Messaggi del 02/03/2015

IL GIORNO FORTUNATO DEL SIGNOR CARLO racconto (291) di Dino Secondo Barili

Post n°18219 pubblicato il 02 Marzo 2015 da dinobarili

Intrigo …

…a Pavia

(Queste storie, anche se raccontate come vere,

sono frutto di fantasia,

pertanto non hanno  nulla a che vedere

con persone reali o fatti realmente avvenuti)

291

Il giorno fortunato del Signor Carlo

Che cos’è la fortuna? Secondo il Dizionario della Lingua Italiana è “un complesso di circostanze che permettono ad una persona di ottenere risultati (spesso superiori) alle proprie aspettative”. Ecco perché si sono diffusi i “detti” .. “fortuna negli affari”, “con le donne”… “colpo di fortuna”, ecc. Non si tratta di essere creduloni oppure no. La fortuna esiste. Basta guardarsi intorno per averne una conferma. Non solo. Ne parlava l’altro giorno il Signor Carlo, 62 anni, in piena attività di servizio, il quale, durante una pausa  caffè, parlava con piacere della “sua fortuna”. “Fino ad ora”- diceva il Signor Carlo -“Posso dire di avere avuto fortuna. Ho svolto l’attività che volevo fare e che mi era più congeniale. Realizzo programmi grafici al computer. Eppure, se ci penso bene, quando ho iniziato non immaginavo di trovare la strada che faceva al caso mio. Correva, allora, l’anno 1970, 41 anni fa. Avevo 21 anni. Decisi di chiudere con la scuola e di cercarmi un lavoro. Il mio primo lavoro è stato quello di entrare in un Ufficio Amministrativo nel quale dovevo tenere una piccola contabilità giornaliera. Era un martedì. Quel giorno mi annoiai a morte. Al venerdì di quella stessa settimana ero già stufo di quel lavoro. Chiesi al Capo Ufficio cosa avrei fatto la settimana successiva… “Lo stesso lavoro, mio caro… fino a quando andrai in pensione.” E’ stata la risposta. Andai su tutte le furie. Chiesi il libretto di lavoro e da quel momento mi sentii libero di cercarmi una nuova attività. Allora non era come adesso che c’è la crisi economica. Il martedì della settimana successiva, avevo già trovato un altro lavoro. Nemmeno quello, però, mi piaceva… e rientrava nei miei progetti. Qualche lettore dirà che è stato un comportamento da “irresponsabile”…. Vero. Se una persona, non è “irresponsabile” a 21 anni … quando dovrebbe esserlo? Finalmente (…non era passato un mese) avevo già trovato la mia strada. Mi buttai anima e corpo nel lavoro che mi piaceva…Le ore impegnate non contavano. Ormai avevo trovato il “mio indirizzo”. A 41 anni di distanza posso dire che il martedì della settimana è stato il mio giorno fortunato. Sembra una cosa irrilevante, eppure, anche in altre occasioni, i miei momenti fortunati sono sempre accaduti il martedì. Anche l’incontro con mia moglie è avvenuto di martedì. E, visto che abbiamo fatto due stupende figlie insieme … e (noi due) siamo ancora felicemente insieme… tutto ciò deve avere un significato.” Il Signor Carlo tacque… Feci quattro conti mentalmente. Se è vera la teoria del Signor Carlo, ogni persona ha “il suo giorno fortunato della settimana”… che nel corso dell’anno corrisponde a 52 giorni… su 365. Mica male!

 
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MARIA PELLEGRINA AMORETTI di Teresa Ramaioli

Post n°18218 pubblicato il 02 Marzo 2015 da dinobarili
 

MARIA PELLEGRINA AMORETTI 

di Teresa Ramaioli

 
iltuonoilgrillo
iltuonoilgrillo il 02/03/15 alle 12:38 via WEB
Maria Pellegrina Amoretti--- Nata ad Oneglia il 12 marzo del 1756, la Amoretti era la nipote del celebre giurista Carlo, che già a dodici anni le insegnò il latino e il greco e inoltre la fece studiare giurisprudenza sui testi che le erano stati regalati dal fratello maggiore. Dopo aver compiuto gli studi presso alcuni giuristi da sempre cari amici di famiglia, la ragazza fece domanda presso l’università di Torino per discutere la sua tesi di laurea, ma venne respinta a causa della poca considerazione che in quei tempi veniva riservata alle donne letterate. Una ragazza minuta ma slanciata, dalla pelle bianchissima, i capelli neri e dotata di ampia cultura, di vivace inellgenza e altrettanto coraggio ,se non aveva esitato a rivolgesi al conte Karl Joseph Firmian, governatore austriaco della Lombardia, pregando “l’eccellenza Vostra”, per ottenere la laurea in legge nella regia Imperial Università di Pavia Spinta dal padre, la Amoretti fece domanda all’università di Pavia, che nel dicembre del 1776 le diede una risposta positiva. Arriva il 25 giugno giorno fissato per il conseguimento della laurea …. l’accompagnatrice donna Enrichetta si reca in carrozza a prendere Pellegrina, "... _la ragazza scende vestita elegantemente, ma non troppo: giubboncino, gran guardinfante, quell’intelaiatura a campana che regge la gonna, strascico di seta nera con pizzo. In Università l’attendono tutti i professori e dottori della Facoltà di Giurisprudenza per il benvenuto e i saluti di rito; la solenne seduta, data l’eccezionalità, si terrà non in Ateneo, dove non c’è uno spazio così capiente da contenere tutti gli spettatori, ma nella sconsacrata chiesa del Gesù, vicina, anzi vicinissima all’Università_ . La laureanda sale sulla cattedra ed inizia con un’elegante prefazione … si distribuiscono poi le tesi che Ella intende discutere, ed incominciano le argomentazioni … risponde a tutte le domande accademiche con sicurezza… dopo sei delle cento tesi che abbracciano le più difficili questioni di diritto canonico, feudale, criminale…. il pubblico impaziente, costituito dalle autorità, il Corpo Accademico, i membri del Collegio dei Giudici e Notai, gli esponenti della Nobiltà, ed un migliaio di studenti universitari pavesi , vuole acclamarla “dottrice” e rumoreggia. Allora il Rettore interrompe la seduta , prega gli astanti di fare silenzio e propone l’acclamazione pubblica invece del voto segreto della Commissione d’esame sul finire della sua orazione latina il Promotore le conferì le insegne, come indicano le parole stesse, cioè le presentò il libro, prima aperto e poi chiuso, l’anello ch’ella prese e si pose in un dito, la corona d’alloro e la fascia, che le due dame madrine le adattarono. La fascia era fatta ad imitazione della così detta Becca, insegna della Regia Università di Pavia : ricamata a oro e a colori vi si vedeva su un fondo di raso cremisino lo stemma dell’Università. Gli interminabili applausi inondano la Chiesa del Gesù ed accompagnano Maria Pellegrina anche lungo il percorso fino all’abitazione della Marchesa Donna Maria Ordono (moglie del marchese Belcredi), sua madrina. Nei giorni successivi anche i salotti milanesi la accolgono e viene perfino ricevuta da Sua Altezza Reale Serenissima Arciduchessa che le fa dono di una scatola d’oro smaltata. Maria Pellegrina muore a soli trent’anni il 12 novembre del 1787 Ciao a tutti gli amici del blog Teresa Ramaioli

 

 
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CIAO ANTONELLA .. ANTONELLA DI CREMONA

Post n°18217 pubblicato il 02 Marzo 2015 da dinobarili
 

CIAO ANTONELLA ...

ANTONELLA DI CREMONA

 
alba.estate2012
alba.estate2012 il 02/03/15 alle 10:24 via WEB
L'Amore è Vita.. Viva l'Amore.. Un abbraccio e buona giornata, Antonella
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 02/03/15 alle 18:07 via WEB
Ciao Antonella - Vero. L'amore è vita ... vita vera. Se non ci fosse amore ... sulla Terra non ci sarebbe nulla. Buona serata. Dino
(Rispondi)

 

 
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CIAO ANTONELLA .. ANTONELLA DI CREMONA

Post n°18216 pubblicato il 02 Marzo 2015 da dinobarili
 

CIAO ANTONELLA ...

 

 

ANTONELLA

 
alba.estate2012
alba.estate2012 il 02/03/15 alle 10:23 via WEB
Saluti dal Cremonese.. Buon lunedì, Antonella
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 02/03/15 alle 18:02 via WEB
Ciao Antonella - Buona serata. Dino
(Rispondi)

 

 

 
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CIAO ANTONELLA .. ANTONELLA DI CREMONA

Post n°18215 pubblicato il 02 Marzo 2015 da dinobarili
 

CIAO ANTONELLA ...

ANTONELLA DI CREMONA

alba.estate2012
alba.estate2012 il 02/03/15 alle 10:34 via WEB
Caro Dino, è un racconto bellissimo ci insegna che si può imparare sempre, a qualsiasi età, proprio come per l'amore, non ci sono leggi che stabiliscano quale sia l'età giusta per innamorarsi.. Adolfo l'ha capito ed ha imparato a godersi la bellezza della vita. Un abbraccio e felice giornata, Antonella
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 02/03/15 alle 17:54 via WEB
Ciao Antonella - proprio così. Nella vita si impara tutti giorni ... da tutti. Buona serata. Dino
(Rispondi)

 

 
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CIAO... QMR

Post n°18214 pubblicato il 02 Marzo 2015 da dinobarili
 
Tag: qmr

CIAO ...

QMR

 
qmr
qmr il 02/03/15 alle 08:55 via WEB
Interessante....
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 02/03/15 alle 17:53 via WEB
Ciao - grazie del giudizio. Buona serata. Dino
(Rispondi)

 

 
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SALUTI DA PAVIA

Post n°18213 pubblicato il 02 Marzo 2015 da dinobarili
 

SALUTI DA PAVIA

buon lunedì 2 marzo 2015

 

 

 

 
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PENSIERI SPARSI DEL 1 MARZO 2015

Post n°18212 pubblicato il 02 Marzo 2015 da dinobarili
 

PENSIERI SPARSI DEL 1 MARZO 2015

“L’amore è vita”

Dino

 
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CARMELO E LA SCUOLA DE4L BEL VIVERE racconto (911) di Dino Secondo Barili

Post n°18211 pubblicato il 02 Marzo 2015 da dinobarili
 

1 MARZO 2015

ALMANACCO DI STORIA PAVESE

Trivolzio – 1 marzo 2015 – Domenica - 12.00

Intrigo …

… a Pavia

(Queste storie, anche se raccontate come vere, sono

 frutto di fantasia. Pertanto non hanno nulla a che

vedere con persone o fatti realmente avvenuti)

911

Carmelo e la scuola del bel vivere

Un anno fa, il Dott. Adolfo, cinquant’anni, Commercialista nel milanese, abitante a Pavia, era giù di corda. In teoria non avrebbe dovuto lamentarsi di nulla. In pratica, invece, non era contento … e si lamentava di tutto. L’Ufficio andava bene … con la clientela in aumento. Personale quasi perfetto (solo, quasi … perché la perfezione non esiste). L’unica cosa che turbava la mente del Dott. Adolfo … erano le donne. Avrebbe voluto avere la sua donna … ma non era riuscito a legare con nessuna donna con la quale ha cercato un legame. Un anno fa, il Dott. Adolfo se ne lamentava con il suo coetaneo, amico e collega Carmelo, il quale aveva un bellissimo rapporto con le donne. “Carmelo, io non so come fai. Devi avere un segreto speciale. Riesci ad avere sempre intorno belle donne … “ Carmelo non si scomodò. “Se vuoi puoi farlo anche tu … basta andare a scuola” Adolfo non si era reso conto in quale mondo era andato a cacciarsi. “… a scuola?” Adolfo non gli diede neanche il tempo di pensare. “Si. A scuola. Oggi le persone devono sempre andare a Scuola … da quando iniziano alla Scuola Materna … a quando dicono addio a questo Mondo. A Milano, per esempio, ci sono Scuole per tutti i gusti e per tutte le età. Se vuoi fare come me … devi andare a Scuola” – “Scusa … per fare cosa?” Ribatte Adolfo. La risposta è stata immediata. “Per stare bene in compagnia di belle donne …  La vita è tutta una questione di scelte. C’è chi vuole vivere male da solo … e chi desidera vivere bene in compagnia. Inoltre, la compagnia deve essere scelta … e scelta a dovere. Vuoi mettere prendere un caffè al Bar con una bella donna? Discorsi allegri, positivi … con lo sguardo fisso sui piaceri della vita. Le persone positive sono le migliori. Non parlano mai di mali e malattie, di crisi economiche, di delitti con annessi e connessi … e se possibile, sorridono alla vita e sulle follie del Mondo. Quando una persona si trova in un ambiente sereno e piacevole vive meglio … vede tutto rosa. La bellezza è contagiosa … come il bel tempo e le belle donne. Ecco perché ricevo in continuazione telefonate di giovani amiche le quali mi chiedono … “Carmelo, ci vediamo al Bar per prendere il caffè? Sono curiosa di sentire la barzelletta del giorno … E’ sempre meglio iniziare la giornata con una bella risata” Vivere bene non costa nulla. Costa quanto vivere male. Con una differenza che … coloro che vivono bene … fanno vivere bene anche coloro che stanno intorno a loro” A volte sono proprio i discorsi poco impegnativi che sono difficili da realizzare. Il Dott. Adolfo, capì che quel suo modo di essere troppo serio, senza mai un sorriso, con lo sguardo sempre rivolto ai problemi del Mondo non era il miglior modo di vivere. Cercò su Internet e trovò una Scuola a Milano dal titolo “Vivi un giorno per volta … in piacevole compagnia” Si iscrisse via mail e fissò l’appuntamento con la Segreteria per il giorno successivo. Al Dott. Adolfo non gli sembrava vero che si potesse tornare a Scuola alla sua età. Pensava che suo futuro fosse solo quello del Commercialista impegnato … come un forsennato nel suo lavoro. Il giorno successivo, infatti, il Dott. Adolfo entrò in un bel Palazzo di Milano … alto venti piani. Ad accoglierlo il sorriso accattivante di una bellissima trentenne … elegantemente vestita. Il cinquantenne non ha avuto neppure bisogno di presentarsi. “Lei è il Dott. Adolfo? … ha già preso il caffè?” Il cinquantenne scosse la testa in segno di “no”. “Venga … venga che prendiamo il caffè della giornata … il caffè che più lo mandi giù … più ti tira su” Sembrava una battuta di spirito, di poco conto. Così … tanto per dire qualcosa … invece, no. Il nome della trentenne (sarebbe più giusto chiamarla ragazza) era Corinne … ed era francese. Corinne accompagnò il Dott. Adolfo nei vari Uffici e lo presentò ad altre ragazze … una più bella ed affascinante dell’altra. Alla fine delle presentazioni, Corinne portò il cinquantenne sull’Attico del Palazzo. Un luogo da sogno … sospeso tra la terra e cielo. Dove oltre ad un elegante spazio per il relax … c’era un giardino esotico fatto di macchie di verde e splendide fontane zampillanti. “Vede Adolfo … - disse Corinne – a questa altezza non esistono più titoli distintivi … ma il dolce piacere che unisce. Quel dolce piacere si respira nell’aria, si coglie nello sguardo, si vive nel proprio intimo come fosse un piacere … anzi, è il piacere … il piacere di vivere, conversare, cogliere il meglio del meglio” La prima lezione della nuova Scuola era finita. Il Dott. Adolfo avrebbe voluto rimanere sull’Attico, in quell’ambiente da sogno ancora per molto tempo. Ma il tempo è il tempo. C’è un tempo per imparare … e un tempo per lavorare. Un tempo per lavorare … e un tempo per vivere. Anche in Ufficio il Dott. Adolfo si è trovato subito meglio. Il clima dell’Ufficio è migliorato. La sua più bella impiegata, la Signora Delizia, ha colto la nuova situazione … “Dott. Adolfo posso offrile il caffè” Per il cinquantenne era iniziata una nuova vita. - Questo è il racconto 911 scritto dal 2 settembre 2012. Un racconto al giorno per … il piacere di chi scrive … e di chi legge. Non resta che continuare per raggiungere il racconto numero 1000 (mille)… con la speranza di riuscirci. Dino

 
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LUCIA VISCONTI di Teresa Ramaioli

Post n°18210 pubblicato il 02 Marzo 2015 da dinobarili
 

LUCIA VISCONTI 

di Teresa Ramaioli

 
iltuonoilgrillo
iltuonoilgrillo il 28/02/15 alle 13:15 via WEB
Lucia Visconti (Milano, 1372- 14 aprile 1424) Lucia,figlia di Bernabò Visconti e di Beatrice Della Scala , venne promessa sposa appena dodicenne al figlio del re di Francia Luigi I con lo scopo di rafforzare l’alleanza tra i Visconti e la Francia, contro Gian Galeazzo, nipote di Bernabò. Nel 1385, dopo difficili accordi, Lucia sarebbe partita per Angers per le sue nozze ma il colpo di stato attuato da Gian Galeazzo Visconti,per spodestare lo zio Bernabò , mandò a monte per sempre il progetto di nozze di Lucia. Bernabò e i figli Ludovico e Rodolfo vennero catturati e rinchiusi nel castello di Trezzo .Rimasero prigionieri nel castello fino alla morte. A pensare al futuro matrimoniale di Lucia provvide Gian Galeazzo che nel 1398 trattò un'alleanza con Enrico, conte di Hereford e di Derby ma gli accordi di matrimonio alla fine non furono presi. Quando Gian Galeazzo le propose di sposare suo figlio naturale Gabriele Maria, di 13 anni, fu Lucia stavolta a rifiutare. Il 28 giugno 1399 Lucia sposò a Pavia il figlio di Baldassarre di Turingia, Federico V di Turingia, marchese di Misnia e precedentemente promesso a sua sorella Anglesia Visconti. Il matrimonio venne celebrato da Guglielmo Centuario, vescovo di Pavia, e vide tra i testimoni anche il futuro papa Alessandro V. Dopo la morte di Gian Galeazzo, nel 1402, Lucia ottiene l’ annullamento del matrimonio, dichiarando che il duca le aveva suggerito che cosa dire il giorno delle nozze. Il 24 gennaio 1407, la giovane Lucia Visconti sposò Edward Holand, conte di Kent e andò a vivere in Inghilterra, ma il marito morì , in battaglia, il 15 settembre dello stesso anno Sola, dopo tante sofferenze , Lucia decise di rimanere in Inghilterra, morì il 14 aprile 1424 e venne sepolta nella chiesa degli Agostiniani a Londra. Ciao Teresa Ramaioli

 

 

 

 
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CIAO ANTONELLA .. ANTONELLA DI CREMONA

Post n°18209 pubblicato il 02 Marzo 2015 da dinobarili
 

CIAO ANTONELLA ...

ANTONELLA DI CREMONA

 
alba.estate2012
alba.estate2012 il 01/03/15 alle 20:53 via WEB
Caro Dino, é una bellissima storia di vita di coppia.. Solo se si ama veramente si superano gli ostacoli.. e vanno superati insieme.. amare anche i difetti.. è la chiave per rendere forte e duraturo un matrimonio o una convivenza. Un abbraccio e buona serata, Antonella
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 02/03/15 alle 08:30 via WEB
Ciao Antonella - Bel commento. La vita coppia è ricca di spunti. Buona giornata. Dino
(Rispondi)

 

 
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