dino secondo barili
ricerche storiche locali (Pavia e Provincia)Messaggi del 13/03/2015
Intrigo …
…a Pavia
(Queste storie, anche se raccontate come vere,
sono frutto di fantasia,
pertanto non hanno nulla a che vedere
con persone reali o fatti realmente avvenuti)
286
Ersilia della Lomellina
In questo nostra frenetica e caotica società, ci sono ancora persone che hanno il potere di calmare, di tranquillizzare, di “dare” una speranza. Una di queste persone è la Signora Ersilia, una sessantenne , dai modi garbati e lo sguardo indagatore, abitante in un paese della Lomellina. Una volta alla settimana (mai lo stesso giorno), la Signora Ersilia si ferma in un Bar del Centro di Pavia per “formulare oroscopi”. Qualche lettore dirà… ma quale attività è? Oggi, tutte le attività hanno una loro ragione… Quel che conta è… che ci siano “clienti”. Infatti, la sessantenne “della Lomellina”, ne ha parecchi, specialmente donne, tra i 35 e i 45 anni, desiderose di “scoprire”, nel minor tempo possibile, il momento “dell’incontro fatale”… l’incontro che cambia la vita. Sei mesi fa, La Dott. Lidia, Dirigente di medio livello, presso una Agenzia Commerciale del milanese, era esausta. Non ce la faceva più a star dietro agli “ordini” continui e ossessivi della Dirigenza “superiore”. Un Sabato, nonostante l’ufficio fosse operativo, telefonò che non si sarebbe presentata al lavoro per una visita medica inderogabile. Il motivo non era la visita medica, bensì l’incontro con la Signora Ersilia della Lomellina. La Dirigente aveva bisogno di parole di speranza…anche se, tali parole avevano un significato “strettamente sentimentale”. Infatti, dopo che negli anni, parecchi “approcci amorosi” erano sfumati nell’arco di qualche settimana, il desiderio di un uomo si era fatto impellente. “Essere sole in questa nostra attuale società non è un gran bell’affare” - diceva dentro di sé la Dott. Lidia. - “Peccato che di uomini… di uomini veri … ce ne siano pochi in giro”. Tuttavia, la speranza è l’ultima morire e tale speranza aveva un nome: Ersilia. Al Bar del Centro, la sessantenne della Lomellina si fece raccontare per sommi capi le ragioni personali della Dirigente. Capì al volo che il problema della Dott. Lidia era urgente e meritava un intervento immediato e risolutore. -“Dott. Lidia, il suo problema merita una cura drastica.” disse l’Ersilia – “Io le do il consiglio… per il resto, dipende da Lei. Sabato prossimo, a metà mattina, dovrebbe recarsi a Milano in Piazza della Scala e sedersi su una delle belle panchine di marmo che attorniano la statua di Leonardo da Vinci e dai suoi quattro Allievi prediletti. Si sieda. Aspetti. Vedrà i risultati…” La Dott. Lidia, quarantenne, accettò il consiglio, ma, dentro di sé, si sentiva un po’ scettica. Lavorava in una Agenzia Commerciale alla periferia di Milano e in centro ci era andata poche volte. Tuttavia… necessità non vuol legge. Il Sabato successivo, alle undici di mattina, la Dott. Lidia era in Piazza della Scala. Sulle panchine intorno alla Statua di Leonardo da Vinci c’erano già parecchie persone… in maggioranza donne. (forse, tutte o quasi, aspettavano l’incontro fatale). La Dirigente si accomodò e con una guida di Milano tra mani cercò di darsi un contegno. Tuttavia, gli occhi volevano la loro parte. L’andirivieni nella Piazza è incredibile. Gente che va, gente che viene …da tutte le nazioni del Mondo. Le ore passavano senza che succedesse nulla. La Dott. Lidia cominciò a lasciarsi prendere dallo sconforto. Stava per alzarsi dalla panchina… quando sentì una voce conosciuta. “Lidia, Lidia… cosa fai da queste parti?” Era il suo coetaneo, compagno di Università, Fiamberto. Un bravo ragazzo, studioso, ma assolutamente anonimo come figura e come uomo. Lidia, era sul disperato, e fece buon viso… a ciò che le aveva inviato il Destino … Fiamberto, però, aveva una sorpresa. “Lidia, posso invitarti a pranzo con un mio Dirigente?” La Dott. Lidia accettò. Ormai era “sul fuoco”… doveva cuocere. A pranzo, Fiamberto presentò Lidia al Dott. Benedetto… il quale era “Benedetto in tutti i sensi” … cinquantenne, bello da morire, ricchissimo, Direttore Generale di una Azienda d’avanguardia…il quale aspettava di incontrare “la donna del cuore” (quella che si incontra una sola volta nella vita). Quella donna aveva un nome: Lidia.(286)
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MUSEO ARCHEOLOGICO LOMELLINO
DI GAMBOLO' (PAVIA)
di Teresa Ramaioli
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ANTONELLA DI CREMONA
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12 MARZO 2015
ALMANACCO DI STORIA PAVESE
Trivolzio – 12 marzo 2015 – Giovedì - 12.00
Intrigo …
… a Pavia
(Queste storie, anche se raccontate come vere, sono
frutto di fantasia. Pertanto non hanno nulla a che
vedere con persone o fatti realmente avvenuti)
922
Patrizia e la vacanza in Costa Azzurra
Quando una donna arriva a quarant’anni e si fa l’esame di coscienza … non sempre è soddisfatta di ciò che ha realizzato. I motivi possono essere tanti … ma il cruccio maggiore è dovuto quasi sempre all’aspetto sentimentale, all’amore. E’ stato così, un anno fa, anche per la Dott. Patrizia, quarant’anni, single, bellissima … alta, bionda, occhi azzurri e gambe da fine del mondo. Aveva poca importanza che la quarantenne si fosse laureata con il massimo dei voti. Che avesse trovato subito lavoro e, a quarant’anni, avesse raggiunto un posto di Dirigente tra i primi della Società presso cui operava. Il lavoro è indispensabile ed ha un posto rilevantissimo nella realizzazione di una persona. Quando, però, una donna torna a casa alla sera … ed è sola … comincia a dare i numeri. Del resto, Patrizia, cosa poteva fare? La vita è andata così. Si era data anima e corpo allo studio … alla carriera … Non aveva mai detto no agli impegni che le venivano proposti dalla sua Società … cosa poteva fare di più? Anche … avere il tempo per trastullarsi con un uomo? Un uomo che, magari, non avrebbe capito … perché, il fine settimana, lei, Patrizia, sarebbe stata impegnata in un Convegno a Berna o a Amsterdam? Un anno fa, a quarant’anni, Patrizia si svegliò una mattina … Si guardò allo specchio e non si piacque. Aveva gli occhi ammaccati … la notte l’aveva passata in bianco … Nel senso che non aveva chiuso occhio. E’ proprio in certi momenti che scattano dubbi e perplessità. Una donna si chiede … “Ma cosa sto facendo? Dove sto andando? … e quando sarò al vertice della carriera con chi potrò condividere la mia soddisfazione? Con me stessa? … troppo poco!” Quella mattina di, un anno fa, Patrizia andò in Ufficio delusa e amareggiata. Come sua regola, però, erano problemi suoi … che nessuno doveva conoscere. Ecco perché la quarantenne fece in modo di evitare tutti gli appuntamenti nei quali non era indispensabile la sua presenza. Chiamò la sua coetanea e amica del cuore, Giorgia, la quale era sempre disponibile per un caffè ed un chiacchierata. Giorgia non aveva i problemi di Patrizia. Dopo la Laurea aveva puntato dritto al matrimonio … e non un matrimonio qualunque. Un matrimonio dal quale avrebbe avuto tutto e di più. Giorgia aveva incontrato il Dott. Roberto, finanziere svizzero, vent’anni più di lei … con il quale ha trovato subito tutto ciò che voleva … e del quale era perfettamente soddisfatta. Patrizia si sfogò. “Giorgia, forse, hai fatto bene tu a sposarti … Hai trovato l’uomo giusto che non ti lascia mancare niente. Tu, inoltre, hai potuto dare sfogo alla tua passione che era quella di fare la Ricercatrice presso l’Università … Io, invece, mi sono buttata nella mischia … Ho avuto tante soddisfazioni, ma a quarant’anni … mi sembra di essere in guerra (con me stessa e con il mondo intero) … sempre sulla frontiera a combattere una battaglia che non avrà mai né vinti né vincitori … Mi ritroverò vecchia e delusa … sola … a raccontare a me stessa la mia sola ed unica sconfitta: l’amore” Giorgia lasciò sfogare l’amica perché era l’unico sistema per avere un quadro della situazione. Poi, cominciò i suoi ragionamenti. “Patrizia, nella vita, ogni medaglia ha il suo rovescio … Perciò, non continuare a farti delle menate senza conoscere cosa sta dietro a certe facciate. Non parlo per me che, tutto sommato, non ho nulla di cui lamentarmi. Parlo in generale. Patrizia vorrei ricordarti che sei sempre in tempo per recuperare il tempo perduto (se così ti va di chiamarlo). Nella vita, non tutto va secondo i nostri desideri. Per una cosa che prendi … un’altra la devi lasciare. Non pensare che “gli altri” hanno più di te … Magari ti invidiano pure. Dicono. “Fortunata la Dott. Patrizia … Lei si che si è realizzata. Laureata … e a quarant’anni Dirigente di Società … qualificata e riverita … un fine settimana al Convegno a Madrid … un altro fine settimana … Convegno a Copenaghen … E, poi, chissà quali incontri … con uomini Vip” – e dopo una breve pausa – “Patrizia, sai cosa scriveva Pietro Metastasio (1709 – 1782) … “Se a ciascun l’interno affanno / si leggesse in fronte scritto / quanti mai, che invidia fanno / ci farebbero pietà!” Sono passiti trecento anni … e la situazione è ancora la stessa. Patrizia, oggi, però, voglio farti una proposta. Questa sera al Club dei Vip di Milano c’è un sorteggio. Le quarantenni che lo desiderano possono prendervi parte …” Giorgia spiegò all’amica Patrizia lo svolgimento dell’Evento. Quella sera stessa di un anno fa, la Dott. Patrizia, partecipò alla Manifestazione. Si trovò puntuale alla cena organizzata dal Club dei Vip milanesi. Al termine della cena, le quarantenni che lo avessero desiderato, avevano la passibilità di sottoporsi al “Gioco della Fortuna”. La quarantenne con gli occhi bendati doveva prendere una pallina con impresso un numero dentro ad un vaso di cristallo. Al numero era abbinato un cinquantenne con il quale passare una vacanza sulla Costa Azzurra … scopo possibile matrimonio. La Dott. Patrizia si affidò alla Fortuna. Mise la mano nel vaso di cristallo ed … estrasse il numero sette (il numero più citato in assoluto). Al numero sette era abbinato il Dott. Ippolito, un bellissimo ed affascinante cinquantenne … ricchissimo … il quale, appena vide Patrizia, se ne innamorò. Insieme partirono per una vacanza in uno dei più bei Alberghi della Costa Azzurra. Quando l’amore si mette d’impegno … ogni cosa è superlativa. Anche il nome dell’Albergo … “Da qui all’eternità” Questo è il racconto 922 scritto dal 2 settembre 2012. Un racconto al giorno per … il piacere di chi scrive … e di chi legge. Non resta che continuare per raggiungere il racconto numero 1000 (mille)… con la speranza di riuscirci. Dino
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GAMBOLO' (PAVIA)
di Teresa Ramaioli
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CIAO ANNAMARIA ...
ANNAMARIA MENNITTI
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CIAO GIOVANNI ...
MENEGI53
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CIAO ANTONELLA ...
ANTONELLA DI CREMONA
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ANNAMARIA MENNITTI
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