dino secondo barili
ricerche storiche locali (Pavia e Provincia)Messaggi del 01/03/2015
Intrigo …
…a Pavia
(Queste storie, anche se raccontate come vere,
sono frutto di fantasia,
pertanto non hanno nulla a che vedere
con persone reali o fatti realmente avvenuti)
272
Franco e Letizia
Diciamo le cose come vanno dette… Oggi, le persone fanno fatica a stare insieme. Specialmente… le coppie, marito e moglie, compagno e compagna, e via di questo passo. Gli scienziati si scervellano per capire il meccanismo della “crisi della coppia”. Fanno studi e ricerche. Le statistiche non si contano e sono ormai un campo di battaglia… La verità, forse, è più semplice di quanto si immaginano molti studiosi. L’altro giorno, Franco e Letizia comminavano, mano nella mano, in Corso Cavour a Pavia. 59 anni lui, 58 lei. 35 anni di matrimonio. Due figli di 34 e 33 anni… ormai sposati. Franco e Letizia sembravano due sposini in luna di miele. Inevitabile la mia domanda. “Ma, voi due, siete sempre così?” Franco mi guardò. “Perché? Ti facciamo meraviglia?” – “Un po’, si.” dissi io. Stavo per continuare il discorso, quando la Signora Letizia, amica da antica data, iniziò a dare la sua versione dei fatti. “Caro Dino, sono certo che non ti meravigli affatto di come ci comportiamo noi due. Sai benissimo che quando due persone sono insieme da tanti anni (35 anni per la precisione) molte cose fanno parte della routine quotidiana. Io conosco i difetti di Franco …e Franco conosce i miei. Però, alla base del nostro rapporto c’è sempre stata la condivisione. Condividere tutto… anche i difetti, anzi, soprattutto i difetti (che poi, non sono tali… se visti nella giusta luce). Caro Dino. Quando mi sono sposata avevo 23 anni e Franco 24. Prima di uscire dalla mia casa paterna, mia madre mi ha fatto “la predica”. Mi ha detto. “Letizia, domani ti sposi. Tuo padre ed io (operai) ti abbiamo dato tutto quello che potevamo. Ma, oggi, voglio darti e dirti qualcosa di più. La mia esperienza e ciò che ho imparato dal matrimonio con tuo padre. Cara Letizia, chi fa la famiglia è la donna. La fa in ogni momento della giornata, del mese, dell’anno. La fa perché la donna è la famiglia… la casa, il marito, i figli. E’ la donna che fa sentire il marito contento e felice. La moglie non deve dire tutto al marito. Anzi, meno dice, e meglio sta. Il marito, invece, deve dire tutto alla moglie. Perché il giorno in cui, tuo marito “non potrà più dire a te quello che pensa”, andrà a cercare “un’altra spalla” sulla quale cercare confidenza e piacere. Nella famiglia non esiste la parità tra marito e moglie. E’ la moglie “che comanda” in famiglia. Quindi ogni responsabilità è della moglie… coadiuvata (se possibile) dal marito. Il “termometro che misura la vitalità” di una famiglia è nelle mani della moglie … il marito può fare poco o niente. Ecco perché, quando esci da questa casa… c’è una sola porta aperta: la tua. Tu sola possiedi la “chiave della felicità” della tua famiglia.” (272)-
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PAVIA
di Teresa Ramaioli
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CIAO ANNAMARIA ...
ANNAMARIA MENNITTI
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CIAO DONATELLA ...
DONATELLA DI MILANO
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CIAO GIOVANNI ...
MENEGI53
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PAPERINOPA 1974
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CIAO LULU ...
SEMPLICE LUCREZIA
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PENSIERI SPARSI DEL 28 FEBBRAIO 2015
“L’amore è come un fiore …
basta un bacio
per farlo durare in eterno”
Dino
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28 FEBBRAIO 2015
ALMANACCO DI STORIA PAVESE
Trivolzio – 28 Febbraio 2015 – Sabato - 12.00
Intrigo …
… a Pavia
(Queste storie, anche se raccontate come vere, sono
frutto di fantasia. Pertanto non hanno nulla a che
vedere con persone o fatti realmente avvenuti)
910
Valentina e il Tango delle rose
Un anno fa, al compimento del quarantacinquesimo anno, la Prof. Valentina, single, bellissima, Docente di Lettere in un Liceo del milanese, abitante a Pavia, è andata in crisi. Una crisi pesante … di quelle che lasciano il segno. Valentina continuava a chiedersi. “Come? … mi sembra solo ieri che ho compiuto quarant’anni … e ne ho già quarantacinque? … e cosa ho fatto in questi cinque anni?” Quando una persona continua porsi la stessa domanda … la situazione è grave. A volte, nella vita ci sono domande che non hanno risposta. Hanno un bel pari gli “esperti” a fare dei bei discorsi. Discorsi sono … e discorsi restano. Valentina ne parlò con la sua coetanea e amica Gabriella. Tra coetanee ci si intende a meraviglia. Gabriella colse al volo il senso della confidenza dell’amica. “Valentina, l’orologio della vita corre troppo in fretta … specialmente tra i quaranta e i cinquant’anni. Se non si vogliono avere rimpianti bisogna vivere intensamente ogni giorno … con un chiodo fisso. Ballare e pensare all’amore … quello vero, grande, unico” Valentina non comprese a pieno il discorso. “Gabriella, ho capito il fatto di pensare all’amore … ma cosa c’entra ballare?” Gabriella si spiegò. “Valentina, essendo single, anch’io come te … ho deciso di iscrivermi alla Selezione del “Tango delle rose” organizzata da un Associazione Musicale di Milano. Domani, sabato, ci sarà la prima selezione. La vincitrice di Milano parteciperà alla selezione di Roma … abbinata ad un favoloso premio finale” Per Valentina è stata come una scossa elettrica da 3000 volt. Fin da bambina ha sempre ballato … e il tango è sempre stata la sua passione. Ora, a quarantacinque anni, ecco l’occasione d’oro per tentare l’avventura. Valentina chiese maggiori informazioni e si iscrisse alla selezione. Come in tutte le selezioni c’è chi vince e chi perde. Valentina si classificò al primo posto e acquisì il diritto a partecipare alla selezione di Roma. Da quel momento la quarantacinquenne non ha avuto tempo per pensare ad altro. Roma è sempre Roma … non è solo la Capitale d’Italia … ma la Caput Mundi. Da duemila Roma è il mistero dell’amore … la città dove può capitare di tutto. Valentina ne era perfettamente cosciente. Suo padre e sua madre si erano conosciuti a Roma … sua nonna e suo nonno materni pure. Per Valentina Roma era come “un’attrazione fatale” …,qualcosa di inspiegabile. Prima di tutto doveva preparasi a dovere. Chiese all’amico Donato, Coreografo affermato, di seguirla nella preparazione del tango. Quando si hanno dei bravi maestri il risultato è quasi scontato. Valentina, però, doveva entrare nello spirito della competizione. Una settimana prima della selezione la quarantacinquenne si stabilì a Roma. Un soggiorno al Roma è l’ideale per entrare nello spirito della parte. Valentina girò la città in lungo e in largo. Colosseo, Villa Borghese, Piazza di Spagna, Trinità de’ Monti, Piazza Navona … e, immancabile, una serata davanti alla Fontana di Trevi. E lì, Valentina andò in crisi un’altra volta. “Come? Cosa ci faccio sola davanti ad una bellezza di questo genere?” Si chiese l quarantacinquenne … e le vennero le lacrime gli occhi. In quell’istante un affascinante cinquantenne la stava osservando … Le si avvicinò e … “Perché piange? Non sta bene?” Valentina guardò il Signore e rimase di allibita. La notte precedente aveva avuto un sogno. Si trovava in un posto indefinite ed un uomo l’aveva saluta “Mi aspetti … sto arrivando” Era proprio lui … l’uomo che aveva sognato. Ora, era lì davanti a lei. Si presentò. “Sono Armando … posso offrirle un caffè?” Valentina e Armando presero un caffè al Bar. La quarantacinquenne ne aveva proprio bisogno. I due si raccontarono tutto. Anche Armando era a Roma per la selezione del “Tango delle rose” … I due passarono una serata piacevole, ma entrambi avevano un dubbio e non si sbilanciarono più di tanto. I componenti la coppia che avrebbe vinto il favoloso premio messo in palio venivano scelti mediante sorteggio. Cosa avrebbe deciso il Destino? Alla selezione Valentina e Armando fecero gli scongiuri. Entrambi speravano di essere sorteggiati insieme … E così è stato. Da quel momento è cambiato tutto tra loro. Valentina cominciò a ripetere mentalmente il testo della canzone. “Amami / Baciami con passione / Prendimi / Stringimi con ardore / Coglimi / la mia vita è come un fiore …” Anche Armando non rimase con le mani in mano. Si rendeva conto che Valentina era una donna bellissima, alta, bionda, occhi azzurri e gambe da fine del mondo. Con una donna così sarebbe stato il ballerino più invidiato della serata. Però, non voleva essere uno zoticone, uno sciupa femmine … Durante le prove, Armando, sussurrò all’orecchio di Valentina una parola sola … “t’amo” ed ella crollò. Ora, non c’era più alcun ostacolo. Il Tango delle rose sarebbe stato il loro tango … L’amore è come un fiore … o lo cogli subito oppure appassisce … e non lo cogli più. Armando e Valentina hanno vinto il primo premio … ma, soprattutto … hanno colto il fiore dell’amore . - Questo è il racconto 910 scritto dal 2 settembre 2012. Un racconto al giorno per … il piacere di chi scrive … e di chi legge. Non resta che continuare per raggiungere il racconto numero 1000 (mille)… con la speranza di riuscirci. Dino
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LEGGENDA
di Teresa Ramaioli
iltuonoilgrillo il 27/02/15 alle 18:56 via WEB LEGGENDA---Qualunque cibo può trasformarsi in cibo stregato. Nelle fiabe il pane dei cattivi è scuro, senza sale Invece, per sconfiggere i folletti malvagi si usano ingredienti speciali come quello del pane della fiaba valdostana "La fata della balma". In una grotta viveva un tempo una fata cattiva con i suoi due figli folletti. La popolazione della valle era esasperata per le vessazioni e i continui furti di capretti e agnelli che i due discoli fatati perpetravano ai suoi danni. Un giorno un uomo, stanco di subire, andò da una vecchia donna a lamentarsi e a chiedere consiglio su come fare per sbarazzarsi di quegli esseri malevoli. La vecchia gli consigliò di dar loro due pani preparati e cosparsi con semi di finocchio. Così fece e non si seppe mai più nulla dei due piccoli ladri. Il successo del pane fatato di questa fiaba è da attribuire ad una leggenda popolare, secondo la quale San Giuseppe era solito odorare l'aromatico finocchio nella stalla di Betlemme, si dice infatti che esso sia benedetto e abbia la facoltà di scacciare gli spiriti maligni. Ciao Teresa Ramaioli |
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CIAO ANNAMARIA ...
ANNAMARIA MENNITTI
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CIAO ANNAMARIA ...
ANNAMARIA MENNITTI
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MENEGI53
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ANTONELLA DI CREMONA
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