Messaggi del 03/04/2015

IL FIGLIO BOCCIATO racconto (311) di Dino Secondo Barili

Post n°18745 pubblicato il 03 Aprile 2015 da dinobarili
 

Intrigo …

…a Pavia

(Queste storie, anche se raccontate come vere,

sono frutto di fantasia,

pertanto non hanno  nulla a che vedere

con persone reali o fatti realmente avvenuti)

311

Il figlio “bocciato”

Che cos’è la felicità? Per comprendere il significato della parola non serve il Dizionario della Lingua italiana… Basta guardarsi intorno. Osservare le persone. Ascoltare i loro discorsi, le loro testimonianze. Ieri mattina, in Piazza della Vittoria a Pavia la Signora Rachele, 80 anni, era giù di corda. Si confidava con la sua amica Federica, 79 anni. “Non so più cosa pensare.” – diceva la Rachele – “Ho una figlia unica, Nerina, 50 anni, Commercialista, Studio in proprio al riparo della crisi economica. Il marito, Nereo, 55 anni, ricco di suo… ed un nipote che ha sedici anni. Più fortunati di così non potrebbero essere… Invece, il Diavolo ci mette sempre le corna. Il mio unico e prediletto, Riccardino, è stato bocciato alla prima Liceo. In casa mia non si vive più. Sembra che ci sia “un morto in casa”. Mia figlia e suo marito si guardano in malo modo. Sempre con i nervi tesi. Conosco i loro discorsi. “E’ colpa tua. Sempre in ufficio. Sempre alle prese con corsi e ricorsi, assemblee e convegni. Come se ti mancasse il terreno sotto i piedi. La vera padrona della casa è la Colf. Se devo chiedere dove sono i miei pantaloni devo rivolgermi alla Colf. Anche… dov’è mia moglie? …devo chiederlo alla Colf. E intanto, nostro figlio, il nostro futuro… “bocciato”! “bocciato”. Capito? “bocciato”!. Per tre giorni non sono andato prendere il caffè al Bar. C’erano due miei coetanei che non aspettavano altro che mettermi la pagella del loro figlio sotto gli occhi.” Nereo è mortificato come se la “bocciatura” l’ha avuta lui stesso.” La Signora Rachele si era sfogata, ma la Signora Federica ne aveva delle sue. “Sapessi che momenti brutti sto passando… Cara Rachele. I problemi dei figli sono più pesanti dei nostri. Mio figlio, Michele, si sta separando dalla moglie. C’è la nipote, di sedici anni, che è caduta in depressione e non vuole più andare a scuola. Casa mia è diventata una gabbia di matti. Rimpiango i bei tempi in cui non c’era il divorzio e tutte le altre diavolerie che sono venuto in questi anni. La donna e l’uomo erano legati per tutta la vita… nel male (qualche sbandata ogni tanto) e nel bene… (con conseguente riconciliazione). Marito e moglie si “lavavano i loro panni in casa” …nel loro letto. Adesso, tutto cambiato. Ormai tutte le “lenzuola devono essere date al vento” (con tanto di foto servizio sul giornale) … Ogni semplice avventura viene sbandierata a sette venti (come fosse la conquista del West). E chi ci va di mezzo? I figli… i figli i quali non hanno più punti di riferimento stabili. Sbattuti come canne al vento… di qua e di là. Si vedono e si sentono di quelle cose che non stanno né in cielo né in terra. La figlia della Giuseppina, 60 anni, con tre figli, si è separata dal marito perché “non la fa sentire più donna”. Cosa fare? La figlia della Giuseppina, ha pensato bene di “cercare un nuovo amore (su Internet). Lei 60 anni… lui 26 anni.” – La Signora Rachele ha fatto un salto. “26 anni?” – “26 anni, e non ti dico il resto. Pensa che tre volte alla settimana, la figlia della Giuseppina, va al Centro Benessere per mantenersi in forma. Massaggi e lampade a non finire. L’altro giorno, ho incontrato Giuseppina e sua figlia (la 60enne) … in Corso Cavour a Pavia… La Giuseppina che ha la mia età, 79 anni, era più giovane… della figlia. Non solo era magra come un chiodo e aveva la faccia imbronciata …ma sembrava un mostro. Mi sono immaginato il “ventiseienne” mentre la bacia… per fortuna che non sono un uomo … e non sono al suo posto.” (311)-

 
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IL CELLULARE di Teresa Ramaioli

Post n°18744 pubblicato il 03 Aprile 2015 da dinobarili
 

IL CELLULARE 

di Teresa Ramaioli

iltuonoilgrillo
iltuonoilgrillo il 03/04/15 alle 10:06 via WEB
3 APRILE 1973----Il cellulare oggi è definibile come un prodotto di massa. Il boom c’è stato a cavallo tra gli anni Novanta e Duemila, la prima telefonata dal cellulare è stata effettuata il 3 aprile 1973 da Martin Cooper, considerato l’inventore del primo telefono cellulare, che per primo ha telefonato con un prototipo, il Dyna-Tac, che pesava 1,3 chilogrammi e aveva una batteria che durava mezz’ora e impiegava ben 10 ore a ricaricarsi. La prima telefonata dal cellulare è avvenuta sulla Sesta strada di New York, nei pressi dell’ingresso di un Hilton Hotel. Passanti curiosi e i giornalisti, accorsi per vedere il funzionamento del primo telefono cellulare portatile. Martin Cooper quel 3 aprile 1973 non ha chiamato una persona a caso, ha composto il numero del suo principale rivale, Joel Engel. Dieci anni più tardi circa, il cellulare è stato messo in commercio. Nel 2010, Martin Cooper ha dichiarato che mai si sarebbe aspettato tanto successo, oggi possiamo dire, che ha dato vita a un prodotto che nel tempo, anche con le sue trasformazioni, ha cambiato il modo di comunicare e di gestire i rapporti interpersonali. 3 aprile 2015. Ciao Teresa Ramaioli

 

 
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CIAO ANTONELLA .. ANTONELLA DI CREMONA

Post n°18743 pubblicato il 03 Aprile 2015 da dinobarili
 

CIAO ANTONELLA ...

ANTONELLA DI CREMONA

 
alba.estate2012
alba.estate2012 il 02/04/15 alle 18:39 via WEB
Carissimo Dino quanto è bello questo racconto! Evviva il primo amore.. non si scorda mai!!! Vedi Veronica.. il destino fa la sua parte.. addirittura sua figlia che si innamora del figlio del suo primo amore.. Stupendissimo!!! Un abbraccio e felice serata, Antonella
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 03/04/15 alle 08:42 via WEB
Ciao Antonella - grazie del bel commento. Esiste il "primo amore" ... e il "figlio del primo amore"(che si innamora ecc. ecc.) ... Ho conosciuto casi del genere. Buona Pasqua. Dino
(Rispondi)
 
 
alba.estate2012
alba.estate2012 il 03/04/15 alle 10:53 via WEB
Hai conosciuto delle belle persone carissimo Dino! Un abbraccio e buon venerdì Santo di pace e amore.. Ciao Antonella
(Rispondi)

 

 
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CIAO ANTONELLA ... ANTONELLA DI CREMONA

Post n°18742 pubblicato il 03 Aprile 2015 da dinobarili
 

CIAO ANTONELLA ...

ANTONELLA DI CREMONA

 
alba.estate2012
alba.estate2012 il 03/04/15 alle 10:51 via WEB
Carissimo Dino è proprio vero.. quando una porta si chiude è per aprire un portone e che portone!!! Quello di un castello da sogno per una vita da sogno.. Fantastico!!! Viva l'Amore.. Un abbraccio e buona giornata, Antonella
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 03/04/15 alle 14:40 via WEB
Ciao Antonella - bel commento. Il "Portone" è un bel simbol0o. Buona serata. Dino
(Rispondi)

 

 
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CIAO ANTONELLA .. ANTONELLA DI CREMONA

Post n°18741 pubblicato il 03 Aprile 2015 da dinobarili
 

CIAO ANTONELLA ...

ANTONELLA DI CREMONA

 
alba.estate2012
alba.estate2012 il 03/04/15 alle 10:38 via WEB
L'amore è il sogno della vita.. per tutti! Un abbraccio e buon venerdì Santo di pace e amore.. Antonella
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 03/04/15 alle 14:37 via WEB
Ciao Antonella - hai ragione ... "per tutti". L'amore è l'unica ancora di salvezza. Buona serata. Dino
(Rispondi)

 

 
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CIAO ANTONELLA .. ANTONELLA DI CREMONA

Post n°18740 pubblicato il 03 Aprile 2015 da dinobarili
 

CIAO ANTONELLA ...

ANTONELLA DI CREMONA

alba.estate2012
alba.estate2012 il 03/04/15 alle 10:37 via WEB
Saluti da Cremona! Un abbraccio e buon venerdì Santo di pace e amore.. Ciao Antonella
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 03/04/15 alle 14:34 via WEB
Ciao Antonella - Buon Venerdì Santo. Buona serata. Dino
(Rispondi)

 

 
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MILANO di Teresa Ramaioli

Post n°18739 pubblicato il 03 Aprile 2015 da dinobarili
 

MILANO 

di Teresa Ramaioli

 
iltuonoilgrillo
iltuonoilgrillo il 31/03/15 alle 17:42 via WEB
1 APRILE 1925: PRIMO SEMAFORO A MILANO---A due anni dal brevetto di Garret Augustus Morgan, l'invenzione testata negli Stati Uniti, che ha rivoluzionato il transito di auto e pedoni, arriva anche nel nostro Paese.-Tra piazza del Duomo, via Orefici e via Torino, viene inaugurato il primo semaforo. La gente accorre curiosa, a contare i secondi, a controllare il rosso e le poche automobili nelle strade, poi via, con il verde, con passo veloce. Poi tutti fermi e avanti, indecisi di fronte al giallo a guardare meravigliati «una diavoleria che cambia i tempi della città». Inizialmente più utile ai pedoni per evitare, quand’era in funzione (solo dalle 15,15 alle 19,15), di essere travolti dai rari veicoli allora in circolazione "Poteva illuminarsi con un luce rossa (stop per le automobili), bianca e rossa (via con i pedoni, stop ai veicoli); gialla (via ai tram); verde (via alle automobili e motocicli), oppure gialla e verde, per dare il via a tutti i veicoli indistintamente".Il pubblico vi assiste “come ad un cinematografo incomparabile, trovandovi uno spasso che uno più bello non si saprebbe immaginare"... Il risultato? "Invece di circolare, i veicoli stavano fermi, inchiodati nelle vie di provenienza da lunghissime code su due o tre file, formate da trams, automobili, carrozze e carri, motociclette e biciclette in cordiale promiscuità frammisti, nel gioioso conforto della famosa sorte comune e nella strepitante cacofonia di clakson, trombe, campanelli d’ogni timbro e d’ogni forza, sonanti la feroce sinfonia della protesta" L' aria avvelenata dallo smog, le code ai semafori sono ancora lontane. Da Milano, ciao Teresa Ramaioli

 

 
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SALUTI DA PAVIA

Post n°18738 pubblicato il 03 Aprile 2015 da dinobarili
 

SALUTI DA PAVIA 

buon venerdì 3 aprile 2015

 
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PENSIERI SPARSI DEL 3 APRILE 2015

Post n°18737 pubblicato il 03 Aprile 2015 da dinobarili
 

PENSIERI SPARSI DEL 2 APRILE 2015

“L’amore è il sogno della vita”

Dino

 
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JENNY, NICOLA E ... racconto (942-943) di Dino Secondo Barili

        2 APRILE 2015

ALMANACCO DI STORIA PAVESE

Trivolzio – 2 aprile 2015 – Giovedì - 12.00

Intrigo …

… a Pavia

(Queste storie, anche se raccontate come vere, sono

 frutto di fantasia. Pertanto non hanno nulla a che

vedere con persone o fatti realmente avvenuti)

942-943

Jenny, Nicola e …

Quando una persona cerca una cosa che non trova … va Milano. A Milano c’è. Non è uno spot pubblicitario … ma una verità accertata. Motivo? A Milano non girano soltanto i soldi (molti), ma girano anche moltissime idee. Sono le idee che fanno girare i soldi. Quindi, i soldi hanno bisogno delle idee. Un anno fa, ne ha saputo qualcosa Jenny, venticinque anni, bellissima … alta, bionda, occhi azzurri e gambe da fine del mondo … commessa in un Negozio di Milano, abitante a Pavia. Negli ultimi mesi di un anno fa, Jenny si era accorta che le vendite del Negozio erano diminuite a vista d’occhio. Non se ne era accorta soltanto lei … ma anche e soprattutto il suo Titolare, il Signor Filippo. Del resto basta che, nelle vicinanze, apra un Supermercato e la clientela prende un’altra strada. Milano è così da sempre. Questa volta, però, il Titolare non aveva più voglia di combattere, di mettersi in gioco. Del resto si sa che l’età ha spesso dei riflessi negativi sulla reazione agli eventi. Jenny ha capito che le prospettive del Negozio erano quasi nulle. Doveva prendere una decisione e doveva prenderla in fretta. A venticinque anni, dopo cinque anni di commessa, aveva imparato molte cose. Prima di tutto … mai addormentarsi sugli allori. Guardare avanti … e guardare dentro sé stessa. Proprio quello che Jenny non mancava mai di fare. Infatti, la venticinquenne aveva un sogno: fare la cantante di musica leggera. Nei cinque anni di commessa, Jenny, aveva coltivato non solo il sogno … ma anche la voce. Ora, si sentiva pronta al grande salto. Ne parlò con suo padre Giuseppe. “Gli affari del Negozio sono calati vistosamente. Secondo le mie impressioni, il Titolare, Signor Filippo, non ha più voglia investire, rinnovare o trovare altre soluzioni. Così com’è, il Negozio è destinato a chiudere … ed io non ho alcuna intenzione di fare la commessa a vita” Giuseppe, il padre di Jenny, aveva già capito tutto. Era il momento di dare una mano alla figlia. Dare una mano a realizzare il sogno che gli era ben noto: cantare. Oggi, tutte le attività hanno un futuro a condizione che vengano prese sul serio e non come un ripiego … tanto per tirare a campare. I genitori stravedono sempre per i propri figli. Jenny, quindi, spalancava una porta aperta. La raccomandazione di suo padre, però, era stata chiara. “Jenny, fai le cose alla luce del Sole … e mettiti nelle mani di un Agente serio. Solo così, avrai un futuro e il lavoro non mancherà mai. In questo caso, a Jenny, non era necessario dire la stessa cosa due volte. Ci aveva già pensato da sola. Durante il periodo da commessa aveva conosciuto un Signore sui cinquant’anni, il Dott. Andrea, il quale svolgeva la propria attività di Agente. Durante una pausa caffè della mezza mattina al solito Bar, Jenny aveva fatto in modo di avvicinare il Dott. Andrea. Fare conoscenza e amicizia … e accennare alla sua passione per il canto. Il Dott. Andrea era pratico dell’ambiente musicale e sapeva come muoversi. “Jenny, quando decidi di diventare “cantante” … viene da me. Hai un Ufficio a tua disposizione … Però, mi raccomando …  con il lavoro non si scherza” Ora, era giunto il momento del grande salto. Il Dott. Andrea è stato ben felice di illustrare prospettive e Jenny ebbe subito un quadro della situazione. Non solo, ma aveva già i primi spettacoli assicurati in calendario. Per Jenny è stato come … un salto nel futuro. Indietro non sarebbe più tornata. Sapeva che doveva partire dalla gavetta … e la voce non bastava. Non bastava neppure l’assistenza continua di Giuseppe, suo padre … Jenny doveva fare molto di più. Crearsi un vero e proprio entourage … un gruppo di fautori e collaboratori che l’avrebbe sostenuta e aiutata. La prima ad offrirsi è stata la sua Parrucchiera, Gisella. Anche Gisella amava il canto … e preparare ogni volta Jenny per l’evento era come se mostrasse se stessa al pubblico. In poco tempo Jenny ha trovato la sua strada. Dopo i primi batticuori … con il nuovo Gruppo appena formato, Jenny ha messo gli occhi sul suo Maestro … Nicola, un quarantenne, che l’accompagnava alla tastiera elettronica. Il Maestro Nicola era single … viveva per la musica e per la sua tastiera. Anzi, senza il Maestro Nicola … Jenny non sarebbe mai diventata cantante. Per la venticinquenne era il momento di passare dalle parole ai fatti. I fatti si chiamavano … Nicola, suo Maestro e ... Nicola stravedeva per lei. Quando una donna vuole …  non la ferma nessuno. Meno che mai Jenny. Una mattina, dopo aver lasciato il lavoro di commessa e aver iniziato quello di cantante, la venticinquenne Jenny, chiese a Nicola, suo Maestro se era disposto a portarla a Milano dal suo Agente, Dott. Andrea …

(seguito e conclusione … 943)

Nicola non aveva la benché minima idea di cosa frullasse in testa a Jenny e quando questa parlò si senti spiazzato. “Nicola, visto che se voglio cantare non posso farne a meno di te … perché non ci mettiamo insieme?” Il quarantenne divenne rosso come un peperone. Avrebbe potuto accettare e avere tra braccia una favolosa venticinquenne … alta, bionda, occhi azzurri e gambe da fine del mondo … ma così facendo si sarebbe inguaiato in modo spaventoso. Preferì dire come stavano le cose. “Jenny, non nego che sono attratto da te, ma io sono già legato sentimentalmente ad una persona … che, tra l’altro ha un figlio mio (non ti dico il resto per non mandarti in confusione). E’ molto meglio che io continui a fare il Maestro e tu la Cantante …” Tra Jenny e Nicola scese il gelo … ma solo per poco. La venticinquenne aveva preso la cantonata della sua vita … che l’avrebbe svegliata per il resto dei suoi giorni. Tutte le esperienze servono per crescere … e Jenny si sentì donna in meno di trenta secondi. Ora, non le bastava più cantare … ma cantare e vivere. Durante il colloquio con il suo Agente Dott. Andrea aveva parlato degli impegni, ma Jenny cercava qualcosa di più, di diverso, di originale. L’Agente si accorse e le lesse nel pensiero. “Jenny, ho una proposta da farti. Nel Castello delle Allodole dell’Oltrepò Pavese il Proprietario organizzerà La Festa di Primavera. Una tre giorni per gli Ospiti dell’Antico Maniero. Devo segnalare il nome di una cantante disposta a vivere tre giorni nel Castello … Cosa ne dici?” Era quello che Jenny cercava … dopo la doccia fredda che aveva preso da Nicola. Accettò. Nel giro di pochi giorni si preparò e preparò il programma. Questa volta la venticinquenne era sola. Sola con la sua voce. Sola a prepararsi, gestirsi, cantare … e fare colpo sugli Ospiti del Castello delle Allodole. Quando Jenny varcò il portone del Castello aveva una valigia in mano … neppure tanto grande … nella quale aveva tutto ciò di cui avrebbe avuto bisogno. Ad darle il benvenuto il Conte Massimo … un settantenne al quale non sfuggiva nulla. E’ stato proprio il Conte Massimo a cogliere le infinite potenzialità di Jenny. Era proprio la donna che cercava per suo figlio Vincenzo. Alcune Famiglie nobili dalla storia antica hanno per tradizione che “la moglie del figlio primogenito venga scelta espressamente dal padre dello sposo”. Il Conte Massimo, dopo aver visto Jenny … aveva già deciso. La Festa di Primavera … aveva appunto quello scopo. Da quel momento Jenny entrò nel mondo dorato della ricchezza, bellezza, piacere, felicità. Quando Jenny incontrò Vincenzo, il primogenito, nel Salone delle Feste, è rimasta a incantata. Un quarantenne così non l’aveva mai visto. Alto, biondo, occhi azzurri e corpo scultore … come un Dio greco. Anche Vincenzo ha avuto la stessa impressione da Jenny … alta, bionda, occhi azzurri e gambe da fine del mondo. La simpatia incomincia dagli occhi e va avanti con tutto il resto. Infatti, non era passata un ora, e Jenny e Vincenzo erano uno nella braccia dell’altro … un finimondo di baci. Baci a non finire … baci a volontà. Si sa che quando bene si incomincia … è come un sogno che non finisce mai. Tra un bacio e l’altro Vincenzo ha avuto un’idea … “Jenny, dopo il Castello della Allodole … devo mostrarti la Collezione di Quadri  del Castello delle Fate lungo le rive del Lago Maggiore … Cosa ne dici? Una meraviglia delle meraviglie”   - Questo è il racconto 942-943 scritto dal 2 settembre 2012. Un racconto al giorno per … il piacere di chi scrive … e di chi legge. Non resta che continuare per raggiungere il racconto numero 1000 (mille)… con la speranza di riuscirci. Dino

 
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MILANO di Teresa Ramaioli

Post n°18735 pubblicato il 03 Aprile 2015 da dinobarili
 

MILANO 

di Teresa Ramaioli


 
iltuonoilgrillo
iltuonoilgrillo il 01/04/15 alle 19:50 via WEB
NAVIGLIO GRANDE- MILANO-----Fino al 1913 il Naviglio Grande era solcato dai «barchett», le barche corriere che partivano da Abbiategrasso, Boffalora, Gaggiano e Turbigo e trasportavano i passeggeri,bestie,merci e la corrispondenza fino alla darsena di Milano. L’antica “corriera” passava alle otto del mattino e nel pomeriggio partiva ad un’ora non ben definita. Per non rischiare di perdere la corsa la gente si preparava con molte ore di anticipo nelle osterie vicine all’approdo; qui aspettava di udire l’inconfondibile voce del barcaiolo che annunciava l’arrivo del barchett: “El vaa! El barchett, el vaa”…. Dalle cinque alle otto ore per raggiungere Milano! Il Berchett funzionava in tutte le stagioni, all’andata la barca era trasportata dalla corrente; al ritorno, per risalire il corso d’acqua, era trainata da un cavallo lungo la sponda. E ad aggiungere un altro tocco di …poesia il “Torototela”, un cantastorie che raccoglieva i soldi del biglietto suonando uno strumento costruito con uno spago teso e una zucca vuota che utilizzava come cassa di risonanza.---Ciao Teresa Ramaioli

 

 

 

 
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CIAO GIOVANNI ... MENEGI53

Post n°18734 pubblicato il 03 Aprile 2015 da dinobarili
 

CIAO GIOVANNI ...

MENEGI53

menegi53
menegi53 il 02/04/15 alle 19:20 via WEB
Una bella e curiosa storia Dino, anche commovente per certi aspetti, oltre che dolce. Unica cosa... è l'essere proiettati come per magia in quel mondo di giovinezza e di freschezza che tu hai descritto, e poi non volere tornare indietro. Un abbraccio e una buona serata!
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 03/04/15 alle 08:45 via WEB
Ciao Giovanni - anche se il passato e romantico e nostalgico ... bisogna sempre guardare al futuro ... come Veronica ... che già pensava ai nipotini. Buona Pasqua. Dino
(Rispondi)

 

 
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CIAO STEFANO ... STEFANO BROCCA DI PAVIA

Post n°18733 pubblicato il 03 Aprile 2015 da dinobarili
 

CIAO STEFANO ...

STEFANO BROCCA DI PAVIA

franzkline
franzkline il 02/04/15 alle 19:07 via WEB
Sono pronto anch'io a scacciare i mosconi che gireranno intorno a mia figlia ma alla fine dovrò rassegnarmi come tutti i padri. Ciao Dino complimenti per il tuo racconto
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 03/04/15 alle 08:43 via WEB
Ciao Stefano - proprio così. Noi possiamo fare molto ... ma, alla fine, decide il Destino. Buona Pasqua. Dino
(Rispondi)

 

 

 

 
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CIAO ANTONELLA .. ANTONELLA DI CREMONA

Post n°18732 pubblicato il 03 Aprile 2015 da dinobarili
 

CIAO ANTONELLA ...

ANTONELLA DI CREMONA

 
alba.estate2012
alba.estate2012 il 02/04/15 alle 18:39 via WEB
Carissimo Dino quanto è bello questo racconto! Evviva il primo amore.. non si scorda mai!!! Vedi Veronica.. il destino fa la sua parte.. addirittura sua figlia che si innamora del figlio del suo primo amore.. Stupendissimo!!! Un abbraccio e felice serata, Antonella
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 03/04/15 alle 08:42 via WEB
Ciao Antonella - grazie del bel commento. Esiste il "primo amore" ... e il "figlio del primo amore"(che si innamora ecc. ecc.) ... Ho conosciuto casi del genere. Buona Pasqua. Dino
(Rispondi)

 

 

 

 
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CIAO LULU ... SEMPLICE LUCREZIA

Post n°18731 pubblicato il 03 Aprile 2015 da dinobarili
 

CIAO LULU ...

SEMPLICELUCREZIA

 
semplicelucrezia
semplicelucrezia il 02/04/15 alle 17:49 via WEB
L'amore non conosce razza né colore Dino ^-^
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 03/04/15 alle 08:38 via WEB
Ciao Lulu - hai ragione. Però, l'amore rimane sempre un mistero. Il mistero della vita. Buona Pasqua. Buona giornata. Dino
(Rispondi)

 

 
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