dino secondo barili
ricerche storiche locali (Pavia e Provincia)Messaggi del 09/03/2015
Intrigo …
…a Pavia
(Queste storie, anche se raccontate come vere,
sono frutto di fantasia,
pertanto non hanno nulla a che vedere
con persone reali o fatti realmente avvenuti)
281
La gita delle amiche
Anche quando la crisi economica morde, le persone reagiscono alle avversità…come possono. Avvicinandosi l’estate, tre amiche pavesi… quarantenni (in cerca di fidanzato), Luisa, Franca e Rosanna, una settimana fa, si accordarono per fare una gita sulle colline dell’Oltrepò Pavese. L’obiettivo era quello di fare visita ad una coetanea residente in un paesino sperduto in una valle. Luisa si accollò l’incarico di contattare “la Giuseppina”. Al telefonino, però, l’amica non rispondeva. Solo dopo diversi e svariati tentativi, la Giuseppina aveva risposto, mostrandosi entusiasta della visita. Anzi, si offrì di preparare “un indimenticabile pranzo” .Per Luisa, Franca e Rosanna era una novità. Non avevano mai visto un’ospitalità del genere … e mai visto il paese dove abitava la Giuseppina. Naturalmente non potevano andare dall’amica a mani vuote. Ognuna delle tre si preoccupò di acquistare un regalo significativo. Sabato mattina della settimana scorsa, le tre amiche partirono da Pavia molto presto. Volevano approfittare della bella giornata, per fare una gita … indimenticabile. In poco più di un’ora, raggiunsero la casa della Giuseppina, la quale era sull’uscio ad aspettarle. Oggi, i paesi della collina, sono poco abitati. La Giuseppina, però, prima del lauto pranzo, accompagnò le tre amiche a fare un giro per il paese. Effettivamente, i paesi della collina sono affascinanti. Luisa, Franca e Rosanna ne furono estasiate. Dopo il pranzo chiesero all’amica se era possibile fare una ulteriore visita nei dintorni del piccolo centro. La Giuseppina non aspettava altro. Il pomeriggio, dopo il pranzo, era il momento migliore per fare una passeggiata lungo il sentiero in mezzo al bosco. Era un luogo bellissimo, ombreggiato, dove era possibile respirare aria pura. Volendo… ci si poteva sedere, sull’erba per fare quattro chiacchiere. Luisa, Franca e Rosanna non erano mai state in collina ed erano curiose conoscere qualche cosa in più delle solite notizie giornalistiche. Si sa che quando ci si addentra in una sentiero non si sa mai dove si va a finire. Le sorprese non mancano mai. Guidate dalla Giuseppina, in fila indiana, le amiche si incamminarono chiacchierando del più e del meno. La Giuseppina parlava e faceva domande. Le altre rispondevano. Ad un tratto, la Giuseppina, si accorse che a rispondere era sempre e solo la Luisa dietro di lei. Si girò di scatto e vide che erano rimaste solo loro due. Della Franca e della Rosanna nemmeno l’ombra. Cosa poteva essere successo? Alla Giuseppina vennero i brividi. “Non” si era accorta di aver preso il “sentiero delle streghe”… e di “non” aver raccomandato alle amiche di “non” fermarsi a parlare con chiunque avesse rivolto loro la parola. Ormai, poteva essere successo di tutto. Giuseppina e Luisa si fermarono ad un incrocio. Decisero di aspettare. Dopo oltre un’ora, la Franca e la Rosanna comparvero all’orizzonte in compagnia di due bellissimi cavalieri. Due “fusti” da far girare la testa a qualsiasi donna. Franca e Rosanna sbaciucchiavano i loro “cavalieri” con una foga inaudita. Come se non avessero mai baciato un uomo. Davanti ad una simile scena, anche la Giuseppina e la Luisa si sentirono il fuoco nelle vene. Si alzarono, e senza parlare, si precipitarono nel sentiero “delle streghe” in cerca di “cavalieri” simili a quelli della Franca e della Rosanna.(281) -
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MILANO
di Teresa Ramaioli
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YARIS 167
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LA CAPPELLA DELLA REGINA TEODOLINDA
di Teresa Ramaioli
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8 MARZO 2015
ALMANACCO DI STORIA PAVESE
Trivolzio – 8 marzo 2015 – Domenica - 12.00
Intrigo …
… a Pavia
(Queste storie, anche se raccontate come vere, sono
frutto di fantasia. Pertanto non hanno nulla a che
vedere con persone o fatti realmente avvenuti)
918
Valeria e la gita a Montecarlo
Ogni tanto le persone si fermano e fanno delle riflessioni. Si rendono conto, per esempio, che hanno speso tanto tempo e tante energie … e i risultati non sono stati quelli che si erano illusi di ottenere. E’ stata la riflessione della Dott. Valeria … un anno fa. La Dott. Valeria, quarant’anni, single, bellissima … Dirigente di una Agenzia Commerciale nel milanese, abitante a Pavia, aveva visto “sparire” i suoi quarant’anni senza i risultati che si era prefissa. Veramente non erano proprio così. Quando una persona, però … una mattina si guarda allo specchio e comincia a riflettere ... finisce per arrivare a conclusioni amare … Un anno fa, era proprio quello lo stato d’animo in cui si trovava Valeria. Non era assolutamente soddisfatta. Poco importava se avesse conseguito la Laurea con il massimo dei voti. Che avesse trovato un buon posto di lavoro. Che si fosse dedicata al volontariato per soddisfare il suo spirito altruista … A lei cosa era rimasto? A quarant’anni era bellissima … alta, bionda, occhi azzurri e gambe da fine del mondo … e sola. Single … si dice … bella parola inglese. Vuol dire tante cose, oltre a solo … ma single era e single rimaneva … Inoltre, con una montagna di “rospi in gola”. Si, perché, la Dott. Valeria, ora si trovava invischiata in una rete dove un buon numero di persone si rivolgevano a lei per ogni cosa … Una specie di “pronto soccorso”. “Dott. Valeria ho bisogno … “ – “Dott. Valeria mi serve il suo consiglio …” e via di questo passo. Anche per cose da nulla … le persone, anziché, ingegnarsi e risolvere i loro problemi … si rivolgevano a lei (anche per telefono). Risultato. Valeria, era in crisi. In più … sola. E per fare cosa? Per ritrovarsi davanti ad uno specchio e chiedersi : “Ma cosa sto facendo? E la mia vita? Tutta qui? … niente viaggi, niente visite a Musei, niente passeggiate in città o sul lungomare, niente serate a teatro … niente amore! Già, niente amore! Questa era la parte dolente. Quella che bruciava di più. Bruciava dentro. Valeria si rendeva conto di aver sbagliato, a trent’anni, a dire no a Francesco. Francesco si era laureato quando si era laureata lei. L’aveva invitata a cena parecchie volte … Niente da fare. Allora, la mente di Valeria era rivolta al lavoro che, giustamente, aveva le sue priorità … A distanza di anni, però, l’invito a cena l’avrebbe potuto accettare … Invece, Valeria, voleva le mani libere … Libere da che cosa? E per che cosa? Per andarsi a impelagare nel volontariato sociale? Non che il volontariato sociale non fosse utile, avesse una sua valenza … Ma l’amore è l’amore … l’amore è insostituibile. Francesco si innamorò di Jenny ed ora hanno due bambini. Quando Valeria, in lontananza, vede Francesco e Jenny con i due bambini, si inventa qualsiasi scusa per non incontrarli. Nulla di importante … però, meglio così. Anche le parole a volte hanno un valore. Un anno fa, però, Valeria, si è stufata di farsi della menate senza fine. Decise di prendere un caffè al solito Bar in piazza della Vittoria a Pavia. Il caffè è un rito … ma anche una scusa per uscire di casa. Per non pensare. Per vedere la città. Ogni giorno la città cambia. Non è mai la stessa. Un anno fa, Valeria aveva voglia di prendere un buon caffè. Non era ancora entrata nel Bar che aveva notato Raffaele, un suo coetaneo che abitava nel Palazzo accanto al suo. “Valeria posso offrirti il caffè?” – “Certo … e sono ben felice di averti incontrato” Raffaele comprese che Valeria si era presa un po’ di tempo per lei. “Valeria, hai voglia di tenermi compagnia? Devo andare a consegnare un documento in un paese della Riviera Ligure?” Valeria non ci pensò due volte. “Certo che ci vengo … Oggi sono libera come l’aria” Raffaele aveva trovato la persona che cercava. Non aveva voglia di stare solo. “Valeria, cosa dice se … dopo aver consegnato il documento … ci concedessimo un caffè a Montecarlo?” Alla parola Montecarlo, Valeria si illuminò d’immenso. Era proprio la meta di cui aveva bisogno. Valeria e Raffaele salutarono la Signora Barbara, proprietaria del Bar … e si avviarono al parcheggio. Quando Valeria osservò l’automobile di Raffaele per poco non svenne. Una rossa Ferrari … ultimo modello! Non riuscì a profferire parola … in compenso ci pensò Raffaele a parlare. “Valeria … è il mio primo acquisto da quando sono diventato Presidente della mia nuova Società. Ho dei progetti, ma per ora, voglio concedermi ogni tanto una giornata … tutta per me” Sembrava che Raffaele avesse letto nel pensiero di Valeria la quale si era resa conto che il vento della sua vita era improvvisamente cambiato. Tutto si era messo decisamente al bello. Valeria cominciò a sognare … Sognava il momento in cui Raffaele l’avrebbe abbracciata … baciata … e invitata a passare la serata. Una cena a lume di candela … in un locale caratteristico … qualche ballo per sgranchirsi le gambe … e poi … una notte di fuoco. Di quelle che cambiano la vita … per sempre. E’ proprio quello che è avvenuto quel giorno, per Valeria, un anno fa … A volte basta un caffè … per cambiare la vita. Questo è il racconto 918 scritto dal 2 settembre 2012. Un racconto al giorno per … il piacere di chi scrive … e di chi legge. Non resta che continuare per raggiungere il racconto numero 1000 (mille)… con la speranza di riuscirci. Dino
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TANGRAM
di Teresa Ramaioli
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YARIS 167
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