Messaggi del 17/02/2015

IL PALAZZO DI BARTOLOMEO racconto (256) di Dino Secondo Barili

Post n°18005 pubblicato il 17 Febbraio 2015 da dinobarili
 

Intrigo …

…a Pavia

(Queste storie, anche se raccontate come vere,

sono frutto di fantasia,

pertanto non hanno  nulla a che vedere

con persone reali o fatti realmente avvenuti)

 256

Il Palazzo di Bartolomeo

“Le case non sono tutte uguali…” Diceva, qualche giorno fa, Giampietro, 80 anni, all’amico Maurizio, 75 anni, durante la passeggiata quotidiana per le vie del centro storico di Pavia. “Vedi, per esempio, quel Palazzo?” –  Maurizio alzò gli occhi e…”Quello giallo con le persiane verdi?” – “Si, proprio quello. Adesso lo vedi ristrutturato, rimesso a nuovo, con tutti confort che una casa oggi richiede. Molti anni fa, me lo ricordo bene, non era così. Allora, aveva le mura scrostate, le tegole pericolosamente in bilico e le persiane in cattivo stato. Quando passavo da queste parti, mi chiedevo come facesse a stare ancora in piedi. Poi venne la ristrutturazione e il Palazzo riapparve nuovo di zecca. Bellissimo. Però, anche se un palazzo viene rimesso a nuovo, resta sempre un Palazzo antico, di centinaia e centinaia di anni. Un Palazzo antico non sai mai cosa nasconde…” A Maurizio gli venne spontanea una domanda. “Cosa vorresti dire? Che gli antichi Palazzi nascondono segreti?” – “Certo.” – continuò Giampietro. - “Voglio proprio raccontarti ciò che è avvenuto in un appartamento di quel Palazzo giallo con le persiane verdi. La storia mi è stata raccontata personalmente dalla persona che ha vissuto in quell’appartamento, per un anno, venti anni fa. Era una Professoressa del medie che aveva avuto l’incarico di supplenza per un anno a Pavia. Siccome era affascinata dal centro storico della città si sentì particolarmente fortunata quando l’Agenzia Immobiliare le propose l’appartamento di cui ti stavo parlando. Due stanze più i servizi. Quando la Professoressa Simona (quello era il suo nome), quarant’anni, lo vide se ne innamorò subito. Pensò di aver trovato il “più bel posto di Pavia”. L’appartamento era parzialmente arredato, come richiede un affitto annuale. Simona, era una donna preparata, forte, capace di reggersi con autonomia di giudizio. Dopo essersi sistemata e aver sistemato quanto le serviva per abitare nel corso di un anno, La Professoressa, cominciò a guardare Pavia dalle finestre dal suo appartamento. Pavia dall’alto ha un fascino particolare. I tetti rossi danno la sensazione che la città avesse una seconda vita. Sui tetti, spesso si vedono gatti che si rincorrono. Fanno le fusa… come se l’amore fosse il loro unico divertimento… Leggende sui gatti sopra i tetti di Pavia non si contano. Una finestra della camera da letto della Professoressa Simona confinava con il tetto di un palazzo contiguo. Quel tetto era un po’ la “piazza di gatti”. Tutti i gatti del vicinato si davano appuntamento su quel tetto. Ormai, la Professoressa ci aveva fatto l’abitudine. I gatti erano i suoi animali preferiti. Una notte di luna nella “piazza dei gatti” c’era una sola gatta bianca che doveva aver subito qualche “vandalismo”, botte o ferite. Era accucciata sopra una tegola… sofferente. Miagolava con un fil di voce. Simona cercò di farla entrare nel suo appartamento. Non vi riuscì. Ad un tratto dal muro della sua camera da letto uscì un gattone bianco che attraversò (come un fantasma?) la finestra a vetri chiusa… e raggiunse la gatta sofferente. Simona rimase di stucco. Guardò i due gatti farsi coraggio a vicenda. Poi, come per incanto sparirono … come se non fossero mai esistiti. Quand’ero un bambino, quel Palazzo era soprannominato “Il Palazzo di Bartolomeo”, un gattone bianco dalle sette vite, del quale parlavano già le cronache pavesi agli inizi del 1800.” (256)

 
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MILANO 17 FEBBRAIO 1904 di Teresa Ramaioli

Post n°18004 pubblicato il 17 Febbraio 2015 da dinobarili
 

MILANO 17 FEBBRAIO 1904 

di Teresa Ramaioli

iltuonoilgrillo
iltuonoilgrillo il 16/02/15 alle 12:36 via WEB
17Febbraio 1904 al Teatro alla Scala di Milano prima rappresentazione di “Madama Butterfly--- ----È forse l’opera più popolare di Giacomo Puccini che riuscì a dipingere uno dei più teneri ritratti femminili del suo teatro. Madama Butterfly su libretto di Lugi Illica e di Giuseppe Giacosa andò in scena per la prima volta al Teatro alla Scala di Milano il 17 febbraio 1904. La rappresentazione di Milano non ebbe successo, ma dopo pochi mesi a Brescia l’Opera fu un vero e proprio trionfo che da allora non è mai mancato ad ogni nuova rappresentazione. La vicenda si svolge in Giappone dove la geisha quindicenne Cio-Cio-San (detta Butterfly) sposa il tenente della marina americana Pinkerton che, dopo poco tempo rientra negli Stati Uniti, abbandonando la ragazza senza nessun rimorso. Cio-Cio-San, al contrario, continua ad amarlo e aspetta il suo ritorno soprattutto dopo che dall’unione è nato un figlio. Solo dopo tre anni, Pinkerton ritorna con la moglie americana Kate, che nel frattempo ha sposato e Butterfly solo allora capisce: consegna il figlio alla coppia e si suicida. Ciao TeresaRamaioli

 

 
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CIAO DONATELLA ... DONATELLA DI MILANO

Post n°18003 pubblicato il 17 Febbraio 2015 da dinobarili
 
Tag: DoNna.S

CIAO DONATELLA ...

DONATELLA DI MILANO

 
DoNnA.S
DoNnA.S il 17/02/15 alle 12:58 via WEB
ciao Dino, questo racconto mi è piaciuto molto. Arte, bellezza, emozione e piacere. Racchiude diverse forme espressive dell'amore. Ammiro molto gli artisti che hanno il dono di creare di trasformare. In particolare gli scultori, che plasmano la materia, creando dei capolavori così belli che danno emozioni a chi guarda l'opera compiuta.
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 17/02/15 alle 14:43 via WEB
Ciao Donatella - l'arte e l'amore hanno la loro origine nelle emozioni. Il mondo delle emozioni è favoloso. Buon pomeriggio. Dino
(Rispondi)

 

 

 

 
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CIAO DONATELLA ... DONATELLA DI MILANO

Post n°18002 pubblicato il 17 Febbraio 2015 da dinobarili
 
Tag: DoNna.S

CIAO DONATELLA ...

DONATELLA DI MILANO

 
DoNnA.S
DoNnA.S il 17/02/15 alle 12:53 via WEB
I baci sono senza fine. Come le ciliegie, uno tiro l'altro.
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 17/02/15 alle 14:39 via WEB
Ciao Donatella - proprio così ... "i baci sono senza fine, ma l'amore ci guadagna. Buon pomeriggio. Dino
(Rispondi)

 

 
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PRODOTTI TIPICI LOMBARDI di Teresa Ramaioli

Post n°18001 pubblicato il 17 Febbraio 2015 da dinobarili
 

PRODOTTI TIPICI LOMBARDI 

di Teresa Ramaioli

iltuonoilgrillo
iltuonoilgrillo il 16/02/15 alle 13:00 via WEB
Prodotti tipici lombardi---La Lomellina è, fin dal Medioevo, zona di allevamento dell’oca. Nelle sue terre basse e acquitrinose, questo animale offriva alle famiglie residenti molteplici risorse: carne. pelle, piume, grasso, fegato e frattaglie. La necessità di conservarne le carni ha spinto gli allevatori alla produzione di salami e prosciutti, ancor’oggi prodotti con lavorazione artigianale. Il salame d’oca è fatto per un terzo con carne magra d’oca, alla quale si aggiungono carne e grasso suino, tritati in proporzioni uguali. Dopo un passaggio nel tritacarne, all’impasto vengono aggiunti sale, pepe ed aromi vari. L’insacco avviene nella pelle d’oca, precedentemente ritagliata e messa sotto sale. Dopo l’asciugatura per 2-3 giorni viene bollito a fuoco lento e lasciato raffreddare nell’acqua di cottura. Questo salame, la cui pezzatura è di circa 1Kg, viene venduto sia crudo che cotto, ma in ogni caso, prima di consumarlo è necessario cuocerlo per almeno un’ora. Se servito freddo, è un ottimo antipasto, mentre caldo diventa un secondo eccellente, specie se accompagnato da verdure cotte. Può essere utilizzato anche per uno spuntino, così come prescrive la tradizione lombarda, servito con mostarde e salse agrodolci. Se ne consiglia l’abbinamento con un vino bianco morbido e aromatico. Ciao Teresa

 

 

 

 
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BUON CARNEVALE DA PAVIA

Post n°18000 pubblicato il 17 Febbraio 2015 da dinobarili
 

BUON CARNEVALE DA PAVIA

MARTEDI'

17 FEBBRAIO 2015

 

 

 

 
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PENSIERI SPARSI DEL 16 FEBBRAIO 2015

Post n°17999 pubblicato il 17 Febbraio 2015 da dinobarili
 

PENSIERI SPARSI DEL 16 FEBBRAIO 2015

“L’amore è un bacio senza fine”

Dino

 
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ONOFRIO, OSVALDA E LE SCULTURE AL BACIO racconto (898) di Dino Secondo Barili

Post n°17998 pubblicato il 17 Febbraio 2015 da dinobarili
 

16 FEBBRAIO 2015

ALMANACCO DI STORIA PAVESE

Trivolzio – 16 Febbraio 2015 – Lunedì - 12.00

Intrigo …

… a Pavia

(Queste storie, anche se raccontate come vere, sono

 frutto di fantasia. Pertanto non hanno nulla a che

vedere con persone o fatti realmente avvenuti)

898

Onofrio, Osvalda e le sculture al bacio

Che cos’è una scultura? E’ l’arte di dare forma plastica ad un’idea. Per gli Scultori è una cosa semplice … come bere un bicchiere d’acqua. Molto più difficile da capire è per i comuni mortali i quali rimangono spesso completamente disorientati davanti a certe “sculture”. I comuni mortali si chiedono: “Ma cosa avrà voluto dire, l’Artista, con quelle raffigurazioni plastiche?” E la risposta, a volte, è impossibile averla. Il problema non è solo degli spettatori … ma anche degli stessi Artisti, i quali, a volte, vanno in crisi. E’ appunto quello che è accaduto un anno fa all’Architetto Onofrio, Scultore. Cinquant’anni ben portati, single … Onofrio quale Artista vero, è di quelli che ogni mattina si fa l’esame di coscienza e come prima domanda si chiede “… e adesso dove sto andando?” Perché l’arte è così … un percorso senza fine. Un continuo confronto con sé stessi e con il mondo circostante. Onofrio a cinquant’anni da Artista vero, affermato … poteva contare su una solida clientela. Su acquirenti che compravano in anticipo, non solo l’opera non era finita … ma quella che non era ancora cominciata. Per un anno Onofrio aveva messo l’alt alla vendita delle opere. L’Artista voleva fare una grande Mostra … con opere nuove. La scultura è prima di tutto creazione, immaginazione … Creazione di un volto, di un corpo … di una parte del corpo. E quella creazione deve “parlare”. Già. Per Onofrio quello era il dramma. Da quando aveva deciso la Mostra, la data dell’esposizione e il luogo, Milano … il cinquantenne si svegliava di notte. Voleva dare il meglio di sé. Ogni volta che guardava le opere pronte, era insoddisfatto. A sei mesi dalla Mostra, nessuna delle opere era di suo completo gradimento. Se avesse continuato così, avrebbe fatto la peggior Mostra della sue opere da quanto aveva iniziato la carriera. Onofrio doveva parlare con uno Psicologo. Un conoscitore dell’Arte … e degli Artisti. Siccome Onofrio operava a Milano e viveva a Pavia era facile trovare ciò che cercava. Il Dott. Felice, uno Psicologo sessantenne … senza peli sulla lingua. “Architetto Onofrio ha fatto bene a rivolgersi a me per il suo problema. A volte anche noi Psicologi abbiamo bisogno di sfogarci. Dire ciò che pensiamo … dell’arte. Psicologi e Artisti mettono le mani nella stessa materia: l’animo umano, la mente umana … il mondo delle emozioni. Ebbene, Architetto Onofrio, se parliamo di emozioni … a  volte faccio fatica ad emozionarmi davanti a certe sculture. Qualche Artista dirà che non capiscono niente di Arte … ma non è vero. L’Arte deve emozionare. Ti accorgi subito se un Artista è Artista oppure no. Ti accorgi se, all’atto della creazione, era innamorato oppure no” Onofrio aveva capito tutto. Aveva trovato le risposte che cercava per la sua Mostra. Tornato a Pavia si avventurò per le viette strette e sghembe dell’antica città. Per un Artista è come immergersi in un fantasmagorico mondo di forme e colori … e soprattutto di idee … idee da plasmare. E’ il luogo degli incontri imprevisti, impensati, inattesi … Proprio quello che voleva Onofrio. Mentre l’Artista si trovava nei pressi della Chiesa di San Teodoro si accorse che da una finestra dell’ultimo piano è caduto un oggetto. Una cornice. Una cornice con un ritratto di giovane donna. Onofrio lo raccolse e attese che qualcuno si affacciasse alla finestra per dire “E’ qua. L’ho raccolto io. Posso portarglielo?” Infatti, alla finestra si affacciò una Dea … un volto di donna che non aveva uguale. “Salga. Salga … le offro il caffè” Quando accadono certe cose, un Artista rimane scosso. Si chiede “Ma cosa mi sta succedendo?” Dopo essere entrato nell’appartamento … la sorpresa. “Mi chiamo Osvalda ... “ e Onofrio, il cinquantenne rimane di stucco. Aveva sempre cercato di modellare un “naso perfetto” e non ci era mai riuscito. Ora, eccolo lì il naso perfetto … era quello di Osvalda! Chi non ricorda il famoso naso di Cleopatra? Chi non ricorda la famosa frase … “Se il naso di Cleopatra fosse stato …” Quando un cinquantenne, single, Artista … incontra la sua donna ideale non capisce più niente. Osvalda, poi, era la quintessenza della bellezza. Per Onofrio era fonte di ispirazione senza limiti. Innamorarsi è stato un attimo. Anche Osvalda aspettava il momento magico … trent’anni, fiore degli anni … alta, bionda, occhi verdi, gambe da fine del mondo. Se gli Artisti sono degli osservatori nati … è l’amore che accende la fantasia. Onofrio e Osvalda sono partiti con il piede giusto. E’ vero che tutto ha avuto inizio con un caffè fatto con la moka … ma c’è caffè e caffè. C’è un caffè che si gusta con le papille gustative … e c’è un altro caffè che si gusta con lo sguardo, si assapora con gli occhi della mente. Ad un tratto Onofrio si vide tutte le sue sculture camminare … Qualche lettore dirà che era diventato matto. No. Per uno Scultore vero le sculture camminano … si muovono da un posto all’altro. Ovunque c’era Osvalda … lì c’era una sua scultura. E quell’opera diventava viva. Si animava … parlava. Ora, Onofrio non aveva più dubbi. La sua Mostra a Milano avrebbe avuto successo. C’era Osvalda … ed era solo l’inizio. Dopo il caffè Onofrio si sentì attratto dalle labbra di Osvalda, la quale sembrava una calamita. Anche lei voleva qualcosa: un bacio. Un bacio di quelli superlativi. Inutile chiedersi perché. Cupido sa dove colpire e come. Onofrio comprese che la sua … sarebbe stata una Mostra al Bacio. Questo è il racconto 898 scritto dal 2 settembre 2012. Un racconto al giorno per … il piacere di chi scrive … e di chi legge. Non resta che continuare per raggiungere il racconto numero 1000 (mille)… con la speranza di riuscirci. Dino

 
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BEATRICE D'ESTE di Teresa Ramaioli

Post n°17997 pubblicato il 17 Febbraio 2015 da dinobarili
 

BEATRICE D'ESTE 

di Teresa Ramaioli

 
iltuonoilgrillo
iltuonoilgrillo il 15/02/15 alle 18:04 via WEB
BEATRICE D'ESTE---Secondogenita del duca di Ferrara Ercole I d’Este e di Eleonora d’Aragona, Beatrice d’Este nacque il 28 giugno del 1475. Le cronache della corte estense riportano la grande delusione del padre per non aver avuto il tanto atteso erede al ducato di Ferrara, tanto che la piccola Beatrice visse un’infanzia solitaria. Cresciuta a Napoli, verso i dieci anni, Beatrice tornò a Ferrara nell’agosto del 1485, per essere educata agli studi letterari dall’umanista Battista Guarino, già precettore della madre Eleonora. Trascorsa l’adolescenza nello sfarzo della corte estense, tra letterati e grandi scultori e pittori, giunse per la giovane Este il momento del matrimonio, in quanto più di un nobile italiano aveva chiesto la sua mano, nella speranza di stringere alleanza con gli Estensi di Ferrara e gli Aragonesi di Napoli, allora le famiglie più potenti della penisola italiana. Ma il duca Ercole era in accordi con il signore di Milano, Ludovico il Moro, che da quando Beatrice aveva cinque anni mirava a sposarla per allargare il suo dominio dalla Lombardia fino all’Emilia Romagna . Nella primavera del 1480 erano stati concordati i patti nuziali tra le due corti, che portarono la piccola Beatrice alla corte degli Sforza, la mamma era contraria, infatti avrebbe voluto, come sposo della figlia, Gianfranco Gonzaga, un lontano cugino che rimase molto amico della famiglia. Nel 1489, quando Beatrice era quindicenne, a Milano si decise di far incontrare i due promessi sposi, che fino ad allora non si erano mai visti. Dopo una serie di lettere scambiate da entrambi le parti, nel gennaio del 1491 si tenne nella cappella del castello visconteo di Pavia, il tanto atteso matrimonio tra Ludovico e Beatrice. Leonardo da Vinci collaborò ai festeggiamenti che si tennero dal 26 al 28 gennaio presso il castello di Milano con costumi ed invenzioni pirotecniche. Lu¬do¬vico, (nasce a Vigevano il 27 luglio 1452, quarto fi¬glio del duca di Mi¬lano France¬sco Sforza), da Bea¬trice avrà due fi¬gli ma¬schi, Mas¬si¬mi¬liano e Fran¬ce¬sco, e nu¬me¬rosa prole dalle sue molte amanti, la più fa¬mosa delle quali è Ce¬ci¬lia Gal¬le¬rani, le cui fat¬tezze sono ri¬tratte da Leo¬nardo da Vinci nella Dama con l’ermellino. Dei sei anni di vita coniugale tra i due sposi ci rimangono le lettere che Beatrice scrisse al marito e alla sorella Isabella, oggi conservate negli archivi storici di Milano. Beatrice giovane donna attenta e curiosa di tutto quello che la circondava, spesso compiva viaggi nei feudi di Pavia e Vigevano, sempre alla ricerca di novità. Grazie a Beatrice, a Milano arrivarono grandi artisti e letterati, con lo scopo di trovare nuove idee per migliorare il castello e la città. Ma il 3 gennaio del 1497 Beatrice, non appena ventiduenne, morì a causa di complicazioni durante la nascita del suo terzogenito. Distrutto dalla perdita della moglie, Ludovico il Moro iniziò a trascurare gli affari di corte ed in poco tempo andò incontro al declino economico e politico, dopo essere stato catturato dai Francesi in battaglia, morì da prigioniero nel castello di Loches nella Loira il 27 maggio del 1508. Oggi, nella Certosa di Pavia, si può ammirare il sarcofago in marmo, mai utilizzato, che ne riproduce le fattezze insieme all’adorata moglie. Ciao Teresa Ramaioli

 

 
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TERESA PER MARION

Post n°17996 pubblicato il 17 Febbraio 2015 da dinobarili
 

TERESA

PER

MARION

 
Marion20
Marion20 il 16/02/15 alle 11:32 via WEB
Ma quanto è bello questo disegno... il Carnevale è nell'aria, ma io non l'ho sentito molto in questo periodo. Sarà il problema della crisi, sarà che abbiamo avuto in questo periodo mille cose da fare... è passato tutto il Carnevale o quasi senza che ce ne siamo accorti! Ciao Marion
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 16/02/15 alle 15:18 via WEB
Ciao Marion - purtroppo il tempo vola. Ci pensa Teresa a ringraziati per i complimenti al disegno di Carnevale. Buon pomeriggio. Dino
(Rispondi)
 
iltuonoilgrillo
iltuonoilgrillo il 16/02/15 alle 18:59 via WEB
Ciao Marion,"Viva, viva il carnevale",(come recitano tante poesie)dobbiamo risvegliare il bambino che è dentro di noi e...imparare a ridere di più . Baci Teresa
(Rispondi)

 

 

 

 
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TERESA PER ANNAMARIA

Post n°17995 pubblicato il 17 Febbraio 2015 da dinobarili
 

TERESA

PER

ANNAMARIA

annamariamennitti
annamariamennitti il 16/02/15 alle 12:48 via WEB
CIAO Teresa ,mi fa piacere che piace anche a te..mi porta il morale alle stelle,con una gran voglia di volare forse ai bambini non fa lo stesso effetto, un abbraccio con Viva la cioccolata
(Rispondi)
 
iltuonoilgrillo
iltuonoilgrillo il 16/02/15 alle 19:01 via WEB
Ciao Annamaria, uno studio scientifico afferma che il consumo di una piccola quantità di cioccolato metta il cuore al riparo da possibili disturbi cardiocircolatori... il cioccolato è irresistibile, quindi perché resistere alla tentazione? Infatti non si può e non si fa. Ciao Teresa
(Rispondi)

 

 

 

 
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CIAO ANTONELLA ... ANTONELLA DI CREMONA

Post n°17994 pubblicato il 17 Febbraio 2015 da dinobarili
 

CIAO ANTONELLA ...

ANTONELLA DI CREMONA

 
alba.estate2012
alba.estate2012 il 16/02/15 alle 16:40 via WEB
Carissimo Dino questo racconto ha dell'incredibile.. la fortuna nella sfortuna.. mai disperare.. ma il Taxista è rimasto in prigione? che sfortuna! Un abbraccio e buona serata, Antonella
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 17/02/15 alle 09:20 via WEB
Ciao Antonella - Non ti preoccupare. Il Taxista è finito in una "prigione dorata". Il Capo della prigione era una Amazzone, alta, bionda, occhi azzurri e gambe da fine del mondo, la quale aspettava da troppo tempo un "Taxista" ... e da lì è iniziata una stupenda love story ... A volte, si dice, la vita... Buona giornata. Dino
(Rispondi)

 

 
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CIAO OSCAR ... OSCAR TURATI

Post n°17993 pubblicato il 17 Febbraio 2015 da dinobarili
 

CIAO OSCAR ...

OSCAR TURATI

oscar_turati
oscar_turati il 16/02/15 alle 18:54 via WEB
Menomale ... ... ...! Ciao Dino. Oscar
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 17/02/15 alle 09:12 via WEB
Ciao Oscar - sono del tuo parere. "Certe verità le conosce solo Dio" ... menomale. Buona giornata. Dino
(Rispondi)

 

 
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CIAO ANTONELLA ... ANTONELLA DI CREMONA

Post n°17992 pubblicato il 17 Febbraio 2015 da dinobarili
 

CIAO ANTONELLA ...

ANTONELLA DI CREMONA

 
alba.estate2012
alba.estate2012 il 16/02/15 alle 16:31 via WEB
Certe verità le conosce solo Dio.. Forse è meglio così.. Un abbraccio e felice serata. Antonella
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 17/02/15 alle 09:11 via WEB
Ciao Antonella - sono del tuo parere. Buona giornata. Dino
(Rispondi)

 

 
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CIAO ANTONELLA ... ANTONELLA DI CREMONA

Post n°17991 pubblicato il 17 Febbraio 2015 da dinobarili
 

CIAO ANTONELLA ...

ANTONELLA DI CREMONA

alba.estate2012
alba.estate2012 il 16/02/15 alle 16:30 via WEB
Bel racconto carissimo Dino, i casi della vita sono imprevedibili.. e tutto è bene quel che finisce bene.. se poi Cupido ci mette la sua freccia.. tanto meglio!! Un abbraccio e felice serata. Antonella
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 17/02/15 alle 09:05 via WEB
Ciao Antonella - Bel commento. I racconti devono raccontare ... ecco il segreto. Buona giornata. Dino
(Rispondi)

 

 

 

 
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CIAO DONATELLA

Post n°17990 pubblicato il 17 Febbraio 2015 da dinobarili
 
Tag: DoNna.S

CIAO DONATELLA ...

DONATELLA DI MILANO

 
DoNnA.S
DoNnA.S il 16/02/15 alle 16:17 via WEB
Che bella storia! Interessante caso di gemelli separati alla nascita. Molto bella la coincidenza del destino che le ha fatte incontrare.
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 17/02/15 alle 09:04 via WEB
Ciao Donatella - i casi della vita sono infiniti. Basta guardare. Buona giornata.Dino
(Rispondi)

 

 
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