dino secondo barili
ricerche storiche locali (Pavia e Provincia)Messaggi del 10/04/2015
Intrigo …
…a Pavia
(Queste storie, anche se raccontate come vere,
sono frutto di fantasia,
pertanto non hanno nulla a che vedere
con persone reali o fatti realmente avvenuti)
318
Giovanna e i disturbi
Un anno fa, al compimento del sessantesimo anno di età, la Signora Giovanna cominciò a sentirsi poco bene. Aveva dei leggeri dolori alla spalla sinistra… poi alla spalla destra… poi lungo la schiena. Dopo qualche giorno andò dal suo Medico il quale le fece fare tutti gli esami possibili. Tutti negativi. Il Medico concluse che si trattasse di disturbi “neurovegetativi”. Nulla di importante…. Bastava non farne un dramma e lasciarli passare. La Signora Giovanna, però, stava attraversando un periodo poco felice. Si avvicinava la data della pensione e al compimento del sessantesimo anno si era sentita “vecchia”… sola… con nessuna “freccia all’arco”. Si rendeva conto che doveva reagire, ma non ne aveva più la voglia… stava perdendo la fiducia in sé stessa. Durante il mercato del mercoledì in Piazza Petrarca, ne parlò con la sua amica e coetanea Rachele la quale le suggerì di rivolgersi al Signor Donato… un ex- infermiere che praticava “suggerimenti” nella sua casa in campagna fuori la città di Pavia. Quando si cerca la risposta che si vuole avere… è un attimo farsi convincere. Il sabato della stessa settimana, la Signora Giovanna, prese la bicicletta e si recò all’indirizzo avuto dall’amica Rachele. Era l’ultima casetta singola in fondo ad una strada di campagna fuori città. Il Signor Donato era sulla porta di casa in attesa di eventuali clienti. L’accoglienza fu subito superlativa. Il Signor Donato si fece spiegare i disturbi “neurovegetativi”… da quando erano comparsi… e come si erano evoluti. Il volto dell’ex-infermiere si fece cupo, pensieroso. Dopo aver cercato nella memoria qualche caso analogo, il Signor Donato, pregò la Signora Giovanna di scrivere ogni giorno il diario dei suoi disturbi (tutti i disturbi … nessuno escluso). Con tale sistema, la Signora Giovanna, dopo una settimana aveva scoperto di avere un numero “enorme” di disturbi… i quali aumentavano di intensità ogni volta che ne parlava. A volte si guardava allo specchio per vedere se il suo sguardo era ancora quello del giorno prima… oppure no. La Signora Giovanna seguiva alla lettera i consigli del Signor Donato e, con puntualità, si presentava ogni mercoledì al colloquio (diciamo così)… terapeutico. I mesi passavano e la Signora Giovanna, si rendeva conto di stare sempre peggio. Tuttavia, ogni sabato si recava al Mercato di Piazza Petrarca in Pavia per fare gli acquisti e… qualche chiacchierata con eventuali amiche. Un sabato di un mese fa, girando tra i banchetti delle mercanzie, Giovanna incontrò l’amica Rosanna, sua ex-collega, ormai in pensione la quale aveva faticato a riconoscerla. “Giovanna… come stai? Ti vedo abbattuta … cosa ti è capitato?” Giovanna aveva bisogno di parlare con qualcuno. Raccontò alla Rosanna la storia dei suoi “disturbi neurovegetativi”… delle sue sedute presso il Signor Donato, del diario dei suoi acciacchi quotidiani. A quel punto la Signora Rosanna, si è messa ridere. “Ma, Giovanna… come hai fatto a cadere in un simile tranello? Tu non sei malata. Tu… hai bisogno di vivere a contatto con persone positive. Se vuoi… puoi entrare nel “Gruppo Anziani Sprint”. Questa sera c’è la riunione mensile… Porta anche il tuo quaderno… il diario dei tuoi disturbi neurovegetativi. Alcuni componenti del Gruppo sono già passati da una simile esperienza. Ti spiegheranno come ne sono usciti.” La sera stessa la Signora Giovanna, si è messa in ordine come se andasse ad una “Festa da Ballo”. Tra i presenti c’era anche Erminio, suo compagno di classe alle Scuola Media, per il quale (all’epoca) Giovanna aveva perso la testa. Ad un tratto il mondo è diventato rosa e pieno di aspettative. Al resto ci ha pensato lo stesso Erminio il quale, da navigato “latin lover”, nonché “eccellente ammaliatore … ha aggiunto Giovanna al suo lungo elenco di “cuori femminili… in cerca di tenerezze”.(318)
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MILANO
di Teresa Ramaioli
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CIAO DONATELLA ...
DONATELLA DI MILANO
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CIAO STEFANO ...
STEFANO BROCCA DI PAVIA
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CIAO DONA ...
DONADAM 68
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CIAO DELIA ...
RICAMIAMO
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9 APRILE 2015
ALMANACCO DI STORIA PAVESE
Trivolzio – 9 aprile 2015 – Giovedì - 12.00
Intrigo …
… a Pavia
(Queste storie, anche se raccontate come vere, sono
frutto di fantasia. Pertanto non hanno nulla a che
vedere con persone o fatti realmente avvenuti)
950
Valentina e il Teatro
Oggi, le persone sono assillate da mille problemi. Quelli reali di ogni giorno … e quelli delle aspettative. Un anno fa, è stato così anche per la Dott. Valentina, quarant’anni, single, bellissima … Dirigente di una Agenzia Commerciale di Milano, abitante a Pavia. In teoria, Valentina, non avrebbe avuto nulla di cui lamentarsi. Si era laureata con il massimo dei voti. Aveva trovato un ottimo posto di lavoro a Milano. Da qualche anno era stata nominata Dirigente. Eppure … eppure, c’era sempre, nella vita della persone, quell’eppure che non quadra mai. Valentina si era fidanzata due volte, ma si era accorta che non erano quelli gli uomini che avrebbe voluto. Federico, era un pantofolaio. Giuseppe, aveva in mente solo il calcio. Ognuno è libero di pensarla come vuole, ma Valentina si aspettava qualcosa in più dalla vita. Chi è che non ha dei sogni segreti? Molti … se non tutti. In amore … e nelle aspettative. Un anno fa, Valentina, ne parlò con la sua coetanea e amica Gisella, estrosa e intraprendente. Erano al solito Bar in Piazza della Vittoria a Pavia un sabato mattina di un anno fa. “Gisella, non dovrei dirlo … ma non sono soddisfatta della mia vita. Bene la Laurea. Bene il posto di lavoro … ma sono insoddisfatta. Mi piacerebbe … “ Valentina si fermò come se avesse avuto paura di svelare un segreto … paura di chiedere troppo. Gisella volle saperne di più. “E allora? Valentina finisci la frase … “mi piacerebbe … cosa?” Ormai, Valentina si era esposta. Non poteva più tirarsi indietro. “Gisella … mi piacerebbe dedicarmi al Teatro” Questa volta Gisella andò su tutte le furie. “Al Teatro? … ma tu sei matta da legare. Come si fa ad arrivare a quarant’anni e pensare di diventare attrice? Oggi, i Registi (e i Produttori) vogliono le ragazzine giovani … altro che le quarantenni. Dovevi cominciare prima. Ora è tardi. Troppo tardi” Valentina ingoiò il rospo e si pentì di aver espresso un suo desiderio. Eppure … C’era sempre quell’eppure che le frullava nella testa. Valentina e Gisella presero il caffè. Si salutarono e ognuna andò per la propria strada. Anzi, no. Solo Gisella si diede alle proprie commissioni. Valentina cominciò a girovagare sotto i portici di Piazza della Vittoria come se … una mano invisibile la trattenesse. Si soffermò davanti ad una vetrina dove alcuni manichini mostravano le loro ultime novità. Ed è stato in quell’istante che Valentina si ricordò di aver avuto un vestito dello stesso colore … tanti anni prima, quando frequentava la prima Liceo. Quell’anno, la compagnia di cui faceva parte aveva deciso di fare uno spettacolo teatrale di beneficenza. L’idea era venuta a Rodolfo … il più pazzo della compagnia … il quale si era invaghito proprio di Valentina. Lo spettacolo non era nulla di speciale. Una trama … scritta apposta da Rodolfo per far risaltare Valentina … la ragazza di cui si era pazzamente innamorato. La quarantenne sentiva ancora gli occhi di Rodolfo mentre le insegnava la parte. Qui gesti misurati, controllati, quasi timidi … quasi volessero farla diventare un “bambola”. Ora, però, quel tempo era passato. Non c’era più … e nessun uomo l’avrebbe più guardata come l’aveva guardata Rodolfo. E Rodolfo che fine aveva fatto? Non aveva terminato il Liceo e si era dato al Teatro … ma quale? Quando la mente va agli anni del Liceo crea sempre una certa emozione. Come se, il tempo, volesse ritornare indietro … e prendere altre strade. Quelle che la vita non ha offerto. In quel momento Valentina stava ancora guardando i manichini … quando vide la figura di un uomo, riflessa nel vetro della vetrina, fermarsi dietro alle sue spalle … ed una voce. “Valentina, ti ricordi di me?” Valentina si girò di scatto. Era lui. Rodolfo … il Rodolfo della prima Liceo. Ormai, uomo fatto. Un affascinante quarantenne … Un uomo che aveva fatto carriera e soldi. Si vedeva dall’abito che portava e dal portamento … da piani alti della società. Da quel suo atteggiarsi con padronanza in qualsiasi movimento. “Valentina, cercavo proprio te. Ho bisogno di una figura come la tua per un progetto teatrale e cinematografico … Sai, Valentina, oggi mi occupo di produzioni teatrali e cinematografiche. Hai voglia di fare quattro passi con me sul Ponte Coperto?” Valentina si lasciò prendere dolcemente sottobraccio. Insieme a Rodolfo sentì per la prima volta cosa voleva dire avere accanto un uomo, un uomo vero. Un uomo strano. Estroso … con la testa in mille progetti. In quei progetti c’era anche lei. Lo sentiva dal modo in cui Rodolfo la guardava, le parlava. Raccontava i fatti della sua vita … degli incontri fortunati. “Valentina, nella vita fa tutto il Destino. Se devi andare su una certa strada il Destino ti porta là … e tu non puoi fare nulla” Valentina e Rodolfo si accorsero di essere giunti sul Ponte Coperto. “Valentina … ricordi quel bacio?” Valentina si ricordò di quell’unico bacio che Rodolfo le aveva dato dopo lo spettacolo di beneficenza … proprio sul Ponte Coperto di Pavia. Non ve ne era stato un altro. Ora, però, erano lì. Nello stesso luogo di tanti anni prima. Ci sono momenti che sembra di essere degli automi. Si fanno le cose più impensate … o forse, conservate nel subconscio. Valentina sentì un’irresistibile voglia di essere baciata. Rodolfo la strinse dolcemente tra le braccia e la baciò … Un bacio lunghissimo, appassionato … come se i due volessero recuperare il tempo perduto. E’ stato Rodolfo ad avere l’idea. “Valentina c’è il mio aereo privato pronto a Linate per Parigi. Parigi è sempre Parigi. Il Ponte Coperto di Pavia sarà pur bello … però Parigi è sempre Parigi” Per Valentina si era aperta improvvisamente la porta del Teatro e dell’Amore. - Questo è il racconto 950 scritto dal 2 settembre 2012. Un racconto al giorno per … il piacere di chi scrive … e di chi legge. Non resta che continuare per raggiungere il racconto numero 1000 (mille)… con la speranza di riuscirci. Dino
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MILANO
di Teresa Ramaioli
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DONADAM68
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ANTONELLA DI CREMONA
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ANNAMARIA MENNITTI
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ANTONELLA DI CREMONA
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