariamennitti
annamariamennitti il 15/02/15 alle 15:10 via WEB
La vita è come un fiume scorre sempre ,l'acqua ti passa una sola volta anche se è piena di detriti o limpida ....mentre si notano tanti detriti subito dopo limpida ,,,così è la vita sorge sempre l'alba, più radiosa ,con una gran voglia di viverla ciao buon appetito ,anzi il buon appetito va me
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 16/02/15 alle 09:02 via WEB
Ciao Annamaria - bel commento. La corrente del fiume continua imperterrita il suo viaggio ... e noi dobbiamo essere coscienti. Non perdere alcuna occasione per vivere bene. Buona giornata. Dino
(Rispondi)

 

 

 

 
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TERESA PER ANNAMARIA

Post n°17975 pubblicato il 16 Febbraio 2015 da dinobarili
 

TERESA

PER

ANNAMARIA MENNITTI 

annamariamennitti
annamariamennitti il 15/02/15 alle 14:13 via WEB
ciao Teresa ,mi dispiace ,ma non regalerei mai cioccolatini ,perché mi piacciono molto e poi perché mi fa vedere la vita rosea .....più ne ho più ne mangio senza pensare alla linea un abbraccio
(Rispondi)
 
iltuonoilgrillo
iltuonoilgrillo il 15/02/15 alle 18:24 via WEB
Ciao Annamaria,non c’è San Valentino senza cioccolatini. Tutti vogliono regalare o ricevere da chi ama questo golosissimo e dolcissimo pensiero. Per i Maya, il cioccolato era il ‘cibo degli dei’. Che sia in scaglie, a gocce, in forma di crema spalmabile, tavoletta, cioccolatino o bevanda, avvolge sempre tutti i nostri sensi con il suo sapore, colore, consistenza, profumo. Non appena lo vedo mi viene l’acquolina in bocca, perché la sua dolcezza è irresistibile. Il cioccolato compare come ingrediente di molte specialità dolciarie (torte, biscotti, creme, budini, gelati, confetti, caramelle, paste, pasticcini...); può essere usato come glassa o farcitura, oppure ridotto in scaglie, in gocce, o modellato per creare decorazioni … In ogni caso, è un piacere dei sensi: comunica ricchezza, bontà e golosità al massimo grado. Si, sono una golosa, mi piace il cioccolato, oggi ha preparato per il compleanno di mio figlio una buonisssssssssssssima torta Sacher. Ciao Teresa
(Rispondi)

 

 
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CIAO STEFANO ... STEFANO BROCCA DI PAVIA

Post n°17974 pubblicato il 16 Febbraio 2015 da dinobarili
 

CIAO STEFANO ...

STEFANO BROCCA DI PAVIA

franzkline
franzkline il 15/02/15 alle 20:59 via WEB
Bellissimo racconto è proprio fatto apposta per farci un bel film intrigante e misterioso allo stesso tempo… Ciao Dino
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 16/02/15 alle 08:48 via WEB
Ciao Stefano - il Ticino è sempre stato il luogo del mistero. Buona giornata. Dino
(Rispondi)

 

 

 

 
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CIAO ANNAMARIA ... ANNAMARIAMENNITTI

Post n°17973 pubblicato il 16 Febbraio 2015 da dinobarili
 

CIAO ANNAMARIA ...

ANNAMARIA MENNITTI

annamariamennitti
annamariamennitti il 15/02/15 alle 16:29 via WEB
Le Dee fanno dei brutti scherzi ,sono gelose e rapiscono gli uomini più affascinanti....Sulle rive o dei fiumi ,laghi nei posti meravigliosi ci vorrebbe un posto di blocco esclusivamente per le dee....e di lasciare in pace gli uomini affascinanti ciao Dino
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 16/02/15 alle 08:47 via WEB
Ciao Annamaria - Bel commento. Mi piace il posto di blocco. Chissà se basta. Le Dee del Ticino, però, non le ha mai fermate nessuno. Buona giornata. Dino
(Rispondi)

 

 
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CIAO GIOVANNI ... MENEGI53

Post n°17972 pubblicato il 16 Febbraio 2015 da dinobarili
 

CIAO GIOVANNI ...

MENEGI53

menegi53
menegi53 il 15/02/15 alle 16:16 via WEB
Bellissima favola o leggenda, ma piena di significati e di mistero. Bravo Dino, sei veramente grande! Un abbraccio in questa domenica un po' uggiosa e un sorriso!
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 16/02/15 alle 08:45 via WEB
Ciao Giovanni - grazie. Il mistero è vita. Buona giornata. Dino
(Rispondi)

 

 

 

 
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CIAO ANTONELLA ... ANTONELLA DI CREMONA

Post n°17971 pubblicato il 16 Febbraio 2015 da dinobarili
 

CIAO ANTONELLA ...

ANTONELLA DI CREMONA

 
alba.estate2012
alba.estate2012 il 15/02/15 alle 15:32 via WEB
Questo racconto è fantastico, chi l'avrebbe mai pensato ad una simile leggenda? Dino..questa leggenda esiste d'avvero o è frutto della tua fantasia? Comunque sia mi piace molto! Un abbraccio e buon pomeriggio, Antonella
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 16/02/15 alle 08:44 via WEB
Ciao Antonella - le leggende del fiume Ticino sono infinite ... specialmente per una persona che ha molta fantasia. Buona giornata. Dino
(Rispondi)

 

 
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