dino secondo barili
ricerche storiche locali (Pavia e Provincia)Messaggi del 21/03/2015
Intrigo …
…a Pavia
(Queste storie, anche se raccontate come vere,
sono frutto di fantasia,
pertanto non hanno nulla a che vedere
con persone reali o fatti realmente avvenuti)
299
L’Ing. Maurizio e il boschetto delle betulle
In epoca di crisi, le persone cercano il “loro” giusto equilibrio. Nessuno ha la soluzione dei problemi, tuttavia, ognuno, a suo modo, tenta di ottenere dei risultati. L’Ing. Maurizio, 46 anni, single, per esempio, non poteva lamentarsi del suo lavoro a Milano. A fine settimana, però, si sentiva sfinito. Per fortuna che abitava in un paesino nei dintorni di Pavia, immerso nel verde… dove la vita trascorre tranquilla. Un anno fa, l’Ing. Maurizio si sentiva esausto, vicino all’esaurimento. Non ne poteva più. Ogni quindici giorni, il sabato, si recava dal suo parrucchiere di fiducia, il Signor Alfonso, famoso a Pavia, con il quale aveva raggiunto una discreta confidenza. Al Signor Alfonso, l’Ingegnere aveva confidato il suo malessere. Per alcune volte il Parrucchiere era stato zitto. Si era limitato ad ascoltare. Un sabato di tre mesi fa, invece, espresse la sua opinione. “Se fossi in Lei, Ingegnere, mi comprerei una bicicletta… e il sabato mattina “scaricherei” tutte le tensioni accumulate durante la settimana a Milano…” L’Ing. Maurizio colse al volo il significato del suggerimento. “Lo sa Signor Alfonso che mi ha dato proprio un bel consiglio! Vado subito a procurarmene una.” Quello stesso sabato, l’Ingegnere, comprò un’elegante bicicletta da turismo… adatta a lunghe passeggiate. Il beneficio fu immediato. L’Ing. Maurizio si sentì veramente bene. Non vedeva l’ora che arrivasse il sabato per “inforcare” la sua due ruote e avventurarsi per i sentieri… nei boschi del fiume Ticino. Fu proprio durante una di quelle passeggiate che l’Ingegnere sentì il bisogno di parlare con qualcuno, di esprimere le proprie sensazioni sulla natura… veramente splendida. Sembrava che il suo pensiero fosse stato raccolto dagli alberi che costeggiavano il sentiero. Una leggera brezza sembrava parlasse il linguaggio degli uomini. Sembrava dicesse. “Parla. Parla Maurizio. Esprimi i tuoi desideri… noi ti ascoltiamo.” L’Ingegnere aveva avuto la sensazione che la frase fosse giunta alle sue orecchie…Senza volerlo, parlò con un fil di voce. -“Mi piacerebbe avere una persona con cui parlare, condividere momenti speciali. Magari… fare all’amore” Proprio in quell’istante la gomma della bicicletta centrò un oggetto appuntito e si sgonfiò all’istante. Ormai, l’Ing. Maurizio era rimasto a piedi… non poteva più stare in sella. Fece buon viso a cattiva sorte e prese l’incidente con filosofia. Si incamminò adagio, adagio… senza fretta. I sentieri nei boschi sembrano brevi quando si percorrono in bicicletta, ma diventano lunghi quando si percorrono a piedi. Dopo parecchio camminare, l’Ing. Maurizio sentì il bisogno di sedersi, di riprendere fiato. Intanto era giunto nei pressi del “Boschetto di betulle”. Si sedette accanto ad una betulla che sembrava fatta apposta per ospitare le persone stanche. Si stava rilassando quando sul sentiero apparvero tra bellissime ragazze in bicicletta, allegre e felici che si lanciavano battute ridendo. Quando giunsero nei pressi dell’Ing. Maurizio si fermarono per chiedere se avesse avuto bisogno di aiuto. All’Ingegnere, tale attenzione, fece un grandissimo piacere. Una delle ragazze si offerse di tenergli compagnia … camminando a piedi fino all’uscita del bosco. Non solo. La ragazza, di nome Callista, si offerse di essere la sua compagna in ogni momento in cui avesse avuto bisogno di piacevole compagnia… L’Ing. Maurizio accettò. L’Ingegnere non sapeva che sul “Boschetto delle betulle” c’era un’antica leggenda… Diceva. “Da secoli… il boschetto è abitato da tre Ninfe. Ogni tanto, una delle tre, ha bisogno di un nuovo amore. “ … Callista era, appunto, il nome di una delle tre Ninfe. (299)
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21 MARZO
di Teresa Ramaioli
iltuonoilgrillo il 21/03/15 alle 14:36 via WEB 21 MARZO --Oggi, giornata Mondiale della Poesia- “Sono nata il ventuno a primavera /ma non sapevo che nascere folle / aprire le zolle / potesse scatenar tempesta. / Così Proserpina lieve / vede piovere sulle erbe / sui grossi frumenti gentili / e piange sempre la sera. / Forse è la sua preghiera”. Ricorre oggi, primo giorno di Primavera e Giornata Mondiale della Poesia, l’anniversario di nascita di Alda Merini, scomparsa il primo novembre 2009. Con questi versi si è presentata al mondo. Nata a Milano in viale Papiniano nel 1931 da una famiglia di condizioni piuttosto modeste, Alda Merini fin da piccola ha manifestato l’interesse per lo studio e la passione per l’arte musicale, in particolare per il pianoforte. Esordisce giovanissima grazie all’appoggio di Giacinto Spagnoletti che pubblica alcune sue liriche. Sempre molto giovane conosce i primi turbamenti della sua anima: la depressione e l’inquietudine esistenziale l’accompagneranno per tutta la vita, rendendo ancor più ricca di intensità e di senso la sua poesia. Milano sarà sempre la sua città, i navigli la ospiteranno dopo ogni trasferimento e ritorno dai ricoveri psichiatrici. Scrittrice prolifica, ha conosciuto e frequentato personalità letterarie del calibro di Quasimodo, Montale, Manganelli. Alda Merini ha ottenuto alcuni tra i maggiori riconoscimenti letterari come il Premio Viareggio e il Premio Librex Guggheneim. Ciao Teresa Ramaioli |
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ANASTASIA 55
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ILSOGNODIUNADONNA1
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DUMA
di Teresa Ramaioli
iltuonoilgrillo il 20/03/15 alle 14:05 via WEB Ciao Dino, giorni fa ho rivisto , “Duma”(regia di Carroll Ballard) , il film aiuta a capire i misteri e le tragedie della vita attraverso una vicenda che permette di mettere in luce emozioni, sentimenti, comportamenti riferiti a situazioni esistenziali con le quali prima o poi ci troviamo tutti a fare i conti: la tenerezza, la serenità, la gioia della vita in famiglia ; l’amicizia verso gli altri (anche quando sono animali); l’abbandono e il dolore legati alla morte e alla perdita di legami affettivi; la necessità di accettare anche decisioni che non ci piacciono , di scegliere il bene delle persone (o degl’animali) che amiamo anche quando ci fanno soffrire . La mia conclusione :la famiglia è una realtà importante nella vita di un ragazzo/a , soprattutto se in essa regnano simpatia e affetto reciproci. Per il bene di qualcuno a cui si è sinceramente legati si è disposti ad affrontare anche situazioni difficili. Condividere con qualcuno situazioni difficili porta di norma a capirsi e crea spesso legami di stima e amicizia. Buona giornata Teresa |
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20 MARZO 2015
ALMANACCO DI STORIA PAVESE
Trivolzio – 20 marzo 2015 – Venerdì - 12.00
Intrigo …
… a Pavia
(Queste storie, anche se raccontate come vere, sono
frutto di fantasia. Pertanto non hanno nulla a che
vedere con persone o fatti realmente avvenuti)
930
Filippo e … Desideria
E’ peccato avere dei desideri? No. No … e poi, No! Anzi, è un peccato non averne. Specialmente a cinquant’anni. Era proprio quello che pensava il Dott. Filippo, cinquantenne, fisico atletico, single, Commercialista in Milano, abitante a Pavia … un anno fa. La domanda frullava nella sua testa come un rullo compressore. Stava cenando tutto solo nel solito Ristorante di Pavia ed aveva davanti a sé il solito piatto di spaghetti burro e salvia … Ogni venerdì era sempre così. Dopo una settimana infernale tra pratiche di ogni genere, riunioni, contestazioni, ricorsi … il piatto di spaghetti burro e salvia era quasi rilassante. Non … un anno fa … La mente del Dott. Filippo correva come il vento al suo Collega, coetaneo e amico Dott. Luciano, il quale … quel venerdì … era partito per la Costa Azzurra con la sua nuova fiamma, la Dott. Benvenuta … trent’anni, bellissima … alta, bionda, occhi azzurri e gambe da fine del mondo. Quando un Collega (e coetaneo) ha una simile fortuna è inevitabile che sollevi invidia e gelosia. Il Dott. Filippo non era geloso … avrebbe voluto soltanto avere anche lui una donna così! Invece, quel venerdì di un anno fa, era nel solito Ristorante di Pavia … tutto solo … a contemplare il piatto di spaghetti burro e salvia. Del resto come poteva non pensarci? Le trentenni, bionde, con gambe da fine del mondo … erano la sua passione. Mentre mangiava, il Dott. Filippo pensava … e immaginava la scena. Il Collega Luciano in una Saletta riservata di un Ristorante della Costa Azzurra dirimpetto alla bellissima Benvenuta … occhi negli occhi … mentre i piedi dei due … sotto il tavolo ogni tanto si toccano e si trasmettono inconfondibili messaggi d’amore. Come fa un cinquantenne che, da solo, mangia spaghetti burro e salvia non pensare al suo Collega che invece si trovava in così dolce compagnia? Non può! Assolutamente, non può. Non può “non” immaginare che Luciano e Benvenuta si siano fermati al toccamento dei piedi sotto il tavolo. Come minimo la Dott. Benvenuta si sarà slacciata almeno un bottone della camicetta … mostrando in anticipo una parte delle sue bellezze e mandando in visibilio il Dott. Luciano. E già, che ci siamo, come fanno due innamorati a fare a meno della musica? Come minimo ci sarà stato qualche brano un po’ eccitante … come “Nove settimane e mezza …” A quel punto, mentre il Dott. Filippo faticava ad ingoiare una forchettata di spaghetti burro e salvia … si immaginava la scena. La Dott. Benvenuta con un paio di bottoni della camicetta volutamente slacciati … si alzava adagio. Cominciava a dimenarsi, lentamente … dolcemente … Sulle labbra ha ancora il succo di pomodoro dei maccheroni appena ingoiati. Il Dott. Luciano è eccitatissimo. Si aspetta una scena sensuale … al cardiopalma. A quel punto anche il Dott. Filippo smette di mangiare … Il piatto di spaghetti burro e salvia è rimasto a metà. Ha perso l’appetito. Basta. Non ha più voglia di mangiare … Ha voglia di qualcos’altro … In quell’istante entra nella sala del Ristorante di Pavia il suo Collega Dott. Nicola. E’ in compagnia di una bellissima trentenne, alta, mora, occhi neri … e gambe da fine del mondo. “Filippo, ti ho portato mia nipote Desideria, figlia di mia sorella Donata. E’ appena tornata da un Master negli Stati Uniti. Cerca un Ufficio nel quale fare pratica come Commercialista. Le ho segnalato te … il Mago della pratiche … Questa sera, però, ha fame. Le ho detto … Non temere. Ti porto a Pavia nel Ristorante dove il venerdì sera, il Dott. Filippo mangia solo … “ Il Dott. Filippo, dopo aver radiografato quella bellezza da fine del mondo … ha deciso. Ha chiamato il Signor Cesare, Mago dei Ristoratori pavesi e ha ordinato di apparecchiare subito per due nella “Saletta delle Rose” … Più che una Saletta assomiglia ad un’alcova … un luogo dove solo i Santi non commettono peccati. Il Signor Cesare non aspettava altro. Aveva appena studiato una nuova cena … “la cena dell’amore” … con finissime e specialissime sfiziosità, con vini selezionati di alta qualità. Può una trentenne rinunciare ad una simile accoglienza? La cena dell’amore è stata superlativa … E’ durata fino alle tre del mattino. La Dott. Desideria non aveva fretta. Sapeva che con i Commercialisti cinquantenne, single, si va sul sicuro. Come minimo hanno un solido conto in banca … con cifre di tutto rispetto. Un Attico sul Lungoticino che solo a pensarci fa innamorare. E poi … i cinquantenni sono maestri nell’arte di amare … Amano con calma … delicatezze al rallentatore … le gentilezze più raffinate. La musica poi è la loro passione. Desideria non ha tardato ad abbandonarsi agli appassionati baci di Filippo. Un bacio … un altro bacio … e poi ancora un bacio … e tanti baci d’amor … come una dolce melodia. Un susseguirsi di emozioni che fanno bella la vita. Altro che il Collega Luciano con la sua Benvenuta… Adesso si che era arrivato il bello. Infatti, il Dott. Filippo è stato chiaro e deciso. Dopo un’infinità di baci, abbracci, carezze a non finire … “Desideria … non temere. La vita non è tutta qui. Adesso partiamo per la Costa Azzurra con la mia nuova, fiammante Ferrari … e ne vedrai delle belle” - Questo è il racconto 930 scritto dal 2 settembre 2012. Un racconto al giorno per … il piacere di chi scrive … e di chi legge. Non resta che continuare per raggiungere il racconto numero 1000 (mille)… con la speranza di riuscirci. Dino
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LA CARMEN DI BIZET
di Teresa Ramaioli
iltuonoilgrillo il 19/03/15 alle 15:20 via WEB LA CARMEN di BIZET, capolavoro non riconosciuto e frainteso dai suoi primi ascoltatori. Il pubblico dell’Opera-Comique di Parigi , il 3 marzo 1875,giorno della prima dell’opera, fu infastidito da questa vicenda passionale, realistica e violenta. L’intreccio della storia venne giudicato immorale, con zingari, contrabbandieri, fuorilegge, il fumo delle sigarette e un accoltellamento da cronaca nera. Uno scandalo per il pubblico dell’epoca. Si accorsero in ritardo che la musica di Bizet era riuscita a calarsi anima e corpo non solo nell’ambientazione spagnola della vicenda,ma soprattutto nei personaggi pieni di passione e vita. Come dimenticare il personaggio di Carmen, donna con un temperamento forte,che affascina, civettuola e seducente nella habanera (danza dal ritmo lento di origine spagnola) “l’amour est un oiseau rebelle”. Carmen non si lascia conquistare , non crede molto alla costanza dell’amore e, nella celebre habanera , esprime la sua visione dell’amore: l’amore è come un uccello ribelle, nessuno può addomesticarlo. Bizet non conobbe mai il successo della sua opera, il 3 giugno 1875, morì a 37 anni per un attacco di cuore.,esattamente tre mesi dopo la prima rappresentazione di quella che sarebbe diventata una delle opere più rappresentate nel mondo Ciao Teresa Ramaioli |
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CIAO GIOVANNI ...
MENEGI53
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CIAO ANTONELLA ...
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SEMPLICE LUCREZIA
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