dino secondo barili
ricerche storiche locali (Pavia e Provincia)Messaggi del 12/03/2015
Intrigo …
…a Pavia
(Queste storie, anche se raccontate come vere,
sono frutto di fantasia,
pertanto non hanno nulla a che vedere
con persone reali o fatti realmente avvenuti)
284
Storie di un …Castello
In epoca di grandi cambiamenti, anche le persone cambiano. Per esempio. Marzia e Debora sono due giovani giornaliste quarantenni che non hanno ancora trovato il loro “principe azzurro”. Da un anno, Marzia e Debora hanno un loro incarico specifico: girare in lungo e in largo la Lomellina alla ricerca di storie nuove ed accattivanti. Marzia ha estrema facilità a raccogliere e scrivere storie, mentre Debora ha il compito di trasformare tali storie in sceneggiature per la TV. La Lomellina ha tantissimi Castelli alcuni dei quali sono delle vere e proprie opere d’arte. Da un anno, però, Marzia e Debora, anziché raggiungere le varie località, nelle quali devono condurre le ricerche, con la loro automobile… utilizzano, gli autobus di linea. Il lettore si chiederà perché e la domanda è più che legittima. L’autobus di linea impiega molto più tempo a raggiungere le varie località, ma offre il vantaggio alle persone che viaggiano in compagnia di chiacchierare, osservare il paesaggio, parlare con le persone che si incontrano magari… “una sola volta nella vita”. Appunto quello che interessava a Marzia, la quale prendeva nota di tutto prima di scrivere le sue storie. Sei mesi fa, per raggiungere il “Castello” soprannominato dei “Frati neri” sul quale dovevano fare un servizio approfondito, Marzia e Debora, condussero una ricerca molto dettagliata. Per esempio. Il Castello, da molto tempo era proprietà di una Fondazione. A guardia del Castello ci stava un Custode che faceva da “guida turistica” dietro “prenotazione telefonica”. Appunto quello che le due Giornaliste fecero. Il giorno fissato, però, parecchi chilometri prima della località, l’autobus di linea, ha avuto un guasto. Ci vollero parecchie ore prima che i tecnici fossero in grado di farlo funzionare. Marzia e Debora, erano impazienti di arrivare al Castello dei Frati Neri. Fortuna volle che subito dopo che l’autobus si era guastato, si fermasse un’automobile di lusso… sulla quale viaggiavano due cinquantenni dal fascino straordinario. Marzia e Debora spiegarono i loro problemi ai due Signori, i quali furono ben felici di offrire loro un passaggio. A pochi chilometri dal Castello dei Frati Neri, però, l’automobile di lusso ebbe un guasto e non si mosse più. Ormai, la sagoma del Castello era ben visibile. Era raggiungibile a piedi… I due affascinanti cinquantenni fecero una proposta. “Se volete, possiamo accompagnarvi noi stessi. Il luogo ci è noto. Il sentiero per raggiungerlo lo conosciamo benissimo.” Effettivamente il sentiero portava dritto alla Torre dell’Orologio, la Torre più alta. Marzia, Debora e i due Signori cinquantenni si incamminarono nel bosco che diventava sempre più folto e oscuro. A mano a mano che le due Giornaliste camminavano… il Castello si allontanava sempre di più. Marzia e Debora cominciarono ad avere paura. A porsi domande. Stavano quasi per scoppiare in lacrime, quando apparve la porta d’ingresso dell’antico maniero. Il cancello si aprì automaticamente ed apparve il Custode con tanto di divisa d’ordinanza il quale pose loro una domanda. “Come mai siete arrivate al Castello passando per il sentiero del Bosco?” Marzia rispose con un fil di voce. “Siamo state accompagnate al Castello da questi due Signori…” Si girò per indicare i due “Signori cinquantenni”… ma, non c’era nessuno. C’era solo la scrittrice e la sceneggiatrice. Il Custode, dopo essersi fatto raccontare i dettagli non si meravigliò.… Diede la sua versione. “Non fatevi meraviglia. Sono i due Frati Neri che sono stati giustiziati in questo Castello il 12 giugno del 1551 i quali, ogni anno, ritornano vivi e vegeti… Ora, se volete possiamo iniziare la “visita guidata” al Castello. Da quel momento, Marzia e Debora non furono più sicure che il Custode stesso fosse …realmente il Custode. (284)
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L'IDROSCALO PAVESE
di Teresa Ramaioli
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CIAO ANTONELLA ...
ANTONELLA DI CREMONA
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CIAO ...
TOCCO DI PRINCIPESSA
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CIAO DONATELLA ...
DONATELLA DI MILANO
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ANTONELLA DI CREMONA
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11 MARZO 2015
ALMANACCO DI STORIA PAVESE
Trivolzio – 11 marzo 2015 – Mercoledì - 12.00
Intrigo …
… a Pavia
(Queste storie, anche se raccontate come vere, sono
frutto di fantasia. Pertanto non hanno nulla a che
vedere con persone o fatti realmente avvenuti)
921
Valerio, l’amore e il matrimonio
Ogni epoca ha i suoi problemi. La nostra, oltre alle innegabili comodità, ha un sacco di problemi legati ai rapporti sociali … e di coppia in particolare. Un anno fa, ne sapeva qualcosa il Dott. Valerio, quarantacinque anni, Dirigente presso una Società multinazionale del milanese. Appunto, un anno fa, Valerio si lamentava con il suo coetaneo e amico Alessandro. “Alessandro, sono in crisi … o, meglio, sono in crisi con la fidanzata. Da un anno esco con una Collega della mia stessa età, Jenny. Il nostro rapporto è nato quasi per caso … durante un Convegno a Francoforte organizzato dalla Società dai cui entrambi dipendiamo. Lei era sola. Io ero solo. In quei tre giorni, oltre a seguire lo svolgimento del Convegno … ci siamo tenuti compagnia. Una compagnia intima … nel senso che le notti le abbiamo passate nello stesso letto … in modo meraviglioso. Da quel momento non ci siamo più lasciati. Ogni fine settimana è diventato … il nostro fine settimana. Un sabato vado io a Francoforte … il sabato successivo viene lei a Milano. Così è stato un crescendo di piacere fino a quattro settimane fa … Quattro settimane fa è cambiato tutto. Jenny ha parlato chiaro. “Valerio, se vuoi che il nostro rapporto continui dobbiamo sposarci. Quel fine settimana di quattro settimane fa l’abbiamo passato facendo discussioni di ogni genere. In sostanza la tesi Jenny era di una logica disarmante. “Noi ci incontriamo solo il fine settimana per andare a letto … e questo, a me, non sta più bene. Se vuoi che continuiamo il nostro rapporto … dobbiamo sposarci ed avere una vita in comune con comuni prospettive” Ha poco sono valse le mie ragioni … che il “matrimonio è la tomba dell’amore” … che molti si sposano … e poi si lasciano (non tutti) portandosi dietro un sacco di guai. Da quattro settimane, tra noi, tutto è cambiato … e questo fine settimana nessuno dei due si muoverà dal posto in cui abita. Jenny rimarrà a Francoforte … e ed io a Milano. Questo sarà il principio della fine” Valerio si vedeva che era turbato e cercava aiuto nell’amico Alessandro, il quale aveva le sue preoccupazioni. “Valerio, non fartene un problema. Oggi, siamo nelle condizioni in cui, qualsiasi decisione prendi … è quella sbagliata. Due anni fa, è capitata la stessa cosa a me. Dopo un anno di favolose notti passate il fine settimana (lei abitava a Parigi … io a Milano) la fidanzata mi ha fatto lo stesso discorso. “se vuoi che il nostro rapporto continui … dobbiamo sposarci” Ed io, illudendomi che la vita fosse tutta rose e fiori, ho accettato il matrimonio. Non ti dico i risultati. Un fallimento. Ad un certo punto è stata lei stessa a dirmi … “Basta, non ne posso più … mi sembra di essere diventata la tua serva. Devo pensare tutto io. Bollette da pagare, organizzare la casa. Sapere anche dove ti trovi quando non sei in Ufficio … Praticamente era diventata gelosa di ogni mio movimento. Per fortuna che è stata lei a chiudere il rapporto … e a tornarsene a Parigi. Ora, sono ancora in fase meditativa. Ogni volta che mi si avvicina un donna i cui atteggiamenti manifestano disponibilità al dialogo (ed altro) divento freddo come il ghiaccio. Capisco che non è una bella situazione. Purtroppo per far passare certe cose … ci vuole tempo” Quattro mesi fa, Valerio e il suo amico Alessandro si sono incontrati per caso in Piazza del Duomo a Milano. Dopo i soliti convenevoli, il discorso è finito sulle rispettive situazioni. E’ stato Alessandro ad iniziare. “Valerio ho trovato una brava ragazza. Vive nel mio stesso Palazzo … nell’appartamento accanto al mio. Una notte la passiamo nel mio letto … l’altra la passo nel suo. Sembra una vita da sogno … Tutte cose meravigliose … speriamo che duri” Anche Valerio era raggiante. Si vedeva che era euforico. “Alessandro, quattro mesi fa, la figlia venticinquenne del Presidente della Società dalla quale dipendo si è innamorata di me. Dopo una settimana mi ha fatto la seguente proposta. Valerio non posso più fare a meno di te. Andiamo a vivere in riva al Lago nei Castelli di mio padre. Tu vivi nel Castello di Adamo … io vivo in quello di Eva … Ogni giorno decidiamo in quale Castello passare la giornata e la notte … Quel che conta è che al mattino mi svegli con un mazzo di rose rosse … simbolo di un amore sempre al top … Alessandro, dirai che sono cose da non credere … eppure sono cose che capitano. Però dico anch’io ciò che dici tu … speriamo che duri” Alessandro non disse nulla … e neppure Valerio. Si guardarono in faccia e … ed il loro sguardo sembrava una domanda … “Come sarà la prossima volta che ci incontriamo?” Questo è il racconto 921 scritto dal 2 settembre 2012. Un racconto al giorno per … il piacere di chi scrive … e di chi legge. Non resta che continuare per raggiungere il racconto numero 1000 (mille)… con la speranza di riuscirci. Dino
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LA COLOMBA
di Teresa Ramaioli
iltuonoilgrillo il 10/03/15 alle 17:44 via WEB La colomba –Una ipotesi sulla nascita della colomba pasquale è ricollegata alla storia dei longobardi. Si narra infatti che verso la metà del VI secolo Re Alboino, sovrano dei Longobardi, dopo aver lungamente assediato la città di Pavia, riuscì ad occupare la città il giorno della vigilia di Pasqua del 572. Il re, prima di appiccare il fuoco alla città e trucidare i suoi abitanti ricevette diversi doni dalla popolazione in segno di sottomissione: tra di esse spiccavano dodici bellissime fanciulle con la speranza che riuscissero a placare l’ira funesta del sovrano. Proprio mentre Alboino meditava sul destino della città gli si avvicinò un vecchio artigiano con dei pani dolci e porgendoli al re come doni disse “ mio sire, le porto queste colombe come segno di pace nel sacro giorno di Pasqua”. Il re assaggiò i dolci e ne restò così soddisfatto da proclamare pace immediata: “ inoltre” aggiunse “ rispetterò sempre le colombe, simbolo dei tuoi doni.” Leggenda vuole dunque, che grazie alla colomba pasquale la città di Pavia venne risparmiata assieme a tutti i suoi abitanti.Ciao Teresa Ramaioli |
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CIAO ANTONELLA ...
ANTONELLA DI CREMONA
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CIAO ANNAMARIA ...
ANNAMARIA MENNITTI
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TANMIK
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