Messaggi del 10/03/2015

ADELAIDE E AMEDEO racconto (282) di Dino Secondo Barili

Post n°18356 pubblicato il 10 Marzo 2015 da dinobarili
 

Intrigo …

…a Pavia

(Queste storie, anche se raccontate come vere,

sono frutto di fantasia,

pertanto non hanno  nulla a che vedere

con persone reali o fatti realmente avvenuti)

 282

Adelaide e Amedeo (282°)

Ci sono persone che si rendono conto (tardi) che il tempo passa. Una di queste è stata Adelaide, Professoressa di Lettere alle Medie. Per ragioni abbastanza comprensibili, Adelaide ha passato buona parte della sua vita sui libri… Figlia unica… mamma e papà l’hanno sempre coccolata, sostenuta e incoraggiata. Era considerata il “genio” della famiglia e come tale non ha mai avuto tempo per altre cose … tranne che per la “cultura” (con “C” maiuscola). Due anni fa, però, la Prof. Adelaide chiese ed ottenne una “cattedra” in una Provincia del Nord Italia e si è preoccupata di avere un appartamento proprio. La vita in famiglia è molto diversa da quella in cui si è soli. Quando ci pensa mamma e papà… è tutto facile. Quando si ha un appartamento proprio… bisogna pensare a tutto, dalla gestione della casa, al pagamento delle bollette, alle spese di condominio ecc. E’ vero che la Prof. Adelaide, si era fatta aiutare (da subito) da una colf a ore, ma il peso di una famiglia, anche se formata da una sola persona, è abbastanza pesante. Un anno fa, la Prof. Adelaide, a trentanove anni capì che ogni anno che passava, la vita diventava sempre più dura. Per fortuna che nel condominio in cui abitava c’era il cinquantenne, Amedeo, scapolo, impiegato presso una Azienda Commerciale, il quale si era invaghito della Professoressa. Ad ogni occasione cercava di allacciare discorso con la single. Ma, come poteva essere preso in considerazione? L’Adelaide era un “genio”…(aveva pure scritto un libro su “L’infinito di Leopardi”). La “Prof” aveva inseguito il sogno di una “Cattedra di Lettere” …come poteva accontentarsi di un semplice impiegato? Specialmente ora che si sentiva su un  piedestallo? Tuttavia, l’Amedeo era sempre lì, gentile e servizievole. Quasi tutti i giorni si faceva trovare davanti alla porta del Condominio… all’orario di rientro della Professoressa. Un… “buon pomeriggio”… due parole… e via. Un giorno di un anno fa, l’Amedeo ricordò alla Professoressa la data dell’Assemblea di Condominio. La Professoressa gradì tale premurosa attenzione. Proprio per tale data l’Adelaide non poteva essere presente per via di un “Collegio Docenti” presso la Scuola Media presso cui insegnava. Ritenne giusto delegare l’Amedeo a rappresentarla. Tutto funzionò a meraviglia. L’impiegato aveva la delega e poteva rappresentare due unità immobiliari …e quindi far valere maggiori ragioni. Il giorno successivo l’Assemblea, l’Amedeo illustrò il proprio comportamento… il quale coincideva con quello della Professoressa. Anzi, l’Adelaide, capì che quattro mani… sono più di due, e prese l’abitudine… a confidarsi con l’impiegato dell’Agenzia Commerciale, il quale aveva molte interessanti qualità e conoscenze. Un giorno di sei mesi fa, al rientro dalla Scuola, la Professoressa Adelaide scivolò su una buccia di banana proprio davanti alla porta d’ingresso del Condominio. Chi c’era a soccorrerla? L’Amedeo. Il quale, non solo la portò al Pronto Soccorso, ma le stette vicino… provvedendo a tutte le necessità. Fu in quel momento che l’Adelaide capì l’importanza di non essere “soli nella grande città”.(282) -

 
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MILANO di Teresa Ramaioli

Post n°18355 pubblicato il 10 Marzo 2015 da dinobarili
 

MILANO

di Teresa Ramaioli

iltuonoilgrillo
iltuonoilgrillo il 09/03/15 alle 12:03 via WEB
MILANO---PIAZZA VETRA--All’epoca si credeva che la peste si trasmettesse attraverso un unguento malefico , appositamente spalmato da persone malvagie sui palazzi e lungo le strade. Stremato da più di un mese di torture, domenica 30 giugno il Mora iniziò a rendere piena confessione, sperando di porre fine a quell'incubo e di avere salva la vita. Raccontò dunque di aver più volte preparato un unguento pestifero, che ricavava utilizzando la "bava raccolta dai morti di peste", materia che lo stesso Piazza gli forniva, essendo per lavoro sempre a contatto coi monatti (erano addetti pubblici che nei periodi di epidemia pestilenziale erano incaricati dai comuni di trasportare nei lazzaretti i malati o i cadaveri. Di solito,erano persone condannate a morte, carcerati, o persone guarite dal morbo e così immuni da esso.) e i carri stracolmi di appestati. La sostanza veniva poi fatta bollire in un pentolone rinvenuto in cortile. Successivamente, sottoposto ad altri tratti di corda, il Mora aggiunse di aver organizzato il tutto dietro compenso versatogli da un personaggio di spicco, appunto Gaetano de Padilla, il cui nome evidentemente venne messo in bocca al Mora dai giudici.Con la confessione, il barbiere aveva firmato la sua condanna a morte. (seconda puntata ) ciao Teresa Ramaioli

 

 
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CIAO ANTONELLA .. ANTONELLA DI CREMONA

Post n°18354 pubblicato il 10 Marzo 2015 da dinobarili
 

CIAO ANTONELLA ...

ANTONELLA DI CREMONA

 
alba.estate2012
alba.estate2012 il 10/03/15 alle 10:27 via WEB
Carissimo Dino questo racconto rappresenta la realtà, troppa violenza ogni giorno rende la gente diffidente come lo sono io. E' triste ammetterlo ma è la verità! Per fortuna almeno nei tuoi racconti si respira aria d'Amore.. La vera bellezza della vita! Un abbraccio e felice giornata, Antonella
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 10/03/15 alle 19:29 via WEB
Ciao Antonella - Bel commento. Hai ragione. Troppa violenza. Meglio i racconti. Buona serata. Dino
(Rispondi)

 

 
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CIAO ... AFRODITEMAGICA

Post n°18353 pubblicato il 10 Marzo 2015 da dinobarili
 

CIAO ...

AFRODITEMAGICA

Afroditemagica
Afroditemagica il 10/03/15 alle 14:20 via WEB
Hai perfettamente ragione! Un sorriso per te con l'augurio di una stupenda giornata!
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 10/03/15 alle 19:21 via WEB
Ciao - grazie del commento. Buona serata. Dino
(Rispondi)

 

 
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CIAO ANTONELLA .. ANTONELLA DI CREMONA

Post n°18352 pubblicato il 10 Marzo 2015 da dinobarili
 

CIAO ANTONELLA ...

ANTONELLA DI CREMONA

 
alba.estate2012
alba.estate2012 il 10/03/15 alle 09:59 via WEB
L’amore è come una dolce canzone …più la canti e più ti rende felice” ed è la cosa più bella del mondo!!!Un abbraccissimo Antonella
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 10/03/15 alle 19:20 via WEB
Ciao Antonella - bel commento. Le cose dolci piacciono sempre. Buona serata. Dino
(Rispondi)

 

 

 

 
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CIAO LAURA ... LAURA 1953

Post n°18350 pubblicato il 10 Marzo 2015 da dinobarili
 

CIAO LAURA ...

LAURA 1953

laura1953
laura1953 il 10/03/15 alle 10:46 via WEB
Buongiorno Dino, grazie del commento nel mio blog dei doni ..il mio augurio che sia una giornata radiosa un abbraccio ed un sorriso...Laura CLICCA
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 10/03/15 alle 19:15 via WEB
Ciao Laura - Buona serata e grazie per il clicca. Dino
(Rispondi)

 

 

 

 
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CIAO ANTONELLA .. ANTONELLA DI CREMONA

Post n°18349 pubblicato il 10 Marzo 2015 da dinobarili
 

CIAO ANTONELLA ...

ANTONELLA DI CREMONA

 
alba.estate2012
alba.estate2012 il 10/03/15 alle 09:57 via WEB
Salutissimi da Cremona!!! Un abbraccio Antonella
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 10/03/15 alle 19:14 via WEB
Ciao Antonella - Buona serata. Dino
(Rispondi)

 

 

 

 
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SALUTI DA PAVIA

Post n°18348 pubblicato il 10 Marzo 2015 da dinobarili
 

SALUTI DA PAVIA 

buon martedì 10 marzo 2015


 
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PENSIERI SPARSI DEL 9 MARZO 2015

Post n°18347 pubblicato il 10 Marzo 2015 da dinobarili
 

PENSIERI SPARSI DEL 9 MARZO 2015

“L’amore è come una dolce canzone …

 più la canti e più ti rende felice”

Dino

 
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ELISA E L'AMORE racconto (919) di Dino Secondo Barili

Post n°18346 pubblicato il 10 Marzo 2015 da dinobarili
 

9 MARZO 2015

ALMANACCO DI STORIA PAVESE

Trivolzio – 9 marzo 2015 – Lunedì - 12.00

Intrigo …

… a Pavia

(Queste storie, anche se raccontate come vere, sono

 frutto di fantasia. Pertanto non hanno nulla a che

vedere con persone o fatti realmente avvenuti)

919

Elisa e … l’amore

Oggi, le persone sono diventate diffidenti. Anzi, molto diffidenti. Hanno le loro buone ragioni. Basta osservare ciò che si vede in giro per la città. Quello che si legge sui giornali, si sente alla Radio e si vede alla TV. Ma quello che rende ancora più diffidenti le persone … è quello che passa di bocca in bocca, da una persona all’altra (le storie della città) che, ovviamente, non si vedono in TV e non si leggono sui giornali. E’ lì che nasce veramente la diffidenza … perché, le persone sentono il problema sulla loro pelle. Le persone, però … hanno bisogno di vita sociale e quindi cercano gli antidoti nelle loro possibilità. Per esempio, la Signora Maria, settant’anni, vive sola e si tiene chiusa in casa come fosse una prigione. L’unica persona che entra in casa sua … è la sua coetanea e amica Rosalda (e viceversa). Insieme, le due amiche vanno al Mercato di Piazza Petrarca  (il mercoledì e il Sabato e ogni giorno al Supermercato). Si fermano a parlare con le amiche. Da un anno a questa la Signora Maria e Rosalda hanno deciso di ampliare la cerchia. E’ entrata a far parte del gruppo, Caterina … di un anno più giovane, sessantanove anni. Insieme, le tre amiche si sentono una fortezza. Rifiutano categoricamente di parlare con coloro che non conoscono (uomini e donne di ogni età). Non rispondono al telefono alle persone estranee … e in casa loro non entra nessuno che non sia conosciuto. Sembrerà un’esagerazione … ma per le tre amiche (che sono perfettamente lucide) … è l’unico modo per vivere un vita serena, oggi. La diffidenza, però, non è solo delle persone anziane e sole … lo è anche di molte persone, uomini e donne, di ogni età. Un anno fa, la diffidenza aveva toccato l’apice nella mente della Dott. Elisa, quarant’anni, single, bellissima … Un giorno si era fermata in Corso Cavour a Pavia …  a rispondere ad una domanda di un Signore che diceva di non trovare una Via … Per fortuna che dopo pochi minuti è arrivato un Vigile … altrimenti finiva in un tranello di quelli superlativi. Oggi, gli inganni sono sempre in agguato. Ecco perché, non bisogna mai abbassare la guardia. La Dott. Elisa, però, ha le sue esigenze. Prima di tutto … incontrare l’uomo del cuore. Quell’esigenza è ineludibile in ogni donna di qualsiasi età. Un anno fa, la Dott. Elisa ne ha parlato con la sua amica del cuore Roberta, la quale ha avanzato le sue preoccupazioni. “Hai ragione Elisa. Oggi, la diffidenza è in aumento. Quando una persona si avvicina … non sai mai per quali fini lo fa. Ecco, perché non bisogna mai abbassare la guardia. E non fidarsi mai di nessuno” Elisa reagì. “Roberta, di questo passo non riusciremo neanche a trovare l’amore … la persona giusta … Non possiamo diventare schiave di noi stesse” Roberta la pensava allo stesso modo, e da tempo cercava la soluzione del problema. “Elisa, secondo me, è il momento di aiutarci a vicenda. Per esempio … fin dove è possibile (specialmente di notte) non girare mai sole. Secondo. Scambiarci tutte le notizie possibili … a salvaguarda del nostro benessere fisico e mentale. Ovvio, che poi, i rischi sono sempre dietro l’angolo … ma almeno abbiamo cercato di evitarli il più possibile” Da quel momento, l’amicizia tra Elisa e Roberta è andata aumentando. La necessità, il bisogno, l’aiuto reciproco sono un collante molto importante nel rapporto di amicizia. Dieci mesi fa, la Dott. Roberta era Relatrice ad un Convegno in Svizzera dal titolo: “Socialità e sicurezza” In quell’occasione Roberta ha tenuto una relazione molto dettaglia sulla “socialità … domani” Oltre, ad aver parlato del rapporto di amicizia come mezzo per vivere sereni e tranquilli, la Dott. Roberta ha elencato i vantaggi, dall’avere amiche (e amici) fidati, sui quali contare in ogni momento della giornata. La vita è fatta di giorni, di ore, di minuti. Quel che accade … spesso, accede in un minuto … e cambia la vita. Al Convegno era presente il Dott. Herbert, un cinquantenne Finanziere Svizzero, scapolo … in cerca dell’anima gemella. Il Dott. Herbert era rimasto affascinato dalla Dott. Roberta e fece di tutto per allacciare l’approccio amoroso. Quando Roberta comprese che Herbert faceva sul serio … ha pensato bene di presentarlo alla sua amica Elisa … quattro occhi sono più di due. Elisa si complimentò con Roberta per la felice scelta. Non era finita (anzi … era appena incominciata). Il Dott. Herbert aveva un fratello gemello, Albert, scapolo, Finanziere pure lui. Quando Albert, vide Elisa si innamorò pazzamente … Uno di quegli amori che sembrano preparati dal Destino. Così, da un Convegno in Svizzera sono nate due coppie la cui felicità ha un nome: amore! Questo è il racconto 919 scritto dal 2 settembre 2012. Un racconto al giorno per … il piacere di chi scrive … e di chi legge. Non resta che continuare per raggiungere il racconto numero 1000 (mille)… con la speranza di riuscirci. Dino

 
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MILANO di Teresa Ramaioli

Post n°18345 pubblicato il 10 Marzo 2015 da dinobarili
 

MILANO 

di Teresa Ramaioli

 
iltuonoilgrillo
iltuonoilgrillo il 09/03/15 alle 12:02 via WEB
MILANO--PIAZZA VETRA era(in passato) una delle zone più temute della città, era il luogo destinato alle esecuzioni capitali. Dove ora passeggiamo con i nostri bambini, ci sediamo sulle panchine a chiacchierare,un tempo si sentivano le urla dei ladri impiccati. Piazza Vetra (piazzale Vetra) prende il nome dal canale da cui era attraversato, una diramazione dell’Olona,( Platea Vetus – Piazza Vecchia) Il ponte sul canale,che collegava la piazza , era chiamato, ‘ponte della Morte’. Dal Mille circa fino al 1814, ladri, assassini, eretici, streghe ed untori (coloro che diffondevano la peste) venivano giustiziati in piazza Vetra. La storia racconta che l’untore Giangiacomo Mora, proprietario di un negozio di barbiere in zona di Porta Ticinese, fu accusato di diffondere la peste, con il suo complice Guglielmo Piazza , venne condannato a morte. La sentenza viene riportata anche nel testo di Alessandro Manzoni ‘La colonna infame’: “.. Che i nominati Piazza e Mora, denunziata ad essi prima la morte, sieno torturati, adoperando anche il canape. … Che posti sur carro sieno condotti al luogo solito del supplizio, per via sieno tanagliati con ferro rovente nei luoghi ove hanno commesso il delitto; davanti alla bottega del Mora sia ad entrambi mozza la mano destra; sien loro sfracellate le ossa all’usato; si innalzi la ruota, essi vi sieno intrecciati vivi: dopo sei ore scannati; poi si ardano i cadaveri, le ceneri si gettino al fiume; la casa del Mora sia spianata, e sullo spiazzo eretta una colonna che abbia nome d’infame, e porti una iscrizione del fatto. ..” Morti i due, si diede seguito alle disposizioni della sentenza del Senato, demolendo dalle fondamenta la casa del barbiere, e sullo slargo così creatosi si innalzò una colonna di granito, con in cima una sfera di pietra, la colonna infame, a perenne ricordo della malvagità degli artefici dell'epidemia. Sul muro della casa di fronte venne affissa una grossa lapide, la quale ricordasse quali furono le colpe dei due criminali, quale la pena loro riservata, e il monito affinché nessuno mai osasse riedificare sui resti della bottega del barbiere Mora. ( che rimase dal 1630 fino al 1778 quando venne abbattuta). "Qui dov'è questa piazza sorgeva un tempo la barbieria di Gian Giacomo Mora il quale congiurato con Guglielmo Piazza pubblico commissario di sanità e con altri mentre la peste infieriva più atroce sparsi qua e là mortiferi unguenti molti trasse a crudele morte questi due adunque giudicati nemici della patria il senato comandò che sovra alto carro martoriati prima con rovente tanaglia e tronca la mano destra si frangessero colla ruota e alla ruota intrecciati dopo sei ore scannati poscia abbruciati e perché d'uomini così scellerati nulla resti confiscati gli averi si gettassero le ceneri nel fiume a memoria perpetua di tale reato questa casa officina del delitto il senato medesimo ordinò spianare e giammai rialzarsi in futuro ed erigere una colonna che si appelli infame lungi adunque lungi da qui buoni cittadini che voi l'infelice infame suolo non contamini. 1° agosto 1630"(traduzione del Verri). (prima parte, continua). Ciao Teresa Ramaioli

 

 

 

 
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CIAO ANNAMARIA ... ANNAMARIAMENNITTI

Post n°18343 pubblicato il 10 Marzo 2015 da dinobarili
 

CIAO ANNAMARIA ...

ANNAMARIA MENNITTI

(FOGGIA)

annamariamennitti
annamariamennitti il 09/03/15 alle 21:30 via WEB
Sono incidenti che accadono spesso ai Supermercati specie se la busta è poco resistente ,ma Michela aveva il consiglio dell'astrologa tutto è stato diverso Michela nella disgrazia è stata fortunata ,non è che l'ha fatto di proposito ,,,,succedono anche queste cose....Mi diceva mia madre che le ragazze per la strada si facevano scivolare il fazzolettino ....ciao Dino
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 10/03/15 alle 09:02 via WEB
Ciao Annamaria - Bello il ricordo di tua madre "le ragazze per strada si facevano scivolare il fazzolettino ..." Solo allora? Anche adesso. Oggi non si usa più il fazzolettino ... si va in TV, agli incontri "In" ecc. ecc. Non è cambiato nulla. Michela, però, sapeva che alla cassa numero 9 sarebbe accaduto il miracolo. Buona giornata. Dino
(Rispondi)

 

 
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CIAO GIOVANNI ... MENEGI53

Post n°18342 pubblicato il 10 Marzo 2015 da dinobarili
 

CIAO GIOVANNI ...

MENEGI53

menegi53
menegi53 il 09/03/15 alle 22:59 via WEB
Ciao Dino, scrivi dei racconti bellissimi e sei bravo! Ti lascio un abbraccio e poi un altro ancora più grande. Buona notte con tanta serenità e buon risveglio domani!
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 10/03/15 alle 08:49 via WEB
Ciao Giovanni - Grazie. I racconti hanno uno scopo terapeutico ... per chi scrive e per chi legge. D'altro canto ... cosa c'è di più bello del sogno? La vita è un sogno per coloro che sanno sognare. Buona giornata. Dino
(Rispondi)

 

 
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CIAO ANNAMARIA ... ANNAMARIAMENNITTI

Post n°18341 pubblicato il 10 Marzo 2015 da dinobarili
 

CIAO ANNAMARIA ...

ANNAMARIA MENNITTI

(FOGGIA)

annamariamennitti
annamariamennitti il 09/03/15 alle 21:11 via WEB
Sai cosa penso che queste persone non avevano proprio intenzione di far visita alla Giuseppina a loro interessavano uomini da baciare , però ....mica male il racconto " tutto bene ciò che finisce bene" ciao Dino
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 10/03/15 alle 08:47 via WEB
Ciao Annamaria - Hai ragione. La gita era una scusa ... In fondo quello è il fine ... baciare, baciare, baciare ... ed essere felici. Buona giornata. Dino
(Rispondi)

 

 

 

 
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CIAO STEFANO ... STEFANO BROCCA DI PAVIA

Post n°18340 pubblicato il 10 Marzo 2015 da dinobarili
 

CIAO STEFANO ...

STEFANO BROCCA DI PAVIA

 
franzkline
franzkline il 09/03/15 alle 18:16 via WEB
Anche quando non c'è nessuna crisi qualcuno se l'ha inventa! Bravo Dino ottimo racconto
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 10/03/15 alle 08:45 via WEB
Ciao Stefano - hai ragione. E' dal 1945 (che mi ricordo io) che siamo sempre in crisi. ... per qualcuno, no. Solo per i più deboli. Buona giornata. Dino
(Rispondi)

 

 
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